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Lettera pubblicata il 9 Gennaio 2010. L'autore, innamorato perso, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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>che mi sarebbe possibile spiegare solo se avessi a disposizione 200mila battute e non 2mila. In questo momento, per esempio, tu sei “vittima” proprio delle “droghe” dell’innamoramento, che con l’amore c’entra come la favola di Cenerentola con la vita vera, dove la prima parte significa vivere il sogno credendo che lo si possa trasferire dopo la mezzanotte nella seconda mantenendone la “sostanza” immaginifica. E così come quel “lui”, da una realtà banale trasferisce il suo “sogno d’ammore” su di te, tu fai col tuo, senza capire che ognuno dei due “sogna” per fatti propri ma senza realmente “fare” in due UN amore, ma solo “l’illusione” di questo. E quando ci si accorge che non era amore ma “ammore”? Quando uno dei due lo vuole portare nel reale. Ecco che il sogno finisce e il risveglio è traumatico.
Gli effetti di una “bella droga” -come è quella dell’innamoramento- dà assuefazione come qualunque altra sostanza psicotropa, e si soffre se non si ha più la “dose”. E tutto ciò perchè l’effetto è “dolorosamente piacevole”. Vero Pri?
Priscilla,
un anno non è che un assaggio. prezioso, nel tuo caso, ma non ancora dilagante nel futuro. se non ti va che quest’uomo dorma e trascorra le vacanze con un’altra, la scelta è una sola.
non tutti gli uomini sono adatti alla monogamia, come non tutte le donne sono adatte a essere amanti.
quanto alle seconde scelte, queste avvengono anche in ambito di unioni ufficializzate, quando, dopo aver sperimentato l’amore privo di condizionamenti, si desidera stabilità e sicurezza, al fine di metter su famiglia.
prime, seconde, terze scelte, e così via… tutte facenti capo a diversi momenti dell’esistenza e a diversi obiettivi di vita.
non dovrebbe esserti troppo difficile lasciare un partner che non risponde alle tue aspettative. gli uomini hanno maggior senso del dovere, e dell’opportunità, delle donne: di solito, non lasciano la cuccia calda se non sono cacciati fuori a calci. c’è chi apprezza il loro senso del dovere, e chi lo valuta come facile comodità di genere.
Towoit sei una delle poche persone che ha avuto il coraggio e la coerenza di fare questo passo e sei da ammirare! Lei quindi aveva già un compagno? Aveva parlato di separazione? In ogni caso io credo che bisogna fare le scelte in base a ciò che è giusto per noi, evidentemente al di là della tua nuova relazione, la tua vecchia storia non ti faceva stare bene. Perché fingere allora? Io credo che gli uomini mettano tutto sullo stesso piatto della bilancia: moglie, figli, casa… Invece si può essere dei padri responsabili anche da separati, si può avere un rapporto sereno con la madre dei propri figli! Se il mio “amante” scegliesse di stare con me sarei la donna più felice del mondo. E lui smetterebbe di fare il padre/marito annoiato a casa. Poi le conseguenze di questo atteggiamento sono che i figli non credono nell’amore e perdono la fiducia.
“Towoit,
grazie per la tua testimonianza.
le storie amorose, gli uomini, le donne, le situazioni e i sentimenti NON sono tutti uguali.
sono le sfumature a fare le differenze. sfumature che derivano da valori, vissuti, momenti e temperamenti. ma anche da capacità di distinguere, almeno di tanto in tanto, il sincero dall’artefatto.”
Ah sì, e quali sfumature distinguerebbero le due storie di amanti di cui si parla, che si giuravano amore infinito, ineguagliabile, unico, quando poi alla prova dei fatti crolla tutto il castello di illusioni? È la solita trama, lo stesso “sentire”, l’identico percorso e uguale esito. E meno male che saremmo tutti diversi. Forse si crede di esserlo, si vuole crederlo, e si nota anche qualcuno che lo crede anche molto più del normale.
Vero sì Golem. Infatti sto vivendo questo periodo come una tossicodipendente in astinenza e quando mi viene voglia di sentirlo mi dico che non si supera l’astinenza facendosi una dose, anche piccola. Però è difficile. Probabilmente per lui è stato così… un “ammore” come lo definisci tu. Eppure ha detto che solo io lo conosco davvero… ma devo ripetermi che sono parole che non hanno il significato che hanno per me. Io non sopporterei di perdere una persona che ritengo così importante per me.
@Priscilla
Trovati uno libero appena puoi. Non ripetere la stessa esperienza. Spero ti faccia da lezione.
Priscilla, come ho detto servirebbe una disponibilità sconfinata di caratteri per spiegare meglio la condizione che stai vivendo, dove l’istinto si scontra con la ragione creando lo sconquasso psico fisico che stai subendo. Il punto è che quello che “l’amato” ti diceva NON necessariamente erano bugie, ma neppure verità, giacchè “scaturiva” da emozioni fisiche del momento, e non da una stratificazione emotiva che avesse già fatto i conti con la “coscienza”. I preludi amorosi risentono del piacere che la Natura ci offre come compenso alla possibilità di riprodurre la vita sul pianeta. Se piace fare l’amore è perchè il compenso è quella ebbrezza che oggi tu stai pagando con quel senso di astinenza, e chissà, forse anche lui. Ma questo aspetto, con l’Amore inteso come “voluta” scelta di vita, sentita “serenamente” non ha niente a che fare. Non posso spiegarlo meglio, ma la passione, per quanto affascinante, non garantisce che sè stessa finchè dura, e non dura in eterno. Quindi non è l’eccezionalità di quelle emozioni che fanno un Amore.>
> Un Amore lo si FA nella “normalità”, e CRESCE un giorno dopo l’altro, con la conoscenza e accettazione dell’altro con tutte le sue limitazioni umane, ma soprattutto con la lucida volontà di amare, e NON può finire. Quello che avete vissuto è un “obbligo” fisiologico incontrollabile, ma non è una condizione che si può garantirsi per sempre. Perchè quella “passione endocrina” si attenua e scompare, puoi scommetterci, ed è per questo che gli “ammori” finiscono. Ma in realtà non finisce niente perchè quell’Amore a cui penso non è mai iniziato. Cosa possibile SOLO quando il passaggio tra l’innamoramento e l’amore è avvenuto con i criteri che ho esposto prima, e si capisce quanto sia effimero il primo nella sua sconvolgente esplosione, e quanto duraturo quello maturo, che dona piaceri meno “acuti” ma duraturi e dolcemente intensi. Se il “tuo uomo” avesse VISTO in te quell’Amore rinuncerebbe a tutto senza fatica, ma si è fermato alla sola fase sessuale, che serve, godendosela, a perpetrare la vita, ma NON a viverla TUTTA con un’altra persona.
Anche se non ho mai avuto un amante in senso stretto confermo che esiste una “dipendenza da emozioni” e che, come tutte le dipendenze, crea assuefazione che in caso di “carenza” si traduce in forte desiderio e crisi di astinenza. Un meccanismo, credo, del tutto similare a quello indotto dal consumo di droghe e abuso di alcol. Le parole “ti amo da impazzire” o “solo tu mi conosci veramente” possono fare davvero breccia in chi ha il cuore libero ed predisposto a crederci e rischiano di rendere meno obbiettiva la realtà (“= ma non a tal punto da sconvolgere la mia vita e lasciare il mio partner per te” )
Golam capisco quello che dici anche se la “scientificità” con la quale lo esponi fa molto male. Probabilmente la sua era soltanto una “sconvolgente esplosione”, dato che molto spesso mi diceva che era “sopraffatto” dall’amore che provava per me. Emozioni troppo forti per essere durature quindi. Invece se devo essere sincera a me non manca particolarmente l’aspetto sessuale anche se era intenso ma più la complicità e il modo di stare insieme. Li vedevo benissimo i suoi difetti ma lo sentivo anche estremamente compatibile con me. Evidentemente quella “stratificazione emotiva che fa i conti con la coscienza”ha bisogno di tempo, o no?E io avrei dovuto aspettare? Ma potevo continuare a legittimare un comportamento che non approvo, anche nei confronti della persona che di fatto è il suo AMORE (cioè sua moglie, visto che non la lascia)? È amore la sua relazione duratura che gli fa dire a un’amante di essere la persona cui si sente più legato al mondo?