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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 14.902 commenti

Pagine: 1 449 450 451 452 453 1.491

  1. 4501
    gio -

    è un pò che non scrivo qui, leggo di frequente ma non scrivo più. non c’è molto da aggiungere quando uno decide di PENSARE al suicidio. e ci penso secondo dopo secondo.. non tanto per modo di dire. ma non ho mai tentato, ho “solo” pensato… per il semplice fatto che per me tentare = riuscire. sono sempre più malandato, più ubriaco e mentalmente instabile. medito continuamente su quel che è stato il mio passato e su un futuro ipotizzato e alquanto improbabile, ma alla fine capisco che sto solo buttando via il mio tempo. mi rendo conto di essere fermo, guardo il mondo che va avanti mentre io rimango immobile ed impassibile agli eventi. è come se fossi incatenato ad un palo, come un cane indifeso e maltrattato dal padrone infame.
    insomma più guardo in faccia la realtà e più mi convinco che il tanto acclamato gesto stìa per compiersi.. e invece… finora mi sono sbagliato, a quanto pare.
    comincio a credere di appartenere alla cerchia di quelli che chiacchierano tanto e poi alla fine non concludono mai un beneamato.
    questo mi fà sentire ancora più inutile.

    ..scusate il disturbo, ora torno in “letargo”, ma le mie parole sono il frutto di un disagio immenso che solo voi del posto potete capire o quantomeno immaginare, credo.
    ho sempre trascurato volutamente tutti i dettagli fondamentali del mio malessere e continuerò a farlo dovunque mi trovi e con chiunque, perchè quando si è soli, nel senso più brutto e assoluto del termine, ci si fida solo di se stessi con la consapevolezza, arrivati ad un certo punto, di preferire la malattia alla cura.
    ad ogni modo adesso, senza un motivo specifico, vorrei salutare davvero con il cuore tutti quanti voi sconosciuti che leggete, nessuno escluso(malintenzionati e non.., vecchi e nuovi della pagina..ecc.) e saluto anche te, responsabile del sito, che per primo/a leggerai la mia superflua e spero ultima lettera e che Dio ti benedica..vorrei essere io al tuo posto…he he..(senza offesa, naturalmente).. ANDREA, IN ARTE “GIO”.

  2. 4502
    anty -

    salve a tutti e buona settimana!
    sono tante le cose che vorrei dire, ma mi limiterò solamente ad alcune considerazioni. Ovviamente parlo solo per me di come intendo risolvere il problema suicidio si/no. Come tutti voi ho anche io dei problemi, problemi di relazione con gli altri, problemi di solitudine di non essere riuscito a realizzare nulla nella vita (anche se questo non è del tutto corretto: anche la persona che si sente la più fallita in realtà ha realizato qualcosa). Ciascuno di noi ha realizzato qualcosa nella vita, anche se si è rimasti soli anche se si ha, come me (e non solo me), l’impressione di avere sciupato inutilmente la propria esistenza. Invito tutti quanti ad essere un poco più egoisti, a non darsi colpe. Non abbiamo colpe. Spesso mi sento dire (anche da qualificati psicologi) che sono rimasto solo per colpa mia, che sono stato io a crearmi questa solitudine e che quindi “chi è causa del proprio male pianga se stesso” (bella sentenza non c’è che dire), e che quindi non ho il diritto di lamentarmi. Non vedo in che modo possa averlo fatto. Comunque ho avuto come una illuminazione: ormai queste sentenze non mi fanno più nè caldo nè freddo, semplicemente le ignoro. Conseguenza: non mi sento più in colpa. Ognuno si fa la propsia vita e se ne frega degli altri: molto bene: anche io farò lo stesso. Mi si dice che non ho diritto di lamentermi per una circostanza (l’essere rimasto da solo) che sono stato io a causare. Va bene. Ma non vedo perchè questo debba necessariamente spingermi a volermi dare la morte adesso. Sbaglierò forse nel dire questo, ma penso che si dà troppa importanza “agli altri” a farli felici. C’è chi vive una intera esistenza (e ne conosco di persone così) dediti agli altri. Nobilissimo ideale ma ahimè non mi ci ritrovo. Quello che voglio cercare adesso di fare io è solo quello di provare a ricontattare il piacere, anche il più insignificante, l’unica cosa per la quale valga la pena di lasciarsi vivere.

  3. 4503
    tancamala -

    x nausicaa.Probabilmente non mi sono espresso convenientemente. Ciò che rende bella la vita, non è ciò che puoi dare o avere, ma solo ciò che c’è in te. Amare è in te, essere amati no. Amare, può essere amare un luogo, gli animali, il tramonto o l’alba, un angolo di città etc. Essere amati è arduo e poco comprensibile. Facile che sia anche distorto. Che tu abbia l’amore in te, si sente chiaramente. Lo devi solo usare. Non devi avere paura, ne temere giudizi, perchè è privato.
    Almeno prova. Quì tutti viviamo sull’orlo del disastro personale, ma, vrai notato, c’è un fremito di qualcosa, siamo tutti alla ricerca di qualcosa, di una pace, di una specie di acqua che plachi un qualche tipo di sete. E allora proviamo a bere. Non sò dirti cosa voglia dire bere, per te. Ognuno ha la sua sete. Il suicidio è solo un dettaglio, un estremo limite, poichè alle volte , si vive senza essere veramente vivi.

  4. 4504
    RAIN -

    le lacrime scendono come fossero animate da tristezza propria…

  5. 4505
    LEO -

    Ciao a tutti…credo vi ricorderete di me.. in questi ltimi gg ho preferito leggervi piuttosto che scrivere io…che bei post ke scrivete ragazzi…intensi….toccanti davero…io invece se scrivevo buttavo giu solo cose cosi…nn è un periodo ok questo..sono costretto a vivere questo schifo…obbligato a lavorare..a sorbirmi prediche additate..da familiari e amici..cosi alzo i muri..tengo tutto dentro…osi come facevo mesi fa…cerco di essere il + sorridente possibile..evitare certi argomeni soprattutcol mio amico…proprio lui che mesi fa era riuscito a rompere quel mso solido di 3 anni..h cominciato a farmi fidare di lui..prima di alora gli “estranei” non vedevano il vero leonardo…mi ha fatto trovare al fiducia verso lui e verso gli altri…x qesto non lo scorderò mai..solo che anche lui oggi come oggi non so..non mi capisce..mi definisce un leprotto che fugge dalle cose… non so + che pensare ormai..faccio il possibile x deviar gli argomenti…quando devo piangere mi isolo una/due orette e poi torno “normale” agli occi altrui…vorrei soloesser lasciato in pace esser spensierato…godermi le cose ci sono..oramairitorno ad esser un bambino..desiderre..coccole..chiederle a papà…abbracci..baci..proprio come 25anni fa..chiederli a mia sorella la mattina appea sveglio..osservarla svegliarsi..sorridere nel vederla stirachiare…sare addosso a papà con la testa sullesue ginocchia e guardarlo dal basso..i suoi occhi nocciola..le rughe segnate dal tempo…farmi accarezzare..sentire la sua mano forte asiugarmi le lascrime sul viso delicamente..si addormentarmi su di lui..senza prendere farmaci..sentirmi protetto da lui..incvincibile..purtroppo non lo è lui..la malattia inesorabile avanza..se lo divora da dentro…me lo porterà via…questo mi fa male..troppo…m non posso far nulla xlui…soltatnto godermelo appieno.. vi saluto a tutticon affetto…non facco nomi xkè scoderei qualcuno..vi leggo sempre..e come dico sempre io…statemi bene..un abbrccio..Leo

  6. 4506
    simo900 -

    alessandro leone.anche io sono sono di taranto.se ti va possiamo parlare tramite msn….

  7. 4507
    Tancamala -

    Hey, Leo, é strano che dici che noi scriviamo tot. così e cosà troppo belli e tu no. Scrivi che lo sento, altrochè! Ti abraccio, super Leo.

  8. 4508
    Nobody -

    C’è rabbia e c’è odio dentro di me. C’è notte e c’è buio. Una tempesta che spazza via tutto e non rimane che un arido deserto intorno a me. Non vedo nessuna luce, non sento nessun rumore se non il battito del mio cuore che mi dice che sono ancora viva. Questo cuore che fa male, che è troppo carico di dolore per resistere ancora. Questo cuore che contiene dei sentimenti troppo forti, che lascia dietro di sè una scia di sangue. Voglio toccarlo questo sangue, voglio vederlo uscire fuori dalla mia carne. Non sono nessuno, sono un nulla, solo un corpo vuoto. Ma ho bisogno di sentire il mio corpo esistere e veder sgorgare da esso le mie emozioni in un fiotto di sangue che esce da una ferita e lascia un segno visibile del suo passaggio. Quel segno è vita, quel sangue vuol dire che esisto, che non sono solo un contenitore vuoto. Il vuoto che lasci tu quando scegli di non esserci per me. Quando ti allontani e mi lasci. Quando mi abbandoni. E io sto qui, in silenzio, carica di odio per me che non sono degna del tuo amore, per te che preferisci qualcun altro. L’impotenza nel vederti allontanare da me e più ti stringo più ti allontani, come la sabbia che scivola dalle mani. Il vuoto della tua assenza. Il dolore del non esserci e la rabbia per essermi fidata di te, per averti fatto entrare nel mio cuore. Tu sei tu che mi stai accanto, sei tu che un giorno mi hai scelto come amica, sei tu dalla quale pancia sono uscita, sei tu che mi sei sorella, sei tu che leggi. “Anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti”. Non c’è accusa, non ci sono colpe, solo una silenziosa e dolorosa coscienza di quanto la vita possa far male con le sue misteriose contraddizioni, con i suoi inganni, con il suo chiamarci ad esserci. Sono io ad essere inadatta, io che ho la pelle sensibile e come mi sfiori mi ferisci. Ma tu perchè mi fai così male?

  9. 4509
    Nobody -

    LEO, quanto dolore mi comunichi in quello che scrivi, quanta sofferenza sei chiamato a sostenere. Ti ammiro, anche se immagino che non te ne fai proprio niente di queste mie parole. Nonostante tutto sei ancora qui a cercare di andare avanti nel migliore dei modi possibili. Certo che puoi ancora ricevere le coccole da tuo papà, anzi, se ci riesci, chiedigliele, credo lo farai felice. Capisco il peso del tenersi tutto dentro, ma forse al tuo amico puoi confidare come ti senti, lui che è riuscito a farti aprire il cuore comprenderà sicuramente le tue emozioni più profonde, anche se, come ti ho già scritto precedentemente, non puoi chiedergli di accettare i tuoi propositi suicidi. Fidati ancora di lui, non sai quanto sei fortunato ad avere accanto un amico che si preoccupa di te.
    ANTY, com’è difficile non sentirsi in colpa. Sono contenta che tu ce l’abbia fatta, io ancora sto qui a domandarmi ogni volta dov’è che sbaglio e perchè sono fatta così male. Non riesco a vivere per me stessa, ma solo se gli altri mi danno un qualche valore sento di esistere e quando mi feriscono mi sento sbagliata. Non credo, però, di essere animata da “nobili ideali”, solo da una forte bisogno di amare ed essere amata. Spero che ci riuscirai a ritrovare il piacere di vivere.
    TANCAMALA, le tue dissertazioni sull’Amore sono molto profonde e mi emozionano. Ognuno di noi ha in sè l’amore, vorrei veramente crederci perchè sarebbe una scoperta meravigliosa. Io che non mi sento capace di amare me stessa e che non riesco a dare agli altri quanto vorrei, con l’intensità che sento nel mio cuore, io che ho verso di me atteggiamenti distruttivi e provo rabbia verso chi mi illude, io contengo dentro di me l’Amore? Mi dai da pensare, grande Tancamala. Ti ringrazio.
    GIO, ti comprendo, soprattutto quando dici di preferire la malattia alla cura. Ora non ho spazio per scriverti, spero però di leggerti ancora.
    NEVE, come stai? Fatti sentire, ti penso molto.
    FANNY, FLEXO, tornate presto.
    DAGO, ciao.

  10. 4510
    tancamala -

    x Nobody. Anche se c’è differenza, in qualche cosa, fino a due mesi fà stavo come stai tu, e non mi fido nè di me, nè dei miei pensieri, nè degli altri, nè di alcunchè….Mo’ stò un pò distante dall’orlo oscuro, ma……..dubito. Non posso fidarmi. L’amore è cosa serissima, e…è meglio essere pronti a tutto. Ma esattamente, chi è che ti rifiuta e ti strazia così tanto? Mi spiace che sia un momentaccio, davvero. Abbi coraggio, ancora. Non farti male. Ti abraccio.

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