Immaginatevi un Dio con una chiesa diversa
Quando nasciamo in un contesto familiare cristiano noi diventiamo dopo il battesimo parte di una famiglia in cui diverremo maggiorenni cristianamente parlando, solo dopo la cresima. Un iter che ci viene imposto fin dalla nostra nascita senza che noi possiamo scegliere nulla di tutto ciò con consapevolezza. Poi crescendo con i nostri principi cristiani dati dalle regole della Fede, imposte fin dalla nostra nascita, approdiamo verso la concezione che anche l’evoluzione della nostra vita, nella metamorfosi della formazione di una nuova famiglia, deve essere regolata da dettami dalla chiesa. La fedeltà diventa un obbligo imposto nel matrimonio cristiano e quanto questa viene meno, da parte del nostro coniuge la nostra mente assume un contraccolpo deleterio per il mantenimento del nostro equilibrio psicologico e il matrimonio e buona parte della nostra stabilità psichica e a volte anche economica si sfalda. Tutto ciò che si è costruito fino a quel momento viene inficiato e terribilmente distrutto da insegnamenti che ci sono stati imposti sin dalla nostra nascita imponendo il dovere della fedeltà al matrimonio cristiano.
Ma chi ha trasmesso questi insegnamenti ai nostri genitori? I loro genitori, ovvero i nostri nonni e ai nostri nonni i nostri bisnonni, ovvero i genitori dei nostri nonni nonché nonni dei nostri genitori….e via di seguito risalendo di generazione in generazione. Quindi noi siamo di fatto cristiani per una semplice abitudine storica. Se noi fossimo nati da genitori buddisti saremo di conseguenza buddisti. Può avvenire nel corso della nostra vita che noi improvvisamente per diversi motivi di varia natura, abbandoniamo la pratica del cristianesimo intesa come liturgia e diventiamo “non veri cristiani”, marchiati a fuoco dalla chiesa, ovvero diventiamo dei peccatori. Diventiamo peccatori quando ci allontaniamo dagli insegnamenti dati dai Comandamenti e dai Precetti. Ma chi ha realmente imposto questi Comandamenti? Secondo le Sacre Scritture sono stati dati a Mosé da Dio…. Per di più se prendiamo in considerazione i Precetti e vogliamo andare a fondo sulla questione teologica scopriamo che I cinque precetti generali della Chiesa sono leggi morali “positive obbligatorie” per i fedeli della Chiesa cattolica. A differenza dei dieci comandamenti non derivano dalla Sacra scrittura ma si iscrivono nel solco della Tradizione cattolica e sono promulgate dall’autorità ecclesiastica. Tutti i cinque precetti sono contenuti nel Codice di Diritto Canonico ma per comodità di consultazione e di memorizzazione vengono estratti in forma schematizzata e semplificata, e così riportati nel Catechismo. Nelle successive versioni del Catechismo si trovano dunque differenti successive formulazioni.
Ma chi c’è oggi giorno che può testimoniare questo? Solo la Fede e l’osservanza della tradizione cattolica …ovvero concetti che ci sono stati imposti fin dalla nostra nascita per potere in seguito nel corso degli anni, accettare principi che non hanno alcuna testimonianza tangibile e credibile sulla base della logica. In altre parole un vero abbrutimento della “Ragione”, che in prima analisi rimane il vero motore dello sviluppo e dell’evoluzione umana, quindi per inferenza la Fede stessa diventa “peccato”, in quanto quando qualcuno vi propone di credere a una proposizione voi dovete prima esaminare se essa è accettabile, perché la nostra Ragione è stata creata da Dio e ciò che piace alla nostra Ragione non può non piacere alla ragione divina, sulla quale peraltro sappiamo solo quello che, per analogia e spesso per negazione ne inferiamo dai procedimenti della nostra ragione.
Ma allora ci chiediamo: Dio esiste o non esiste? Chi è Dio? Cosa rappresenta Dio? Domande che per millenni l’umanità si è posta con mille sfaccettature escatologiche diverse.
Se noi pensiamo che realmente Dio, sia quell’uomo con la tunica bianca che porta una lunga barba bianca e che controlla ogni movimento del nostro corpo e della nostra mente…posso assicurare che Dio non esiste, in quanto portatore di elementi umani e pertanto soggetto ai limiti umani.
Se invece noi crediamo, in quanto sentiamo dentro di noi la Sua presenza come entità spirituale, che sorregge i nostri momenti di riflessione interiore, aiuta nei momenti di debolezza personale, ci da sprono con la resilienza nei momenti più difficili, ci da fiducia nell’affrontare il nostro futuro, allora Dio esiste perché Dio è in tutti noi. Un Dio che ci ama e che ci perdona, non un Dio che ci punisce se noi non facciamo quello che la chiesa vuole che noi osserviamo, secondo gli insegnamenti della stessa, un Dio clemente che comprende i nostri momenti di debolezza e ci infonde la forza per superarli senza dovere arrivare ad umiliarci nel confessare ad altri uomini i comportamenti peccaminosi che loro stessi definiscono tali e che anche loro stessi vivono nella loro quotidianità, nascosti agli occhi meno attenti e consapevoli offuscati dalla Fede, la loro arma di guerra contro la Ragione. Peccati non di raro rivoltanti come la pedofilia, la corruzione e l’affarismo politico, coperti da una “tunica nera”, che da secoli contraddistingue il loro gruppo di dominio sociale e umano, attraversato da lotte intestine per la supremazia di diverse correnti di pensiero legate ad interessi diversi..
Questo è il Dio vero che alberga nelle anime di tutti noi, un Dio che ci vuole liberi, che ci ama e non che ci costringe, un Dio che ci ha creati a sua vera immagine e somiglianza e non un Dio che ci costringa a seguire follie comportamentali come il digiuno, l’astinenza o le penitenze corporali per ingraziarci il Suo bene!
Proviamo ad immaginare un Dio così, un Dio vero che ci accompagna interiormente nel nostro cammino spirituale come un amico sincero, non come un poliziotto pronto a riprenderci appena noi abbiamo un attimo di cedimento, ma un Dio che ci illumina dal nostro interno per farci comprendere con serenità dove noi stiamo sbagliando e che ci induce a correggerci per dare un senso reale di vero spirito cristiano. Un Dio amico verso il quale noi rivolgiamo le nostre più profonde speranze, i nostri dolori interiori e non solo, che ci ascolta e che ci risponde in ciò che noi riusciamo a comprendere. Noi liberi da ogni costrizione dogmatica che non ci permette di avere un diretto colloquio con Lui, che ci impone delle “preghiere” come dei mantra, per liberare da ogni pensiero e da ogni riflessione razionale la nostra mente, per dare spazio e potere alla chiesa di entrare nelle nostre coscienze e nelle nostre anime, plagiandole e rendendole timorose e succubi di punizioni celesti inesistenti, ma che loro da millenni hanno creato, per proliferare e sottomettere con l’arma della Fede, coloro che non usano la ragione e che non si ribellano a un sopruso millenario delle coscienze. Immaginiamoci un Dio così e ogni nostro conflitto interiore inizierà a scemare e trovare conforto nella Sua forza e nella sua vera vicinanza ai nostri cuori e alla nostra mente.
La vera chiesa di questo Dio è la nostra anima, che lo conforta e lo fa gioire nel vedere quanto possiamo fare con la nostra vera volontà di espandere i suoi principi, rendendo la carità cristiana un inno di fratellanza tra coloro che sono più fortunati verso i loro fratelli meno fortunati.
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Categorie: - Spiritualità
18 commenti
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Per Seneca
La tua lettera mi ha indotta a ripassare i precetti della Chiesa che, onestamente, non ricordavo nel loro blocco d’insieme.
Per me i punti cruciali restano:
1) credere in un Dio creato dall’uomo, così come descritto nei millenni;
2) distinguere il messaggio d’amore di Gesù dal potere temporale della Chiesa.
L’aspetto morale, espresso i forme affini in tempi e culture diverse, ha la sua più chiara e onnicomprensiva sintesi in: “Non fare ad altri quello che non vorresti fosse fatto a te”. Se l’essere umano non fosse rimasto più aggressivo di molti animali, condividendone l’indole, questo suggerimento potrebbe bastare per la pacifica convivenza sociale.
Curioso l’accenno all’imposizione della fedeltà nel matrimonio. Forse deriva dal comandamento “Non desiderare la donna d’altri”, in cui la donna era quasi certamente considerata un oggetto, alla stregua di altri beni.
Molto apprezzata la conclusione scelta, come un invito, nell’imminenza della Pasqua.
Rossana, chiunque rifiuta/denigra una donna in virtù dei suoi trascorsi, considera una donna solo un oggetto ( nuovo/usato ). Ma la donna, e in generale l’ essere umano, è molto di più: è la somma di tutte le sue esperienze e il risultato, in termini di evoluzione personale, a cui queste esperienze lo hanno condotto. Ecco perché la morale bigotto-cattolica che tu e altri vecchi utenti avete abbracciato, è riduttiva e fine a se stessa. A volere la donna vergine e assoggettabile, inoltre, è l’ uomo maniaco del controllo, fragile nella sua struttura psichica e incapace di gestire emotivamente e materialmente i cambiamenti a cui a volte la vita ci sottopone. Uomini deboli, sostanzialmente.
@Seneca e Sherazade: tranquilli, tanto la chiesa (intesa come comunità di credenti) in pochi anni diventerà una setta o poco più, che solo qualche bigotto seguirà…
@maria grazia: io credo che inserire tra le preferenze “non voglio una nave scuola come morosa” o “non voglio come morosa una che si è fatta sbattere anche dai lampioni” sia legittimo tanto quanto “non voglio una komunista” o “non voglio una che non si lava” o “non voglio una cattolica bigotta” o “non voglio una che si vuole sposare”… cioè ognuno è libero di ambire alla ragazza che gli pare e piace, che è ‘sta minchiata che ora un uomo per dimostrare di non essere complessato si deve pigliare una 30+ dal passato “sportivo” e con 3 figli di 3 padri diversi a carico? E magari se la deve pure sposare??? XD XD XD
Mah mi sembra un pò troppo semplicistico il tuo discorso White Knight: lo stesso discorso vale anche alla rovescia non ti pare? Tu non vuoi una nave scuola, ma neanche la donna, vuole un uomo che sia una nave scuola. Oppure se l’uomo é puttaniere, va bene? Se lo é la donna é una mezza ba******, ci vuole una certa equità di opinioni secondo me.
Per il resto state sbagliando un pò tutto secondo me: la fede e la spiritualità, sono due cose completamente diverse, dalla Chiesa e dai suoi precetti o “canoni”, essere cattolici osservanti, non significa credere solo nella Chiesa, ma prima avere una fede, in uno Spirito, Santo, che ha un disegno per tutti, e tutto. Altro non c’è e non interessa. L’atro aspetto se mai é il dialogo con le altre religioni, o credo, questo sí, ma confondere la Chiesa con Dio, mi sembra un pò grave come errore. L’unica volta, che Cristo si é sottoposto al Giudizio degli uomini, poi é finito sulla croce, dal Sinedrio, dunque l’uomo e la Chiesa, non sono poi…
…cosí bravi ad interpretare le volontà di Dio, anzi. Si tratta del Mistero della Fede. Quindi rivedete un pò quello che avete affermato, specialmente Rossana “credere in un Dio creato dall’uomo”, “L’uomo é stato creato ad immagine e somiglianza di Dio” non il contrario…
Siamo esseri fallibili, quello sí, e non capaci di misericordia.
Andiamo al supermercato, facciamo la spesa, addirittura comprando le kilate di croccantini per il cane o per il gatto, e poi se una signora 84 enne, vuole una banalissima scatoletta di tonno per mangiare, nessuno si offre di comprarla, ma vengono chiamati i Carabinieri, che la pagano, tutto questo giro per 2€ di scatoletta.
Questo é disonorare Dio e la sua opera, non mostrando misericordia e compassione per il prossimo.
Ama il prossimo tuo come te stesso.
Per MG
Le scelte di coppia sono sempre soggettive. Ognuno ha pieno diritto di decidere per sé come meglio crede, in questo e in altri contesti.
Non mi considero bigotta, e tanto meno fervente cattolica. L’attacco a fini sovrastanti, su di me e sugli utenti con cui sono stata o sono tutt’ora in sintonia, mi lascia del tutto indifferente.
Il tuo punto di vista ha valori che devono essere sia sentiti che condivisi.
@ Cogitoergosum: “Oppure se l’uomo é puttaniere, va bene?”… non l’ho mai detto… e nemmeno me ne curo: quello è affare delle donne, si scelgano l’uomo in base ai loro personali gusti, puttaniere o meno che sia…
@ Cogitoergosum (di nuovo) e MG (di nuovo pure lei): ma perchè ce l’avete su con ‘sta Rossana??? Ma dov’è che me la sono persa????
Certo White knight, ognuno ha il diritto di ambire a quello che preferisce. Però poi non lamentatevi se la vostra morosa con poche o zero esperienze si rivela limitata, infantile, insensibile, priva di conoscenze e di interessi, incentrata solo sulla vita di coppia, con pretese di mantenimento e con una mentalità da paesanotta per cui quello che conta è il suo piccolo circolo sociale. Una relazione di qualità richiede apertura a 360 gradi, e non potete pretendere di avere la donna priva di vissuto e che sia anche intelligente, skillata, perspicace, brillante, ironica ed estremamente brava a letto. E’ anche vero che quest’ ultimo punto non sempre dipende dall’ esperienza, e comunque credo che un uomo limitato mentalmente ( quale tu sei ) non potrà mai apprezzare una donna ADULTA. Vergine o “nave scuola” che sia. Infatti nella lettera che parlava della laurea io ti ho spianato con i miei ragionamenti, e più ti facevo fare figure barbine più tu ti infervoravi.
E’ evidente che le donne con un cervello non fanno per te, e per quelli come te. Quindi scegliti una patata lessa ( rigorosamente illibata ), evita di fare con lei dei discorsi sensati ( ma credo che per te non sarà una gran fatica ) e rendila felice e contenta, e possibilmente non cornuta. E mi raccomando, quando vai a mignott€ ricordati di cancellare la cronologia del telefono o del pc! Non vorrei mai che la tua virtuosa fidanzata scoprisse per sbaglio i tuoi vizietti nascosti.
Rossana, io continuo a non capire perchè vuoi fare a tutti i costi quella che difende i diritti delle donne, quando è ovvio che sei di tutt’ altro background ideologico. Rimarrò con questo dilemma.
Guarda Cogito, questa volta devo dare ragione a Sherossana quando dice che dio è stato “creato dall’uomo”. Anzi quella breve frase contiene tutta la tragedia umana che da quando è scaturita la coscienza ci mette di fronte alla ricerca dello scopo di questa vita. E questo per le menti più sofisticate, per le più semplici la religione non è altro che “istruzioni per l’uso” per una vita sociale che richiede regole e morale.
Infatti le religioni sono un fenomeno sociale prima che mistico, che si é sviluppato nelle più variegate ramificazioni dalla notte dei tempi, infatti esistono decine di religioni, per lo più politeiste, epperò tu hai parlato solo di quella Cristiana, come, immagino, l’unica di riferimento. Giá questa posizione unidiezionale giustifica il terminec”religione” che deriva da “relegare”, cioè “chiudere” il credente in un recinto di…”credenze”. Detto ciò è proprio la grande varietà di credenze religiose che dimostra l’origine umana degli dei o del dio, che l’uomo si sono “fatti” come soluzione all’angoscia che dá il sapersi mortali.