Dalla distruzione ci si rigenera, dall’odio nasce l’amore….
Nessuno mi ha mai amato veramente, magro risultato di una vita passata ad amare il prossimo come me stesso o ad amare per il bisogno naturale attrattivo del sesso opposto.
Mi sono visto seduto in terra, mi sono proiettato nel futuro, un futuro fotocopia del presente….
Ho visto nel mio futuro un niente di fatto, ho visto il fallimento dell’ostinato restare uguale e convinto che amare fosse tutto, che amare fosse la ricetta per essere felici dando se stessi.
Pensare di amare credendo di saper amare, trascurando se stessi per adempiere al primario istinto….amare !!!
E come uno scrittore che non ha mai letto un libro, come un padre che non ha mai avuto un figlio mi ritrovo qui a chiedermi…..
….voglio amare, amare, amare ma non so farlo perché non ho mai amato colui che deve e vuole amare…..non ho mai amato me stesso !!!
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso
Bravo hai centrato il tutto con l’ultima frase…non si è capaci di amare veramente il prossimo se prima non sai amare te stesso…impara ad amarti e vedrai che troverai la persona giusta che saprà amarti…fidati, detto da uno che ci è passato e ti capisce…
Probabilmente la tua sensibilità ti ha impedito di sentirti a tuo agio sul palco e hai scelto di sederti in platea perché vivere dietro le quinte significa accettare che la vita potrebbe passare nella trepida contemplazione di quel poco di bene che rende feconda l’attesa e prepara i nostri corpi a quello che sarà. Nella società dell’immagine si sente che il corpo è un limite alla libertà di espressione (si tende ad alleggerire o a caricare l’esperienza erotica di un fascino decadente che prepara al “trionfo della morte” e rasserena lo spirito inquieto dell’uomo) ; si sente che il compimento non dipende dalle illusioni alle quali riusciamo a dare corpo con la nostra vanità, che questa costruzione, in realtà, ci porta verso l’autodistruzione, sia quando stiamo sul palco sia quando fingiamo di aver raggiunto la nostra realizzazione in platea. Questo amore è sempre amore per noi stessi. Io ti consiglio di dare un valore al tempo, alle ore e ai giorni, per dimenticarti del nulla che avanza e pensare al poco che siamo. Non dobbiamo essere superbi.
Ti auguro buona domenica!
Bè dai Cico Buarque de Hollanda, il post di Rossye ti dovrebbe aver chiarito tutto. Dopo aver letto “caricare l’esperienza erotica di un fascino decadente che prepara al “trionfo della morte” e rasserena lo spirito inquieto dell’uomo”, il tuo futuro amoroso dovrebbe apparirti roseo.
Come l’interno di una fiorentina media cottura.
Cico, stasera ‘scoltammè. Ti compri una boccia di narda, ti infili sutta le cuverte e te la vippi chiano chiano, a picculi sursa. Nun tutta, che si non sei bituato finisci malaminti, basta mità. Poi ti viene un grann’ammore per il niverso tutto, che ci sei dentro pure tu e quindi beataminti prendi du piccionazzi con una fava, pirchì si tia di pirsona non voli bene attia medesimo pirsonalmente, chi altri potribbisi vulertene (apparte la matri e, fursi, il patri)?
Grazie ragazzi. Non sono poi cosi disperato tranquilli…fortunato ad aver avuto un padre purtroppo non puo più pensarmi.