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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 14.916 commenti

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  1. 6101
    sabrina -

    EME, si, è proprio vero. sono stata un ipocrita, ridevo e scherzavo con suo figlio, e intanto “mi facevo” il padre.
    come quando la tua migliore amica va a letto con tuo marito….più o meno.e che brave che siamo noi donne a nascondere tutto ciò.
    loro per primi diranno ” bell’amica che era” e ne hanno pienamente ragione.
    non ho bisogno che loro sappiano quanto stò male, perchè questo dolore lo merito tutto.
    ed è sbagliata anche l’idea del suicidio, perchè è troppo comodo.
    dovrei vivere e continuare a soffrire perchè questo dolore anche se mi farà impazzire, lo merito.
    sono io quella che ha sbagliato (anche quell’uomo, ovvio) e non loro. sono io la cattiva!!!
    non c’è e non ci sarà mai speranza da parte mia di essere perdonata.
    non c’è nulla da perdonare. ho fatto una cazzata madornale, io con le MIE MANI deliberatamente ho rovinato quelle amicizie.
    loro non hanno rovinato niente.
    mi rendo conto sempre più che merito quello che mi sta succedendo e merito anche le conseguenze che potrebbero esserci, tutte dalla a alla zeta.
    avrò la forza di affrontare tutto ciò????
    non sono menefreghista, vorrei tanto esserlo, ma non ci riesco.
    non lo so se ce la farò ad affrontare tutto ciò.
    può darsi che io sia più forte di quello che credo, ma sinceramente il pensiero di farla finita addirittura mi rincuora.
    credo che si tratti di vigliaccheria.
    non so, non saprei davvero.
    so solo che sono molto spaventata.

  2. 6102
    Eme -

    Ciao Kevin. Penso che essere diretti sia una forma di rispetto verso gli altri, che la razionalità sia una forma di rispetto verso se stessi e la freddezza sia un modo per tutelarsi.
    Più che in campo sentimentale sono stata ripetutamente attaccata alle spalle nel campo emotivo nella sua totalità.
    Con tutte le conseguenze che il disastro emozionale porta con sé nel lavoro etc etc etc.
    La sistematicità con cui il 90% delle persone ha cambiato atteggiamento nei miei confronti trasformandosi da estranei ad amici e da amici a belve mi ha fatto giungere alla conclusione che, probabilmente, per me vale ciò che i penalisti chiamano “ruolo criminogeno della vittima”.
    Probabilmente il mio atteggiamento induce le persone a farmi male.
    Probabilmente sono io stessa che, in un modo o nell’altro, le spingo, le esorto, le agevolo, le invito….non so come dire.
    Tutti nell’arco della propria esistenza vengono feriti.
    E’ la sistematicità degli attacchi dagli insospettabili che porta a vedere la freddezza, la chiusura totale, l’intransigenza come unica possibilità di scampo.
    E l’esserlo anche in forum in cui nessuno ti conosce, non ti potrà mai conoscere se non per tua volontà è un modo per tenersi allenato, per abituarsi ad un atteggiamento che non è nato con te ma deve diventare parte di te.
    C’è stato un momento in cui ho aperto me stessa agli altri. Ho messo tutta me stessa lì, sul piatto di portata. Non avevo nulla da nascondere d’altronde.
    E mi fidavo. E già, brava furba…..mi fidavo.
    Chi mi ha ferito l’ha fatto a colpo sicuro, a piccole dosi, centrando i punti deboli in ordine crescente con la precisione di un cecchino.
    Non mi ha ferito la violenza di un gesto d’impeto, di un’aggressione irruente.
    Mi ha ferito la fredda, progressiva, inarrestabile realizzazione vere e proprie strategie studiate a tavolino, volta a demolire, ad abbattere.

  3. 6103
    Eme -

    Eppure, quando posso, aiuto gli altri.
    Lo faccio nell’unico modo che mi metta al riparo da una loro possibile (praticamente certa) metamorfosi da riconoscenti ad aguzzini.
    Un modo freddo, distaccato, crudo, lapidario. Allungo la mano per togliere da un impaccio e poi la ritiro in fretta, me la rimetto in tasca e me ne vado.
    E naturalmente vengo fraintesa. Che dire……meglio così!!!

  4. 6104
    Phaina -

    se posso darti un consiglio, leggi “dialoghi morali” di seneca.
    a me ha aiutato molto, davvero.
    cerca una sfogo e una luce dovunque pensi ci possa essere..
    io questo libro te lo consiglio vivamente!

  5. 6105
    kevin -

    Ciao a tutti.

    Cara Eme, il fatto di avere delle difese è naturale, per potersi difendere.
    Il punto è che a tua volta, ti dai delle colpe per essere stata troppo disponibile verso persone, che non meritavano tale attanzione.
    Il punto della situazione è, che non sei tu ad avere sbagliato o a dover cambiare modo di interagire con le altre persone, per il semplice fatto che alcuni se ne sono approfittati.
    Anche io ho dato aiuto ad una persona, la sentivo quasi tutti i giorni, fino a che si è sistemata e da qualche anno non sento più.
    Non so se la mmia esperienza si possa equiparare con la tua, perchè forse qualcuno ha usata, ma sappi che io lo rifarei.
    Quando le persone si approfittano di un’altra, vuol dire che sono loro a non avere i mezzi per essere alla pari.
    Il tuo attegiamento induce gli altri a farti del male?
    Forse hai un temperamento solare ed espansivo…e ciò viene frainteso.
    Evidentemente ti senti parecchio ferita nel tuo orgoglio di donna, ma sappi che non tutte le persone sono così.
    All’interno di questo forum ci sono persone degne di alta stima.

    Nobody che fine hai fatto? ^^
    Un saluto a tutti

  6. 6106
    sabrina -

    ho parlato oggi pomeriggio con suo figlio.
    era incavolato nero.
    un cane sta meglio di me.
    mi sento una ” pezza da piedi” no no …. di più!!! mi sento una vera e propria m…. un verme…
    me ne ha dette di tutti i colori ma con freddezza e senza tanto scomporsi, così da non suscitare la mia rabbia.( e non davanti a tutti ma in privato.)
    lui calmo, io calma, però lui a testa alta e io letteralmente a testa bassa. e non perchè o per cosa…. non ne avevo il ben che minimo fottutissimo coraggio di guardarlo in faccia.
    gli ho solo detto: “sono solo una stronza, tutto qua”.
    e lui mi ha risposto(con rabbia) ” ormai sono un uomo e non un bambino e non mi permetterei mai di sputtanarti in giro. stammi bene e tanti auguri”.
    io sola so quanto è stata dura questa convarsazione,non si possono spiegare certi stati d’animo.
    è più uomo quel ragazzo a 25 anni che io donna a 37.
    sto male e lo merito.
    non è facile ammetterlo ma premere i tasti di questa tastiera non è poi così difficile…

  7. 6107
    ebudae -

    Ciao a tutti, sono stato un poco influenzato ma non volevo mancare ulteriormente e allora eccomi qui. Come sto? Bè, vi basti sapere che una settimana esatta dopo aver salutato per sempre mio zio ho dovuto partecipare ad un altro funerale: un’altra persona che conoscevo e a cui ero affezionato (anche se non è un mio parente) ha lasciato questa vita. Ero lì, con 38 di febbre, di nuovo davanti ad una tomba… morte e solo morte, ormai non c’è altro nella mia vita. Cara Nobody grazie per quello che mi hai scritto, la mia stima verso di te rimane immutata. Oggi alcuni fatti di stretta attualità mi hanno fatto capire una volta di più quanto sia incattivita la gente, e quanta barbarie ci sia in giro; come se i mali dell’Italia dipendessero da una sola persona, come se civiltà e rispetto reciproco fossero parole sparite dal vocabolario… oppure sono io l’unico scemo che crede ancora che queste 2 parole abbiano un senso. Come sopravvivere in un mondo così feroce? Non credo proprio di riuscirci…

  8. 6108
    Eme -

    Sabrina.
    La santità è un ideale e l’umanità è la vita corrente.
    Hai fatto una scelta da Sabrina-donna anzichè da Sabrina-santa.
    Tutto qui.
    Hai fatto una scelta che ti ha regalato un attimo di felicità che alla fine ti è esploso in faccia.
    Hai restituito la serenità che hai avuto con gli interessi.
    La paura è normale. E’ quasi dovuta. Hai messo troppa carne sul barbeque e adesso hai paura che ti vada tutto arrosto.
    Su quel barbeque ci sei tu, tuo marito, il tuo passato, presente e futuro.
    E c’è anche quel motivo irrisolto che ti ha portato a cercare altrove ciò che non hai trovato nella tua famiglia e che è ancora lì. Coperto da mille sensi di colpa, da tanta paura. Ma è lì. Vivo e vegeto.
    Hai troppa confusione in testa e troppe emozioni contrastanti per poter capire se il suicidio è un gesto sano e insano.
    Comincia ad affrontare una cosa alla volta e smettila di batterti il petto per ciò che è stato.
    E’ successo, non puoi tornare indietro a mettere tutte le cose al proprio posto.
    Deconcentrati dal tuo amante e dlla sua famiglia e punta su te stessa.
    Ognuno di noi ha più forza di quella che crede di avere quando è troppo stanco e confuso per valutare razionalmente le cose.
    Solo una cosa è certa.
    Finchè non scenderai dalla giostra delle emozioni contrastanti non potrai nè affrontare nè risolvere un tubo.
    Ripeterai all’infinito le stesse cose e ti troverai ad ottant’anni piena di sensi di colpa e di domande irrisolte.
    Il passato è andato. La macchina del tempo non esiste. Non è di nessuna utilità perdersi nel giochetto del “se avessi fatto, se avessi detto”.
    Puoi solo cominciare a prendere in considerazione tutti gli elementi possibili per uscire bene o, almeno, decentemente da questo stato di merda.

  9. 6109
    ilaria -

    fredeic,buongiorno ho provato ha mandarti una mail ma con l’inderizzo che mi hai dato me la rifiuta, mi dispice perchè avrei voluto sapere la tua storia.La vita è bella e brutta però vale la pena di essere vissuta e poi a 22 anni non si può parlare di suicidio guarda la mia storia cosa avrei dovuto fare ,uccidermi ma non ci penso neanche io voglio vivere.Certo è dura andare avanti però io la penso così,scivimi tu Ilariapatini@libero.it. Questo è per Fredrik ciao non ti ho sentito più avevi detto che mi volevi aiutare a trovare lavoro e bere un te insieme ,ma non fà niente avrai mille impegni ti ringrazio lo stesso ciao a tutti.Sabrina non sentirti più il colpa mi hai capito?

  10. 6110
    Nobody -

    Ciao KEVIN, ALLEGRA e tutti. Ci sono, leggo sempre, ma non ho il tempo che vorrei per comunicare con voi nel modo che piace a me. Non ha senso che vi racconti i fatti, vorrei descrivere solo quello che ho dentro. Ma non è il momento. Sono già troppo a contatto con me stessa tutto il giorno. E devo dedicarmi ad un’altra questione e veramente non ce la faccio ad essere presente come vorrei. Ma ogni giorno leggo e appena posso scriverò con un po’ più di calma. Non mi piace buttare due frasi e andarmene, ma in questi giorni non potrei fare altrimenti e allora preferisco non scrivere.
    ALLEGRA, ci separano più o meno 600km. Ma ho degli amici a Milano e ogni tanto ci vado a sentire qualche concerto.
    Per ora un saluto a tutti.

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