Gentile direttore, Le prospetto il caso che mi è accaduto e relativo alla ultima bolletta telefonica TELECOM.
Trattasi della bolletta 5/06 nella quale appaiono fatturati 100 euro per chiamate che non ho mai effettuate e che, dopo una mia richiesta di chiarimenti alla telecom, sono riferiti ad 8 chiamate da 12,5 euro ciascuna. Mai, dico MAI ho effettuato tali chiamate. Dopo varie peripezie sono riuscito a parlare con un addetto al call center che mi ha riferito che trattavasi di un “virus” e che avrei avuto il rimborso per le modalità del quale avrei ricevuto comunicazioni al numero di cellulare.
Non avendo avuto risposta ho telefonato nuovamente al 187 e mi ha risposto una signora che definire scortese ed indisponente è dire assai poco, la quale, tra l’altro, ha rifiutato di dichiarare il proprio numero identificativo ( si chiamava Paola e la chiamata è stata effettuata intorno alle ora 09,05 del 21 10 2006 e da una successiva chiamata un operatore più cortese mi ha detto che la signora Paola mi avrebbe risposto da un call center di Modena) riparandosi con la “privacy” e mi ha detto che, comunque, non avrei avuto il rimborso (il primo operatore invece me lo aveva assicurato) perchè quelle chiamate le avevo fatte dal mio telefono. Faccio presente che vivo con mia madre anziana e che utilizzo la ADSL “Alice” per cui neanche sarebbe potuto accadere un collegamento tipo dialer.
Ho comunque interessato un avvocato.
Le chiedo: 1) è mai possibile che avvengano tali ingiustizie e che, cioè, vengano addebitate e non rimborsate chiamate non fatte dopo che si è promesso che sarebbero state rimborsate? 2) E’ mai possibile che operatori così scortesi ed indisponenti siano messi a rispondere al pubblico e che poi, tra loro, entrino in contraddizione tra loro affermando cose contrastanti?
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