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Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Eppure, davvero, i dialoghi più fantastici e veri tra padre e figli, tra madre e figli, tra fratelli, si fanno “soltanto” con gli occhi! Proprio ed anche perchè, a differnza delgi “amici” con cui molti di noi si confidano, con i genitori DEVE esistere quella sacra invalicabile riservatezza e timidezza che ci impedisce di confidarci totalmente a parole ma che allo stesso tempo ci fa dire “loro sono i miei genitori, a loro non serve “spiegare”, basta sapere che ci sono!
Tutto questo per dire, cara Lilla che i ricordi e la memoria ci guidano nel nostro cammino di “realizzazione” ma anche in quello quotidiano e meno piacevole delle frustrazioni e dei fallimenti e dei dolori, senza dei quali non potremmo davvero capire ed apprezzare i piccoli successi ed i momenti di serenità che il destino ci regala (o, meglio, che sappiamo guadagnarsi con il nostro “esistere”).
Vedi, tu parli di precarietà di lavoro, di mancanza di punti di riferimento e dal fatto che “non ti senti a posto”. Proprio in questo senso mi permettevo di “esigere” rispetto ed attenzione non avendo sopportato le solite romanzine o i soliti accoglimenti “sdolcinati” che da una parte ti dicono “ma dai, vergognati, tu sei molto più fortunato di altri”, o dall’altra ti dicono “forza, coraggio, io sono con te”, parole sdolcinate e… sfuggenti che spesso provocano solo maggior disperazione e dolore in chi già si sente bisognoso di VERA comprensione e di VERO aiuto!
La depressione e tutti i piccoli e grandi mali “dell’anima” sono di difficilissima gestione e comprensione proprio per essere “Invisibili” ai più, o meglio, “visibili” soltanto a chi davvero, senza sforzo e senza bisogno di farselo dire, SA “entrare” nell’altro, sa scivolare silenziosamente al suo fianco immedesimandosi nel suo “grido di aiuto”, senza cadere nei soliti comportamenti che tendono a generalizzare ed a “liquidare” il problema con i soliti luoghi comuni!
Carissima Lilla, grazie per cogliere la mia EMPATIA ma ciò è dovuto anche ai tuoi meriti, al fatto che tu, sapendo vedere la mia empatia, dimostri di essere a tua volta piena zeppa di umanità e di sensibilità.
Ecco, forse, con poche parole sono riuscito ad esaudire la tua richiesta di “mostrare” anche un altra parte del mio carattere.
Poi, nessuno mi potrà MAI togliere la froza e la volontà di essere anche CONTRO, contro le meschinità ma contro soprattutto “i venditori di fumo” che sono e restano insopportabili!
E quindi anche di essere duro! A volte, lo so, bisognerebbe fermarsi, rilassarsi, prendere la vita “per come viene”, come mi dicono le persone che mi vedono ancora “in guerra” ed alla ricerca “del senso”.
Lo so, è (anche) un buon consiglio, ma ognuno di noi, per come detto all’inizo, è ciò che “si è costtuito” e deve camminare per la sua strada, non cadere nel tranello di farsi andar bene la strada disegnatao suggerita da altri. in questo senso sono molto “cattivo” con chi dispensa quelle che chiamo “badilate di fraterni consigli”.
TI abbraccio, Lilla!
Ciao Alex!
Non ho risposto prima anche al tuo ultimo post perchè mi era proprio sfuggito, e me ne scuso!
Cerco, con la chiarezza di cui disongo, di risponderti brevemente.
NON CONOSCO PERSONALMENTE DAGO44, non ho “scelto” di prendelo di mira o di farne il “capro espiatorio” per chissà quali miei propositi di vendetta o di “guerra santa”.
Posso solo dirti, e non me ne rammarico, che per essere ormai un “navigato” frequentatore di questo sito, che certe cose, ho imparato, non bisogna nemmeno cercare di spiegarsele. Lilla, più su, parlava di EMPATIA, intesa, prima di tutto, come “una reazione emozionale, uno stato di risonanza congruente con le emozioni dell’altro, il sentire ciò che l’altro sente”! L’essere “empatici” presuppone anche l’avere affinato, parallelamente, un certo “sesto senso” che ti fa istintivamente, ma non prima di aver cercato di analizzare le mote “notizie” giunte da quella direzione (in questo caso DAGO44), dire che una certa persona “ha qualcosa che non ti torna”. Questo, sia chiaro, non deev’essere certo visto come la volontà di ritenersi superiori, giudici implacabili, o peggio, detentori di chissà quale verità assoluta, che non esiste o esiste solo se “relativizzata”, cioè rapportata sempre ad un determinato contesto!
Cosa voglio dirti, caro ALex?
Spero per l’ultima volta, perchè non voglio certo continuare ad atttirami attenzioni per i miei “scontri” duri verso DAGO o chiunque altro, che Tu, e centomila come te, se ritenete che Dago o chiunque altro possa esservfi davvero stato utile, determinate, e quindi la milgior persona che vi è apparsa, NON E’ E NON SARAì MAI MIA INTENZIONE IMPORVI CAMBIAMENTI A TUTTI I COSTI!
Proprio Dago44, rispondendo ad un mio post molto, molto tempo fa, mi “accusava” di voler cercare “di farlgi cambiare il suo pensiero”, soltanto perchè obbiettavo duramente al suo modo di sostenere una tesi.
Vedi, caro Alex, questo modo di “pensare” di Dago, e di milioni di persone come lui, è soltanto il frutto di una profonda “insicurezza” e, ahimè, di una IGNORANZA totale in merito a concetti quali “scambio dialettico”, “tesi ed antitesi”, “polemica accesa”, “diversità di vedute”, tutti concetti che vanno difesi perchè sono l’essenza vera e unica che contraddistingue e differenzia l’essere umano dalle bestie.
Che poi, ognuno di noi, voglia o sappia anche essere “offensivo”, beh, dovremmo aprire un forum solo per discutere davvero sul significato di “offensivo”.
Sono riuscito ad essere chiaro, almeno in parte?
Per favore, Alex, e vale per tutti gli altri, ACCETTA LE MIE SCUSE, se attaccando Dago ho fatto anche del male alla tua già precaria situazione di disagio dalla quale cerchi di venirne fuori.
TI prego, continua a credere in Dago se ciò ti serve, ma permettimi di dissentire, se lo ritengo opportuno, senza per questo credere che io voglia incrinare le tue certezze, i tuoi bisogni e l’aiuto che effettivamente TU ricavi da Dago e… dalle sue ricariche!
Cercherò comunque di essere più attento!
E’ sempre terribile credo pensare al suicidio, perchè significa non vedere una alternativa a ciò che ci circonda.
Ma dal mio punto di vista penso che ci sia sempre una alternativa, è banale lo so, saranno frasi dette ridette, ma le voglio ripetere (soprattutto a me stessa) perchè voglio rendermi conto di quanto sono fortunata (nonostante mi lamenti sempre) sto bene, lavoro, viaggio…….. E questo nonostante il dolore per la fine di una storia importante e altri problemi di ordinaria amministrazione.., niente di fronte alla sofferenza che sta affrontando una persona della mia famiglia alle prese con una grave forma di cancro, che ieri in occasione del 18° compleanno della figlia piangendo ha detto: chissà se l’ anno prossimo sarò ancora qui a poterla festeggiare.
Scusate, mi sono sentita una m…. e volevo nascondermi, però nonostante tutto oggi sono qui, mi lamento, mi incazzo, ma sono viva accidenti e credo non ci sia cosa più bella.
E con questo non voglio giudicare nessuno.
Un saluto a tutti.
Mi sembra,caro Paolo,che tu continui a tirarmi in ballo in siutuazioni che penso non ti appartengano,e non ti riguardano.Cosa sai tu di me,di quello che ho passato,di quante volte ho cercato la morte,di aiuti negati,di affetti cercati,e negati da chi ti aveva generato.Tu dici di non offendermi,ma continui imperterrito a chiamarmi improvvisato messia,venditore di fumo,etc etc.E continui a dire e scrivere che non mi offendi.Bene e voglio davvero finirla e che finisca qui questa tua diatriba nei miei confronti perchè scusami tanto ma leggermi continuamente nei tuoi post mi rompe davvero i co.......Quindi vai avanti per la tua strada,scrivi ciò che vuoi,quando vuoi,ma schiodati dalle mie tesi,e dal mio modo di aiutare la gente.Faccio esattamente ciò che credo,scrivo esattamente ciò che credo,proprio come fai tu.Quindi una volta per tutte caro Paolo,usami una gentilezza,quando scrivi non mi tirare in ballo.Altrimenti non la si finisce più,e usa non sempre,ma qualche volta più tatto,e quando blateri anche un pò più di sana,e necessaria educazione.Punto.DAGO44
CARISSIMO PAOLO COGITO ERGO SUM
capisco dalla tua lettera il perchè sei qui in questa pagina che inizialmente appare alquanto triste nel web…ma sappi che c’ è un motivo ..TU PERSONA COLTA, REALIZZATA ADULTA..non sei qui per dichiarare solo il negativo ma PER TIRARE FUORI IL BUONO, quello che sfugge a chi sta male perchè ovviamnete ch ha la depressione ….non riesce a pensare se non al proprio male a vedere tutto senza soluzione, e mi pare sia anche e giusto. BEH DEL RESTO SAREBBE negare il proprio stato invece bisogna ascoltarsi e non smettere di sperare ogni giorno…cosa? LO SA CHI ASPETTA QUELLO CHE VUOLE DALLA VITA….E SOLO LUI, QUALUNQUE PERSONA è UNICA E DENTRO SI ASPETTA QUALCOSA CHE VALGA PER SE’ E questoATTENZIONE!!! non è uguale per tutti….casa soldi lavoro salute affetti attenzioni… C’ E’ QUALCOSA A CUI DIAMO PIU’ IMPORTANZA… infatti ora che mi ci soffermo e come se scrivendo te venissero fuori anche i miei desideri piu’ celati, probabile solo quelli di oggi.. e chissa’ magari quelli di domani saranno diversi ….m….?1′ e lo spero perchè significherebbe che ho gia’ esaudito quelli di ieri e te lo immagini sarebbe belllissimo.. SI ECCO QUELLO CHE VOGLIO DALLA VITA INDIPENDENTEM dall’avere una persona a fianco o di avere soldi è LA TRANQUILLITA’ , si te lo confido è questo che il mio cuore e la mia testa soprattutto chiede e qui mi voglio soffermare sulle tue parole alla fine della tua lettera che diconio che non visogna mai lasciarsi trasportare dagli eventi o lasciarsi andare ai desideri altrui , questo è quell che ho capito.,,,,, poi correggimi se sbaglio!!!!Si insomma quello che volevo dire è che io, andando parimenti incontr ai miei sogni inconscio immaginazioni desideri sono andata incontro ad una persona MA CHIARAM NON POTEVA ESSERE QUELLA..DA ME IMMAGINATA SE NON ALTRO SOLO PER essersi allineato ai miei sogni o apparso cosi come lo volevo per conoscermi davvero in fondo..INSOMMA NON BISOGNA MAI REGALARE ALL’ALTRO LA PROPRIA ANIMA BENCHE’ COME TU DSTESSO DICI, SOLO gli sguardi dei nostri bellissimi genitori conoscono….POICHE’ LA REALTA’ E’ TUTTA UN’ALTRA COSA E RAGAZZI NON DOVETE MAI FARVI MANGIARE DA QUELLI CHE SONO I VOSTRI TORMENTI STATI D’ANIMO… SE NON CORRISPONDONO ALLA REALTA’ fermatevi se le due cose sono diverse, e la vita merita un’ altra chance..concedetele di viverla per un poco solo per avere la possibilita’ di verifivcare se è veramente cosi’ che la immaginavamo, qualsiasi caspita di cosa essa sia…poiche’ nella depressione si vede TUTTO OSCURO NE SEMBRIAMO ATTRATTI PERCHE’ E’ VERO CI SONO PIU’ COSE VERE E NERE MA SE CI BASTASSE SOLO PARLARE E VEDERE UN SORRISO RIVOLTO A NOI ANCHE DA UN AMICO A CUI TENEVAMO CHE NON CI ASPETTAVAMO…DAI NON DIAMO LE COSE TROPPO SCONTATE..PAOLO EHI CI SEI ANCORA MI LICENZIO DA SOLA…..OH I MAMMA MIA QUANTO SONO DIVENTATA PALLOSA MA SARAI TU O QUESTO SPAZIO CHE MI STO LASCIANDO ANDARE COSI^? OK SCRIVIMI PRESTO UN BACIO ATUTTI VOI DELLA TRIBU’ AIUTOOOO.
Cara Lilla, ciao.
Non volevo darti grandi messaggi, nè forse sono stato capace di esprimermi totalmente come volevo. So soltanto che, anche nel dolore più estemo e personale dovremmo avere la forza per dirigersi “verso gli altri”, in un senso però (è difficilissimo da spiegare) che non significhi solo richiesta di “pietà”. E dall’altra parte, chi cerca di aiutare dovrebbe sempre saper distinguere trra l’aiuto “vero”, fine a se stesso, e l’aiuto (pur sempre in buona fede) dato per gratificare se stessi prima ancora degli altri. Poi, le persone sensibili (ed in questo senso chi ha la “sensibilità” di sentirsi “perso” nel mondo e non più motivato può anche credere che smettere di vivere sia la cosa giusta!) sanno capire e “sentire” benissimo se stanno ricecendo aiuto per “commiserazione”, per pietà, o addirittura per paura oppure se realmente hanno di fronte qualcuno che sta prendendo “un pezzo della sua vita” per metterlo al servizio dei qualcuno che sente più bisognoso!
Poi, è pur vero che, passato il periodo acuto di sconforto assoluto, sappiamo riconoscere che la vita torna a sorriderci ma, proprio questo è il punto, bisogna “soltatno” riuscire a passare quel terribile MOMENTO DI BUIO ASSOLUTO, ed a volte non è facile, azi, è difficilissimo, per questioni oggettive o peggio, perchè noi ci siamo costruiti un castello mentale di “fantasie negastive” che però ci appaiono così relai da schiacciarci.
In questo senso l’AMORE e l’affetto vero aiutano di certo, anche se, tu lo saprai bene, quando “ci vogliamo meno bene” risplendiamo anche meno e quindi è più difficile far notare lo splendore che tutti abbiamo, ad un altra persona che potrebbe anche essere la perosna della nostra vita!
Come al solito, credo soltanto che la vita sia questione di “incontri” più che di destino, e questi incontri, proprio perchè dipendenti essenzialmente dalla nostra volontà, siamo noi che abbiamo il potere di renderli “fruttuoisi”, possibili e gratificanti.
Non so se mi sono spiegato. Senz’altro ho voluto dare un altro piccolo apporto alla discussione, pur se andando un pò fuori tema.
Cara Lilla, fammi sapere di te se lo ritieni opportuno, nei limiti del mio attuale stato e compatibilmente con i miei piccoli grandi momenti di sconforto cercherò di restare “in comunicazione”.
E con questro, pur sapendo che in luoghi come questo “nessuno conosce nessuno”, spero di esser riuscito anche a trasmettere il mio diappunto per “qualcuno” che spacciandosi per umile “difensore” delle disperazioni degli altri può apparire a volte stucchevolmente “eccessivo” e fuori luogo.
Buona giornata
“[…] passato il periodo acuto di sconforto assoluto, sappiamo riconoscere che la vita torna a sorriderci ma, proprio questo è il punto, bisogna “soltanto” riuscire a passare quel terribile MOMENTO DI BUIO ASSOLUTO, ed a volte non è facile, azi, è difficilissimo, per questioni oggettive o peggio, perchè noi ci siamo costruiti un castello mentale di “fantasie negative” che però ci appaiono così relai da schiacciarci[…]”
Con queste parole hai espresso perfettamente quello che penso e provo in questo periodo,e credo pure di coloro che sentono molto vicina la fine della loro vita.
Nel mio caso,questo “terribile momento di buio assoluto” dura ormai da molto tempo,diciamo da nove anni,con alti(pochi) e bassi,ed è particolarmente intenso da quattro-cinque anni.
Passato tutto questo tempo,ho perso praticamente ogni speranza anche se in passato non sono stato aiutato adeguatamente.
E forse in questo periodo mi sono costruito un “castello mentale” ovvero un mondo,una realtà che a me pare così vera che non riesco ad accettarla.
Questa settimana ho cominciato un lavoro di volontariato:lo faccio solo per dare un pò di ritmo alle giornate,aspettando i prossimi incontri con la psicoterapeuta.
Altrimenti mi suiciderei anche subito.
Purtroppo(qualcuno direbbe per fortuna) sono costretto a prolungare la mia permanenza qui più del previsto.
Nemmeno questa attività riesce a distogliermi dal pensiero del suicidio,se non per brevi momenti,dato che è un lavoro che impegna poco la mente.
E penso:”Ma perchè lo faccio?Perchè fare qualsiasi cosa?Tanto so già quale sarà la mia fine”.
Forse per il mio caso non esistono “soluzioni”.
Il fine settimana scorso sono tornato a Bergamo e sabato pomeriggio ho fatto un giro da solo a Milano,come ho fatto molte altre volte:ho provato un particolare senso di solitudine,mi sentivo solo al mondo.
Io che camminavo da solo per le strade della città,vedendo coppiette,gruppi di ragazzi che ridevano e scherzavano;ne è passato del tempo dall’ultima volta che ho riso per felicità,se lo faccio adesso è una finzione.
Ogni volta che incontro qualcuno,vedo o faccio qualcosa penso che potrebbe essere l’ultima e in realtà sono felice di questo.
Da questa domenica cambio abitazione e non potrò usare internet.
Cercherò in qualche modo di farmi sentire.
Adesso vi saluto..
Con affetto..Alex.
Ciao paolo scusa il ritardo anch’io sono troppo triste ancor piiu’ per l’ultimatum postomi a casa da mia madre con la quuale non ho mai avuto un buon rapporto, dice che se non rientro a lavorare o far qualcosa ad ottobre mi manda via insomma neanche stessi facendo la bella vita insomma tutto e ‘ davvero davvero pesante..dove vivo non ci son molte opportunita’ quando stavo meglio, prima del mio esaurimento mi accontentavo.. E lottavo adattandomi ma ora dev riguardarmi per non avere la bruttissima ricaduta e non sono pronta dormo anche male l’ansia e’ devastante.. Scusami se oggi sn davvero giu’..
ciao paolo mi dispiace se ho dato da intendere che non ti abbia compreso nella scorsa lettera forse ho sottovalutato il tuo malessere..come stai? tu cosa fai nella vita lavorativa se me lo puoi dire..la sofferenza è la paura di stare male di non essere se’ stessi di non sapersi gestire è terribili…..mi scrivi..un salutone
Ciao Paolo mi sono persa qualcosa o non hai ancora risposto alla mia provocazione?
A sproposito, dimmi perchè nel tuo nome ti sei affidato a quell’imbecille di Cartesio?(nel senso: non ce l’ho con te, ma se Cartesio tornasse in vita lo strangolerei con le mie stesse mani…)
Lisa