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L’incontenibile disgusto per l’essere

di Suchende
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 19 Marzo 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 131 commenti

Pagine: 1 2 3 4 14

  1. 11
    rossana -

    Suchende,
    se provo a convincermi che stai dicendo la verità, mi sento cadere in una sensazione di impotenza. mi pare che a te non possano bastare le solite frasi d’incoraggiamento ma è anche molto difficile andare oltre.

    ci proverò comunque, in punta di piedi, stando innanzitutto a vedere se ti va di seguirmi.

    innanzitutto, puoi ancora rintracciare la baby-sitter che ti ha fatto tanto male da considerarla colpevole di un “crimine bianco” per l’importante parte di te che ha massacrato giocando? se sì, a mio avviso e se te la senti, dovresti affrontarla in un luogo isolato per esprimerle il tuo disprezzo, arrivando magari anche a minacciarla di dire tutto ai suoi parenti e/o ai suoi amici. se poi dovesse volare anche qualche schiaffo, se li sarebbe ampiamente meritati…

    questo sarebbe un punto fermo per tenere a freno il tuo timore inconscio che ti si possa fare del male ancora. non per niente hai accennato a catene e a un trucco che si può avvicinare al dark!

    come sono i rapporti con i tuoi genitori? sanno di quanto ti è stato fatto da una persona che avrebbe dovuto proteggerti e che loro avevano scelto per te?

    in seguito, prima di esaminare il tuo rapporto con gli altri, che immagino un poco aggressivo, dovresti ricostruire (o meglio costruire, data la tua giovane età) una tua identità più profonda, in cui riconoscerti.

    è un lavoro che sto facendo anche su di me, pur essendo da poco entrata nella terza età. per le donne è più difficile che per i maschi: spesso facciamo fatica a ritrovarci in noi stesse, tanto la società ci ha costrette in assurde armature, con i suoi condizionamenti…

  2. 12
    rossana -

    segue…

    accennando al guardarti allo specchio, intendevo prendere una maggior conoscenza di te nell’intimo, non in rapporto al tuo aspetto esteriore.

    sappiamo che ti sai esprimere molto bene per iscritto, e questo è un grande vantaggio, e anche un pregio, di cui puoi essere fiera.

    cosa insegna la professoressa in cui hai fiducia? da quanto tempo la conosci? come sono i vostri rapporti?

    il primo compito per sapere meglio chi sei è il seguente: quali sono
    1) i tre film che preferisci;
    2) i tre libri che più ti sono piaciuti e che meglio ricordi;
    3) le tre canzoni o musiche che sempre rinnovano in te emozioni?

    il secondo, invece, è già più difficilino: a cosa ricorri quando hai bisogno di tirarti su? io, alla poesia ma so, ad esempio, che un amico si rifugia in brani musicali, suonati ad alto volume…

    il terzo dovrebbe in teoria essere di semplice soluzione: qual’è l’attività in cui provi più piacere e maggior gratificazione?

    risposte che possono essere utili anche a me, per conoscerti meglio ed evitare di prendere troppe cantonate nel relazionarmi con te, se ad entrambe andrà di continuare a farlo…

    concludo con una riflessione banale ma di cui dovresti comunque tener conto: NON sei la sola ad avere problemi con il tuo aspetto fisico. per le donne è di grande importanza (come negarlo?) ma esistono scriccioli che superano di poco il metro e cavallone alte quasi due… oltre a una massa di donne ANONIME, grige e spente, che sembrano non aver nulla che le distingua, incapaci come sono di valorizzare anche il poco che hanno… o troppo infelici per provare a farlo… ecco, qui sta il punto: bisognerebbe evitare di essere TROPPO infelici!!!

  3. 13
    Adele. -

    Ciao Suchende, per avere 16 anni hai un talento che devi solo che
    coltivare per il tuo futuro. Per tutto quello che hai vissuto, sei una
    ragazza fuori dal comune. Usa queste tue capacità per riprenderti la tua
    vita. Mi sembra che tu la voglia una nuova vita. Immagino che non sarà
    sempre facile, ma non permettere a quella donna, di farti
    ancora male, più di quello che fece quando eri giovane. Tu non l’hai
    voluto, ne cercato, ne sei colpevole o sporca. Tu non hai fatto niente di
    male…..di questo cerca di esserne sempre sicura. Un caloroso abbraccio.

  4. 14
    rossana -

    Suchende,
    se ci sei ancora, batti un colpo, per favore.

    sto pensando a te, a cosa suggerirti, molto intensamente, e non vorrei proprio continuare a farlo… inutilmente!

  5. 15
    giu -

    Sushende
    leggerti ha risvegliato in me un dolore profondo sull’infanzia e su quanti ostacoli mentali le circostanze e gli adulti intorno a noi possono creare… ma questo accade a molti e noi possiamo sempre utilizzare quel dolore per trasformarci e per essere qualcosa di sempre diverso e unico allo stesso tempo.
    La vita è un mistero di cui possiamo sempre riconoscere il fascino – anche nel buio più profondo. Il fascino per quello che un nuovo incontro potrà donare, una nuova piccola sfida superata potrà creare.
    ti abbraccio
    Giu

  6. 16
    Suchende -

    Scusate se non ho dato segni di vita negli ultimi giorni, ma, passata la fase euforica durante la quale ancora non mi rendevo conto di cosa avessi fatto, è sopraggiunta di nuovo la paura, affiancata dalla vergogna che tutto stia prendendo forma nuova. Finchè questa…cosa, non so neanche come chiamarla, non voglio chiamarla, probabilmente, e se le vostre opinioni sulle mie capacità di scrittura sembreranno accartocciarsi su se stesse, beh, abbiate pazienza, ma, un po’ per questa e un po’ per altre ragioni, in due giorni ho dormito tre ore (quasi precise perchè dovevo studiare) e mi sono nutrita di caffè e camomilla:il risultato è che attualmente sento il cervello compresso così tanto nella scatola cranica, che mi meraviglio che non sia ancora imploso. Ad ogni modo, suppongo che debba ancora abituarmi a questa nuova dignità ontologica del mio segreto. Fintanto che nessuno lo sapeva, ad eccezione della donna in questione e della sottoscritta, ovviamente, potevo ancora fingere che nulla si fosse verificato. Accedere al sito, rileggere la lettera e leggere i commenti significa aprire un varco in questa calda coperta di oblio, sotto la quale cerco da anni di rannicchiarmi per proteggermi dal mondo esterno. Purtroppo la coperta inizia a sembrare più piccola ed io divento ogni giorno più grossa, per cui eccomi che non riesco più a proteggermi ed eccomi che mi faccio male, di nuovo.

    Broken smile, davvero, sarà che sono particolarmente idiota in questi giorni, ma mi stava venendo da piangere quando ho letto il messaggio. La cosa quasi mi preoccupa, ma immagino dipenda sempre dal fatto che non avendo mai detto nulla di simile a nessuno non sappia davvero quale reazione aspettarmi. Ti contatterò, lo prometto. Ci proverò. Solo, dammi ancora un po’ di tempo per maturare questa rassegnazione che, sì, il lupo esiste, ma lo stesso non si può dire sempre del cacciatore.

    Grazie anche a te, zingaro. E’ quasi ironico recepire supporto, solidarietà, comprensione, affetto da chi neanche si conosce e solo fredda indifferenza da coloro che ci sono più cari. Grazie di cuore.

    giu, grazie anche a te per l’abbraccio e le belle parole. Il mio problema è però che, ora come ora, ho una paura immane anche solo della parola sfida. Ho paura degli incontri. Non so perchè. Io credo che tutto possa essere iniziato da lì e da altre poco fortuite circostanze che confluirono a costituire un clima di grosso disagio (penso anche alla freddezza dei rapporti nella mia famiglia), però non so

  7. 17
    Suchende -

    (continua da sopra)se è TUTTO lì. Temo di aver paura anche di scoprirlo. Sarà anche che i miei incontri non mi hanno mai portato nulla all’infuori di un’effimera gioia temporanea che fin troppo presto ha ceduto ripetutamente il passo all’amarezza della solitudine.

    Oh Adele se riuscissi davvero a non vedermi così sporca. Ci sono dei momenti in cui sragiono completamente: vorrei strapparmi la carne di dosso, mi picchio sul viso, mi graffio, mi mordo, mi strappo i capelli. Ma non posso gridare. Sono una schifosa porca che ancora non si è tolta il maglione dalla testa. Se sono fortunata il maglione è di lana: qualche pelo mi finisce in gola, tossisco e il lupo spaventato si ferma. Forse si finge anche preoccupato. Cosa non si fa per un abbraccio.

    Beh, rossana, mi sono riservata la risposta per te alla fine, così da potermici concentrare con calma. Io posso provare a seguirti. Sono sicura che lo farò. O almeno lo farà una parte di me. Purtroppo, però, non so quanto potrà essere utile. Non perchè voglia insinuare che tu non sappia fin dove condurmi, assolutamente, ma perchè è capitato che, di tanto in tanto, qualcuno tentasse di porgermi una mano, ma fin’ora tutti, TUTTI, si sono “ritirati”, per così dire e ci hanno rinunciato. Forse sono davvero un caso perso, non so.Per questo non prendertela che alla fine sarò al punto di partenza. Può anche darsi che sia semplicemente stupida, troppo per capire certe cose, chi può dirlo?
    Per ovvie ragioni, non ho la minima intenzione di incontrare di nuovo quella…donna. In parte perchè èpassato del tempo, in larga parte per la vergogna, perchè non saprei come dirle ciò che ho confidato per tutti questi anni solo a computer o fogli scheggiati da una mina. Tra l’altro mia madre le è anche abbastanza affezionata.
    I miei genitori non sanno niente e non penso di dir loro nulla, in tutta onestà. Non siamo mai stati in grandi rapporti. Sono sempre stati immersi pressocchè totalmente nel lavoro, da che riesca a ricordare. Mia madre l’ho detto che tipo è, da aggiungersi la frustrazione per fare un lavoro che non le piace e per essere senza amici, per cui noi figli(io e mio fratello)dobbiamo subire il tutto.(lo spazio per i due commenti è finito. provo a scrivere comunque un altro commento, ma penso verrà pubblicato nella sessione successiva)

  8. 18
    Suchende -

    Per un periodo ci hanno anche provato ad aiutarmi, ma eravamo troppo estranei fra di noi e il tutto si concludeva con scene abbastanza grottesche nelle quali mia madre piangeva disperata e mio padre, forse anche più disperato di mia madre, sbraitava come se l’essere affetti da depressione equivalga a tornare tardi il sabato sera.
    Non so a cosa ricorro per tirarmi su. In genere quando “sto giù”non penso neanche di tirarmi su, sto lì che penso sempre le stesse cose e che dovrei andarci davvero in Norvegia a morire. Ciò in cui corro(piuttosto che ciò A CUI ricorro), in genere, quando c’è qualcosa a tenermi ancorata “giù (dovrei vergognarmi di dirlo, ma dopotutto noi li paghiamo per quel fottuto gelato, è il bagno, nel quale 99volte su 100,dopo aver cercato di vomitare e aver sbattuto un po’ la testa contro il muro, mi tirerò su le maniche e mi divertirò con la pelle delle mie braccia.
    Non so se il mio rapporto con gli altri si possa definire aggressivo. Sicuramente è altalenante,ma anzi, più che aggredire sono fin troppo disponibile,credo. Punto troppo sull’opinione degli altri e mi detesto per tradirli continuamente. E sì, ci provo spesso a costruirmi un’identità, ma con scarsi risultati. C’è un mio compagno di classe,l’unica persona che abbia mai cercato di fermarmi davvero, che è bravissimo in questo. frequenta persone a parer comune povere intellettivamente, persone che fondano la propria esistenza sull’acquisto di abiti firmati e viaggi a Roma per vantarsi di essere gente di mondo, ma ha una finezza intellettiva davvero eccezionale e sa perfettamente quando farla emergere. io non sono così e mi domando sempre più spesso se ciò significhi che io non abbia nessuna finezza intellettuale, che io non abbia proprio niente all’infuori di un profondo senso di disadattamento.
    La mia professoressa insegnava(è dovuta andare in pensione,questo è il primo anno senza di lei)storia e filosofia. La conosco da quando frequentavo il IV ginnasio, è stata lei a cercarmi, a invogliarmi a parlare, a dimostrarmi che siamo simili intellettivamente parlando e che può essermi amica. Dal canto mio sono terrorizzata dal fatto che tutta questa sottigliezza d’ingegno dipenda da quanto dedusse al tempo da un mio compito di storia che lesse per caso,che forse mi era andato anche bene, ma ciò non significa che io sia brava,ecco. E’ questo il pensiero preponderante. Io non sono brava. Io non sono intelligente. Io non sono simpatica. Non so comprendere nè aiutare le persone. (continua)

  9. 19
    Suchende -

    (continua da sopra)Non sono troppe cose.
    Per la faccenda delle preferenze mi trovo in difficoltà. Non so fare una graduatoria con i miei film, o libri preferiti. Ci sono tanti film (così come libri o canzoni)che mi colpiscono per singoli aspetti. Soprattutto per la musica, quando sono spesso influenzata dallo stato d’animo del momento. Per questo spero che ti possa soddisfarre anche una risposta che preveda i primi libri,film e canzoni che ora mi vengano a mente e che mi abbiano colpito.
    1)C’era una volta in America;
    American Beauty;
    Candy/Il labirinto del fauno.
    2)”Il gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach;
    “Il punto di rottura” di Daphne du Maurier/”Siddharta” di Herman Hesse;
    Il libro dell’inquietudine di Pessoa/che a momento fa a pugni con il De rerum natura di Lucrezio.
    3)Mi piace molto il genere classico e quello rock, ma davvero non so cosa scegliere di preciso. Dal “Requiem for a Dream” ai Pink Floyd, fino a the Smiths, Cranberries o Placebo. Dovrei fare una lista abbastanza lunga ma non so se è quello che vuoi sapere.

  10. 20
    rossana -

    Suchende,
    sono contenta che hai scritto. alcuni giorni fa ho visto alla cassa di un supermercato una giovane signorina molto robusta ed ho apprezzato i suoi stupendi capelli neri, lunghi fino a metà schiena, chiedendomi cosa potresti avere tu per attirare la mia attenzione…

    non ho la pretesa di rivelarti la luna, solo il desiderio di esserti il più possibile vicina, come una sorella maggiore. non m’imbarco facilmente in avventure pericolose (anche a me farebbe male toppare di brutto) ma quando lo faccio tendo ad andare fino massimo limite possibile, e sono persona molto paziente. dovrai essere tu a buttare la spugna, quando lo vorrai…

    era prevedibile che non avessi la minima intenzione di regolare i conti con chi ti ha fatto del male quando eri incapace di difenderti.
    anche se, secondo me, finchè non avrai il coraggio e le forze per farlo, sarà difficile superare il timore del prossimo. e poco importa che questa donna sia amica di tua madre. se tua madre lo sapesse, dovrebbe essere lei a cavarle gli occhi…

    conosco un uomo di circa 40 anni che è stato abusato, da bambino, in modo molto più grave di te e non ha mai voluto affrontare il cuginetto di allora, che ha solo cinque anni più di lui, per dirgli in faccia tutto il rancore e la rabbia che ancora nutre nei suoi confronti. è un passaggio estremamente difficile…

    soltanto dopo i vent’anni ha rivelato ai suoi genitori cosa ha subito all’età di tre, ed è stato un trauma per tutti, racchiuso accuratamente in famiglia. almeno, però, ora sua madre, l’unica ancora viva, riesce a capire un po’ di più cosa sta accadendo al figlio, intuendone spesso anche il perchè… da piccolo si circondava di soldatini, e i genitori ne erano stupiti perchè l’aggressività e la guerra non facevano parte nè del loro modo di essere nè di quello di pensare…

    purtroppo, sono tragedie molto gravi, che nella maggior parte dei casi si possono soltanto rabberciare, perchè accadono quando l’individuo è totalmente indifeso e quasi del tutto inconsapevole di quanto gli sta accadendo, che però s’incide nella sua memoria in negativo a caratteri di fuoco…

    alcuni hanno maggiori capacità di superare, altri, specie quelli più sensisibili, molto meno.

    credo di poterti capire abbastanza… anche se parlerai di masturbazione, che non è peccato, nè mai del tutto negativa…

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