Tutti sanno che in Libia la situazione politica è fluida e che è governata da bande rivali senza un potere centrale e statale ma tutti, facendo finta di credere che la situazione sia governabile, dichiarano di fare trattati e di prendere accordi che possano essere validi e vincolanti erga omnes, Tutti sanno che la guardia costiera libica è retta da gruppi che finiscono con il non rispondere a nessuno ed a controllare le coste soltanto ad uso e consumo degli scafisti e dei commercianti -esportatori di uomini. Tutti sanno che nei campi profughi avvengono le più grandi nefandezze, tutti sanno che quei campi servono per arricchire chi li gestisce e chi attinge ai rifugiati per ottenere manodopera a basso prezzo e per impinguarsi con i fondi internazionali apparentemente destinati allo sviluppo ed a lenire la condizioni di coloro che fuggono dalle guerre e dalle zone di povertà. Tutti si dedicano alla lettura con interesse delle missive che, di volta in volta, organismi internazionali, fra i quali anche l’ ONU, si esercitano a scrivere per dimostrare che i problemi sono alla loro attenzione. Non tutti sanno quante e quali risorse finanziarie. vengono impegnate sia in Libia che in Turchia, della quale nessuno oggi ha voglia di parlare, e che mettono a posto la coscienza dell’Europa umanitaria e civile che si nasconde dietro i trattati comunitari continuando a godersi l’opulenza garantita grazie anche ai paesi del terzo mondo. All’uomo della strada viene da chiedersi ma dove sono quelle potenze europee ed internazionali che con un colpo di mano furono capaci, nel momento in cui temettero per il loro petrolio, e non per ragioni umanitarie, di eliminare dalla scena africana Gheddafi? Bisognerà aspettare che una delle tribù libiche abbia il sopravvento sulle altre e nazionalizzi il petrolio? La verità è che il denaro ha un valore diverso dell’uomo.
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