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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 14.902 commenti

Pagine: 1 57 58 59 60 61 1.491

  1. 581
    golaprofonda -

    Caro Luigi, con quel “per quanto ne so” implicitamente dichiari di non esserti mai veramente informato riguardo al suicidio, ma che le tue idee si basano su un castello di luoghi comuni. Basta visitare questo link: http://www.befrienders.org/int/italian/warningSigns.php
    per screditare la tua teoria: “i segnali più forti e rivelatori di un disturbo sono quelli verbali – “non posso andare avanti così”, “Non m’importa più di niente” o anche “sto pensando di farla finita”. Certe espressioni vanno SEMPRE prese sul serio”. Se invece volessi informarti più approfonditamente riguardo alla presunta mancanza di significato dei “gridi d’aiuto”, ti consiglio di leggere “Rapida scende la notte” di Kay.R. o, più semplicemente, consulta quest’altro link, scritto da una psicologa: http://www.ilmiopsicologo.it/pagine/pagina.aspx?ID=Comecapire001&L=IT
    Per favore, prima di sparare critiche e sentenze, perlomeno non dico di leggere dei libri, ma almeno informarsi con una piccola ricerca su internet..

    In ogni caso, mi togli una piccola curiosità? Cosa ci fai su questo blog, se non intendi suicidarti? Se sei qui per “salvare” delle anime, non pensi che parlare della tua bella vita produca esattamente l’effetto contrario al tuo intento? E poi i mitomani sarebbero gli aspiranti suicidi..bah

  2. 582
    Paolo Uccello -

    golaprofonda ha scritto:
    “(es. “dite di voler morire ma non è vero”..non ti sembra di usare un tono un tantino supponente?)”

    No! 🙂 Chi si vuole ammazzare lo fa, non ne parla, a meno che non si vogliano organizzare situazioni plateali si intende ma queste sono situazioni estreme e poco rare e poi hai scritto anche:

    “cosa ti fa pensare che ad un’aspirante suicida non occorra il coraggio? come te lo immagini un suicida, come una specie di pazzo che non sa quello che sta facendo?”

    Io non immagino nulla, parlano per me le esperienze vissute in prima persona, e non parlo di persone a me vicine, parlo di esperienze MIE. E poi:

    “l’istinto di sopravvivenza è molto radicato in ciascun animale, ci vuole molto coraggio per scavalcarlo coscientemente.”

    Evitiamo paragoni o metafore con il mondo animale e evitiamo di tirare in ballo l’istinto di sopravvivenza perché sennò tiriamo fuori supposizioni fuori luogo oltre che sbagliate. Gli animali quando sanno di non aver più speranze si lasciano morire e si preparano persino il letto di morte. Così fanno le persone quando hanno la stessa sensazione, senza paura e senza remore. Non si fa fatica a rinunciare a ciò che si odia, anche se si tratta della vita. Così fanno gli animali, così fanno gli uomini e così feci io. Come mai sono ancora qui? Ho avuto la fortuna di avere accanto una persona meravigliosa che mi ha aiutato a reimparare a godere della vita e che ha saputo prendermi a sberle al momento giusto.

    Le reazioni di golaprofonda e di burney mi dispiacciono un po’. Perchè infondo so cosa si vive con questi stati d’animo nello stomaco e ancora la mia vita non è tutta rose e fiori e devo lottarmela ogni giorno a denti stretti, e non sono felice, ma ora sento che ne vale la pena.

    Io non giudico, cerco di avvicinarmi alle situazioni di chi sta male anche attraverso le emozioni che ho provato nei momenti più bui e cerco di dare una mano, portando a voi le riflessioni che mi hanno aiutato ad uscirne.

    burney anche tu rileggi quello che ho scritto, perché hai frainteso.

    Ciao.

  3. 583
    golaprofonda -

    Per Paolo:
    1) sul fatto che l’aspirante suicida non voglia parlare dei suoi propositi ho già risposto abbondantemente a Luigi
    2) appunto, le esperienze TUE possono essere diverse da quelle ALTRUI
    3) il suicida non sa che STA per morire, sa che DEVE morire. ecco perchè entra in gioco l’istinto di sopravvivenza: l’aspirante suicida la morte se la impone seguendo un ragionamento “umano”, non seguendo il suo istinto “animale” (anche se non sempre, come dici tu). Io francamente non ci vedo niente di sbagliato in questa metafora, poi correggimi se sbaglio, ma senza mandare subito al rogo le mie parole come “sbagliate” o “fuori luogo”

    non hai affatto risposto alla domanda di Burney, comunque: lui non ti ha chiesto perchè non ti sei suicidato, ti ha chiesto perchè sei qui.
    vuoi aiutare? beh, francamente a giudicare delle reazioni degli altri utenti, finora non hai riscosso molto successo. Perchè non cambi approccio?
    oppure, perchè non ti chiedi semplicemente COSA ti spinge ad aiutare?
    Sarà semplice altruismo, o c’è sotto qualcos’altro?

    per il resto, mi dispiace che le mie reazioni non ti piacciano. perchè non ti piacciono? come dovrebbe essere esattamente una reazione che ti “piace”?

  4. 584
    monika -

    Ragazzi, non credo sia il caso di darsi addosso fra di noi. In fondo se scriviamo su qto blog è xkè tutti, in un modo o nell’altro abbiamo sofferto e raggiunto limiti di sopportazione duranti i quali abbiamo veramente sentito di non poter continuare ad andare avanti..poi ognuno reagisce personalmente: c’è chi mette in pratica un tentativo vero e proprio di suicidio, chi, come me, ci pensa in continuazione ma poi non ci ha mai provato davvero, proprio xkè ognuno è DIVERSO anche nella sofferenza. Non credo sia il caso di disquisire sul xkè uno ne parla tanto ma poi non lo fa, i motivi possono essere milioni, e sono tutti personalissimi, luigi, io ti ammiro per come ti sei saputo rialzare in piedi dopo quelle batoste, io x es. penso mi lascierei andare allo sconforto e basta, proprio xkè è qla forza che mi manca, la forza che ti permette di ricominciare e che è anche qla che ti spinge a fare il gran salto nel buio. Io credo che per vivere il primo requsito indispensabile sia proprio la forza interiore, l’energia vitale che ti spinge ad alzarti dal letto tutti i giorni x quanto è lunga la vita:senza quella si vacilla, si vegeta in uno stato che non è nè vita nè morte, ma il guaio è che i grandi dolori arrivano x tutti, e allora il forte li affronta, il debole soccombe non riuscendo ad alzarsi (lo dimostrano tutti coloro che, non necessariamenete suicidandosi precipitano nella follia, nel tunnel di alcol e droga, nell’indigenza più estrema, proprio xkè privi di quella forza vitale e necessaria ad affrontare le battaglie che sempre la vita riserva).
    Piuttosto credo che il problema vada affrontato da un altro punto di vista: da sempre l’essere umano ha ragionato seguendo 1 schema secondo il quale vita=bene, morte=male, e qto schema è rimasto un modello di riferimento forzato nei secoli, tanto che il più grande tabù, a mio avviso, è proprio qlo del mettere in discussione la bellezza e la preziosità della vita. Bisognerebbe capire se, visto che qto schema è propriamente umano, e dunque passibile di errore visto che nasce da una visione appunto umana, e quindi limitata delle cose, capire se ci sia una validità intrinseca al considerare la vita SEMPRE e in ogni condizione un bene, considerazione che secondo me nasce dal fatto di contrapporre il vivere e dunque il sentire al nulla che sarebbe la morte, la quale ci priverebbe sì dei dolori, ma anche dei piaceri. La vita e la morte potrebbero essere nè bene nè mele, semplic. 2 necessità che devono avvenire in successione (salvo il fatto che vivere può benissimo essere percepito come male da chi soffre e non ne può più,ma anche morire potrebbe essere percepito come male se, eventualmente “sopravvivendo” anche “dopo”, ci si accorgesse di continuare a sentire e dunque a soffrire). Quello che mi sembra inutile è idolatrare la vita come bene supremo (che ne sappiamo?potrebbe esserci qcosa di più bello e di più grande del vivere su qto pianeta). Nessuno nega l’esistenza di gioie, ma mentre queste sono un optional,

  5. 585
    monika -

    e cioè un’incognita (chi può essere certo che il domani ci riserverà delle gioie?) i dolori sono GARANTITI, basta guardare la vita di qualunque essere umano ci abbia preceduti per averne la certezza. Poi uno dirà:x me vale la pena vivere anche con tutti i dolori che la vita riserva, un altro invece: no, io rinuncerei a ogni gioia e piacere messo in serbo per me pur di non soffrire un minuto di più. E’ una semplice scelta personale. O meglio, un diverso modo di sentire che sempre, purchè non leda l’altro, e non diventi un’imposizione (vedi i casi in cui viene negata a un malato terminale la possibilità di mettere fine alla propria esistenza come e quando meglio crede) va rispettato.

  6. 586
    vic -

    Cara Golaprofonda
    la mia era ironia,un modo per cercare di farvi capire che un blog e’ un luogo dove ci si trovano persone con gli stessi problemi che ne entrano per cercare di capire il pensiero di altri,per commentare ma non per insultare come successo negli ultimi giorni,mi e’ sembrata una gara a chi voleva fare risaltare il proprio problema piu’ di altri e se una cosa non era condivisa subito addosso,ma basta!! ascoltate i diversi punti di vista perche’ ognuno di noi ha problemi diversi ed ognuno di noi li vive in modo diverso,ho letto nei giorni scorsi alcuni che si lamentavano(insultavano) perche’ altri cercavano il senso della vita, allora, a che serve il blog se ognuno e’ certo di quello che dice,se ognuno non vuole ascoltare altri pareri,se ognuno si rivolge ad altri con arroganza allora il blog non ha senso e percio’ perche’ perdere tempo su di una tastiera e non suicidarsi…………………
    Per me il blog serve per capire come altre persone che hanno problemi come me e che sono al limite come me riescono ad affrontare la vita o cercare di farlo al meglio il giorno che non sapro’ piu’ ascoltare quello sara’ la fine.

  7. 587
    luigi -

    vedete, forse non mi avete capito forse non volete capire ma anch’io come ho detto ho passato momenti brutti ho pensato alla morte come una soluzione, l’unica soluzione pertutti i miei guai. Forse non capite o non volete capire, ma chi ha veramente toccato il fondo come me può capire certe cose
    Non vooglio parlare raccontarvi i miei guai passati, le notti a piangere dentro un automobile senza sapere dove andare senza sprecare benzina per riscaldarmi, io che prima avevo davvero tutto e in quel momento ero meno di niente. m a il calore avuto dai miei due cani il loro sguardo le loro leccate mi davano la forza di non cedere e l’ho fatto esclusivamente per loro ho promesso che gli avrei portati in un luogo migliore dove potevano correre e sembrava mi ascoltassero, forse lo facevano davvero! ho cercato di tirarmi su e ci sono riuscito ho visto i miei sforzi premiati dai loro sguardi e adesson non posso far altro che ringraziarli. Non è vero che sono qui per convincervi per redimervi da un idea che secondo me è sbagliata, vorrei stringervi tutti a me, vorrei davvero aiutarvi a vivere a darvi una mano, vorrei vorrei..ma so che non me lo concederete e sicuramente disprezzerete anche questo mio post. io non scriverò altro ma resteròa leggerevi e se chiamato in causa ci sarò contateci. luigi

  8. 588
    burney -

    caro luigi…sai perchè penso che tu nn sappia ke cosa posso passare io e qualcun’altro in questo sito ? il fatto ke tu dici ke , dopo aver toccato il fondo , ti sei rialzato e hai costruito il tuo nuovo “impero”(senza offesa , naturalmente)…altrimenti non avresti perso tempo , non avresti cercato di attirare l’attenzione lasciando messaggi su internet e ti saresti ammazzato subito . quindi non hai fatto altro ke trasferire la tua situazione sulla mia … e affermando perciò ke , o faccio il mio dovere di “buon essere umano” rialzandomi e dandomi da fare , o mi ammazzo e basta .
    hai mai pensato ke la vita delle persone , e le stesse persone possono essere diverse da te ? pensi ke il dolore estremo sia universale e quindi , se ce l’hai fatta tu , ce la devono fare tutti ? … prima di tutto la pensiamo in maniera completamente diversa su una cosa : tu parli di fondo…a mio parere , e parlo perchè l’ho provato sulla mia pelle ,non esiste un fondo da raggiungere ;dopo varie bastonate ho capito ke esiste sempre un fondo più fondo . ed è forse per questo ke voglio farla finita…perchè di fondi ne ho toccati tanti e sempre più profondi , e non ho voglia di andare ancora più a fondo . giudicalo come vuoi questo comportamento , non mi importa , e poi è per caso un reato non voler più soffrire ? (dopo tante sofferenze, ok ?sia chiaro … non dopo qualche piccola sofferenza ) .
    e poi un’altra cosa … sei sicuro ke uno/a ke sbandiera su internet o altrove la propria volontà di suicidarsi , nn lo farà mai ? … io so ke nn è così , fidati , e lo so per certo , anke se nn è per questo ke sono qui , nn voglio imitare nessuno . dico solo di documentarti un po’ e di allargare i confini del tuo mondo e della tua mente . ciao

  9. 589
    golaprofonda -

    Per Vic: concordo con te che le reazioni di alcuni utenti sono state a volte troppo eccessive, ma anche tu non scherzavi con la tua “ironia” e frasi del tipo “allora, cosa aspettate?” mi sembrano francamente di pessimo gusto in questo contesto. Come in ogni discussione è normale che qualcuno si “scaldi”, bisogna vedere poi se a ragione o a torto, e soprattutto PERCHE’

    Per Luigi: ma chi ti disprezza?! Semplicemente alcuni non condividono le tue idee, e magari non perchè non le “capiscono” o semplicemente perchè non le “vogliono” capire, ma perchè hanno idee diverse dalle TUE. ritirarti dalla conversazione secondo me è il segno che non vuoi più “confrontare” le tue idee perchè pensi che siano definitivamente giuste, e non ti passa neanche per l’anticamera del cervello che potresti sbagliarti tu (o non vuoi pensarci, tanto per citarti). E te lo dico senza alcun disprezzo o rancore

    Per Monika: in linea di massima l’idea che la vita sia un bene assoluto non è del tutto sbagliata: più che altro, è l’unica cosa che veramente abbiamo. E’ impossibile immaginarsi veramente cosa sia la morte o il nulla, perciò prima di scambiare il noto per l’ignoto, bisognerebbe essere veramente sicuri di non avere alcuna speranza di felicità..le scelte personali vanno sì rispettate, ma niente impedisce agli altri di dare il proprio parere (se detto con un tono da dialogo, e non come un “ordine” o una “certezza” come è spesso successo in queste pagine)

  10. 590
    Imerio -

    Volevo solo dire a Luigi che lui forse riesce a trovare la forza per reagire ma ci sono altre persone che questa forza non la trovano. Io soffro di depressione da anni, i dottori mi hanno dato una cura che mi fa sopravvivere ma sono sempre dell’idea che farla finita sarebbe meglio. Penso in continuazione al suicidio, la vita è uno sforzo troppo duro da affrontare, niente riesce più ad entusiasmarmi, ho problemi economici e con sta c.... di Legge Biagi (grazie al porco di Berlusconi) lavoro un mese sì ed un mese no ed è difficile avere un minimo di sicurezza economica. L’unica ragione per cui non mi suicido è per non dare un dispiacere ai miei anziani genitori che hanno già perso un figlio anni fa; spero di riuscire a tenere duro finchè sono in vita. Il dolore di chi soffre di depressione uno non lo può neanche immaginare, il senso di inutilità e di aridità che si porta dentro, il domandarsi ogni giorno perchè continuare a lottare se la situazione non migliora, il vivere in una società dove non non puoi trovare un aiuto da parte di nessuno. Se confidi a qualcuno che hai dei problemi questo ti “molla” subito e così rimani senza compagna e senza amici. Ti ritrovi solo, con gli anni che passano e ti accorgi che il futuro molto probabilmente sarà anche peggiore del presente. Ammiro chi è riuscito a farcela, come Luigi, ma forse non soffriva di depressione; aveva solo un momentaneo periodo di difficoltà, che è cosa ben diversa. Io per anni ce l’ho messa tutta per uscire dal mio stato ma non ci sono riuscito e, nonostante le cure mediche, giorno dopo giorno sento che la mia forza di reazione e di sopravvivenza va spegnendosi. Credo che se uno sceglie di farla finita meriti tutto il rispetto; andrebbe ascoltato ed aiutato e se non lo si può fare almeno non andrebbe condannato considerandolo un debole, perchè non è così.

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