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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 14.902 commenti

Pagine: 1 436 437 438 439 440 1.491

  1. 4371
    paolo -

    Cara Fanny grazie per le tue parole.Credo che dici bene quando mi scrivi che la persona che amo si è portata via anche una aparte di mi stesso.
    Prima di conoscerla mi paiceva uscire con gli amici e anche andare in giro da solo.Mi piaceva anche andare da solo in un città come roma o milano.
    Adesso evito di andare in centro, ho proprio il terrore. E anche quando mi invitano dico sempre. Non mi piace andare nei posti dove andavo con lei ma anche nei posti dove non ci andavo.
    Facevo tutto con lei e la cosa mi piaceva, solo che ora non sono piu’ capace di far nulla senza di lei.
    La mia infanzia è stata lunga e pensavo ad un futuro buio e senza felicità e sopratutto solo ma in un certo senso ci ero abituato o forse rassegnato.dentro il mio cuore c’era pero’ nonostante tutto tanto amore per la vita.
    Gli anni trascorsi con lei sono stati talmente belli che proprio mai avrei immaginato di poterli vivere.
    Ora pero’ mi sento come una persona senza la vista che era ormai abituata a vivere senza vederci (non so pero’ se ci si puo’ abituare) poi un giorno ha la fortuna di acquistare la vista e pensate a quante cose belle puo’ vedere.Poi pero’ ripiomba nel buio e stavolta è molto piu’ brutto di prima a conviverci, anzi impossibile.
    Adesso che ci penso fose ci hanno fatto anche un film su uan storia del genere.
    Volevo salutare te Fanny e tutti Voi.

  2. 4372
    gio -

    Dago44, i tuoi post non passano mai inosservati.

    Inverno, è vero, io e te siamo molto simili se non addirittura uguali.. anche per me è sempre inverno, ma credo che il mio finirà presto. so bene cosa significa sentire il gelo dentro le proprie vene, perciò ti ho risposto a tono nelle precedenti lettere esponendoti chiaramante il mio punto di vista,
    perchè non mi sembri un fesso, altrimenti non t’ avrei manco calcolato.

    ho entrambi i piedi nella fossa e a breve toglierò il disturbo, ma vorrei che la gente che legge, anche solo per curiosità, avesse almeno una piccola cognizione della reale pericolosità della psiche umana quando questa ti si ritorce contro. è terrificante.
    il suicidio è un’opzione che la vita ci offre ma spesso, molto spesso, diviene una costrizione.

    Fanny, l’unica speranza che mi resta è di rivedere mia madre, quando sarò “trapassato”, per rinfacciarle l’enorme sbaglio da lei commesso dandomi alla luce..ed ho le mie buone ragioni, mi devi credere..anche se lei è l’unica mi sa a non avere colpe se non quella, appunto, di avermi messo al mondo….

  3. 4373
    Fanny -

    LEO, tu che piangi per la morte di chi ti amava e mai ti avrebbe volontariamente lasciato, tu che ti disperi fino a preferire la tua stessa morte pensando all’imminente dipartita di tuo padre, come puoi non capire il dramma di chi perde un proprio caro per suicidio? Tu non sei disposto a sopportare la perdita di tuo padre per vie naturali, però sei pronto ad infliggergli la tua perdita per vie innaturali. Scusa, ma non capisco. Non pensi che tuo padre perdendo te si senta almeno distrutto come te perdendo lui? Vedi come è terribile il ruolo del sopravvissuto? Penso al cuginetto di Susung. Con quale fiducia nel prossimo e nella vita crescerà dopo che il papà l’ha abbandonato? Come vivrà la moglie del suicida pensando che lui ha preferito la morte ad una vita con lei? E tutti i sogni, i progetti, gli anni investiti in questo matrimonio, chi glieli ridarà mai? E i genitori del suicida? Se non gli si riconoscesse l’infermità mentale, credo che sarebbe difficile per i parenti perdonarlo. Susung dice: “perchè ha deciso di lasciargli un senso di colpa soffocante??adorava suo figlio di soli 8 anni eppure gli ha stappato un padre,come si fa??? mio zio era la bontà in persona,non era una persona egoista,c.... non lo dico perchè è morto !!!” È vero, è possibile che in una mente sconvolta l’affetto non si annulli, ma si trasformi in modo insano. L’individuo che perde ogni autostima comincia a sentirsi quasi un peso, un ostacolo alla felicità dei suoi cari, e quindi può vedere nel suicidio un estremo atto d’amore. Questo però a causa di una perdita patologica di fiducia in sè e nell’aiuto della provvidenza, dello stato, della famiglia e degli amici per risolvere le difficoltà presenti. Cosa deve pensare ora questo bambino? Che suo padre non lo amava, che non ha avuto il coraggio di affrontare le sue responsabilità o che gli ha dato di volta il cervello? Io credo che la terza versione, che sia quella vera o no, è la più pietosa per i superstiti (segue).

  4. 4374
    Fanny -

    (segue) A me la morte volontaria in una mente sana non pare conciliabile con l’amore per chi resta, se li si ama si decide di restare con loro, costi quel che costi. Io posso non amare la vita, maledire me stesso e il mondo intero, posso soffrire da cani per piaghe e malattie, posso desiderare di ricongiungermi a persone amate che sono già dall’altro lato, ma finchè ho un figlio vivo che amo, non credo che possa decidere di andarmene e lasciarlo senza la mia protezione, per quanto poca essa sia.
    Non so se ti ho convinto del binomio indissolubile amore-vita, Leo. Tu consideri il suicidio un atto irrazionale, un atto dettato dal cuore. Io non ne sono sicura, anzi riconosco molta razionalità al suicidio, quello che non gli riconosco è proprio il cuore. Lo considero ad esempio razionale per chi è anziano e colmo di acciacchi, per chi è malato senza speranza di guarigione, per chi ha perso il compagno della vita o un figlio ed è sicuro di non potersi riprendere, per chi ha perso qualcuno o qualcosa su cui aveva puntato tutto. Diciamo che in tutti questi casi il suicidio mi appare come la via più razionale, realistica e semplice per eliminare il dolore, mentre l’esclusione del suicidio può avvenire solo per istinto o fattori del cuore quale fede e amore. La fede religiosa dà un senso al dolore, cosa da accettare, sopportare ed offrire e non da fuggire. L’amore ci lega a chi ancora ci resta, qualcuno che non possiamo abbandonare o deludere, qualcuno a cui vogliamo, sia pure sofferenti, stare vicino ed aiutare nel suo cammino (figli, compagno/partner) o a cui non vogliamo arrecare dolore con la nostra morte (genitori, fratelli, parenti, amici). Spingendo questo concetto agli estremi, direi è il vivere che è irrazionale e non il suicidio. Se la natura non ci avesse dato l’istinto biologico di vita, la nostra ragione credo che ci avrebbe estinti da un pezzo. Ma poi ci sono le ragioni del cuore, quelle per le quali credo sopravvivano i migliori. Ti saluto con affetto.

  5. 4375
    Fanny -

    NOBODY, ho riletto con più calma i tuoi ultimi post, dal 4340 in poi, e devo dire che sono molto belli. è veramente strano come il male possa vivere in te senza toccarti l’anima, più ti leggo e più me ne convinco. Sei una persona altruista, sensibile, intelligente. Stai affrontando al meglio i tuoi problemi. Non scoraggiarti quando gli altri non capiscono subito le tue richieste di aiuto, perdonali, anzi dico perdonaci includendo anche me. Purtroppo ognuno di noi è tanto piccolo e limitato, ed in genere schiacciato da molti doveri, problemi, incombenze, scadenze, spesso mortalmente stanco. Questo fa sì che non sempre siamo pronti per dare di piu a chi ne ha bisogno. Senza cattiveria, solo per umano limite. Non prendertela, magari chiedi aiuto più esplicitamente oppure aspetta un momento in cui gli altri sono meno stanchi e più recettivi. Lo so che è difficile quando si sta male davvero, quando l’aiuto serve subito. In questi casi prova a scrivere, fai una lista dei tuoi bisogni, delle tue sensazioni negative in quel momento. Poi magari puoi anche lasciarla leggere alle persone che ti vogliono bene. La prossima volta sarà per loro più facile ed immediato capire tutto quell’indescrivibile che hai dentro. è solo un’idea, magari è sbagliata, parlane eventualmente con la tua terapeuta. Ti voglio bene.

    LARA, c’è qualcuno vicino a te che potrebbe aiutarti? Credo che tu ne abbia bisogno, ti sento davvero in pericolo. Non so fino a che punto la maschera che indossi ti possa salvare, può convincere gli altri, ma non te a lungo andare. Come stanno le tue bambine? Cosa pensano loro delle tue risate, della tua iperattività? Non parli di loro, dov’è il loro posto nella vita della nuova Lara che ride, che beve e che regge ogni cosa? Ti stringo forte, Lara.

  6. 4376
    Fanny -

    SERENA, non ho ben capito tutto del tuo post, solo che stai soffrendo molto. Ho letto la trama del film che ti ha così colpita, deve essere molto drammatico. È difficile aiutarti a distanza, dirti le parole giuste, anche perchè c’è troppo sommerso nella tua storia, troppe cose che non so dei tuoi sei anni di amore e della loro fine. Ti auguro un po’ di pace, con tutto mil cuore.

    PAOLO, ti capisco fin troppo bene. Il mondo è terra bruciata. Ma come ha potuto finire un amore così?
    Ti do un link, la tomba più bella che abbia mai visto, ci troverai quello che per me è l’amore. Non forte come la morte, come dice il Cantico dei Cantici, bensì forte molto di più. http://mulagarciamaica.blogspot.com/2009/01/teruel.html
    Ti saluto con affetto.

    GIO, scusami, non avevo capito che tu avessi perso la mamma. Quando è successo? Comunque non è tua madre che ti ha messo al mondo, tu sei solo venuto al mondo per mezzo di lei quando la Vita che ti ha chiamato. Non oso farti domande, ma vorrei tanto che mi raccontassi di più.

    ELY, bentornata, mi ricordo bene di te, hai smesso di scrivere ad ottobre dell’anno scorso. Sono molto contenta di sapere che le cose vanno meglio, che il sole è tornato a fare capolino. Grazie per essere passata a salutarci. Senza farci grandi prediche su come sia giusto rinunciare al suicidio ed aspettare che le cose si agggiustino, il tuo solo essere qui è per tutti un messaggio grandissimo di speranza. Grazie Ely, tantissimi auguri anche a te!

    TANCAMALA, ogni giorno e ogni notte a passeggio tra i baratri e le stelle. Nei tempi antichi quelli che avevano pensieri anomali, che erano toccati dalla follia, erano ritenuti più vicini agli déi, toccati direttamente dal Mana. Questa è per chi la porta una benedizione ed una maledizione contemporaneamente, in ogni caso una cosa unica. Forza, amico!

    MILLY, ricambio affettuosamente i tuoi saluti.

    FLEXO, ti saluto con affetto. GILDA, GIUSEPPE, e tanti che d tempo non scrivono, come state?

  7. 4377
    Anty -

    Si è vero quello che dice Fanny nell’ultimo post. Se si ama qualcuno il solo pensare di suicidarsi è un atto totalmente irrazionale. Ma chissà forse tutta la nostra vita è irrazionale. Mi viene in mente (e vorrei condividerlo con tutti) quel famoso film di Comencini “Incompreso”. Il figlio gravemente ferito a seguito di una caduta da un albero esprime il desiderio di morire se non potrà più camminare…ma quando il padre gli manifesta, anche per unsolo istante il suo amore, lui esprime il desiderio di voler vivere ancora anche se su di una sedia a rotelle. Il film finisce poi tragicamente con la sua morte. Per questo dico a tutti quelli che meditano seriamente di voler finire i propri giorni (me compreso certe volte): ma non c’è nessuno, proprio nessuno che via ama o che voi amate??

  8. 4378
    DAGO44 -

    è un vero piacere risentirti cara Ely,mi ricordo molto bene di te,vedi hai fatto benissimo a passare di qui anche solo per un saluto.La tua è una testimonianza,che dal dolore si può riemergere.DAGO44

  9. 4379
    Nobody -

    Ciao LEO, mi sento in colpa per quello che provo dentro, per i miei sentimenti distruttivi, perchè i miei problemi mi appaiono così giganti da non riuscire a superarli, eppure sono ben poca cosa di fronte alla morte della tua compagna e di tuo figlio e alla malattia di tuo padre. Mi sento in colpa perchè non riesco a trovare parole di sostegno per te, ma riesco solo a dirti “Come hai fatto a sopravvivere?”. No, non ho paura di attaccarti, anzi, non è proprio mia intenzione farlo. Ho solo paura di dirti cose sbagliate, che rafforzino la tua intenzione di farla finita. Non sono nella condizione adatta per sostenere nessuno in questo momento, però vorrei solo dirti di pensare al dolore immane che potrebbe provare tuo padre e tutti quelli che ti vogliono bene. Io a questo ci penso sempre, alla sofferenza di chi rimane. Fanny ti ha scritto un post bellissimo, leggilo con attenzione, leggilo con il cuore e fallo tuo.
    FANNY, io non riesco a volermi bene come dovrei. Verso me stessa, molte volte, provo odio. Odio per come sono fatta, odio per quello che penso, odio per quello che provo. Vorrei essere diversa, vorrei essere spensierata, vorrei con tutta me stessa amare la vita e i suoi doni. Vorrei pensare più agli altri e meno a me, vorrei non stare male per delle semplici parole o per un abbraccio mancato, vorrei essere sicura di me, camminare a testa alta tra la gente e non averne paura. Vorrei tante cose, cara Fanny, ma in questo momento mi sembrano così irragiungibili e lontane. Devo ancora capire chi sono, devo ancora imparare a definirmi e a stabilire quali sono i miei confini. Devo imparare a non confondermi con gli altri, a capire quali sono i pensieri e i sentimenti miei e quali sono quelli degli altri. Sto male per un’amica o per il mio compagno come se fossi io stessa a soffrire e allo stesso modo gioisco per loro come se si trattasse di me. E’ sfiancante provare ogni volta emozioni così potenti e totalitarie. La ricerca della vera me stessa è faticosa (segue)

  10. 4380
    Nobody -

    (segue) e anche difficile. Mi perdo spesso e spesso mi sento confusa. Ma ci provo.
    NEVE, mi dispiace molto per come stai. Io non ho mai pensato, neanche per un attimo, che tu potessi essere sporca e cattiva. Mi sembri così innocente, così sofferente e tutto quello che hai dentro è il risultato di quello contro cui hai combattuto. Capisco tutto quello che provi, i ricordi che irrompono nella tua vita e che non riesci a sostenere, le difficoltà di ogni giorno che paiono insuperabili. Ma l’attacco che fai al tuo corpo nel tentativo di allontanare i problemi non porta a niente. Cerca un aiuto, fai come ti ha detto Fanny. Rivolgiti alla asl della tua zona e chiedi un colloquio con qualcuno. Se abitassimo nella stessa città ti accompagnerei io. Per esperienza ti dico che, se avessi iniziato prima la psicoterapia, oggi forse starei meglio. Me l’avevano detto in tanti, già da quando ero più piccola di te, ma io ho sempre pensato di non averne bisogno. Sono dovuta arrivare al crollo totale e a un ricovero prima di chiedere aiuto. E il percorso ora è molto lungo e lento. Volentieri ti lascio il mio numero di cellulare, se lo vuoi. Magari potrei dartelo attraverso Fanny, che ha lasciato in qualche post la sua email (sempre che tu sia d’accordo, Fanny). Neve, ha detto bene Flexo, la forza non sta nel non ricadere ma nella consapevolezza che si può chiedere aiuto quando da soli non ce la si fa. Io credo in te.
    GIO, De Andrè aveva già detto tutto: “E soprattutto chi e perché mi ha messo al mondo dove vivo la mia morte con un anticipo tremendo?”.
    A tutti buona giornata.

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