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Innamorato perso della mia “amante” che sto per perdere

di innamorato perso
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Lettera pubblicata il 9 Gennaio 2010. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 375 commenti

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  1. 221
    Towoit -

    Mi dispiace Altea… Non volevo essere duro o apparire una vittima. Non è facile per nessuno e questa è l’unica cosa sicura. Non so spiegarlo dal punto di vista psicologico ma la cosa certa è che alcune azioni creano un meccanismo, un innesco, un qualcosa che da quel momento ci rende schiavi. Schiavi della paura. Un gesto di un minuto può segnarci la vita. Ho riflettuto a lungo sulla violenza sessuale. Credo forse la più dura delle violenze. E’ assurdo come lo stesso gesto di massima espressione di amore possa, cambiando modalità, essere il peggiore degli incubi. Ho letto, mi sono documentato, sono andato in prima persona da psicologi. La verità è che costa fatica, tanta fatica, anche solo parlarne. Figuriamoci percorrere un cammino che implichi il dover rivivere la storia. Forse quella donna che di certo amo ancora, un giorno troverà la forza, e troverà un equilibrio. Smetterà di cercare surrogati della felicità. E saprà ancora sorridere. So che tutto questo è stato per proteggermi, per dirmi: “hey sono un po’ strana ma il motivo c’è!”. Non pensate di meritare amore e per questo più amate e più odiate… Ma comunque e sempre… Per me voi siete… Indaco… Il vostro vivere non è normale ma più lento e profondo e intenso. Uno scopo c’è. Non ho chiuso il cerchio… Per ora. Un abbraccio.
    NB. Grazie anche a Rossana per la dolcezza

  2. 222
    altea -

    …ciao towoit. è bello quello che hai scritto ed è meraviglioso che tu abbia cercato delle risposte per aiutare questa persona.

    non so cosa dirti onestamente…se mi chiedessero “come vorresti che un uomo riuscisse ad approcciare questo – problema?”…io non saprei rispondere. in passato…pensavo “come se conoscesse il rispetto per le cose fragili” ma ora non mi sento più tanto fragile…

    dopo questa storia, questa storia malata, l’ultima che ho vissuto, i mostri sono tornati tutti nella testa. sono due volte che esco con degli amici e due volte che mi pigliano gli attacchi d’ansia. non riesco a liberarmi di lui e dell’orrore che è riuscito a farmi rivivere. non la smette di scrivermi e di rovinarmi la testa con la sua “innocua presenza” (peraltro passa sempre più spesso in ufficio e mi sento delle ondate di ansia che mi assalgono). non riesco a reagire. fingo di stare bene ma nessuno dei miei amici (anche quelli che non vedo più da tanto tempo) se la bevono. mi sento sempre peggio e con la coscienza e la testa sporca.

    ho sbagliato e me la sono cercata. ho rivissuto più o meno consciamente la m*rda che ho vissuto in passato…e…stavolta è troppo.

    non si guarisce mai da questa roba, anche quando il passato è passato. o forse il passato diventa presente ogni volta che si ricercano di nuovo, più o meno volutamente, queste cose.

    non lo so. arrivo a sera e sono annientata. una parte di me non riesce a concepire queste reazioni perché mi sento forte…ma poi il corpo reagisce in un altro modo. è un casino. non lo so.

    forse un giorno…

    stavolta è chiaro che ho bisogno di aiuto. aiuto di una persona più forte di me.
    eppure non riesco a parlarne a voce…perché anche chi ha conosciuto il lato fragile di me…dà per scontato che ce la farò lo stesso. invece voglio liberarmi di questo uomo e mi sento in colpa a pensare di coinvolgere qualcun altro per colpa mia. mi vergogno di quello che ho fatto. davvero.

  3. 223
    rossana -

    Towoit,
    “Ho riflettuto a lungo sulla violenza sessuale. Credo forse la più dura delle violenze.” – toglierei il forse. per il poco/tanto che ne so, credo non ci sia niente di peggio, perchè demolisce o danneggia fortemente il nucleo vitale di una persona, ponendola in eterno conflitto con se stessa e con il mondo.

    “La verità è che costa fatica, tanta fatica, anche solo parlarne. Figuriamoci percorrere un cammino che implichi il dover rivivere la storia.” – proprio per questo ritengo siano in pochi a volerlo/poterlo fare, a meno che non costretti da uno star male talmente forte, continuo e pervasivo da non ammettere alternative.

    mi sembra di riconoscere in te un nick, amante della musica, con cui ho scambiato mail private. se è così, scusami per non essermi più fatta viva. conosci le ragioni del mio frequente sfuggire a me stessa.

    un abbraccio.

  4. 224
    rossana -

    Altea,
    “con la coscienza e la testa sporca” – tutto meno questo: NON sei tu avere coscienza e testa sporca! so che è un conflitto fra emozione e ragione ma, secondo me, dovresti fare tutto il possibile per tenerlo a bada.

    “forse il passato diventa presente ogni volta che si ricercano di nuovo, più o meno volutamente, queste cose.” – a mio avviso, non è che si ricerchino ma bensì che si finisce, inconsciamente, di attrarle. è una questione di simili, che si riconoscono a pelle.

    prova a spiegare a quest’uomo come ti senti e a chidergli di ridarti pace, allontanandosi. forse ti potrà capire e magari accettare la tua richiesta.

    per il resto, sai bene ormai che le forze più vere sono in te. cerca, se vuoi, un supporto psicologico ma soprattutto raccogliti e fai di tutto per allontanare i ricordi, quelli lontani e quelli più recenti. ci vorrà un po’ di tempo ma ce la potrai fare, così come prima eri riuscita a ritrovare un tuo equilibrio, forte e abbastanza stabile. la strada è la stessa, e già la conosci.

    i mostri che ci portiamo dentro non si possono sfuggire: se devono per forza affrontare. so che le parole servono quasi sempre a poco o niente, soprattutto quando più atroci sono le pene da alleviare. purtroppo, anche se vorrei tanto, non posso fare di più.

    un abbraccio forte forte.

  5. 225
    altea -

    se lui non fosse esistito…io non sarei stata così. perché la terapia del ricordo e della rielaborazione e il dolore di cui parli, l’ho vissuta tutta senza aiuti. e ne ero uscita.

    non ho cercato lui come pazzo. ma quando mi sono resa conto di quello che è…era troppo tardi. perché credevo di amarlo…e fino a venerdì scorso pensavo di…riuscire a sopportare questa situazione. gestirla.
    finirci a letto e…uno schifo del genere. pensavo non sarebbe successo.
    mi sento sporca e mi vergogno di quello che ho fatto perché pensavo di essere diventata più furba. mi faccio schifo perché da me non me lo aspettavo. perché dovevo scappare via prima.
    prima che lui diventasse un animale. bastava finirla quando ho visto le prime avvisaglie. invece sono rimasta. e questo fa molto schifo. vorrei che mi lasciasse in pace. almeno questo. perché nausea e attacchi d’ansia, ci metteranno di più ad andarsene. ma lui continua ad essere presente. e gliel’ho detto di smetterla ma dice che non riesce a stare senza di me. so che è dipendente….ma io così non ci vivo. perché non so se prima o poi darà di matto.
    vorrei solo che morisse. ma ce l’ho con me più che con lui.

    scusate se vi ho tediato con questa storia. mi dispiace. è un vero schifo. e continuare a parlarne non cambierà la situazione. grazie x il supporto…

    un abbraccio rossana.
    sei una donna veramente di cuore.

  6. 226
    Golem -

    Altea, permettimi di intervenire nella tua vicenda, riconoscendo nella tua storia alcuni aspetti del “cupio dissolvi” che ha caratterizzato la storia di una persona a me cara e quella di decine di donne di cui leggo le vicende su queste pagine da quasi tre anni. Tu scrivi: “mi sento sempre peggio e con la coscienza e la testa sporca”. E’il conflitto tra il bisogno di percorrere certi alterati “sentieri” del tuo IO e la coscienza, che mostra lo spreco di risorse, energie e tempo, attraverso il “loop” che le condizioni di cui sopra impongono alla tua azione.
    Non voglio affrontare l’aspetto psicologico di quelle situazioni e come esse si siano venute a creare. Ti ribadisco solo l’esempio che ho portato qualche tempo fa in merito a come giudico la tua relazione con quest’uomo: tossica.
    E come una tossicodipendente in cerca di una soluzione disintossicante ti devi comportare.
    Hai gli stessi sintomi di chi si trova in uno stato di “astinenza” quando parli di quell’individuo, tossico di te a sua volta.
    Dirti di starne lontana è altrettanto inutile che dire la stessa cosa ad un eroinomane. Che mentre sta male, con la testa pensa a come procurarsi la dose quotidiana, che dopo la “botta” che lo calmerà ripiomberà nell’ansia e nell’angoscia che gli fa pagare la schiavitù che gli impone il suo “vizio”.

    Non so se stai o hai mai seguito un percorso psicoterapeutico, ma dovresti farlo, anche in considerazione della giovane età (24?) che ti consente di prevedere dei risultati efficaci al riguardo.
    Mi rendo conto che tutte le assicurazioni che chiunque potrebbe darti, io per primo, sulla tua intelligenza e sensibilità, non servirebbero a farti riconciliare con “quella cattiva persona” che il trauma che hai subito paradossalmente ti fa percepire di te stessa. Ma è così: la vittima finisce per sentirsi “meritevole” di quel trattamento, e non ne cerca altri più costruttivi PER IL TIMORE DI TROVARE CONFERMA di questo supposto disvalore. Ecco la tua ansia e insicurezza, e il loop nel quale finisci ogni volta. Come il criceto nella ruota.
    Ovviamente mi disturba moltissimo vedere persone così intelligenti sprecarsi dietro un caso umano, avendo una adorata moglie che, seppure in maniera non così estrema, ha vissuto dinamiche simili alle tue alla tua stessa età, con un personaggio bipolare come il tuo, ma per fortuna più fesso, quindi meno nocivo. Ma tra quello che “sentiva” di essere quando la conobbi a 27 anni, e dopo 6 di quella vita, e quello che è oggi con me, c’è un abisso.

  7. 227
    rossana -

    Altea,
    a me sembra che nella tua situazione ci sia qualcosa in più, e di maggiormente doloroso, che non in una semplice infatuazione giovanile. il tuo è un vero e proprio trauma, che traspare con violenza dalle parole e dalla modalità con cui ti esprimi, e che renderà il tuo percorso di crescita e di stabilizzazione emotiva molto più lungo e più arduo della media, con frequenti alti e bassi, con cui imparare a convivere.

    se te la senti, affronta una psicoterapia. non potrebbe che esserti d’aiuto. finchè non risolverai o non appianerai il conflitto interiore, potresti continuare ad attrarre lo stesso tipo di persone o a ricadere nello stesso tipo di ingranaggi negativi.

    un sincero e sentito in bocca al lupo!

  8. 228
    altea -

    sì. in terapia ci sono stata. qualche incontro x guarire dalla bulimia, 17 anni. scappata.
    18 anni. qualche incontro. sull’orlo del suicidio. fluoxetina. dichiarata pronta per una terapia di gruppo (all’epoca non sapevo neanche che la bulimia fosse dovuta alla violenza sessuale di 3 anni prima, l’ho scoperto 2 anni dopo). scappata. salvata da un incontro casuale.
    23 anni. qualche incontro per elaborare le violenze sessuali, per sentirmi dire che potevo farcela da sola.

    in realtà, ce l’ho fatta da sola. dagli albori delle violenze viste e subite. anche i dottori, che mi hanno visto sempre lucida e consapevole, non sapevano da dove iniziare con me. una mia cara amica è psichiatra e mi ha detto che ho fatto un ottimo lavoro e che un dottore, visto ciò che ho fatto, non avrebbe potuto inserirsi nel mio equilibrio mentale, perché il mio metodo di ragionamento è troppo rapido e binario e, a meno di non essere uno bravo, non c’era speranza di un miglioramento in terapia. se non per controllare periodicamente lo stato del mio lavoro.
    io nei momenti peggiori, quelli sull’orlo del suicidio, ho chiesto aiuto. ho chiesto anche aiuto preventivo (l’ultima volta a 23)…ma i dottori mi hanno sempre visto forte e intelligente (io mi sento più che altro un’idiota) e quindi guarita nel giro di una decina di incontri o senza necessità di una terapia. e mi riesce difficile che fossero tutti incompetenti. specie questa mia amica che ha un curriculum da far tremare le gambe.

    questa cosa dell’essere forte è stata più che altro una condanna. ma non fa niente.

    quello che dici sulla dipendenza è giusto. e mi piacerebbe tornare in quello stato in cui mi butto via per farmi del male…sicuro lo conosco meglio di tutto questo benessere. e ci sto pensando sul serio a lasciar stare questo tentativo di vita “utile”. mi è venuta bene ma mi sa che ho voluto sognare un po’ troppo. forse sono stupida. forse sono pazza. non lo so. so solo che qualcosa farò. nel bene o nel male.

    grazie per esservi occupati di me. davvero, non c’è più bisogno. non è nemmeno il più importante dei casi di questo forum.
    mi spiace aver condiviso queste brutture che imbruttiscono le persone con la tristezza. mi dispiace.

    grazie per la vostra gentilezza. un saluto.

  9. 229
    rossana -

    no, Altea,
    hai fatto benissimo a esprimerti su questo tema: per iscritto e nel virtuale è più facile e dovrebbe comunque esserti di un qualche, seppur minimo, beneficio.

    la forza del carattere e l’intelligenza sono doti a doppio taglio, come tutte le altre: niente è perfetto nell’essere umano.

    anche nel caso di una persona che mi è molto cara una bravissima psicoterapeuta non ha potuto (o voluto) cimentarsi, né sarebbe stata accettata da chi pur ne avrebbe avuto gran bisogno. in questo ambito, più che non in tutti gli altri, la difficoltà consiste nel trovare il medico adatto, non solo alla comprensione generica del paziente ma anche alla sua forma di raziocinio e di emotività, elementi non da poco da far quadrare.

    secondo me, se ne hai la possibilità economica, faresti bene a cercare qualcuno che sia disposto a iniziare con te una vera e propria psicanalisi. ci sono passata e per me è stato come rinascere. nelle grandi città esistono centri anti-violenza, che forse ti potrebbero orientare verso specialisti del settore.

    da soli ci si barcamena alla meno peggio, pur essendo forti e volitivi. con il tempo si può però finire con lo sviluppare vari tipi di fobie, come ad esempio disturbi ossessivi compulsivi. meglio prendere il toro per le corna quando si è giovani, se si può. è incredibile come, quello che ci si sforza a spingere sul fondo, con tutte le proprie forze, tenda poi sempre a crearsi possibilità di sfogo alternativo, com’è stato nel tuo caso la bulimia.

    questi sono per me i crimini bianchi, per i quali nessuno paga e, chi lo fa, non paga nemmeno minimamente il giusto. persino i bambini, che non sono perseguibili, possono arrecare danni che nessuno mai vedrà e ben pochi potranno comprendere.

    se vuoi continuare a parlarne, a me non dispiace. altrimenti, attenendomi a quanto hai chiesto, non interverrò più sul tema.

    ti sono vicinissima, con tutta la tenerezza di cui sono capace, per te e per chiunque stia patendo i tuoi stessi tormenti.

  10. 230
    altea -

    rossana, ti ringrazio molto per le parole e per il conforto.
    non uscirò presto da questa situazione; tanto, ormai, la dipendenza, come dice golem, è lì.
    anche oggi poi lui è venuto in ufficio. poi telefonata di due ore. lui in lacrime. io che gliene ho dette di tutti i colori e bon. siamo ancora in alto mare.
    continuare a scriverne è patetico. spero la situazione si evolva. bene o male, basta che si schiodi da quest’atmosfera melodrammatica. e spero peraltro di non essere incinta, visto che la cazzata è di portata mondiale e chiuderla col botto sarebbe quasi l’epilogo perfetto e sfigato che meglio si addice a una situazione così, da manuale di sesta mano.
    fortuna che dopotutto ho senso dell’umorismo ma….è uno schifo. e vabè.

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