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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 14.902 commenti

Pagine: 1 432 433 434 435 436 1.491

  1. 4331
    Fanny -

    Gentile JAMES, lieta di conoscerla e di sapere che lei ora sta bene. Posso assicurarle che non c’è nessuna rabbia e nessun rimprovero nelle mie risposte, solo molto dispiacere per chi sta male. In realtà sto piuttosto male anch’io, non a causa di alcol o depressione endogena, ma a causa di lutti. Se si trattasse di alcol o depressione potrei cercare aiuto competente per essere curata e, possibilmente, guarita. Ma così? A chi posso rivolgermi per annullare il lavoro della morte? Niente proprio, caro James. La morte fa parte della vita e bisogna sopportare la sua opera. Non sono sicuramente sola nel mio dolore, è tanta la gente colpita dalla perdita prematura di persone care, è tanta la gente che prima o poi siede sulle macerie della propria vita. Se si pensa a tutto questo, è impressionante quanto basso sia il numero dei suicidi nel mondo.
    Ho letto la pagina della dott.ssa Anna Zonin da lei indicatami, non ci ho trovato a dire il vero niente di particolare rispetto alle moltissime altre pagine di “professionals” che si trovano nel web. Non so che tipo di parere vorrebbe da me al riguardo, se mi specifica meglio forse posso essere più precisa anche io.
    Per quanto riguarda le statistiche, il dato che ho citato, meno del 4% di suicidi tra gli ammalati di depressione, è tratto dall’articolo di meta-analisi: Blair-West GW, Cantor CH, Mellsop GW, Eyeson-Annan ML. Lifetime suicide risk in major depression: sex and age determinants. J Affect Disord. 1999;55:171-8. Sparando i depressi per sesso, tra gli uomini si suicida il 7%, tra le donne l’1%.
    I dati più recenti pubblicati dall’ISTAT in merito (sistema informativo territoriale sulla giustizia) sono quelli del 2007 ed il numero di suicidi è di 2.867, con una media di poco meno di 8 persone al giorno. Al Nord ci sono 6,1 suicidi per 100.000 abitanti, al Sud “solo” 2,9. Anche volendo ammettere per ipotesi che fossero tutti depressi, se consideriamo quanto alto sia il numero di persone che soffrono di depressione (almeno 3 milioni in Italia), anche senza essere esperti di biostatistica possiamo vedere che la stragrande maggioranza dei depressi sopravvive. Se questo avviene per fortuna o per sfortuna loro e altrui è questione di opinione personale. Io dico PER FORTUNA, lo vedo come un trionfo della Vita sulla malattia e sulla morte, come un trionfo del Bene sul Male, anche se mi rendo conto che la vita del depresso è difficile e sofferta. (segue)

  2. 4332
    Fanny -

    (segue) Riporto questi dati non per ostentare particolari conoscenze mediche o tecniche, ma per smentire documenti alla mano ogni informazione errata circa il nesso fatalistico depressione-suicidio. Non so a chi faccia comodo far credere ai depressi che per loro il suicidio è lo sbocco naturale della malattia. Vorrei smentire questa falsa credenza, tutto qui. Sempre dai dati ISTAT sull’ospedalizzazione, risulta che in Italia i ricoveri ospedalieri per disturbi psichici sono annualmente circa 600 ogni 100.000 abitanti, quindi su una popolazione di 60 milioni di abitanti abbiamo 36mila ricoveri annui. Tuttavia la maggior parte delle persone che soffrono di disturbi psichici viene curata privatamente e mai ospedalizzata. Il numero stimato totale è di alcuni milioni di persone. In particolare per la depressione, in America ne soffre il 12% della popolazione, oltre 20 milioni di persone. In Italia non si usano questionari diagnostici e non si applicano alla lettera i criteri diagnostici del DSM o dell’ICD, la diagnosi avviene in genere in modo approssimativo. Si calcola che tocchi tra il 5 e il 10% della popolazione con un rapporto uomo:donna di 1:2, cioè per ogni uomo depresso ci sono due donne depresse. Anche prendendo il valore più basso del 5%, risulta che in Italia ci sono almeno 3 milioni di depressi, di cui 1 milione di uomini e 2 milioni di donne. Come vede, James, la maggior parte grazie a Dio sopravvive.
    Con questo dico a tutti quelli che sono depressi, sia che abbiano avuto la loro diagnosi di depressione da uno psichiatra sia che sia solo un loro sospetto, che NON devono assolutamente ritenere il suicidio una conseguenza inevitabile della loro malattia.
    PS: James, non potremmo darci del tu?

  3. 4333
    Fanny -

    LEO, mi dispiace. Mi sembra di capire che sia stato un incidente, forse un’incidente d’auto, che ti ha portato via due persone care, magari la tua ragazza e il tuo migliore amico, mentre tu ti sei salvato e non hai potuto neppure incastrare il colpevole di questo duplice omicidio. Mah, la vita è strana e misteriosa, il tuo percorso su questa terra evidentemente deve continuare, nonostante i tuoi due tentativi di suicidio sei ancora qua. C’è un senso in tutto questo Leo, non avviene a caso, ma tu solo puoi scoprire dove questi avvenimenti eccezionali stanno cercando di portarti, che cosa vogliono farti capire. Forse farti capire, per cominciare, che altre persone hanno bisogno di te, in primo luogo i tuoi genitori. Mi pare di capire che il tuo rapporto con tua madre non è molto buono, ti sei sentito addirittura “odiato” da lei per la tua voglia di seguire le persone a te care nella morte. A tuo padre invece sei molto legato ed in questo momento sei molto preoccupato per la sua salute. Poi c’è Prisco, che vive del tuo affetto e della tua presenza. Poi c’è la biologia, letteralmente “scienza della vita”, alla quale hai voluto dedicare gran parte della tua mente e del tuo studio.
    Non so perchè tu ti senta in questo momento sotto pressione, perchè pensi che gli altri si aspettino da te una reazione. Quali “altri” poi hanno aspettative particolari, i tuoi genitori o anche altre persone? Che cosa potresti mai fare? Sei biologo, quindi puoi seguire con competenza gli esami e i controlli medici di tuo padre, ma non vedo che potresti fare di più. Quando per te è troppo, non andare oltre il tuo limite, e non aver paura di mostrare agli altri questo tuo limite. Nessuno può costringerti a indossare il mantello di Batman, a meno che non ti ci spinga il tuo stesso orgoglio. Vedrai che tuo padre sarà il primo a capire, lui ti ha salvato la volta dei sonniferi e mai vorrebbe che tu ripensassi al suicidio. Invece potrai fare per tuo padre cose bellissime se riuscirai a conservare la tua serenità. Bada bene, dico serenità, non allegria. Se hai voglia di piangere perchè hai paura di perdere tuo padre, fallo pure, lui capirà e ti consolerà meglio di chiunque altro. Magari vedere il tuo attaccamento a lui ed il tuo dolore gli darà la forza per combattere. Non é detto che vederti sulle labbra un sorriso vuoto gli sia di aiuto più delle tue lacrime, che cosa te lo fa pensare? Non puoi credere quanto valore per lui possa avere la tua sola presenza, non c’è bisogno che tu faccia niente altro che esserci. Quando sarai genitore capirai. Scusa i tanti consigli, sono una mamma e mi vengono naturali. Ti abbraccio e spero di rileggerti presto.

    ALESSANDRO LEONE, vorrei avvicinarmi a te, ma hai spruzzato odio a 360° nel tuo ultimo post e mi hai intimorita. Non vorrei dire cose che magari ti fanno arrabbiare ancora di più.

    TANCAMALA, come va? Come procede il disegno? Ti ricordo sempre con affetto, mi mancano i tuoi post.

    A TUTTI un caro saluto e una buona notte.

  4. 4334
    simona -

    no ti prego non farlo!!!la vita a volte ci sembra pesante ci ritroviamo con un muro d avanti ,sai quante volte ci ho pensato io ma poi ho chiesto aiuto perche avevo dei problemi rivolgiti ad uno psicologo o psichiatra forse soffri di depressione forza c e la puoi fare non perdere le speranze non perderti quest occasione la vita puo anche essere dura ma non ammazzare quello che di bello c e in te

  5. 4335
    LEO -

    Cara fanny,grazie del tuo intervento,sono stato vago nei post precedenti,sai non è facile aprirsi..vedo di far chiarezza.
    s come hai detto tu è stato un incidente,le persone che ho perso erano la mia futura sposa(pochi mesi ed era mia9e il nostro/a figlio/a che portava dentro se di 3 mesi9l’incidente vvenne sotto casa dei suoi,mente con lo scoer tornava a casa x prender cio ke aveva dimenticato,un criminale cn la macchna me li ha strappati,i suoi mi addssarono lacompa e oggi a 3 anni dal fato nn mi consentito andarli a trovare(non ho la chiave dela cappella di famiglia)
    per quanto rigurda mamma i rapporti con lei son sempre stati freddi,ma buoni tutto somato,solo che lei dal momento che ho tentato 2 volte di farla finita,mi va contro è cambiata è molto dura con me,anche quando mi mostro debole,la mia paura non è piangere come tu potresti pensare,lo faccio davanti a loro a qualche amico pochi sono 2 in realtà,mi spaventa mostraarmi fragile nella società,a lavoro,in piscna tra la gente.quando dico che tutti siaspettano qualcosa da me e che tutti mi dicono..Leo sono 3 anni ormai,reagisci cercati qualcunaltra fatt un altra storia,già fosse facile,io sono quasi 22 anni che ho perso il sonno ,drmicchio cosi,i pensieri e i ricordi ci sono ancora + di prima. poi come dici tu c’è prisco il mio tesoro,si x lui sravedo,la biologia scienza di vita è vero,e come dici tu posso controllar meglio gli esai di mio padre ma aimè questa volta sono imponte,nemmeno la mia biologia può far qualcosa..oggi mi han dato la mazzata finale 8/12 mesi gli restano,e come dici tu è vero oggi il soriso fato a mio padre era di un falso asoluto,ma che faccio mi faccio vedere fragile ora?che ha bisogno lui,in questi 3 anni lui è stato la mia roccia,il mio bastone c’è semprestato,nottecompresa(quante volte di notte lo facevo venre da me)….solo che da quando mercoledì ho saputo che aveva problemi ho ricominciato ad avere strane idee8capisci a me) e mercoledi notte ero li li x farlo,ma nn so qualcosa mi ha fatto desistere….non credo sia stato Dio,con lui ormai i rapport non sono buoni,forse sbaglaindo ,non so ho addossato a lui la colpa dell’incidente e di tutto,credimi nn sai cosa avrei dato x esserci io su quelo scooter,e ogni mattina faccio sta domanda a lui,xkè non me..ora ti saluto,grazie x i tuoi consigli cisi sente,e stammi bene

  6. 4336
    simona -

    ti voglio bene non mollare,non provarci piu!!!!!!ti sono vicino capisco la tua sofferenza un abbraccio

  7. 4337
    Tancamala -

    Hey, fanny, il grande egoista è quà. In un mondo di egoisti. Ecco dove vivo, e come bisogna regolarsi, e vestirsi in modo adeguato al posto dove si vive per essere a tono e consoni. Almeno, disegnando, sprofondo da altre parti, in altri luoghi, alieni, esterni a questo.
    Tutto si scompone, e, per fortuna, si scompone anche la malattia. Speriamo che il mare del nord, non rompa la diga. Ho il cuore in affanno, really, chissà perchè…..
    Egoismo, egoismo, egoismo. E’ questa la regola? Pare di si. Ma cosa faccio, cosa stò facendo? Disegno. E dentro di me, ascolto nella mente “Clic”, di Battiato, ed i Kraftwerk. Mi lubrifica le rotelle cerebrali e mi indirizzano nel gusto matitico. Sono lucido? No, sono confuso, ma stò bene, stò bene. Penso a me. Beh, che dire, Ti abraccio, ciao!

  8. 4338
    inverno -

    Le tue parole funny sono molto sagge…facili da leggere e da comprendere, ma vedi quando si parla di depressione si parla anche di un problema ben definito e circoscritto che la provoca e quello che mi fa andare in bestia è vedere che quì nessuno ha il coraggio di parlare del proprio, e quello che è peggio e che penso di avere un problema veramente enorme, che non ha niente a che vedere con quello che viene descritto quì….forse sono troppo avanti negli anni per scrivere quì…forse la maggior parte sono tutti ragazzi ancora “incastrati nei rapporti familiari”, ma la cosa più sconcertante per quello che ho capito è che la maggior parte di loro non ha la minima idea di quello che sia il VERO problema che li affligge. Sembra che tutto venga dirottato verso una sofferenza esistenziale assoluta e innata da raccontare ad altri che forse possono condividerla con noi. questa non è una soluzione….
    ma ovviamente siamo quì solo per discutere se il suicidio sia o no una cosa che per lo meno abbia un senso.
    il mio precedente post è stato un pò duro lo ammetto me era diretto anche a stimolare un pò qualcuno e a tornare al tema della lettera di beppino…

  9. 4339
    inverno -

    Ciao Leo…io non ho intenzione di risponderti perchè forse sono la persona meno indicata di qst forum…cerco solo di immaginare la sofferenza che la perdita di un genitore possa provocare. Quello che mi ha colpito è il senso di colpa che traspare dalle tue parole per quanto accade….ma perchè? E soprattutto di cosa ti senti responsabile? cosa intendi per reazione?…perdonami se possa sembrarti un pò cinico con queste domande…cerco solo di dare una mano se posso…ciao

  10. 4340
    Nobody -

    Quante storie dolorose si leggono qui, quanti cuori sofferenti. E io mi sento nessuno oggi a parlare di me, del mio dolore senza nome, delle mie lotte con me stessa. Anzi, mi sento in colpa per tutto quello che sento. Non riesco a sostenere nessuno, vorrei trovare per LEO le parole adatte ma quello che ho dentro è meglio che me lo tengo per me, perchè sarebbe controproducente, incentiverebbe la sua voglia di farla finita. LEO, hai perso ciò che di più caro avevi al mondo, non riesco a dirti di trovare una ragione per continuare a vivere perchè io nei panni tuoi avrei fatto la stessa cosa. Solo, non sentirti in colpa per quello che è successo, non dare retta a chi ti considera responsabile. Essere sopravvissuto non è una colpa. La tua disperazione non ha confini. Io non credo che passati 3 anni uno possa dimenticare e rifarsi una vita come se niente fosse. Credo che puoi imparare a sopravvivere, a far finta di niente, a non mostrare agli altri ciò che hai nel cuore per non sentire le loro critiche. Chi non ci è passato non credo possa comprendere veramente come ti senti e per questo mi astengo da ogni ulteriore commento. Posso solo dirti che qui puoi parlare liberamente di come ti senti, senza paura di essere giudicato. Puoi mostrare la tua paura e il tuo dolore per quello che è successo e per tuo padre. Non riesco ad andare avanti, fa troppo male.
    I giorni di festa sono difficili da sopportare, mi perdo nella confusione dei miei pensieri e del mio senire. Sono in balia delle emozioni. Ho paura. Sono triste. Sono arrabbiata. Con me stessa prima di tutto, perchè ho bisogno degli altri anche quando gli altri non ci sono. Quanto fanno male i legami, quanta sofferenza porta l’Amore. Sono stata male in questi giorni e di nuovo ho provato a chiedere aiuto. Ma il mio chiedere non è mai esplicito, vorrei che gli altri capissero senza troppe parole. Ho trovato un muro questa volta, peggio, mi sono sentita rifiutata. Avrei solo voluto tagliarmi e vedere uscire (segue)

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