Golem
credo che M. abbia centrato perfettamente il punto! gente così, che se ne va dietro alle boiate che scrivono un presunto poeta o una presunta sapiente scrittrice di bestsellers erotici, è gente che della democrazia e della libertà non sa che farsene, perchè ha bisogno di un imbonitore, di un incantatore, di un capogregge. E’ la stessa gente che dice che in Italia non si fanno le rivoluzioni perchè non c’è un VERO LEADER ! Ma scusa… uno per ribellarsi ai soprusi dei potenti ha bisogno di qualcuno che lo conduca per mano e gli dica che si deve ribellare ??? Non è che magari invece la cosa deve partire da noi stessi, facendo qualche RAGIONAMENTO LOGICO ??? …
Io non ho mai creduto nelle moderne democrazie non perchè io sia pro-dittatura a tutti i costi, ma perchè a mio avviso non esiste una REALE coscienza delle masse. mentre esistono pochi e circoscritti UOMINI SUPERIORI che avrebbero il potere di ILLUMINARLE. e a costoro spetterebbe il compito di guidarle e dirigerle secondo un ordine ideale e immutabile. La democrazia così come si presenta attualmente, non ha alcun senso, se non in termini simbolici. avrebbe senso se la gente ragionasse DAVVERO con la PROPRIA testa, ma così non è. Vai a spiegare a una persona di livello medio che votare è inutile, che la giustizia vera nella politica non esiste, e che in casa si può vivere benissimo senza dover pagare le bollette di luce e gas. quello ti prende per un terrorista, per demogogo, per un PAZZO, anche di fronte all’ evidenza! e che DEMOCRAZIA sarebbe, questa, se dobbiamo tutti comunque seguire un SISTEMA ( sbagliato ) ?
L’ unica “parolaccia” che trovo interessante è quella pronunciata nei bar e nei ristoranti da gestori e camerieri nei confronti dei clienti. Purtroppo questi insigni luoghi sono rari.
M, Tsipras si è cacciato in un vicolo cieco, e chi ha un minimo di capacità critica lo capisce bene. La situazione greca l’avevo percepità appena dopo le Olimpiadi, quando, durante il viaggio con gli studenti di architettura, fummo ospitati presso l’omologa facoltà ad Atene. Avró fatto quasi trenta viaggi studio del genere, in tutta Europa e l’ospitalità dei colleghi stranieri è sempre stata sobria e contenuta: qualche bevanda e piccoli snack a fine incontro, come ci si aspetta normalmente. Ad Atene trovammo un “pranzo di nozze” per 40 persone! Cosa non c’era non saprei dirlo, era quasi imbarazzante per la generosità che ci veniva offerta e, devo dire, senza ostentazione. Ci ritrovavo molto della “mediterraneità” che amo e che riconosco ancora dalle mie parti. E’ l’unico momento convivial-didattico che ricordo di quei viaggi.
Sarebbe superfluo dirti quanto ami la Grecia di oggi come di ieri, che ho anche “viaggiato” diverse volte, restandone sempre affascinato, ma oggi vederla in questo stato mi fa pensare che qualcosa di profondamente sbagliato sottende questa omologazione economica europea. Questo segnale è solo il primo di una serie che segnerà culturalmente la societa occidentale riguardo le differenze che percorrono la popolazione del Vecchio Continente. Cercare di far ragionare sullo stesso argomento un tedesco e un greco è come cercare di mescolare birra e olio d’oliva.
Si imporrà una messa a punto degli accordi sulle regole “condominiali” europee, che tenga conto che la vita di questi condómini non potrà essere stravolta per accontentare l’egemonia dei banchieri. Che non dimentichiamolo sono quelli che otto anni fa ci hanno messo col culo per terra, e noi, “generosamente”, come quella tavolata ateniese, abbiamo sfamato . M, i tedeschi vogliono vincere una guerra dopo averne perse due cruente, ma oggi “il sangue” lo stiamo versando comunque: in contanti.
Napoli è Grecia, Neapolis. Chi non vede la “ricchezza” di questa città è fermo ai cassonetti della spazzatura. Partenope è la città più cosmopolita d’Italia, quanto lo era nel 6-700, quando tutto il mondo la guardava come esempio di eleganza, bellezza e cultura. Oggi ha la stessa nobiltá ma con gli “abiti” di allora, solo piu logori, ma sempre indossati con stile.
L’estate leggo cose più leggere M. “Fiesta”, di Hemingway, “il museo dei Numeri” di Odifreddi e poi vedró. Per il momento sto verniciando prosaicamente le inferriate. E mi piace, questo è il bello. Resto sempre un operaio.
Ci vrimmo M
Golem
credo che M. abbia centrato perfettamente il punto! gente così, che se ne va dietro alle boiate che scrivono un presunto poeta o una presunta sapiente scrittrice di bestsellers erotici, è gente che della democrazia e della libertà non sa che farsene, perchè ha bisogno di un imbonitore, di un incantatore, di un capogregge. E’ la stessa gente che dice che in Italia non si fanno le rivoluzioni perchè non c’è un VERO LEADER ! Ma scusa… uno per ribellarsi ai soprusi dei potenti ha bisogno di qualcuno che lo conduca per mano e gli dica che si deve ribellare ??? Non è che magari invece la cosa deve partire da noi stessi, facendo qualche RAGIONAMENTO LOGICO ??? …
Io non ho mai creduto nelle moderne democrazie non perchè io sia pro-dittatura a tutti i costi, ma perchè a mio avviso non esiste una REALE coscienza delle masse. mentre esistono pochi e circoscritti UOMINI SUPERIORI che avrebbero il potere di ILLUMINARLE. e a costoro spetterebbe il compito di guidarle e dirigerle secondo un ordine ideale e immutabile. La democrazia così come si presenta attualmente, non ha alcun senso, se non in termini simbolici. avrebbe senso se la gente ragionasse DAVVERO con la PROPRIA testa, ma così non è. Vai a spiegare a una persona di livello medio che votare è inutile, che la giustizia vera nella politica non esiste, e che in casa si può vivere benissimo senza dover pagare le bollette di luce e gas. quello ti prende per un terrorista, per demogogo, per un PAZZO, anche di fronte all’ evidenza! e che DEMOCRAZIA sarebbe, questa, se dobbiamo tutti comunque seguire un SISTEMA ( sbagliato ) ?
L’ unica “parolaccia” che trovo interessante è quella pronunciata nei bar e nei ristoranti da gestori e camerieri nei confronti dei clienti. Purtroppo questi insigni luoghi sono rari.
ciao ragazzuoli, alla prossima! 🙂
M, Tsipras si è cacciato in un vicolo cieco, e chi ha un minimo di capacità critica lo capisce bene. La situazione greca l’avevo percepità appena dopo le Olimpiadi, quando, durante il viaggio con gli studenti di architettura, fummo ospitati presso l’omologa facoltà ad Atene. Avró fatto quasi trenta viaggi studio del genere, in tutta Europa e l’ospitalità dei colleghi stranieri è sempre stata sobria e contenuta: qualche bevanda e piccoli snack a fine incontro, come ci si aspetta normalmente. Ad Atene trovammo un “pranzo di nozze” per 40 persone! Cosa non c’era non saprei dirlo, era quasi imbarazzante per la generosità che ci veniva offerta e, devo dire, senza ostentazione. Ci ritrovavo molto della “mediterraneità” che amo e che riconosco ancora dalle mie parti. E’ l’unico momento convivial-didattico che ricordo di quei viaggi.
Sarebbe superfluo dirti quanto ami la Grecia di oggi come di ieri, che ho anche “viaggiato” diverse volte, restandone sempre affascinato, ma oggi vederla in questo stato mi fa pensare che qualcosa di profondamente sbagliato sottende questa omologazione economica europea. Questo segnale è solo il primo di una serie che segnerà culturalmente la societa occidentale riguardo le differenze che percorrono la popolazione del Vecchio Continente. Cercare di far ragionare sullo stesso argomento un tedesco e un greco è come cercare di mescolare birra e olio d’oliva.
Si imporrà una messa a punto degli accordi sulle regole “condominiali” europee, che tenga conto che la vita di questi condómini non potrà essere stravolta per accontentare l’egemonia dei banchieri. Che non dimentichiamolo sono quelli che otto anni fa ci hanno messo col culo per terra, e noi, “generosamente”, come quella tavolata ateniese, abbiamo sfamato . M, i tedeschi vogliono vincere una guerra dopo averne perse due cruente, ma oggi “il sangue” lo stiamo versando comunque: in contanti.
Napoli è Grecia, Neapolis. Chi non vede la “ricchezza” di questa città è fermo ai cassonetti della spazzatura. Partenope è la città più cosmopolita d’Italia, quanto lo era nel 6-700, quando tutto il mondo la guardava come esempio di eleganza, bellezza e cultura. Oggi ha la stessa nobiltá ma con gli “abiti” di allora, solo piu logori, ma sempre indossati con stile.
L’estate leggo cose più leggere M. “Fiesta”, di Hemingway, “il museo dei Numeri” di Odifreddi e poi vedró. Per il momento sto verniciando prosaicamente le inferriate. E mi piace, questo è il bello. Resto sempre un operaio.
Ci vrimmo M