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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 14.902 commenti

Pagine: 1 538 539 540 541 542 1.491

  1. 5391
    serena -

    Io ho visto con i miei occhi persone depresse non curarsi e peggiorare sino a diventare totalmente apatici, a letto 24/24h; altre forse perche’ piu’ giovani, non saprei con esattezza medica, curarsi con la serenita’ di chi puo’ anche non lavorare per due tre mesi, senza l’assillo, senza pensare di gravare eccessivamente sui propri cari…questi sono guariti, ci hanno messo il tempo necessario, e forse dentro… Ma fuori sembrano a posto

  2. 5392
    kevin -

    ciao a tutti,
    cara nobody, non sono deluso se non scrivi, è solo che sai trasmettere perfettamente ciò che sono i pensieri.

    di quello che ti accade anche a livello sensoriale ne parli con qualcuno, ad esempio con il tuo ragazzo?

    sai dall’ultima seduta, il mio analista mi ha consigliato di nuovamente anti depressivi, perchè fondamentalmente non sentivo questo “stimolo a vivere.
    ho pensato, forse egoisticamente, che per me è inutile prolungare una eventuale agonia, quindi dato che ora stò meglio, se dovessi ricadere nuovamente in un malumore, stacco definitivamente.
    stranamente a tutto ciò non è associato uno stato di tristezza, come il pensiero fisso alle cose brutte o al mio pianto incondizionato.
    effettivamente i rendo conto di non capire le mie sensazioni ed emozioni, spesso contrastanti.

    posso chiederti se quando una qualsiasi persona che ti parla, tu riesci a mantere l’attenzione su quello che dici o a volte il pensiero parte e fa associazioni sulle parole che dice?

    beh cari ragazzi/e arrivederci
    ciao

  3. 5393
    allegra -

    Ciao Marina, Kevin,Nobody,Flexo,Alessandra,Mai,Serena,Tancamala e a tutti voi…
    Marina…ora arriveranno i nipotini a farti le coccole vedrai e la maggior parte dei problemi se ne andra’……
    Cara nobody che succede? Quale tormenta ha in gabbia il tuo cuore?
    Voglio le coccoleeeeeeeeee!!!!!
    Ho la febbre…
    UN ABBRACCIO a tutti…

  4. 5394
    kevin -

    ciao a tutti…
    cara allegra suvvia, la febbre passa, ma a pparte ciò come ti senti?
    ciao

  5. 5395
    allegra -

    Ciao Kevin,
    concordo con te..la febbre passa, sto bene,vivo un po’ come un’eremita ma sto benino…a volte ho nostalgia..a volte sto bene…pero’ devo vincere la paura della paura..
    Un abbraccio a tutti……………………..

  6. 5396
    Nobody -

    Ciao TANCAMALA. Leggerti è per me sempre un piacere, entrare nella profondità delle tue riflessioni un onore. Parole dense di significati e sentimenti, un pensiero mai banale o scontato. Che grande dono che hai, quello del saper comunicare con ogni parte di te. Anch’io ho sempre creduto nella diversità maschio – femmina. Una biochimica differente, evoluzioni neuronali rinforzate in modo diverso dalla cultura, hanno portato uomini e donne ad esprimersi con un linguaggio diverso. Alemno questo è stato il mio pensiero finchè non sono arrivata qui. Poi ho cominciato a leggere di sensazioni simili alle mie. Di dolori analoghi. Riflessioni che, con stupore, non appartenevano a me, sebbene le sentissi mie. Ho scoperto che, forse, il mondo maschile e quello femminile alla fine non sono tanto diversi. Ho scoperto che esiste una sensibilità che non appartiene a nessun genere, ma solamente alla persona. Ho scoperto uomini straordinariamente in contatto con il proprio mondo interiore. Ho scoperto una profondità intellettuale che lascia ben poco spazio all’azione della chimica. Io credo che sia la società a richiedere a uomini e donne di sviluppare il cervello in modo diverso. Penso che, forse, in presenza di quello che tu chiami “dolore oggettivo”, ognuno reagisce in modo naturale, mostrandosi per quello che è e non per quello che gli è richiesto di essere. Non ha senso fingere con se stessi. Ognuno di noi tira fuori le sue risorse, esamina i suoi pensieri, analizza le sue emozioni. E vengono fuori discorsi interrogativi sull’essere al mondo, sul perchè della vita e della morte. Discorsi rivelatori di un sensibilità superiore. Forse è la sofferenza che sviluppa questa sensibilità. Ma forse è pure vero il contrario. Poi è vero, dobbiamo continuare a vivere nella nostra quotidianità, fatta di incombenze terrene e stupidità burocratiche. L’unione di spirituale e materiale, quanto di più difficile è richiesto alla mente umana.
    Ciao ALLEGRA. Sai, avrei voluto scriverti già da un

  7. 5397
    Nobody -

    po’, ma mi sono sempre mancate le parole. Non è che oggi sappia bene come farti arrivare il mio pensiero, ma vorrei provarci perchè tu mi trasmetti una gran forza. Non saprei immaginarmi “sopravvissuta” al suicidio di una persona a cui voglio bene. Se dovessi pensare a mia sorella, anche solo pensare ad un’eventualità del genere, mi viene la pelle d’oca e vorrei morire prima io. Subito, all’istante. Non so come si fa a sopravvivere ad un lutto simile. Quando ho letto il tuo primo post mi hai comunicato un dolore così intenso che mi ha travolto. Sono rimasta annichilita, sofferente e ho provato un grande senso di impotenza. Per un dolore simile non c’è rimedio, è inutile girarci intorno. E avrei voluto scriverti subito, avrei voluto comunicarti la mia vicinanza e tutta la mia comprensione. Ma mi sono sembrate parole vuote e senza senso. Inappropriate ad uuna sofferenza come la tua. Poi però, tra le righe, ho notato questa tua grande forza d’animo. Questo tuo riuscire ad essere speranzosa verso la vita, nonostante tutto. E la tua capacità di sostenere chi sta male, di far arrivare un briciolo della tua speranza anche a noi. A me è arrivata, cara Allegra, e di questo ti ringrazio. Ti ringrazio perchè sai parlare di te senza lamentarti, senza accusare nessuno, senza proclamarti martire e sofferente, sebbene ne avessi ben donde. Ti ammiro per questo, vorrei essere capace di elevarmi al di sopra dei miei stupidi dolori e guardarli con la tua stessa forza di volontà. Ti coccolo un po’ io, per quel che può contare.
    MARINA, grazie anche a te per i tuoi incoraggiamenti. Trovo che tu sia una donna forte, una donna che ha sofferto tanto ma che ce la sta mettendo tutta per venirne fuori. Non ti arrendi e questo ti fa onore. Non so se riuscirò da sola a venirne fuori, spesso penso di aver troppe poche risorse per farcela senza l’aiuto di nessuno. Ma poi mi dico che, in realtà, un aiuto già ce l’ho e devo solo essere capace di accettarlo e di affidarmi fino in fondo. (continua)

  8. 5398
    Nobody -

    Il discorso sul volermi bene è più complesso. Non ho una grande stima di me e non riesco mai a capire cosa gli altri possano trovare in una persona come me. Se io fossi un’altra non mi cercherei, non proverei piacere nello stare in mia compagnia. Discorso un po’ dissociato, ma spesso me lo faccio dentro di me, soprattutto nelle gionrate più nere. Oggi non mi va di soffermarmici più di tanto, perchè con le finestre aperte respiro aria buona e vorrei continuare a respirare per un altro po’. Vai avanti così, veramente credo tu possa farcela.
    Caro KEVIN, non è facile per me mantenere l’attenzione quando qualcuno parla. Spesso e volentieri il mio cervello parte per la tangente, mi allontano completamente dalla situazione, mi sembra di vivere in un’altra realtà. Compio voli pindarici, associo il mio stato d’animo a situazioni che non c’entrano niente con quello che sto vivendo. Penso a cose remote, mi immagino catastrofi, mi sento strana e assente. Ma non succede sempre, per fortuna. Altre volte il dialogo è più fluido. Non so da cosa dipende, non credo dalle persone, perchè mi è capitato anche con la stessa persona di passare da una fase all’altra. Forse dal mio stato. Quando sto male è uno sforzo troppo grande riuscire a mantenere la concentrazione sull’altro. Capita anche a te? Per quanto riguarda il discorso sulle mie sensazioni e su quello che provo a livello fisico e sensoriale ne ho parlato solo alla mia terapeuta. Anzi, gliene parlo spesso, visto che spesso sono ingabbiata in queste emozioni così intense e contrastanti. E devastanti. E poi tutto si ripercuote sul fisico: mi sento soffocare, mi fa male il cuore, mi fanno male i muscoli. Mi passa anche l’appetito, io che di solito mangio senza problemi. La mente è potentissima. Tu perchè, se ti senti un po’ meglio, dovresti riprendere con gli antidepressivi? Io penso che puoi farcela anche senza. Le medicine agiscono solo al livello del sintomo. Tu stai facendo anche un lavoro analitico, quindi credo che hai gli

  9. 5399
    Nobody -

    strumenti per poter andare avanti anche senza farmaci. Poi parlo io, che me li sto prendendo da un sacco, ma ci sono stata costretta, fosse stato per me ne avrei fatto volentieri a meno. Ma ora sto smettendo anche io. Spero per sempre. Per me ha ragione Tancamala quando dice che le medicine soffocano un dolore che forse ha bisogno di essere affrontato per poter essere definitivamente superato. Quando la mia terapeuta mi disse che secondo lei non ce l’avrei fatta senza farmaci, io le risposi proprio questo e cioè che sapevo che il dolore era grande e profondo e che volevo attraversarlo tutto per potermene liberare con più efficacia. Ovviamente lei non era dello stesso parere e quindi alla fine ho ceduto. Un abbraccio caro Kevin.
    SERENA, io non sono ricca, ma non mi è mai mancato niente: ho studiato, ho viaggiato, ho fatto tutto ciò che desideravo. Certo, non ho mai avuto pretese fuori misura, ma nel mio piccolo ho avuto tutto. Eppure sono qui, a scrivere come te su questo forum. A parlare di un dolore troppo difficile da spiegare con le parole. A condividere delle sofferenze che difficilmente scompariranno. Non credo proprio che i soldi possano preservare dallo stare male. Aiutano certamente a vivere meglio, sarebbe ipocrita affermare il contrario, ma non proteggono dai patimenti. Poi quello che dici tu è verissimo. Se non si hanno i soldi per curarsi è difficile venirne fuori. Ed è ancora più difficile se a tutti i problemi si aggiungono pure quelli economici. Ma da soli i soldi non possono nulla, neanche se fossero tantissimi. La felicità appartiene ad un’altra dimensione.
    FLEXO, un saluto particolare a te. Ti penso.
    Ciao a tutti.

  10. 5400
    kevin -

    ciao a tutti,
    cara nobody, cara persona, non so veramente da dove iniziare.
    anche a me è capitato di viaggiare con la mente, mentre le persone mi parlavano, mi è capitato anche quando andavo a scuola e non capivo.
    purtroppo questo fatto mi faceva incazzare con me stesso e allo stesso tempo, mettevo in discussione la mia intelligenza; con tutti i risvolti negativi per studiare….
    ora che ci ripenso è veramente triste pensare che avrei potuto non peredere 2 anni….
    fatto sta che anche nel lavoro mi accadeva e la situazione peggiore è sentirsi scemo…con i colleghi che ti prendono in giro perchè non si capisce nulla.
    la conseguenza di tutto ciò fu un inevitabile introversione e chiusura a riccio, ma allo stesso tempo dall’esterno assorbivo sia cose positive e sia cose negative, sopratutto quando lavoravo.
    sai non mi confidavo con nessuno ma ero come una spugna, tutto ciò che succedeva non me lo lasciavo alle spalle. questo con tutto.
    angoscia, tristezza, inappetenza e inettitudine.
    penso che ci mancava poco per esplodere.
    mi sentivo frenato.
    mi ricordo però che sono riuscito a consolare una mia amica che fu lasciata….e che ora non mi guarda neanche più.
    in quel periodo ero molto aggresivo, scattavo per niente.
    poi conobbi il mio psichiatra e mi prescrisse dei calmanti ed altri farmaci.
    ore e ore di sonno… ho passato 6 mesi della mia vita in camera mia, tachicardia…paura….e spaccarmi la testa nell’armadio e mia madre disperata.

    non so te nobody, ma io ne parlai solo ad un mio amico, il risultato ovvio e certo fu, accondiscendenza e indifferenza.
    sarò cattivo, ma mi piacerebbe trascinarlo in un vortice come quello…tanto per fargli capire che non si vuole una vita così, ma succede.

    penso che tu come altre persone, non siate anormali a strani, ma siate più persone di altre perchè vi differenziate con il vostro comportamento; insomme siete ben definiti e non in mezzo ad un gregge di pecore. come purtroppo oggi vedo per molti altri…
    mi hai chiesto come mai,

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