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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 14.902 commenti

Pagine: 1 529 530 531 532 533 1.491

  1. 5301
    kevin -

    ciao a tutti, fenice, non ho ancora capito quale sia il tuo problema.
    forse sarai in disaccordo con quanto si dice con molte persone che esprimono il loro stato d’animo; non saresti la prima e neanche l’ultima.
    qui non ci sono persone migliori o peggiori di altre, si cerca tuttavia tramite, le parole di ricercare un minimo di serenità.
    non è mia intenzione criticarti, anzi mi piacerebbe conoscere ancora meglio il tuo punto di vista.
    ciao

  2. 5302
    Fanny -

    Amici, ho la coscienza sporca, neanche un saluto negli ultimi giorni. E voi invece che continuate a scrivere cose così belle, così profonde. Sto facendo un lavoro con gente lontana, con un altro fuso orario, e la notte la passo a dialogare con loro e di giorno lavoro per quelli che pagano (poco) secondo questo fuso orario qui e sono ridotta mentalmente come uno zombie. Non so più qual’è la mia lingua, quel po’ che dormo sogno in altre lingue, oppure di non riuscire più a parlare affatto. Chi dovrebbe lucrare qui? Se ce ne fosse un pochino anche per me, mi posso associare? Arabafenice, mi dici come si fa a lucrare se lo hai scoperto?
    TANCAMALA, se chiudo gli occhi vedo la tua Terra-mala… altro che faro, vecchio amico, non sono neppure un lumicino, una candelina di compleanno è un sole al mio confronto, sto implodendo.
    FLEXO, è come se ti avessi già ascoltato e ti dò pienamente ragione, dovrei allentare il ritmo, ma non è facile quando ci si trova dentro.
    NOBODY, ci sono. GILDA, sei sempre così bella. MARINA, ti ammiro per la tua capacità di lottare. KEVIN, non sono ancora riuscita a scriverti un rigo diretto, ti leggo, ti saluto caramente. DAGO44 ricambio il tuo saluto anche se con ritardo.
    A tutti distintamente un (confuso) pensiero.

  3. 5303
    Nobody -

    Ciao FLEXO. Com’è bello leggere i tuoi pensieri, le tue riflessioni sulla vita, sul dolore, sull’esistenza umana. Così precaria, a volte così tormentata, ma proprio per questo “umana”. Te l’ho già detto, ma voglio ripetermi: il tuo spessore, la profondità delle tue parole, rivelano che sei una persona estremamente ricca interiormente, con una grande capacità di analisi e una sensibilità fuori dal comune. Sono contenta che ci siamo incontrati in questo luogo e che abbiamo la possibilità di parlare fra noi, di scambiarci pensieri, stati d’animo, sensazioni. Sai, la frase di De Andrè che hai citato è impressa in modo indelebile dentro di me e ogni volta che piove ci penso. E ci penso ogni volta che vorrei piangere. E ci penso ogni volta che sento di non poterlo fare per uno stupido orgoglio o senso di imbarazzo. Ho sempre nascosto le mie lacrime, per non mostrarmi troppo fragile. Quando ero più piccola quando stavo male mi chiudevo nella mia camera e piangevo in silenzio, da sola, la notte. Nessuno mi poteva vedere, nessuno mi poteva sentire. Ancora oggi mi è rimasto questo senso di vergogna nel piangere e nel mostrare il mio dolore. E quando penso ai versi di De Andrè sento che mi si scioglie qualcosa nel cuore. E mi piace bagnarmi sotto la pioggia, lasciar cadere le gocce sui miei capelli, sulla mia pelle. Ti capisco bene, caro Flexo, quando dici che il dolore per te è un modo di sentirti vivo. Le emozioni che si provano attraverso il dolore sono estreme, fortissime e, per quanto facciano stare male, danno un illusorio senso di vitalità. Illusorio perchè dura un attimo. Perchè la disperazione ha sempre la meglio. E il passo fra la disperazione e la morte a volte è troppo breve. Anche io ho detto che spesso mi sembra di non riuscire a pensare alla mia vita senza il dolore. Ormai fa parte di me, è connaturato alla mia esistenza. Non cerco più di scacciarlo. Ma solo di non soccombere. Il dolore più forte per me è veder soffrire chi amo. Mi uccide. Mi spezza il cuore

  4. 5304
    Nobody -

    e non esiste alcun’altra sofferenza in grado di farmi stare così male. Mi lascia senza fiato, in un limbo di impotenza e senso di perdita. Comprendo molto bene la situazione che stai vivendo e ti sono vicina. Un abbraccio.
    Ciao KEVIN. Grazie per il tuo sostegno. Vale anche per te quello che ho detto a Flexo. Credo che tu abbia una sensibilità estrema, che ti permette di entrare in risonanza con i dolori degli altri. Mi sento molto capita da te. Però voglio dirti che spesso le persone che ci fanno soffrire non lo fanno apposta. Hanno anche loro dei limiti e talvolta non si rendono conto di quanto possono far del male con le loro parole o i loro comportamenti. Almeno questa è la spiegazione che mi do io, perchè pensarla diversamente sarebbe atroce. Significherebbe che dietro c’è un’intenzionalità, che la cattiveria sarebbe gratuita. E questo non lo voglio credere. Per nessuno. Sai, ho passato anche io bruttissimi momenti in cui ho distrutto oggetti e mobili. A casa mia ho spaccato tre porte chiuse: una l’ho rotta con un calcio; ad un’altra ho spaccato la serratura con una spallata; la terza l’ho crepata a furia di tirare pugni. E considera che non arrivo a pesare 50 chili. Era solo rabbia. Una rabbia folle. Ora da questo punto di vista va meglio. Ti apprezzo molto, caro Kevin. Ciao.
    ANTY, mi dispiace che stai così male. E’ vero, gli errori si pagano cari e tornano continuamente a tormentarci e a renderci la vita un inferno. Ma credo anche che ci possano essere delle possibilità di recupero, in molti casi. Solo alla morte non c’è più rimedio. E allora vai, cerca di fare tutto quello che è in tuo potere per rimediare agli sbagli compiuti. Dici che hai avuto una bella vita. Prova a vedere perchè si è rovinata, ricercane le cause e, se è in tuo potere, prova a recuperare quelle parti che hai perso. Non ti sto dicendo che è semplice, ti sto solo dicendo che forse puoi ancora darti una possibilità. A presto.
    NEVE, per te un abbraccio speciale.
    Un saluto a tutti.

  5. 5305
    arabafenice -

    ciao Flexo, saluti a Tancamala ed a Kevin che hanno avuto parole di considerazione per le mie osservazioni.
    Dunque: leggere, mi pare, qualche anno di corrispondenze tra di voi credo sia un’impresa che richiede “fede” e interesse; per questo, se non tutti, ho comunque cercato di leggere buona parte delle vostre corrispondenze per cercare, appunto come sarebbe dignitoso, di dire anch’io la mia in un luogo libero ed aperto come questo!
    Ho notato che i post più critici e anche “dirompenti” e duri nei vostri confronti e verso chi più si commisera e si piange addosso sono sempre stati liquidati da molti di voi (e da alcuni che – come dicevo e penso – “lucrano” e si sentono quasi “dirigenti” e coordinatori di questo forum) in modo altrettanto duro e feroce.
    Il metodo è all’incirca sempre quello: come si permettono quelli che alcuni di voi considerano “estranei” di dire la loro senza conoscere, senza “sapere” cos’è la sofferenza, l’istinto suicida, la depressione e il dolore??
    Questo “leitmotiv” si ripete praticamente sempre, ogni qualvolta nuovi post arrivano da “sconosciuti” a dirvi che forse, senza voler sputare sentenze, il vostro tono, il vostro modo di porvi ed il vostro “piangervi addosso” potrebbe anche essere affrontato in modi diversi, che a volte alcuni di voi potrebbero non cogliere!
    E dunque, alla fine, riuscite sempre a ricacciar fuori chiunque tenti di rompere quella specie di equilibrio perverso che siete riusciti a creare tra voi.
    Tutto normale, tutto lecito, tutto ammissibile, a patto che si accetti e si ammetta tutti che luoghi come questo forum sono luoghi aperti, liberi, e soggetti solo ad una “moderazione” super partes alla quale voi nemmeno dovreste interessarvi.
    Quindi, detto ciò, mi parrebbe inutile domandare a chi vi “rompe le uova nel paniere” come mai si permette di passare di qui ad offendervi o ad infastidirvi. Ognuno, come dice Kevin nel post qui sopra, e come dici tu, Flexo, ha i suoi motivi… (continua)

  6. 5306
    arabafenice -

    …perciò ogni tentativo di chiedersi perchè ognuno di voi, di noi, passa d qui e dice la sua dovrebbe essere evitato.
    Detto ciò, mi pare che proprio tu, flexo, fai un’analisi perfetta dell’uso che ognuno fa di questo “luogo”. Si passa, si scrive, si cerca di cogliere un’idea, un consiglio,uno spunto per cercare di lenire o di risolvere i piccoli e grandi problemi esistenziali che a volte, tragicamente, portano a pensieri estremisti, come appunto quello del suicidio, che è l’argomento di partenza dal quale ognuno dice la propria.
    In merito al tuo ultimo post,flexo, concordo ancora una volta con la maggior parte di quello che dici mentre invece non riesco a capire a cosa ti riferisci quando mi dici che tu non sei d’accordo con la maggior parte delle mie affermazioni. Non riesco a vedere quali affermazioni così decise io abbia fatto e tanto meno riesco a cogliere su cosa tu sia in disaccordo. Magari sare felice che ti spiegassi meglio.
    Ringrazio della considerazione Tancamala che parla di egoismo positivo da considerare come una componente “giusta” e vitale della nostra personalità. Io volevo dire la stessa cosa a molti di voi: quelle che voi spesso chiamate ingiusitizie ed “insensiblità” degli altri che porterebbero molti di voi a sentirvi estranei, rifiutati e inadatti a stare “nel mondo” sono una patologica distorsione della VOSTRA realtà, che è reale in quanto vostra ma non è affatto reale… nella realtà! L’istinto di conservazione ed una dose di sano egoismo (che possono benissimo convivere nella stessa persona con aspetti di bontà, di sensibilità e di altruismo) sono i fattori determinanti alla sopravvivenza stessa del genere umano che, a differenza di quello animale, aggiunge all’istinto (sempre più atrofizzato) la componente “umana” appunto, che si chiama “pensiero”. Credersi inadatti o “troppo sensibili” per questo mondo sono distorsioni che hanno origini da sofferenze inaccettabili e spesso, guarda caso, da egoismi che non riescono… (continua)

  7. 5307
    DAGO44 -

    FLEXO ho letto i tuoi ultimi post,molto profondi,pur con l’animo ferito molto reali mi piace molto come scrivi ti abbraccio amico mio.
    TANCAMALA,il gabbiano di URAS grande come sempre,anche nell’assomigliarci ad animali nobili.Mi rende felice che tu mi abbia assomigliato ad un aquila è un animale che mi piace piu di altri.Un grande abbraccio ad ali spiegate anche a te amico mio.
    MAI,ti ho lasciato un messaggio di posta su FACEBOOK,lo hai ricevuto?
    FANNY lavoro a parte come stai?
    UN SALUTO A TUTTI.DAGO44

  8. 5308
    arabafenice -

    ..a vedere altro che “se stessi” come il centro del mondo, come se non sapessimo invece che per ognuno di noi alzarsi la mattina costituisce comunque fatica e sofferenza, a volte un vero e proprio dramma per la condizione in cui ci troviamo a vivere.
    A Kevin vorrei dire… parlare di quale sia il mio problema in un posto come questo dove “I PROBLEMI” sono l’essenza di ogni vostro discorso lo trovo… insensato ed indecifrabile. Non ho problemi “particolari” kevin, ho i miei problemi (personali semmai,non particolari) e non capisco la tua domanda. Posso pensare che tu voglia essere vagamente polemico e sarcastico nei miei confronti come quando si dice ad uno che rompe le palle “ma che problemi hai?”. Oppure posso pensare che tu creda che io abbia scritto quello che ho scritto per sfogarmi e scaricarmi da miei problemi di natura psicologica. Beh, ovvio che ognuno di noi ha qualcosa che non gli piace, mi pare che voi siate maestri, qui, nell’ammettere che siete pieni di problemi. O no? Ma allora, kEVIN, colgo l’occasione per chiederti… e tu che problemi hai? Se dovessi fare un elenco, un decalogo in dieci punti, di quali sono i “problemi” che ti affliggono cosa scriveresti? Nemmeno io mi sogno di volerti criticare, semmai, come te, vorrei capire cosa porta molti di voi a crogiolarvi nella “dannazione” senza riuscire a farvi entrare in testa che non siete nè gli unici ne patologicamente malati soltanto perchè avete pensieri negativi o difficili.
    Qual’è il meccanismo mentale che v’impedisce di pensare che dolore, sofferenza fisica e psichica, malattia, morte, non siano eventi NATURALI che in maniera diversa affliggono e pesano su tutti noi, nel corso della vita? Vi irrita così tanto se qualcuno, nel corso del tempo, vi continua a ripetere che l’unica vero problema, patologico e da non sottovalutare, che molti di voi hanno è quello di non farcela a farvi una ragione del fatto che siete umani tra gli umani, malati tra i malati, e vivi tra i vivi?
    (continua)

  9. 5309
    arabafenice -

    … Se adesso il ti facessi l’elenco dei problemi (che io ritengo gravi e gravissimi) che mi tormentano, da anni e anni, forse mi accettereste meglio, anche se ho osato scrivere concetti diversi dalla penosa, ripetitiva e angosciante autocommiserazione che continuate a praticare tra di voi, in una sorta di tortura reciproca e masochista che vi tiene vivi?
    La serenità, come la gioia, la felicità ed altri aspetti piacevoli della vita sono “momenti”, sono istanti, sono periodi della vita che possiamo apprezzare davvero SOLO e SOLTANTO perchè abbiamo conosciuto bene anche il dolore, la sofferenza e la morte (degli altri, per fortuna nostra). Allora, giusto per tornare un po’ a discutere accendendo il dibattito… non è che il vostro egoismo sfrenato ed il vostro egocentrismo vi portino sempre e solo a vedere voi stessi, i vostri dolori, senza più riuscire a considerare che non siete degni di ricevere nessuna “maggiore” attenzione di altri esseri umani che pur non autocommiserandosi qui dentro vivono delle vite tragiche, dolorose, difficili?
    Concludo con un’osservazione che mi mette davvero tristezza: so bene che qualcuno dirà “questo è un forum dove il tema è la sofferenza e il suicidio, non la gioia e la risata” ma mi chiedo… possibile che in quattro anni di dibattito nessuno di voi abbia fatto vedere un po’ di ironia, un po’ di leggerezza? Qualcuno direbbe… ma non è che vi state prendendo troppo sul serio? Forza, nessuno vi uccide se sorridete un attimo, cercando di allentare la tensione. (ops, magari è quello che vorreste, che qualcuno facesse il lavoro sporco per voi…). Era una battuta, su, sorridete poco poco, almeno!

  10. 5310
    flexo -

    Ciao Tanca, grazie per la saggezza che mi ascrivi ma io mi sento tutt’altro che saggio. Forse troppa saggezza rischia di trasformarsi in stupidità e io a volte mi sento tanto stupido.

    Ciao Marina, e di cosa ti devi scusare? Se non ci sfoghiamo qui dove allora? Fai bene a voler comandare sul male e sulle medicine, è fondamentale riuscire riprendere il controllo della propria vita. Un saluto.
    Ciao Fanny, sì hai ragione, devi allentare il tuo ritmo. So bene cosa significhi finire nel gorgo del lavoro ad oltranza e non è una cosa che fa bene. Innanzitutto si deve dormire, è indispensabile 🙂 In secondo luogo bisognerebbe sempre avere un pochino di tempo da dedicare a sé stessi e alla propria anima. Spero che il tuo lavoro possa ritornare su un fuso più umano, così potremo di nuovo beneficiare dei tuoi interventi. Un abbraccio.

    Nobody, ringrazio anche te per i complimenti ed anch’io sono contento di averti incontrata in questo luogo; non ci siamo mai visti e conosciuti e probabilmente mai lo faremo, eppure ti sento vicina come poche altre persone. Quel verso di De André mi è sempre stato molto caro. Mi ha sempre trasmesso l’immagine di un uomo talmente solo nella sua sofferenza, da dover aspettare la pioggia per avere qualcuno che versi delle lacrime insieme a lui. Molte volte mi è capito di immedesimarmi in quelle parole. E’ vero, il dolore è tanto, a volte non se ne può fare a meno ma questo dolore non è in grado di cancellare la splendida persona che sei. Cerca di volerti un po’ più di bene, ricorda che lo meriti. Un abbraccio anche a te. [continua]

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