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Immigrazione

di paoloabano

Gentile Direttore,

il tema dell’immigrazione assume toni e colori sempre più forti. Credo che  molto di quello che si legge nei giornali e viene trasmesso in TV  sia un prodotto ad uso e consumo di parti politiche e sociali alla ricerca di facili vetrine e giudizi intrisi di ipocrisia.

Leggo ora da La Repbbloca e vedo le foto pubblicate e rabbrividisco:

Polonia, integralisti cattolici manifestano alle frontiere contro l’invasione dell’Islam

La cattolica Polonia  usa la religione per cercare una guerra santa? Una  Inquisizione moderna?  La paura di cosa?

Sembra davvero di assistere ad una rivisitazione del Medioevo: persone che pregano sulle spiaggia invocando la protezione di Dio ed in nome della fede difendere i confini nazionale.

Credo  comincino a germogliare i frutti di un larga disinformazione, magari spesso coltivata ed anche utilizzata per distogliere l’attenzione da altri problemi reali in cui  potrebbero individuarsi responsabilità da tenere nascoste.

Insomma siamo a depistaggi o propaganda di massa e questo format in passato ha prodotto decenni di forzature sociali.

Mi permetto suggerire servizi/inchieste sulle evidenze che l’articolo citato solleva. Il clamore del coinvolgimento della Chiesa e dei conflitti di orientamento al proprio interno , nel tema immigrazione ovviamente, dovrebbe fornire un buon contributo a smascherare  ciò che la propaganda cerca di smerciare per vero e che poi si rivela uno spaccio di cose vecchie, inutili per il ns futuro  ed anche dannose.

Grazie dell’attenzione.

paolo

Lettera pubblicata il 9 Ottobre 2017. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Attualità - Politica

La lettera ha ricevuto finora 6 commenti

  1. 1
    Rossella -

    La politica non m’interessa. Penso che se ne parli anche troppo. Perché troppo? Perché se ci sono problemi sociali che portano a mettere in discussione gli antichi privilegi, la politica diventa qualcosa di staccato dalla realtà. La realtà è fatta di spaccature all’interno dei partiti. Ci rendiamo conto? Gli ideali contano fino ad un certo punto. Non si possono fare le nozze con i fichi secchi. Con il mio carattere per fare politica nel mondo di oggi dovrei provenire da una famiglia benestante. La posizione raggiunta mi potrebbe consentire spazi di autonomia più o meno significativi, ma non basterebbe a raccontare ai posteri la mia concezione del potere. Se io voglio prendere le distanze da questo modello (per me surreale… veramente fantascientifico) devo avere dei punti di riferimento per far capire che non concepisco il potere in maniera assoluta. Questa concezione del potere nel medio-lungo periodo è la più convincente, perché se l’obiettivo è intrattenere rapporti con tutti è chiaro che l’orgoglio davanti ai problemi di comunicazione seri, veramente importanti, ti porterà a schierarti per chiuderti in difesa di interessi sacrosanti che giustificherebbero un semplice raffreddamento. Perché prendersela tanto a cuore? Perché arrabbiarsi? Tante volte mancano gli strumenti per interagire con i parenti (e non solo). E noi vogliamo dire che gli strumenti non sono dei privilegi? Surreale! La famiglia mette in ginocchio i partiti.

  2. 2
    Rossella -

    Quando ti trovi in compagnia dei tuoi cugini non puoi evitare di dare una chiave di lettura sociale ai caratteri. Ci sono due codici di comunicazione che rimandano a due modi di intendere la dottrina e lo scettro. Questi due modi sono tra di loro complementari, ma chiaramente la maggior parte delle volte (soprattutto in un mondo in cui gli interessi non sono “pochi e contati”… la cucina, i figli, il cantiere, il negozio e compagnia bella.) è difficile creare una sorta di amalgama perché già ascoltare è un potenziale lavoro che giustifica la muta presenza di chi sceglie di sottrarsi perché non conosce i fatti della casa. Quando la materia viene inquadrata da punti di vista che vi fanno capire che il punto d’incontro è dato dai retroscena non puoi pretendere di ritrovarti su una questione che ti sta a cuore sulla materia, o disciplina che dir si voglia. Questa visione porta ad far affermare il carattere più forte secondo la logica di Darwin. La cena di lavoro riempie questo vuoto di comunicazione e crea delle certezze dove ci sono compatibilità di natura ideologica. L’idea di fondo è che il Quirinale è aperto a tutti io potrei andarci giusto per farmi una bella vacanza.

  3. 3
    Solnze -

    L’immigrazione islamica è un problema. Mette a repentaglio la nostra magnifica cultura europea, già in parte distrutta da questo liberismo assurdo. Decisamente meglio una società più tradizionale.

  4. 4
    yngvi -

    Vieni nel mio paese, nella palazzina nella quale abito e dopo ne riparliamo…non si vogliono integrare, sono sporchi e fanno quel c.... che vogliono mancando di rispetto nel prossimo…fosse per me ognuno a casa propria…

  5. 5
    Gughy -

    Inizio con un’ovvietà: la religione è l’oppio dei popoli. Felici saranno le generazioni in cui si parlerà di fedi religiose solo nei libri di storia e non nei templi.
    Con questo non rinnego il fatto che la cultura occidentale moderna si basa sui principi etici cristiani che sono spesso inconciliabili con molti valori espressi dall’islamismo moderato.
    Solo una cultura scientifica diffusa e capillare, che spiega oggettivamente la realtà fisica che ci circonda, potrà mandare le religioni nel regno dei miti.
    Ma noi non ci saremo!

  6. 6
    Yog -

    A Guggo, ma guarda che a noi mica ce ne frega proppio di avere la spiecazione di tutti i fenomeni fisici.
    A noi ci interessa campare per l’eternità possibilmente senza fare una mazza da mattina a sera e in aggiunta mangiando, bevendo e trombando. Tutto gratis e, ovviamente, amore Dei.
    Speriamo che ci sia una sede INPS anche in Paradiso, sennò mi sa che ci mettono ai Lavori Santamente Utili.
    Quella sì sarebbe ‘na inferniata.

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