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Lettera pubblicata il 9 Gennaio 2010. L'autore, innamorato perso, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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è tornato. anche stasera. strano, eh?
mi sembra un idiota e non capisco come riesca a continuare con queste pagliacciate. è tornato supplicandomi di perdonarlo. stupida io che non.l’ho ignorato e gli risposto ai messaggi. ma la tentazione era troppo forte. se solo non conoscessi il male della bestia! sarei forse di quelle amanti felici, ignare nella loro ignoranza e forse mi succederebbero meno guai perché sarebbe la normalità.
ormai si sta abituando al fatto che a sua moglie non dirò niente. ma il mio muro è sempre più alto.
non rimpiango quello che ho fatto. lui mi è servito per mettere un punto a due anni di vita single passati ad aspettare il principe azzurro. non sarei stata nemmeno pronta se fosse arrivato.
ma avevo bisogno di una scossa forte che segnasse un punto di non ritorno nel passato. e volevo conoscermi. vedere se mai sarei potuta andare contro i miei principii, ma no. non riesco. il mio io-morale è più forte.
gli ho detto che deve farsi curare. e stasera ho scoperto x caso che il nick che ho scelto tanto x scrivere un nome, significa “colei che cura”. mah.
coincidenze della vita.
spero di lasciarmi presto questa storia alle spalle perchè ho già visto che mi ha inchiodato la vita. non sono una persona buona, so essere spietata anche io (purtroppo, quando i miei sentimenti e la sessualità si intrecciano), ma sto provando a migliorare.
ancora mi riesce impossibile che certuni non vivano per migliorare se stessi e non si accorgano della propria anima e della propria coscienza. tuttavia penso di sbagliare ad avere troppe aspettative. vorrei solo che…sì, il mondo fosse più buono. abbassare le armi, per una volta.
d’altra parte se l’istinto mi ha portata sin qui, allora significa che la strada è giusta. e allora…allora va bene così.
scusate le considerazioni…non so perchè le abbia scritte…ma vorrei dirvi solo che il fatto che voi siate qui, in questo momento, a prendervi cura dei problemi degli altri, è dolce.
Mah. C’è qualcosa di strano in questa storia.
cioè?
Non saprei spiegarlo, ma per come la racconti, molto bene tra l’altro, ha la qualità di una vicenda romanzata. Altea poi, di cui conoscevo l’etimologia, sembra più di una coincidenza considerata questa tua vocazione a salvare le anime perse.
In ogni caso, quello che prevedevo si è ferificato: lui si è ripresentato e tu gli hai dato spazio. È un gioco delle parti dove nessuno dei due ha un vero interesse per l’altro se non perché funzionale a mettere in risalto la propria figura di vittima o di salvatrice. Quante sono le relazioni come queste che per l’emotività che le caratterizza vengono confuse con grandi amori, quando sono solo l’accoppiamento grandi egoismi? Tante. Tantissime, e le più famose sono romanzi.
Uno di questi, anzi una trilogia, l’ho citato mille volte su questo forum, dopo un successo planetario da 100 milioni di copie, e i personaggi sono la vista fotocopia: “50 sfummature di grigio”, proseguita con le sfumature di rosso e di nero. Un’altra coincidenza.
Facci sapere come continua la vicenda. Ciao.
Altea,
era quasi inevitabile che tornasse. tuttavia, se sai quello che desideri, anche con fatica lo realizzerai.
non ti scoraggiare se inizialmente cedi alla tentazione di relazionarti con lui. anche il lasciare richiede i suoi tempi.
buona giornata!
se non fosse che sono capitata su questo forum, dopo averne già scritto un mese fa in un altro, forse la penserei come te, golem. ma purtroppo è la verità. mi ha ricontattata ieri via whatsapp e boh. continua a restare arroccato dietro uno schermo. nemmeno una telefonata.
sebbene io scriva da ancora prima di aver imparato le lettere dell’alfabeto, non sono mai riuscita a scrivere un libro. neanche minimo. solo il mio diario. ma pace. si vede che eccellerò in altro.
errore mio a rispondergli, ripeto.
ormai è più il tempo che mi incazzo e faccio gli incubi la notte, e vivo di gastrite e nervoso, che il tempo che trascorro tranquilla. non nego che mi faccia piacere vederlo in astinenza da me, ma poi è tutto così miserabile e schifoso!
almeno di giorno, col fatto che lavora, si tiene impegnato. ma dalle 19 di sera alle 23, è il cinema. salvo w-end. il w-end torna dalla prole e dalla moglie.
non voglio andare oltre a descrivere i suoi usi, poi mi dareste della pazza e mitomane, ma sono stanca.
oggi almeno è stata una bella giornata e mi sono dedicata allo sport. devo rimettere a posto la mia vita in qualche modo. leggere le vostre parole lo faccio di continuo, per restare coi piedi per terra…ma ogni tanto mi chiedo perchè, con tutti i sacrifici che sto facendo x realizzare i miei sogni (studio, lavoro e sport) io non possa incontrare una persona come me. solo per me. normale. e gentile. boh. BOH.
grazie ancora x le parole, golem e rossana. ah. altea è capitato x caso. è una vita che mi scelgo soprannomi pur di non farmi chiamare col mio nome. stavolta è capitato questo x caso. mi girava in testa. non so perché.
Cara Altea, leggere le tue parole hanno risvegliato i miei fantasmi. Come disse qualcuno la verità è una questione di circostanze, e quindi solo tu capisci ciò che ti succede. Anch’io ho vissuto un esperienza simile, una relazione complicata come non lo dovrebbero essere, e ne sono uscito distrutto. Non è facile stare con persone che hanno subito violenze, e alle volte, ci sentiamo quasi in colpa perché dopotutto… Sono loro le vittime. Cercano di continuo di scappare o di trascendere il loro vissuto, e tu di continuo trascinato in un mondo o in un altro. La cosa certa è che se non lavorano su se stessi, se non intraprendono un viaggio per cercare di accettare come reale quello che è successo, non riusciranno mai a vivere con serenità. Alla fine la vita non è proprio così? Un equilibrio sopra la pazzia? Alla prima occasione, e non di certo perché sono persone cattive, ti gettano addosso una tale rabbia da lasciarti completamente senza parole. E’ come se volessero restituire tutto il dolore subito… Così… Proprio sulla persona che amano! Anzi forse proprio per quello ancor di più! Dal giorno che mi successe fu tutto difficile e non posso di certo dire di essere una persona migliore… E nemmeno posso incolpare… Incolparmi… Tuttora continuo a chiedermi il perché, a trovare una logica, o un qualsivoglia collegamento metafisico… Per una volta, forse l’unica, non sono riuscito a chiudere il cerchio! In bocca al lupo…
te lo dico perché in passato, e tutt’ora in certi momenti, ho fatto ad altri quello che hai passato tu. perché anche io sono stata abusata.
è esatto tutto quello che hai scritto.
sul doverci risolvere da soli.
distruggiamo perché conosciamo solo quel dolore lì. perché la felicità e l’amore che proviene da altri, ci inquieta. ripetiamo lo schema di distruzione. vorremmo arrenderci all’amore ma abbiamo paura di essere prese in giro. non ci fidiamo. attacchiamo un indifeso innamorato di noi, come a vendicarci dei torti subiti. voi siete il mezzo della vendetta. in passato ho cercato reazioni violente da uomini calmi, pur di vedere coi miei occhi fino a dove si sarebbero spinti con la rabbia. se mi avrebbero poi picchiata. vedere la violenza è ripercorrere la stessa strada certa della violenza, di ciò che conosciamo. diamo amore e facciamo le fusa, ma siamo convinte di non meritare amore. l’amore diventa un’appendice invadente. e col tempo la battaglia è farsi mollare e innescare altro dolore. è una guerra. un circolo vizioso. una stampante di banconote nere. e paradossalmente è l’unico mezzo per sentirci vive. è come un’espiazione.
in passato ero questo. questo che fa parte di me, nel momento in cui ci ripenso. mi sono risolta. ma ora evito semplicemente, relazioni che si spingano oltre…troppo oltre con i sentimenti. e resto spietatamente lucida e razionale. salvo rari momenti in cui ho imparato a farmi coccolare (dall’uomo sbagliato, poi). non so dirti…forse sono convinta di essere qualcosa che non sono più. forse tra un po’ qualcuno mi amerà e gli darò una relazione normale. ma nel sesso di oggi e nell’amore di due anni fa, io sono ed ero questo.
ma non è colpa di chi ci ama. questo no. sono solo schemi “confortevoli” da ripetere all’infinito. schemi di violenza per rivivere, espiare e sentirci al sicuro. perché la fiducia e l’amore, non li conosciamo. non fanno parte della nostra storia. il dolore lo conosciamo a memoria invece…
di dolore potrei scriverne per ore, ma spero ti sia chiaro il loop infinito del nostro cervello.
forse non per tutti è così…per me lo…era. è. così. già. ma voi non avete colpa.
Towoit, Altea,
purtroppo per me, conosco, NON certo bene come voi, l’argomento atroce di cui avete scritto nel post 217 e 218. sensazioni che nemmeno si possono capire, se non si sono provate almeno in parte, in modo diretto o indiretto.
sopravvivere emotivamente a certi traumi e vivere l’amore dopo di essi, sono imprese titaniche, per alcuni persino del tutto impossibili. ed è lì e in altri casi di gravi ferite interiori che la vita non può essere semplificata. non tutto quello che appare di una persona è quello che è e prova. né è tenuta a mettere in chiaro quanto ha di più intimo.
“schemi di violenza per rivivere, espiare e sentirci al sicuro. perché la fiducia e l’amore, non li conosciamo. non fanno parte della nostra storia. il dolore lo conosciamo a memoria invece…” – accolgo queste parole e non ne aggiungo altre.
un abbraccio a tutti e due!