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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 14.902 commenti

Pagine: 1 452 453 454 455 456 1.491

  1. 4531
    inverno -

    salve tutti….

    ANTY vorrei tanto che fosse così…vorrei che qundo uno tocca il fondo potesse ripartire dall’èssenziale……dal sentire il proprio cuoere che batte, il proprio respiro,dal guardare, dall’annusare, dall’assaporare le cose e risalire piano piano da una profonda e buia scaletta a chiocciola gradino per gradino fino ad arrivare lì dove si respira per lo meno un pò d’aria fresca.
    Se tutto funzionasse sarebbe fisiologico, ma è evidente che non è così.
    Potresti con un ulcera devastante andare al ristorante e goderti una cena? o con una colossale allergia goderti una sana giornata in campagna in mezzo a prati saturi di polline?
    I piccoli piaceri? sono come accessori di una casa ben arredata, particolari che fanno da contorno a chi la vita anche se tra alti e bassi un pò se la gode….
    Ritrovare il piacere…si…sono d’accordo…..ma rispetto a quell’aspetto particolare di noi e della nostra vita che ci fa stare male, altrimenti tutto il resto ” è noia”…

  2. 4532
    Andrea -

    Per come la vedo io i piccoli piaceri della vita, a cui qualcuno fa riferimento, hanno senso solo se esiste un substrato di serenità che viene guastato da qualcosa ma che rimane sottopelle e quindi sussiste la possibilità di ricercare e forse di ritrovare quella serenità.
    Ma come si può apprezzare un brano di Chopin con un ufficiale giudiziario che ti sta suonando il campanello per pignorarti i mobili, oppure come si può trarre godimento dal profumo di un fiore quando ti guardi indietro e non ricordi più quando è stato l’ultimo momento sereno che hai vissuto, se mai c’è stato, perchè è passato troppo tempo, come si fa a guardare al futuro speranzosi quando gli errori del passato ti perseguiteranno per il futuro ancora per chissà quanti anni (forse per sempre).
    Mi dispiace ma tutti quei “piccoli piaceri”, come li chiamate voi, (parlo personalmente) non riescono a darmi il benchè minimo sollievo e mi fanno lo stesso effetto che potrebbe farmi il vedere il mio torturatore smettere di tegliuzzarmi con una lama n°10 e cominciare a farlo con una n°5.
    Coloro che credono in dio dicono:”Dio non ti manda niente che tu non possa superare!”. Beh, io non sono credente ma a quanto pare, se esiste, con molti di noi si è fatto prendere un po’ troppo la mano e ha esagerato.
    Una gamba fratturata si può guarire ma quando la vita te le amputa con i problemi, le angosce e tutte le bastonate che riesce a darti non potrai più tornare come prima. Anche se sei circondato da fiorellini profumati e paesaggi ispiratori.
    Non è vero che c’è sempre una soluzione, come asserisce qualcuno!
    Un abbraccio a tutti.
    P.S.: a scanso di fraintendimenti, ufficiali giudiziari, torturatori vari o gambe amputate erano solo dei simbolismi.

  3. 4533
    Fanny -

    ANDREA, 10 e lode, ti quoto in pieno. Quando si è varcata una certa soglia i cosiddetti piaceri della vita, grandi o piccoli che siano, non contano più nulla.
    Non è vero che chi ha fede pensa che “Dio non manda niente che tu non possa superare”, anzi! Questa frase non è scritta da nessuna parte nè nel Vecchio nè nel Nuovo Testamento. Se ti può interessare a titolo di curiosità, c’è un sito ottimo sul quale si può consultare tutta la Bibbia online: http://www.laparola.net/ e fare ricerche di frasi o parole.
    Che vuol dire poi “superare” quello che ci viene mandato? Non credo che si intenda con questo lasciarcelo scivolare addosso come se non fosse mai successo ed essere allegri e spensierati. Forse vuol dire solo riuscire a non buttarsi dalla finestra, e questo gà con sommo sforzo. Purtroppo è come dici tu, ci sono esperienze così forti che ci trasformano. Superarle in senso umano vorrebbe dire tornare come prima e riuscire nuovamente a godere della vita, ma questo in genere non è più possibile. Superarle in senso religioso vuol dire lasciarsi alle spalle la persona che si era come una farfalla si lascia dietro il bozzolo, e proseguire il cammino di perfezionamento della propria anima. Per chi non crede mi è molto difficile immaginare una forma di superamento che non comporti un tentativo regressivo di ricostruire il proprio sè perduto, ucciso dagli eventi. Questo ritrovare il sè perduto sembra un imperativo categorico per tanti beneintenzionati che cercano di dar consigli e aiuto a chi soffre. Sono quelli che più mi danno fastidio, che evito sempre che posso. Quelli che ci fanno l’elenco dei piaceri e delle possibilità che ancora ci offre la vita e non hanno capito che il concetto di piacere non ha più spazio nella vita di chi è stato scelto per la catarsi. Non so se può esistere un equivalente laico del senso del dolore. Tutto quello che ho letto non mi ha convinto, comunque cerco ancora.

    LEO, sei utile ai tuoi per il tuo solo esistere. Tieni duro. Ti abbraccio.

  4. 4534
    Fanny -

    SOLA, perchè hai paura delle aspettative degli altri su di te? Chi ti vuol bene sa dei tuoi problemi e non si aspetta più di quanto tu possa dare, credimi, e se non mi credi chiedilo a loro e fatti elencare queste aspettative che ti sembrano tanto terribili. Io credo che si aspettano da te che tu ti impegni per star meglio, forse che tu riesca ogni tanto a sorridere. Ma se per te questo è uno sforzo troppo grande, dillo con franchezza, spiega che li ami ma che non riesci a fingere per amor loro una felicità che non provi.
    Non avere paura, non hai perduto te stessa, forse solo della zavorra che hai lasciato lungo il cammino per essere più leggera e andare oltre. Non so cosa ti sia successo, se sia stato piano piano o d’un colpo, com’è che si siano spenti sogni e motivazioni. So per esperienza come sia difficile vivere senza di loro. Non so se nel tuo caso sogni e motivazioni siano recuperabili, nel mio no ed il cammino è assai difficile. Questo non esclude nella mia logica che la mia vita abbia un senso, solo che questo senso non è la mia felicità ma il mio dolore da sopportare in una strenua prova di resistenza.

    VALERIA, vorrei trovare parole di aiuto per te che senti l’impulso a cercare rifugio nella morte per la stanchezza che ti comporta il vivere. Non ti giudico, sono solo triste per non poterti aiutare. Se volessi raccontare io ti ascolto volentieri. Ti saluto con affetto.

    TANCAMALA, mi pare che stai un pochino meglio, non so se sono le medicine o il disegno o l’estate ad aiutarti, o se è solo la tua forza indomita che alla fine ha la meglio sulle crisi. È sempre un piacere leggerti. Ti saluto con affetto.

    A tutti un caro saluto.

  5. 4535
    MAGO EXTRABICUS -

    Ragazzi vi ptrego non vi ammazzate il suicidio non esiste e solo una forma di omicidio indiretto!!!
    Vi voglio bene un bacio!!!
    /)/) ( “)
    ( (“)(“)

  6. 4536
    DAGO44 -

    Valeria,da quello che leggo siamo coetanei.Forse non è stato proprio il caso ad indirizzarti qui,magari solamente il disperato quanto inconscio di bisogno di aiuto.Credo che tu lo abbia trovato,un aiuto magari “secondario”e che magari perchè no possa servirti ad alleviare anche solo per il tempo che ci leggi o che scrivi le pene che non dandoti tregua ti tormentano sin dalla giovane età.Da quello che leggo stai lottando quotidianamente e questo ti fa senz’altro onore.Io al contrario di te spero che le tue visite qui siano più frequenti,che vieni più spesso a leggerci,e magari a scrivere un po più di te.
    Sola,da quel po che hai scritto tu emozioni le provi ancora,eccome e le fai provare persino a chi ti legge.Hai l’anima svuotata,penso sia normale,dovresti a mio avviso cercare lentamente di iniziare a ritrovare te stessa,a piccoli passi.Se ci pensi bene ognuno di noi è il nulla in persona,lho scritto anche a Nobody tempo fa,e tu hai ragione perdendo se stessi,perdendo l’amore verso se stessi si perde anche l’amore verso la vita,verso gli altri.Io credo questo.Perchè non torni a scrivere qui,magari sentendoti in compagnia inizi proprio dal cambiare il tuo nik,vedrai che qui sola non lo sarai più.
    Tancamala,un grande abbraccio.Flexo,vecchio amico,fatti sentire presto
    Un abbraccio a Mai.Un saluto a tutti.DAGO44

  7. 4537
    Fanny -

    MAGO EXTRABICUS, posso chiedere cosa intendi con “forma di omicidio indiretto”? Grazie mille per ogni chiarimento che vorrai darmi.

    Un saluto a tutti

  8. 4538
    englishdroid -

    Non lo so se sei ancora vivi ma posso dire solo una cosa che la vita vale a vivere. Non lo so cosa hai subito ma ci sono molte persone che subiscono molto nella questa vita. Se sei ancora vivi, attenzione per favore.

  9. 4539
    valeria -

    Cara Fanny, caro Dago, vi ringrazio per le parole spese nei miei confronti. Sono ancora qui, sì sono ancora qui. Sto facendo un tentativo, forse un pò infantile, ma penso che se decidi di non vivere puoi permetterti di tutto. Sto scrivendo la mia vita, scrivendo ripercorro passo a passo ogni situazione e i ricordi affiorano vivi. Ciò che pensavo superato è stato solo sepolto. Questa cosa mi sta facendo male, ma riesco a gioire di questo in questo momento, meglio il dolore al nulla. Non sò sove mi porterà questa cosa, ma è un impegno con me stessa, il primo che mi prendo dopo tanto tempo. Penso che non riesco a vivere, non riesco a morire… questa cosa potrebbe essere il punto di arrivo o perchè no ,magari un punto di partenza. Sicuramente passare di qui mi fà sentire meno sola, la sensazione sulla pelle di “mosca bianca ” mi ha un pò abbandonato e questo è sicuramente un bene. Il mio desiderio più grande sarebbe di riuscire a trovare l’equilibrio, di calibrare, ma dice chi se ne intende che per calibrare ci vuole tempo e che bisogna andare per tentativi. Oggi, e dico oggi perchè ho imparato che posso solo permettermi il lusso di parlare al presente, voglio darmi una possibilità, domani non sò ma oggi sì.
    Un abbraccio affettuoso e sincero a chiunque passi da queste parti.
    Valeria

  10. 4540
    Fanny -

    VALERIA, penso che tu abbia fatto qualcosa di enorme. Non è un tentativo infantile, è una grande impresa, è la partenza per un’avventura sconosciuta. Tu dici “non so dove mi porterà questa cosa…” ed io la trovo una frase bellissima. Vuol dire che stai viaggiando sulle onde del cuore e dell’istinto, non su quelle del calcolo e della razionalità, perciò sei molto vicina alle radici della vita. Tu hai fatto esperienze non comuni, non tutti sono andati così vicini alla morte come hai fatto tu, non tutti hanno avuto pensieri e sensazioni così forti come te. Quello che tu puoi raccontare potrebbe essere di interesse e di aiuto per molti. Chissà che cosa è scritto nel tuo futuro, chissà dove ti porterà il sentiero solitario su cui cammini, chissà chi e cosa incrocerai nel tuo viaggio. Ma è bello il tuo essere viva oggi nel presente, la nostra forza basta appena per le difficoltà di un solo giorno…
    Ricambio il tuo abbraccio, fatti risentire.

    NEVE87, anni fa avevo letto IT ed avevo giurato di non leggere mai più niente di Stephen King. Avevo completamente rimosso il fatto di aver letto IT, me ne sono ricordata solo leggendo Insomnia. Devo dire che mi è piaciuta la figura del protagonista, la sua solitudine, i suoi pensieri, il suo essere suo malgrado coinvolto in un’avventura ed il suo adattarsi alla fine molto bene a vivere quest’avventura, il suo senso di responsabilità, la sua generosità. Mi é piaciuta la prima parte, l’idea dei palloncini che rispecchiano lo stato d’animo della gente, il fatto che quanto più assurda la nostra realtà interna ci sembra, tanto più ci rende felici il trovare qualcuno che è “folle” proprio come noi. (segue)

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