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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 14.902 commenti

Pagine: 1 422 423 424 425 426 1.491

  1. 4231
    ebudae -

    Ciao Flexo, anch’io credo che tu abbia capito quali sono i miei problemi, in effetti il mio ultimo post è stato abbastanza chiaro; per fortuna ci sono anche le persone come te che hanno una mentalità da 2009, poche ma ci sono, quindi non mi dà fastidio che tu abbia intuito. E grazie ovviamente dei tuoi consigli ma la maschera non la posso proprio togliere per tanti e tanti motivi che qui non posso certo spiegare. Ti saluto caro amico, e grazie della tua vicinanza. Per Andrea il tuo ultimo post è da incorniciare, potremmo essere fratelli gemelli nell’anima, hai i miei stessi identici pensieri. Conosco benissimo i grandi “problemi” di personaggi che in realtà non hanno nessun vero problema nella loro vita per il semplice fatto che hanno sempre avuto tutto quello che volevano e che sono perfettamente integrati nella società. Ed è verissimo che queste cose fanno aumentare il senso di disadattamento che si prova quotidianamente. D’altronde si sa, la grande preoccupazione degli italiani in questo periodo sono le ferie… anche a te Andrea un calorosissimo saluto. In questi giorni mi sento strano, mi sembra di stare bene ma in realtà sto malissimo; sono talmente esausto mentalmente che non riesco più nemmeno a stare male, ho solo dei momenti durante i quali mi rendo conto di quanto tutto intorno a me sia orribile. Andiamo bene andiamo proprio bene…

  2. 4232
    Neve87 -

    Ciao a tutti…scrivo qui per calmarmi per pensare,per cercare di farmi passare questa cosa che mi divora e non riesco a definire.Questo mostro…non so come liberarmene,non so come uscirne,mi sento intrappolata e vorrei solo disintegrarmi in tanti piccoli pezzetti e non poter ricomporre più niente.Vorrei che questo stupido cervello si spegnesse solo per un po e mi lasciasse in pace…vorrei non avere un passato.cerco di rispondere a tutti voi perchè mi state a cuore.Non so se farò bene a scrivere,spero di non sbagliare una parola.Non sto bene stasera e il sonno non vuole proprio decidersi a prendermi un po.Tentare di dormire è inutile e ho paura che salga come una febbre…mentre sto li a rigirarmi tra le coperte.
    Fanny io credo che il tuo bambino abbia detto una cosa molto saggia.Anche io da piccola subivo senza oppormi le ingiustizie dei più “forti”…non sapevo realmente se fossero loro i forti o io che riuscivo a non farmi vincere dalla rabbia,perchè sapevo che la tristezza dopo sarebbe stata maggiore.Era anche molto triste però tornare a casa e sentire mio padre che la pensava in maniera totalmente diversa e mi faceva sentire una nullità per non essere riuscita a difendermi.Anchè adesso mi considera cosi,perchè secondo lui sono una perdente.Io però non so ancora dire chi vince e chi perde,questo gioco è troppo complicato e secondo le parti del mio cervello ancora incontaminate credo che chi vinca sia il buono e vince perchè è forte e sa amare gli altri e arrivare dove vuole senza mietere vittime.Gli altri non sono vincitori…sono bari.Ma secondo me perdono sempre…diciamo che su questo resto sempre della stessa opinione.Solo non so da che parte stare.Ambedue fanno soffrire troppo e non trovo il mio posto.La tua visione delle mani che disegnano mi ha intristita un po.Continuo a considerarla una trappola,ma per uomini realizzati e collego anche qui l’eterno dualismo del bene e del male,del caso e del destino che come le due mani cooperano alla perfezione per il loro misterioso e sconosciuto scopo finale e che lasciano di tanto in tanto punti di domanda in chi subisce l’esistenza.Ho letto un libro molto bello di stephen king qualche tempo fa,insomnia se non lo hai letto te lo consiglio (e se ti puo interessare) a me come scrittore piace moltissimo.
    Flexo grazie.Si de andrè lo considero un poeta anche io,il mio poeta preferito ed un maestro,un genio…amico fragile è una delle tante che vedo qui…a volte però ci vedo il suonatore jones,rimini,dormono sulla collina (purtroppo) e il cantico dei drogati che è la mia preferita.
    Ebudae non sono buona…non so cosa sono ma tendo a sentirmi più un rifiuto o un germe che una cosa pulita e buona.Stasera sopratutto che faccio pensieri sbagliati,che mi sento doppiamente fragile.Che vorrei annegare i dispiaceri nel whisky o rum…come nei film di sergio leone.

  3. 4233
    Neve87 -

    Gilda sono contenta che tu stia meglio.Mi dispiace per le crisi,spero diventino sempre piu rare.
    Nobody…per ultima perchè ho molto da scriverti.Le nostre storie sono cosi simili,da consolarmi in parte e dispiacermi,perchè stai passando l’inferno che passo io e questo non lo auguro neanche al mio peggior nemico.Questo significa che infondo vorrei non averla trovata una persona come me.La mia amica non ha capito quello che cercavo di dirle,non capisco se è cambiata lei o io…credo io.Non faccio nessuna colpa a lei.De andrè ha scritto “il dolore degli altri è dolore a metà” e penso che non ci sia frase piu vera,unita al fatto che lei sta bene,è finalmente felice.Se per tutto questo tempo mi sono tenuta tutto dentro era solo per non rovinare questa sua felicità,sono felice per lei e non volevo turbarla.Alla fine però non ho retto…perchè non vedo solo tanta lontananza tra noi,ho cominciato a vederla proprio come un estranea…non sto più bene con nessuno.Neanche più con lei che era l’unica con cui stessi davvero bene.L’unica isola felice.Ora è dispiaciuta,non so più però se lo è davvero.Sono diventata cosi diffidente e ho perso un po di fiducia,perchè mi sono sentita un cane abbandonato troppo spesso.Quando ho lanciato mille segnali e anche detto chiaramente che avevo bisogno di lei più che mai…credo di sbagliare,mi sento in colpa senza sapere precisamente per cosa.Perchè sento il bisogno di lei credo,perchè sono fragile e non ce la faccio da sola senza rovinare la sua serenità…mi sento un peso.

  4. 4234
    Fanny -

    DISPERATA74, non so perchè il destino sia stato così crudele con te due volte, la prima portandosi via tuo marito, la seconda lasciando qui te. Ti capisco tanto. La vecchia usanza dell’India di bruciare le vedove insieme al defunto marito mi sembra assai civile. Invece dicono che sia stata un’usanza barbara. La moda corrente dice che in questi casi bisogna superare rapidamente la disgrazia, magari con un po’ di doping psicofarmacologico, e “rifarsi una vita”. Mah, non so che dire, non so chi ha ragione e chi ha torto. Io propendo per la vecchia usanza indiana o, in alternativa, con la sua versione cristiana, cioè andarsene in convento, cosa però poco praticabile se ci sono figli. Penso però che la reazione a queste disgrazie sia davvero solo soggettiva. Una mia conoscente aveva sposato un pilota militare che è morto in un incidente aereo tre mesi dopo. Lei non si è più risposata nè ha mai più guardato un altro uomo. Ha mantenuto i contatti con i colleghi del marito e le loro famiglie e continua a partecipare dopo oltre trennt’anni alle cerimonie militari e ai raduni insieme con loro. Single è ancora dopo quasi vent’anni un’altra mia conoscente, il cui fidanzato ha perso la vita in un incidente stradale la sera prima del matrimonio. Invece un’altra ragazza che ha perso il marito dopo due settimane di matrimonio otto anni dopo si è risposata ed ora ha un bambino. Non so chi di loro stia meglio, cosa abbiano dentro veramente. Molto dipende anche dagli incontri che si fanno dopo, in altre parole da quello che il destino ha ancora in serbo per ciascuno di noi.
    So che stai soffrendo tantissimo e che ti pare assurdo che tanta gente spenda fior di quattrini per i divorzi e voi che vi amavate siete stati separati così semplicemente dalla morte. Ma questo fa parte del mistero della vita e del nostro difficile cammino terreno. Sii serena pensando che non hai responsabilità in quello che è successo, si è solo compiuto quello che si doveva compiere per voi. Non pensare al suicidio, mi pare di capire che non hai figli, ma faresti troppo soffrire i tuoi genitori e quanti ti vogliono bene. Torna a scrivere e a leggere qui ed ascolta il dolore degli altri. Ti accorgerai che siamo in tanti, su una specie di vascello fantasma in balia di una vita che ci fa molta fatica vivere. Ti abbraccio.

    LILÙ, buon riposo, spero che tu riesca a rilassarti ed a trovare anche un buon dialogo con tua madre. Buona vacanza.

    GILDA, piccola abruzzese forte e tenace, grazie per essere tornata qui, le tue parole portano sempre una ventata di aria fresca. Ti voglio bene.

    A tutti una buona giornata.

  5. 4235
    chiara -

    ciao a tutti,
    qui leggo delle storie terribili. ciao disperata74, anch’io non ho parole per consolarti se non il fatto di dirti che ti sono vicina. come ha detto anche funny, non farlo per i tuoi cari, per i genitori e tutti quelli che ti vogliono bene. scrivi ancora qui per sfogarti. un abbraccio. ciao.

    per Andrea: lo so che tanta gente ha come problema il fatto di dove andare in vacanza, il fatto di non poter acquistare la macchina più lussuosa ma comunque le persone non sono tutte così, ci sono anche persone sensibili che sanno andare al di là, non si può generalizzare.

    ciao un saluto a tutti grazie a tutti quelli che mi hanno sempre detto una parola gentile

  6. 4236
    Nobody -

    Oggi tutto mi appare strano, senza senso, irreale. Non so più qual’è la mia vita, il mio sentire, i miei pensieri. Sono alla ricerca di me stessa ma non mi trovo. Oggi non c’è angoscia ma solo un incolmabile senso di vuoto. Sento le persone distanti, forse sono io a tenerle lontane, forse sono loro a non voler capire. Mi basta poco, veramente poco. Ma sono stanca di fingere, sono stanca di mostrare il sorriso quando invece vorrei piangere. Sono stanca di essere un’altra. Guardo gli altri e penso che sono felici. E invidio la loro serenità, il loro amore per la vita e vorrei essere come loro, capace di non soffermarmi sulle cose brutte ma di godere di quelle belle. A volte penso che sono nata sbagliata, che è colpa mia se sto così male, che me le cerco. Ma l’angoscia rimane anche se provo a non pensarci, il cervello va da solo e non si ferma.
    TANCAMALA, ho visto una mostra di Escher uno o due anni fa. Spettacolare. Geniale. Non ho altre parole per descriverlo. Ma mi ha anche comunicato un senso di inquietudine. Le opere che più mi sono rimaste impresse sono quelle con le scale che si rincorrono senza sosta e non si sa se salgono e scendono, i piani si confondono e le persone sembra vadano in una direzione mentre in realtà è un’altra. La vedo come una metafora della vita e del suo relativismo. Tutto è interpretabile, non esistono eventi oggettivi ma siamo noi che diamo un senso a ciò che accade, in base ai nostri schemi di percezione del mondo. E così lo stesso evento può portare persone diverse in direzioni diverse. Questo mi aiuta a spiegarmi quello vivo senza sentirmi troppo in colpa. Forse, come ha detto FANNY qualche post fa, ho le spalle troppo piccole per sopportare qualunque peso. Mi sento sbagliata, fortemente sbagliata.
    PEPPE, so di essere fortunata ad avere accanto a me il mio ragazzo. E’ vero, la cosa più semplice da fare per lui sarebbe stata andarsene. Durante questi anni abbiamo vissuto momenti meravigliosi ma anche crisi profonde dovute al mio star male e alle mie modalità non sane di affrontare le situazioni. Mai avrei pensato di potermi tagliare davanti a lui e invece l’ho fatto. E ora ho paura che potrebbe accadere di nuovo e che questa volta lui non lo accetterebbe. Ci provo a comunicare con lui in modo sincero ma ti assicuro che è molto difficile parlare di certi argomenti. Capisco come ti puoi sentire per la perdita della persona che amavi e a cui avevi donato tutto te stesso, capisco il tuo dolore e la tua rabbia e ogni altra parola mi sembra un’ipocrita consolazione a un qualcosa che brucia dentro come il fuoco.
    FLEXO, io credo che il non riuscire ad amare se stessi porti ad entrambe le conseguenze, quella del non riuscire a donarsi veramente agli altri e non essere da loro amati. Se non si prova verso se stessi un po’ di sano amore, se non si è capaci di donare al proprio essere quella tenerezza e quell’accudimento che sono fondamentali, come dici tu, per vivere in modo equilibrato, a chi siamo capaci di darlo? (segue)

  7. 4237
    Nobody -

    Io, nelle mie relazioni importanti, ho sempre la paura di dare agli altri le parti più brutte di me, ho sempre il timore di poter fare loro del male e non riesco a pensare di riuscire a donare qualcosa di bello perchè non vedo in me niente di bello. E, di conseguenza, gli altri vedranno in me ciò che vedo io, percepiranno i miei pensieri bui, la mia non accettazione, il mio senso precario dell’esistenza. Sarà difficile per loro donarmi quell’amore che per me stessa è impossibile darmi. Credo siano due facce della stessa medaglia.
    NEVE, anche a me fa male saperti così simile a me, così travagliata e così interiormente disperata. Quello che mostriamo agli altri non è quello che viviamo dentro di noi e ci teniamo tutto chiuso, finchè non scoppiamo. Mi dispiace anche perchè tu hai qualche anno meno di me e non è giusto che la tua vita sia così difficile. Vorrei abbracciarti e avere per te parole di conforto ma non le trovo neanche per me stessa. E’ incredibile, ogni volta che scrivi mi ritrovo in modo impressionante in te, non solo in quello che provi ma anche in ciò che ami. E questo è bello, ti sento molto vicina. Sai, anche a me piace molto Stephen King, trovo che sappia descrivere le paure dell’animo umano in modo magistrale e non solo quelle. Ho letto parecchi libri suoi ma forse quello che mi è piaciuto di più è il racconto Stand by me ( da cui hanno tratto anche un film, se ti capita veditelo), l’amicizia e la scoperta della vita adulta. E poi quando hai scritto che Il cantico dei drogati di De Andrè è la tua canzone preferita quasi non ci ho creduto perchè è anche la mia preferita. Mi emoziona tantissimo ogni volta che l’ascolto e mi riporta a vivere sensazioni profondissime e intense. “Come portò dire a mia madre che ho paura”. Questa frase ce l’ho stamoata nel cuore. Quello che provi nei confronti della tua amica, il non voler rovinare la sua felicità, lo capisco perchè l’ho provato anche io tempo fa. Lei aveva finalmente raggiunto un suo equilibrio, con molta fatica, mentre io stavo sempre lì nel baratro, con il cuore pieno di cose brutte e, per quello che ho scritto prima a Flexo, più volte sono stata tentata di allontanarmi da lei, per paura di farle del male e riportarla nel buio insieme a me. Però ho avuto la forza di parlargliene e lei mi ha fatto capire che il mio star male era mio e lei, pur cercando di aiutarmi e starmi vicina, non ne sarebbe stata contaminata. Così piano piano ho riacquistato fiducia nel nostro rapporto e sono tornata a confidarmi. La situazione di ora è completamente diversa perchè la sento emotivamente molto distante anche se io faccio di tutto per non perderla. Ma ora mi fa male pensare a questo, ho bisogno di lei e non voglio che mi lasci sola.
    Grande FANNY, un saluto affettuoso, è bello quando riporti episodi personali per trasmetterci il tuo pensiero e le tue emozioni.
    Ciao a tutti.

  8. 4238
    tancamala -

    NOBODY, vorrei pulire rapidamente il foglio dalla frase “Tutto è interpretabile” intesa come punti di vista relativi, perchè non concordo. Esistono punti di vista assoluti, altrimenti non staremo così tanto male, basterebbe capire, ed invece non basta, perchè un po’ di bene è bene, un po’ di male, è male, e fà male. Così tanti troverebbero le giuste scuse per le loro distrazioni e sopraffazioni.
    Io rifletto, cerco di capire, e mi accuso dei miei errori. Se fosse come dici, potrei avere commiserazione, per me, e questo non mi insegnerebbe niente. Ma, durante gli eoni, son quà per imparare. Potrebbe andare bene un discorso, caso mai, sul fare errori ed esperienze per non fare più errori. Vedi che ne pensi, e, tra l’altro, il tuo dolore, non è relativo, ma ben preciso, ed anche tu sei, verso te stessa, priva di compassione. Mi sai spiegare perchè? E’ forse un tuo punto di vista? Non credo proprio, perchè il tuo dolore è vero, e poggia su cose vere, non su punti di vista. Senti, non ti stò attaccando. Voglio il tuo bene e ti abraccio. Ciao.

  9. 4239
    Andrea -

    Tancamala,
    bella l’immagine che hai dato di avere l’impressione di poter guardare in faccia chi scrive su qs forum, hai proprio ragione e, anche se scrivo poco (ma vi leggo quotidianamente, in questo periodo), devo dire che hai ragione. Caro fratello ti saluto e ti abbraccio.

    Gilda,
    il mio problema è la vita! Magari provenissi da una vita serena interrotta da un evento che per quanto pesante fosse mi potrei concentrare e cercare di superare. Non è così, ho passato abbondantemente i 40 e se mi guardo indietro non ricordo un solo momento di serenità, forse nell’infanzia ma è passato troppo tempo per averne un ricordo.

    Ebudae,
    lo so, fratello mio che abbiamo molto in comune purtroppo! Proprio per questo so che cosa hai nel cuore e la sola cosa che posso dire è che ti capisco, quelunque altra cosa sarebbe superflua e risulterebbe il solito inutile bla bla.

    Chiara,
    mi permetto di generalizzare perchè nella mia vita ho conosciuto quasi esclusivamente persone di “quel” tipo e ti assicuro che la mia casistica è davvero ampia. Sono solo stato sfortunato o il calcolo delle probabilità di incontrare persone con un cervello e un cuore ha sempre giocato a mio sfavore? Propendo per la 2° ipotesi.

    Un caloroso saluto a tutti.

  10. 4240
    Anty -

    Ni ritrovo a scrivere su questo sito ma stavolta non mi sento in grado di dare consigli o incoraggiamenti a nessuno. Anch’io sto soffrendo una vita senza amore. Talvolta penso che l’amore non sia necessario. In effetti ne sono convinto. Ma ho paura di non meritare amore e affetto. Non sono riuscito a dichiararmi ad una donna che mi piace molto e non mi fido più delle donne che fingono interesse verso di me. Non mi fido e basta. Poi al lavoro si creano situazioni che non so decifrare: sono in un posto dove non faccio quasi niente e ho chiesto e ottenuto di utilizzare parte del mio tempo in un altro ufficio dove il lavoro non mancherà. Mi si mette in guardia però che potrei non farcela e potrei fare male l’uno e l’altro (in realtà i miei superiori sono convinti che non sappia fare niente). Ma io chiuso in un ufficio dove non ho da fare nulla per 8 ore non ci voglio più stare a costo di prendere il rischio di mettermi in situazioni ingestibili. Eppure non sono stupido e mi reputo una persona intelligente. E tornano i pensieri suicidari. Come fare? buttarsi da un dirupo mi sembra la soluzione migliore. Un bel volo e poi paff.. tutto finito. Niente più delusioni, niente di niente. L’amore di chi ti ha amato non c’è più e non potrà mai più ritornare. Ma io non ne ho più bisogno io. Non sono riuscito a farmi una famiglia ma non sarebbe stata una soluzione questa.

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