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Lettera pubblicata il 19 Marzo 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Suchende.
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meno male che ci sei ancora, Suchende! e pure senza droga, MOLTO “fortunatamente” (dal mio punto di vista). brava!!!
uno degli inconvenienti di questo sito (che è anche il suo maggior pregio, per via del fatto che così si resta tutti un pochino più “anonimi”) è che non si possono rintracciare tutti i propri interventi sui vari temi ma solo il numero di lettere aperte da un determinato utente…
grazie per l’agurio sugli “equilibri”!
Adele,
rileggendo il tuo ultimo commento per me, mi è tornato in mente, come a rimbalzo, il seguente detto francese: “Amami di più quando lo merito di meno: è allora che ne ho più bisogno”.
forse anche Dio, se esiste, segue lo stesso principio nel dare di più a chi lo merita di meno, principio che in passato ho sempre seguito il più possibile, d’istinto, ma che negli ultimi tempi comincia a suonarmi parecchio ingiusto…
pensiero presuntuosetto eh? utile però a giustificare almeno un pochino quanto di storto capita di vedere molto spesso nella distribuzione di premi e castighi…
un abbraccio
Suchende,
so che non dovrei più scriverti…
voglio dirti soltanto che ti ho attesa e che mi dispiace che non ci sia stato possibile darti di più.
abbi cura di te e fai uno sforzo per reagire, per lo meno aprendoti con lo psicologo che stai frequentando o con un altro, se quello attuale non ti è di aiuto o non ti ispira abbastanza fiducia.
un abbraccio.
Scusate, scusate davvero tanto se non mi sono fatta più viva. Io…beh, non credo che esistano giustificazioni sufficienti, dopotutto ve la siete presa tanto a cuore ed è davvero schifoso egoismo il mio, a questo punto. E’ solo che non riuscivo a trovare la forza per scrivere, non riuscivo a trovare la forza di fare niente. Anche adesso. Approfitto di questi minuti di lucidità, preparandomi psicologicamente all’idea di passare altre 2 ore chiusa in bagno a vomitare. Non ce la faccio più. E una settimana e passa che non riesco a tenermi nello stomaco qualunque cosa io mangi. Non so se dipende solo da questo. Mi accanisco contro me stessa perchè trovo tutte queste reazioni esagerate e puerili. Ma non riesco a smettere. Premetto che, come già accennato in precedenza, non metto niente in gola per stimolare il vomito. Non nego che in passato ci abbia provato, per cercare di liberare me stessa da tutte le schifezze di cui mi sento piena e probabilmente individuavo nel mio corpo, su cui, a differenza(grazie a Dio direbbe qualcuno)del mio corpo, è più raro che la gente abbia a che ridire, la manifestazione del mio essere putrido, squallido ecc Però ora è diverso. Sono certa che sia un fattore psicologico, ma ciò non toglie che non abbia la minima idea di come fermarlo e la cosa diventa problematica, dal momento che dopo 9 giorni così studiare, camminare, o anche solo pensare lucidamente diventa sempre più difficile. Parlarne con i miei è fuori questione. Farebbero delle scenate incredibili, passerebbero interminabili minuti a piangere e a gridarmi addosso “Perchè?Perchè ancora?” come se il mio fosse un dispetto nei loro confronti. A volte penso che sia così. E’ un periodo che si sta concretizzando in me la sensazione che, nella mia vita, non abbia fatto che del male alle persone. Forse è per questo che non ho uno straccio di amico. Cerco sempre di vedere il lato patetico della questione, benchè lo neghi, ma forse in effetti davvero i miei atteggiamenti hanno solo ferito gli altri, hanno davvero messo in crisi la mia migliore amica, quando avevo 13 anni, hanno davvero fatto allontanare la mia unica amica ora che ne ho 16, tengono lontani i ragazzi, i miei genitori, mio fratello, i miei professori. Sono una dannata egoista che non vuole muovere il culo e per questo trascina tutti dietro di sè. “Mi dai una mano?” “Ti prego, aiutami!”, però se mi offrono una mano me li tiro dietro nel baratro e poi mi lamento se loro riescono a salire e io no.
Ci ho pensato, Rossana, e ho scoperto di essere violenta. Ho scoperto di violare la tranquillità del prossimo ponendolo di fronte ad inquietanti quesiti, porgendogli mani lorde di sangue, del mio e delle mie “vittime” per così dire, e di violarlo con i gesti, con le parole, con il mio sentirmi male per non essere all’altezza, con il mio turbare ulteriolmente i già fragili equilibri delle altre persone con i miei attacchi di panico. Come se gli altri vivessero meglio.
Forse è giusto, quindi, che io consumi il mio essere a poco a poco vomitando, che mi venga un’ulcera, che mi imbottisca di farmaci e mi levi di torno il prima possibile. Non ricordo di una persona che mi sia stata accanto che non abbia visto in lacrime, o comunque triste, ferita, frustrata dal mio modo di essere. Cosa fare, allora? Oggi pensavo di raccontare tutto al mio professore di storia e filosofia (quello nuovo arrivato quest’anno). Pensavo a lui perchè mi fa sentire tranquilla, perchè con noi non parla di corrette condotte morali, di un progredire ad meliora, di perfezioni ultraterrene da perseguire moralmente parlando. Elogia l’imperfezione, elogia i limiti. E io non voglio pensare, a volte, quanto gli costi quella presa di posizione e cosa si celi davvero dietro il suo bellissimo sorriso. Ha avuto la fortuna di rinchiudersi in macchina durante l’orario di ricevimento (quando, appunto, avrei dovuto compiere questo blitz per tormentarlo con i miei problemi) e ho avuto anche la faccia tosta di sentirmi abbandonata, nella consapevolezza di non avere nessun altro con cui parlare.E poi perchè dovrebbe interessargli?Cosa potrebbe mai importare a lui di me, la “minorata”, quella che parla sempre a sproposito, sulla quale nessuno ha mai niente da dire a parte che “non sta bene”. Forse frignare, avere attacchi di panico e porre in condizioni di inferiorità gli altri è l’unica cosa che sappia fare. L’essere umano è essenzialmente cattivo ed egoista, fai quello che è naturale che tu faccia. Non lo so. Se è la natura a rendermi così perversa, come è possibile che io ne soffra tanto?
Però ora basta con queste stupide digressioni, cercherò di rispondere ai commenti precedenti, armata di bicchieri fetidi, ma tanto mio fratello è incollato davanti al televisore e grazie a Dio in casa, fin quanto è possibile, si cerca di vivere secondo una splendida omertà.
Premetto che forse noterete un tono diverso da quello fin qui usato, ma ora come ora non so come abbia fatto a scrivere questo (mi sento la testa così leggera che fa male), ma cercherò di sfruttare gli appunti che avevo preso prima che questa faccenda del vomito divenisse così debilitante, quindi sarò la solita vittima sacrificale sull’altare, una brutta copia di Ifigenia, ingannata dal padre e sacrificata perchè gli Achei potessero vincere la guerra di tro.., quando ella pensava che si sarebbe sposata…
Dunque, parlarne…mi potrà davvero aiutare? Perchè il fatto è che io non sono davvero una vittima, o almeno non solo. Quante volte ho picchiato mio fratello? Troppe, troppe per contarle, troppe per pensarci senza provare disgusto, repulsione, vergogna. Sono vittima di questi scatti d’ira. Forse sono davvero mentalmente disturbata. Da 3 anni ormai ho imparato a sfogare questi attacchi su di me, però ho qualche ricordo confuso…Una volta lo spinsi e finì con la testa sulle inferiate del balcone. Gli uscì un po’ di sangue, niente di serio, fortunatamente. Però ricordo bene quella paura (continua)
(continua da 66)
viscerale che mi prese (e mi prese anche in episodi simili) quando la baby-sitter gettò un urlo e lo portò in bagno a sciacquarsi. Ricordo le sue lacrime e quel pensiero che aleggiava nella mia mente, nella mente di tutti e tre:”Sei un mostro”. Sono un mostro. Era di me che ero spaventata in quelle circostanze. E cosa dovrei dire dunque? Sto male, non smetto di vomitare da giorni perchè mi faccio così schifo che anche il mio subconscio vuole vedermi morire di fame e questo perchè sono una porca, perchè trattavo male mio fratello, perchè danneggio la tranquillità(quel poco di cui possono godere) delle persone?Perchè sono invidiosa, squallida, patetica, ridicola? Chi non avrebbe proverebbe disgusto per una persona così?Esiste davvero qualcuno con il quale mi possa aprire? E chi sono io per tormentarlo?
Questo mi fa pensare che non è neanche corretto da parte mia venire qui, dopo tutto questo tempo, e riempirvi la testa con i miei sfoghi. In fondo con questi problemi dobbiamo conviverci tutti. Che sia sbagliato da parte mia portare avanti questa discussione?Ho troppo poco zucchero in circolo per poter pensare come si conviene, ma ho la sensazione che questo sia stato il mio ennesimo sbaglio… Rispondervi…e cosa?Perchè dovrei tediarvi così? Meglio non dire niente, forse, tanto un giorno tutto passerà. E quanto manca a quel giorno che mi preoccupa, anche se la risposta è nascosta nel mio comodino. Se non vi va di andare avanti lo capisco benissimo (in effetti penso che avrei maggiori difficoltà a comprendere il contrario), altrimenti cercherò di mettere a disposizione quel poco che resta del mio cervello. Però ora credo sia meglio chiudere qui, per il momento, poichè probabilmente vi sentirete offesi e mi dispiacerebbe creare ulteriori fastidi.
non importa quello che scrivi qui, Suchende. chiunque può scegliere di non continuare a leggerti, se così gli pare meglio di fare.
tutto il veleno che riesci a buttare fuori da te, dovrebbe esserti di sollievo: meglio essere una persona “che sta male” e lo dice che qualcuno che in tali condizioni tace e si nasconde a se stesso.
ok, mi sembra tu abbia voluto ammettere una violenza psicologica, che non mi sorprende. prima è stata anche una violenza fisica su tuo fratello, più giovane e più debole, ma ora violenza fisica su altri non è più, e questo, a mio avviso, già è un passo avanti.
il professore nuovo non mi sembra la persona adatta: insisto sul tuo psicologo. perchè non ne parli con lui, che è un professionista?
ti sono vicina perchè, a mio avviso, sei una bella persona, che sta facendo tanta fatica per ritrovarsi e riconciliarsi con se stessa. procedi a passettini, senza farti problemi se a volte sei costretta a retrocedere per un po’, come ti sta accadendo ora. sforzati di pensare a te con amore, come dovrebbe fare chiunque, anche il peggiore degli assassini, e tu non hai assassinato nessuno…
ciao Suchende,
come va oggi? esattamente come ieri, mi scriverai… pazienza, forse sarà meglio domani…
scrivo parole stupide per un’appassionata di storia e di filosofia? pazienza… amo le piccole cose e mi illudo di esserne riamata, come dai tre fiorellini giallo oro, a forma di minuscoli pon-pon, che ieri ho rubato dalla siepe di un giardino per portarli in un vasetto sul mio davanzale (loro chiedono solo un po’ d’acqua e danno in cambio compagnia, bellezza e colore). in certi casi, poi, non si può che procedere a passettini (di nuovo piccole cose), che devono però essere voluti e possibilmente costanti.
vomiti anche i liquidi? perchè non provi a chiedere in una farmacia se c’è un farmaco che ti può aiutare? mentre ci sei, comprati anche un tubetto di vitamine che includano i minerali oppure un po’ di propoli: magari quelli li reggi e sono sempre meglio di niente… e ritieniti fortunata di poterlo fare: al mondo esiste anche chi non può nemmeno provare ad aiutarsi economicamente parlando…
hai provato a restare immobile e sdraiata per almeno una mezz’ora dopo aver bevuto un bicchiere di latte o una spremuta d’arancia? purtroppo, non ti so suggerire niente altro…
oggi mi frulla in testa il desiderio di sapere qualcosa di più sul destino, a mio avviso scomposto in due aspetti fondamentali, come la vela, più o meno grande, più o meno in buone condizioni, che è data a tutti, e il vento, che non dipende dal soggetto che possiede la vela.
ti andrebbe di dirmi cosa ne pensi tu?
i rami della bella pianta del vicino che sovrasta la finestra della mia stanzetta semi-interrata si vanno rivestendo, a poco a poco, di foglioline più giallognole che verdi, che mi ricordano, chissà perchè, le prime piume dei pulcini appena nati.
nel pomeriggio vorrei andare a vedere un piccolo museo che raccoglie reperti preistorici ma so già che finirò di starmene chiusa in casa. cosa hai in mente di fare nel fine settimana?
buona giornata. fa che in essa tu possa trovare un soffio di tempo da dedicare a te, con amore.
segue da 69
PS: credo che l’abituale reazione dei tuoi genitori se manifesti loro le tue difficoltà sia determinata da una sensazione di impotenza di cui non sono del tutto responsabili. abbiamo tutti dei limiti e non sempre siamo in grado di superarli. la loro disperazione, però, non può non contenere anche amore per te, magari immaturo, espresso nel modo peggiore ma pur sempre amore, per poco che esso sia.
Ciao Suc (posso chiamrti così?) sono una mamma, una giovane madre, a dire il vero, mia figlia ha poco più di due anni. La mattina è con la baby-sitter. Lo sai che questo pensiero che potesse farle qualcosa mi è venuto in testa? non saprei dirti perchè..forse perchè penso che il male esiste. E se le facesse del male? Si perchè la tua te ne ha fatto..molto direi. Non sentirti sporca perchè magari provavi piacere. Sei un essere umano con una normale sessualità. Era lei l’adulto era lei che doveva stare al suo posto. Tu eri una bimba e lei ha messo in atto con te le sue fantasie sessuali, non so se definirle malate. I bambini non si toccano. Io mi faccio mille problemi con la mia bambina perchè forse la spavento troppo con il fatidico lupo..ma spesso lei è così dispettosa e disubbidiente che non ho molte alternative. Ma se qualcuno violasse i suoi sogni di bimba?ma se qualcuno le facesse del male subdolo facendola sentire in colpa? Aiutami (vuoi farlo?)Suc, come posso salvare la mia bambina se mai le accadesse una cosa del genere? Perchè pensi che la tua mamma non possa aiutarti? forse è l’unica… tu non hai colpe..tesoro mio..vorrei poterti abbracciare come se abbracciassi la mia. Io la abbraccio spesso la mia bimba e le do tanti baci e giochiamo insieme… puo’ bastare? puo’ capire che di me puo’ fidarsi sempre? che puo’ raccontarmi qualsiasi cosa..che la difenderò sempre, finchè avrò vita? Mi vengono le lacrime sai..e infatti scriverò sicuramente in maniera sconnessa ma ti scrivo con il cuore. Io da mamma ti consiglio che dovresti dirlo a lei..alla tua mamma..io vorrei che la mia bambina me lo dicesse. Io la denuncerei quella vigliacca della baby-sitter. Dovrebbe pagare (la galera sarebbe troppo poco!) per tutto il male fatto ad un cucciolo che non ha colpe (ripeto tu NON hai colpe. Certo che poteva piacerti. E’ normale. I bambini hanno una sessualità.)
Suc non farti del male..non chiedere aiuto solo a noi..fallo alle persone che ti vogliono bene perchè te ne vogliono di bene..ne sono certa.