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Lettera pubblicata il 17 Settembre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore anairam.
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infatti, le persone che capiscono al giorno d’oggi sono poche; ci sono però; è vero che si contano sulle dita della mano, ma ci sono; la parrocchia è un’ottima cosa; parla col tuo parroco; loro possono aiutare.
Anairam,
prova anche a mettere un’inserzione su un giornale locale dove si possa farla pubblicare gratuitamente. chissà che non salti fuori qualcuno che abbia modo di conoscerti, capirti e di aiutarti.
Ciao, anche se non è facile trovare le soluzioni pratiche credo che tu un passo importantissimo lo abbia già fatto se ti rendi conto della necessità prioritaria di spostarti da lì. Nei casi di violenza psicologica (oltre che fisica, ma quella fisica è sempre anche psicologica) molto spesso uno dei primi ostacoli da superare è proprio rendersi conto di quanto la situazione sia grave, ormai del tutto compromessa e del bisogno di una soluzione esterna al rapporto, ormai deleterio.
Comprendo “difendermi” e “non trovare soluzioni pacifiche”. Infatti non si tratta di fare la guerra a nessuno, ma di cercare/ritrovare il proprio concetto di salute e serenità.
Tuo PIENO DIRITTO. Se il tuo convivente ha e agisce determinate dinamiche di violenza è chiaro che tu ti sia divuta mettere sopratutto in posizione di difesa e al contempo che tu con lui non abbia mai potuto trovare un punto di incontro pacifico. Lui ha dei problemi che tu non puoi risolvere. Quello che puoi fare è cercare di risolvere il tuo problema di vivere con una persona con queste dinamiche, sottrarti alle dinamiche, cercando il modo di sportarti e riprendere la tua vita.
Ma, ripeto, non è un passo banale quello che hai già fatto, della consapevolezza del bisogno di altre strategie, esterne alla situazione, per la tua salute fisica e mentale ed emotiva.
Non sapendo in che città ti trovi ho maggiori difficoltà a informarmi se esistono strutture nelle vicinanze preparate per un caso specifico come il tuo (è vero, sì, che della violenza famigliare, gli aspetti psicologici, in generale si sa ancora troppo poco, e la cosa migliore è trovare psicologi, assistenti sociali, avvocati e varie figure preparate in modo specifico, ma chi è preparato sa benissimo quali sono le dinamiche, i problemi, i vari aspetti psicologici, emotivi, economici, di sfiducia anche nelle risorse personali e pratici di queste situazioni, quindi non disperare anche sul fatto di poter trovare anche concreta comprensione).
Ti consiglio intanto (ma probabilmente lo stai già facendo) di non palesare al tuo compagno il fatto che intendi cercare delle soluzioni e che ti muovi in questa direzione. Ciò ti permetterà di centrare meglio le tue risorse e di evitare maggiori reazioni anche verbali e “smontanti” da parte sua. Non so (dici di non avere un lavoro, ma non so se hai dei soldi tuoi messi da parte) quale sia la tua effettiva situazione economica e quale sia la tua possibilità di “movimento” e gestione del tuo tempo, attualmente, per migliorarla, cominciando intanto dai piccoli passi, ma concreti, mentre al momento non ti è possibile fare il grande passo di andartene.
Cerca comunque di muoverti in quella direzione, perché ogni piccolo passo è importante (scusa se le mie osservazioni possono suonarti banali, ma per esperienza personale e indiretta so che di solito anche queste non sono questioni banali, perché ovviamente sembra tutto estremamente difficile e ci si sente bloccati in una tela di ragno, anche più ancora di quanto ciò non sia, e pure quando già è grave). Avere fede aiuta e continua a credere in te.Molto spesso quando noi ci “muoviamo” in una direzione, anche se non nell’immediato, arrivano anche cose che al momento sembra impossibile possano arrivare, anche in modo positivamente inaspettato. Io ci credo, perché, pure tra tante difficoltà, mi è successo.
Vedi anche per esempio se esistono offerte di lavoro in cui sia possibile usufruire anche di un alloggio (portinerie, custode, badante… non so, faccio delle ipotesi).
Un grande abbraccio.
@luna
grande!
Ciao a tutti,oggi sono stata da un avocata e mi ha detto che se riusciamo a trovare un accordo sarebbe meglio perchè così non dobbiamo passare da Tribunale dei minori.Vedremo se lui sarà d’accordo! Mi ha detto anche che non essendoci redditi sufficienti potrebbero dare i bambini in affidamento…cosa che distruggerebbe ulteriormente i bambini già provati da tutto questo caos e confusione.
Una parte di me è dispiacciuta e spero di riuscire a non rinunciare e a credere di nuovo in lui perchè nè chiaro che non può cambiare a meno di ammettere che ha dei problemi e andare in terapia!
e perciò, cercate di evitarle queste cose; cercate di essere diplomatici! ma come hai fatto capire nella lettera, la diplomazia con certi generi di uomini non serve; è un peccato che di mezzo ci sono i bambini, se no io avrei tagliato di netto sta storia! chi se ne frega di 7 anni; io ad un certo punto voglio vivere tranquillo con me stesso; è vero che devo ricordarmi poi dei miei doveri, sì, ma a che prò, se poi io soffro continuamente? hai mai pensato di far sentire la tua mancanza?
Se hai la possibilità prova comunque a sentire cosa ti dice un altro avvocato preparato sul problema specifico.
in questi casi, il rischio che i bambini siano dati in affidamento è grande. per questo non avevo accennato ai servizi sociali.
la strada migliore mi sembra quella suggerita da Luna: cercare un posto come badante, una portineria, la sorveglianza di una villetta in campagna, qualcosa che ti possa dare un minimo di reddito.
ci potrebbe volere più tempo ma, riuscendovi, si eviterebbero probabilmente grane legali e altri conflitti all’interno delle mura domestiche.
Grazie a tutti,mi sono rivolta ad una avvocata che mi sta aiutando.cercheremo di fare un accordo scritto dove decidere tutto in modo da non doverci rivolgere al tribunale dei minori.Contemporaneamente andiamo ancora dalla mediatrice ,speriamo bene.Lui è come al solito …un po sta bravo,un po’ provoca ,apparentemente dice di essere d’accordo ma continua a insinuare brutte cose.La casa dove viviamo è della sua famiglia,lui ne possiede un quarto ma ora dice che una delle sue sorelle vuole la sua parte e chiede a me i soldi per darglieli!Premesso che io non ho un lavoro fisso e un piccolo risparmio non lo posso certo fare.Mi dice che sono una pezzente e che ho aproffitato per 20 anni di stare senza pagare l’affito…ma lui era con me…iopensavo che mi amasse,abbiamo 2 figli meravigliosi…