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In crisi con me stessa dopo 3 anni di relazione

di Ennyzen

Buonasera a tutti. È la prima volta che mi trovo a scrivere dei miei “problemi” su un sito ma ho bisogno di pareri oggettivi riguardo la mia situazione. Ho quasi 23 anni e sono fidanzata da 3 con un ragazzo due anni più grande di me. Partendo dal presupposto che prima di stare insieme l’ho inseguito per un bel po, quindi per me è stato molto importante. Mi piaceva veramente tanto. Ma ora dopo 3 anni mi trovo a chiedermi “ma lo amo davvero? O è solo abitidine?” Non mi sento più molto presa da lui…né a livello mentale né a livello fisico. Ho provato parlarci da parecchio ma la situazione non cambia. Lui mi ama, non l’ho mai messo in dubbio, ma non abbiamo più dialogo…cosa dovrei fare? Sono affezionata a lui, voglio il suo bene e non voglio farlo soffrire ma allo stesso tempo non mi sento felice con me stessa. Non so come venirne fuori..

Lettera pubblicata il 23 Maggio 2016. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 9 commenti

  1. 1
    xleby -

    L’impermanenza delle cose…

  2. 2
    Rossella -

    Ti consiglio di non dare peso alla cosa. Per quanto mi riguarda vivo la vita di coppia come una giornata che comincia con la colazione e finisce quando spegniamo la luce. Niente di particolare. In realtà non sono fidanzata, ma penso che conoscendomi non riuscirei a avere dei veri e propri scambi di vedute. Nel percorso di riconciliazione tanto contano gli argomenti del passato. Forse l’uomo dovrebbe giocarsi la carta della fantasia per rendere più completo il dialogo. Invece io noto che esiste un rapporto causa-effetto tra le cose che si dicono e quelle che si fanno. Se l’uomo che amo mi dicesse: -desidererei tanto un tiramisù!- Beh sarei felice… ma per la passione e l’entusiasmo che metto nel rapporto, farei in modo di prepararglielo la sera stessa… quando c’è sintonia nell’immediato le aspettative vengono camuffate. Il fanciullesco ingenuo ha proprio la funzione di farti sentire libera dai tuoi tempi biologici e anche dai tempi storici (ma questo vale per entrambi)… perché ai tempi in cui l’uomo veniva servito e riverito esisteva una motivazione di ordine culturale che sollevava la donna dallo stato di angoscia in cui sarebbe sprofondata. Si dividevano i compiti, fine della storia. In realtà il discorso è molto più complesso… quindi bisogna incontrarsi a metà strada per cercare di assaporare i frutti del progresso.

  3. 3
    DJanas -

    Ma questa Rossella lo fa apposta a scrivere cose incomprensibili o è convinta di essere la filosofa della situazione? Mah

  4. 4
    Golem -

    Mah, direi che tu hai fatto un’analisi cristallina che non lascia dubbi, e che Xleby ha sintetizzato in modo perfetto per sintesi ed efficacia, e Rossella…chi lo sa.
    Non ti resta che parlarglirne se hai il coraggio di essere onesta. Ormai tusei già da un’altra parte.

  5. 5
    rossana -

    Ennyzen,
    in un rapporto amoroso le difficoltà non sono quasi mai all’inizio; semmai, nello stabilizzarlo nel tempo e, peggio ancora, nell’essere capaci di mantenerlo vitale a lungo, oltre e al di là dell’attrazione fisica (spesso anch’essa fugace, se non supportata da profonde e complesse interconnessioni interiori).

    per l’ultimo aspetto, occorre una personalità tanto sfaccettata da non essere mai percepita in tutte le sue sfumature ma forse, soprattutto, la vivacità mentale che, applicata a temi possibilmente di reciproco interesse, fanno sì che il dialogo non abbia mai a esaurirsi.

    se così non è, oppure se troppo precipitosamente si è immaginato che così potesse essere, meglio lasciar perdere, il più in fretta possibile…

  6. 6
    Golem -

    DJanas, me lo chiedo anch’io da un anno e mezzo, ma ti assicuro che c’è chi dice di capirla, anzi la trova persino geniale, o almeno così fanno credere. A ognuno di questi ho chiesto seriamente una esegesi di quegli scritti, ma nessuno mi ha mai risposto, e non capisco perché. Non capisco neppure come faccia a collegare tra loro periodi senza alcun senso e renderli persino scorrevoli ma vuoti di significato. È difficile più che il contrario.
    Un talento lo è comunque, ma che viaggia contromano.

  7. 7
    gimmy -

    ” Ma ora dopo 3 anni mi trovo a chiedermi “ma lo amo davvero? O è solo abitidine? ”

    Hai guardato l’etichetta sul retro? forse potrebbe essere solamente scaduto!

    Ormai la storia del ragazzo fisso ha preso la stessa piega del posto fisso; mi sa che dobbiame aspettarci da Renzi un jobs act anche sui rapporti di coppia. Continuando di questo passo ci s’impegnerà solamente per contratti a tempo determinato.
    Se ci si lascia perchè non si va d’accordo, lo capisco , ma per abitudine, per noia, cadono veramente le braccia. Se l’amore è finito correte al supermercato e fatevi la scorta.

  8. 8
    Yog -

    In realtà il quesito non ha molto senso, se non nella misura in cui porsi una simile domanda indica chiaramente che l’innamoramento è finito e il rapporto non si è evoluto come poteva. Non è assolutamente un dramma, è una sorta di apoptosi spontanea: tronca di netto e vai avanti, a 23 anni non è il caso di scaldare minestre che si sono scoperte insipide.
    Quanto al disc jockey con ambizioni da stradino che si è soffermato sullo stile rosselliano, devo fare rilevare che non tutto ciò che è stato scritto dall’inizio del mondo è perfettamente comprensibile. Io ad esempio ho serissime difficoltà con un particolare testo di Goedel sull’indecidibilità e a stento ho potuto addentrarmi in alcuni concetti espressi da Hermite sugli spazi ortogonali, ma ambedue sono dei geni. Anche Rossella è sufficientemente incomprensibile da poter essere un genio, quando ne sarò sicuro festeggerò sfondandomi di narda.

  9. 9
    nevealsole -

    Dovresti chiederti perché lo hai inseguito per averlo, rimetterti nei panni della ragazza che lo ha desiderato così tanto. Tornare con la memoria all’inizio e chiederti se i motivi per cui lo hai voluto tre anni fa sussistono ancora oggi. Non dici quali sono i problemi con lui, parli genericamente di poco dialogo… Questo mi porta a pensare che se non sei felice, non sia colpa sua ma sia un fatto solo tuo. Che ci sia noia nella vostra coppia in questo momento ci sta, ma non può essere la causa di un malessere così profondo. Ultimamente mi sono resa conto che, nei momenti di “stanca” e insofferenza della coppia, conta molto ripensare a tutto quello che di bello si è costruito, con fatica magari scontrandosi. A volte basta un viaggio in macchina insieme, una cena, un momento di gioco per riaccenderci.

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