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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 14.902 commenti

Pagine: 1 415 416 417 418 419 1.491

  1. 4161
    antonix -

    Per tutti i scrittori e lettori di questo sito ,li ringrazio per i loro pareri giusti o ingiusti che siano forse mai nessuno potra sapere quello che una persona ha passato, non bisogna pensare che bidogna avere stimoli per il suicidio per poter scrivere in questo sito, ora vi racconto la storia di un amico che gli eventi hanno portato sul limite massimo di farla finita quando e arrivato a infilarsi una pistola in bocca e premere fino ad alzare il cane dell’arma ma poi lasciare perdere non per paura ma per coraggio di continuare sentire il gusto acre dell’olio lubrificante con la polvere da sparo questa è la sensazione della follia che ti invade ed ogni giorno pensi che sia quello giusto ,questo amico mi racconta che per pochi secondi la voglia di farlo torna come un cancro che devasta un corpo senza difese .Questa persona dopo alcuni anni e soddisfatto di non averlo fatto ma non con questo è un eroe anzi ha solo fatto il minimo indispensabile, ha avuto forse la forza di cambiare vita con grossi problemi economici e psicologici ha avuto periodiche crisi curate con psicofarmaci e lunghe degenze in centri riabilitativi dove il suo corpo ha avuto trasformazioni e rimasto cieco per oltre otto mesi per sovradosaggio farmacologico e stato abbandonato dai stessi suoi colleghi e amici per motivi di sicurezza a dovuto cambiare città ed appena possibile genere di lavoro risposare la moglie con altre generalità addottare sua figlia trovare nuovi amici conoscenti, e non avere più la possibilità di vedere i suoi parenti prossimi ma questo non è un suo vanto anzi una vergogna inqualificabile solo per amore delle istituzioni del diritto e della sicurezza e forse minore di tutti i problemi che io e altri abbiamo. Io quest’uomo lo rivedo tutti i giorni ed ogni giorno e convinto che ci sia un domani migliore forse con tanta fatica ma cosa sarebbe la vita senza averla guadagnata ogni giorno non bisogna essere gelosi di quello che gli altri hanno non e vero che tutti siamo uguali ma qualc’uno eè più uguale degli altri , nessuno ci deve niente e non possiamo pensare che qualc’uno ha il dovere di aiutarci se lo fanno è perchè si sentono di farlo. Rispetto le idee e le parole degli altri e non potrei mai giudicare scemi ed stupidi i pensieri degli altri e non pretendo che le mie sofferenze siano le uniche accettabili per poter parlare saggiamente bisogna saper ascoltare e c’è sempre qualc’uno che può insegnarci a vivere senza limiti di istruzione età esperienza ,infatti io imparo molto da mia figlia giovane ma contante idee e voglia di fare. Quindi a tutti voi chiedo scusa di questa lettera molto personale che ad alcuni potrebbe non interessare il mondo non e una pasticca di Tavor accompagnato con una bottiglia dove ci sono passato ma il sole che passa tra le tapparelle di una finestra e non è filosofia . FACCIAMOCI AIUTARE PER FAVORE ciao Antonix

  2. 4162
    neve87 -

    Ciao a tutti,sono tornata ed ho molto da scrivere ma poche parole riescono ad allinearsi in riga per avere un senso.Voglio solo tornare nella mia isola,dove il cielo riesce a farmi sembrare tutto più leggero.Dove riesco a piangere e a farmi consolare,dove non ho brutti posti da vedere,brutte mura a ricordarmi il passato.Dove ci sono solo ricordi belli o normali.
    KIKKA…purtroppo non ho parole per consolarti.Leggere quello che hai scritto è stato orribile per me.Sei molto forte…anche solo se riesci a scriverlo.Io non riuscirei nemmeno a pensarlo.Ti hanno rubato una parte di vita…mi dispiace essere cosi drastica.Mi dispiace perchè Fanny mi direbbe che non è giusto e lo so anche io che non lo è…ma odio a morte chi si permette di fare cose del genere e vorrei avere la forza di torturarli come loro hanno fatto…distruggendo l’esistenza di altre persone e non mi interessa se anche loro hanno sofferto,se sono malati o chissa cosa…non mi interessa…è troppo difficile lavare la propria anima dopo cose del genere,è troppo difficile e probabilmente impossibile…c vorrebbe un tasto reset,un corpo nuovo,una vita nuova…o non averne mai avuta una.
    EBUDAE mi dispiace molto per come ti senti…anche io mi faccio spesso questa domanda…perchè non possono stare con me le persone che amo o perchè mi fanno del male…credo che tutti si facciano questa domanda.Forse da qualche parte ci sarà qualcuno che può amare anche me senza chiedermi nulla in cambio oltre all’affetto che posso dare…Per ora continuo a guardare tutti i “normali” con l’aria disgustata rifiutandomi di desiderare quello che hanno loro…nascondendo a me stessa che sono solo invidiosa,perchè loro hanno il sole ed io NO…e a volte cercando di perdonarmi per il mio odio e di perdonarli per la loro “normalità”…dalla mia scatola non si vede altro che vuoto in tutto e tutti e vedo vuoti anche loro.Forse più vuoti di me che gioisco delle cicatrici che mi procuro.Ma non posso e non voglio accettare che sia tutto qui…ebudae anche se è una frase penosa…io voglio stringere i denti e sopportare perchè un giorno dovrà finire ed esserci un pò di armonia anche per noi…che ci lamentiamo per la colazione a letto.
    SEMPLICEMENTE STEFANO il rancore è il male che mi divora…vorrei dirti che si placherà…credo che solo il perdono possa curarci.Ma probabilmente dovremmo smettere di detestarci…
    NOBODY ho passato una settimana difficile,ma ero cosi serena dell’essere tornata a casa mia da continuare a tirare il carro,ma ora sento la stanchezza dello sforzo schiacciarmi come un macigno e la malinconia mi pervade.é stato molto pesante con il caldo evitare,schivare e dare vaghe risposte sull’avambraccio sempre coperto e sugli altri segni visibili.Per fortuna sono cosi “solare ed allegra” agli occhi degli amici/parenti che non sospetterebbero mai cosa c’è dietro.Però è difficile non sussultare ogni volta che mi toccano,è difficile non avere paura in estate che ti chiedano cos’hai fatto li…

  3. 4163
    gio -

    Nobody, tu hai scritto: “Non riesco neanche a immaginarla una vita in cui ci si possa sentire diversi, senza tormenti, senza angosce, senza che gli altri abbiano questo potere enorme su di me, di ferirmi e di farmi desiderare la morte.”
    bene, è la stessa sensazione che provo io. anzi ti dirò di più, se dovesse mai avvenire un miracolo e tutto ad un tratto dovessi stare bene, credo che non mi sentirei neppure a mio agio.. ormai il buio è talmente profondo, è talmente parte di me che la luce potrebbe solo accecarmi… sembra assurdo ma è proprio così.. sono spento e sto male ma è come se non potessi più farne a meno….
    che strana la vita eh??…..

  4. 4164
    neve87 -

    continuo per NOBODY…e vorrei scriverti tante altre cose,ma mi commuovo troppo facilmente.Tu come stai?
    ORNELLA io meraviglioso l’ho ascoltata…tu ascolta preghiera in gennaio di de andrè e cerca di considerare l’altra parte della medaglia.Io sto in mezzo.
    Per tutti gli altri un saluto per ora…mi siete mancati.

  5. 4165
    Nobody -

    NEVE87, bentornata. Sono felice che tu abbia scritto. I ricordi belli a volte ci aiutano a sopportare l’angoscia dei giorni disperati, in cui tutto sembra buio e perso. Io mi rifugio spesso nella mia mente per non sentire il dolore del presente e cerco di mandare via tutti i pensieri brutti pensando a momenti felici. Non sempre funziona, anzi, spesso mi fa ancora più male sentire che una parte di me non c’è più e mi ritrovo a pensare se mai sarò capace di raggiungere un equilibrio, smetterla di farmi annientare dal dolore e dalle angosce, smetterla di desiderare di farmi del male e costruire quella che FLEXO ha descritto come una famiglia normale, un compagno e dei bambini da amare. Ormai è primavera inoltrata e anche le mie braccia sono scoperte e lasciano emergere i segni del mio star male. Ma, come dici tu, nessuno potrebbe sospettare che una persona come me possa compiere atti del genere. Ho un tatuaggio sul braccio che ha coperto parte delle cicatrici più antiche, ma quelle recenti sono evidenti e ho sempre paura degli sguardi e delle domande della gente. Ma mai nessuno, tranne la mia amica, ha mai pensato che potessi essermeli fatti da sola quei tagli. Gli altri vedono solo quello che vogliono vedere e quello che sono capaci di sopportare.
    GIO, anche io penso che vivere per troppo tempo nel buio abbia portato ad un’incapacità di riconoscere la luce e di servirsene. Ci si abitua a stare male, si impara a convivere con la sofferenza, con la paure, con i tormenti e questo sembra l’unico modo di vivere che si ha a disposizione. Spero di sbagliarmi e di riprendermi la vita che guardo passare stremata dal peso delle mie lotte interiori.

    “Ma tu che vai, ma tu rimani
    vedrai la neve se ne andrà domani
    rifioriranno le gioie passate
    col vento caldo di un’altra estate.”

    Un saluto caro a FLEXO, TANCAMALA e tutti.

  6. 4166
    Fanny -

    NEVE87, bentornata, mi sei mancata. Ero anche un po’ in pensiero per te, che alla fine questo viaggio ti facesse male. Invece non mi pare che ci siano stati effetti negativi, almeno non ne ho percepiti nel tuo post. Vedo anche che hai letto a ritroso i post scritti in tua assenza e che trovi parole di conforto per i nuovi arrivati. E questo lo trovo bello e mi dice indirettamente tante cose di te. Spero davvero che troverai la forza di fare quello che intravedi come una possibilità di salvezza, cioè perdonare. So per esperienza che non è affatto facile, io non ci sono ancora completamente riuscita, diciamo che per il momento, anzi già da molto, non provo più odio e rancore, nè auguro il male a chi me ne ha fatto tanto. Però non riesco ancora a perdonare completamente al punto da augurare loro del bene. Quindi ho ancora parecchia strada da fare per migliorarmi. Ci vediamo lì. Ti abbraccio.

    EBUDAE, menomale che non si tratta di tua madre, per un momento avevo pensato al peggio. Il resto vedrai che si aggiusta, che quando meno te lo aspetti succede un miracolo. …and the faith, and the love and the hope is all in the waiting…

    GIO, NOBODY, concordo con voi. Seppure potessi ritrovare il mio “fattore zero”, per dirla con Serena, non credo che potrei più essere felice come prima. Ci sono eventi che ci cambiano radicalmente e se anche per miracolo potessimo annullarne le conseguenze pratiche, resterebbero pur sempre le conseguenze invisibili dentro di noi. Dopo aver sofferto tanto, non si sa neppure più come è fatta la felicità. In un certo senso ci si affeziona perfino al proprio dolore. Analizzando me stessa, devo dire che, dopo aver tanto sofferto, tornare alla felicità che provavo prima, anche se fosse possibile, mi sembrerebbe un passo indietro nel percorso di evoluzione del mio spirito. Semmai si riesce a rivedere la luce, e lo credo possibile, si tratta di una luce diversa.

    GIO, mi sono riletta tutti i tuoi post, ne ho dodici qui davanti a me, dal 26 aprile a oggi. Ho cominciato a rileggerli perchè, non so per quale motivo, mi era fatta piano piano l’idea che tu fossi una persona avanti negli anni e così sono andata a guardare indietro per vedere se avevi lasciato notizie in questo senso. Ebbene sì, proprio nel primo post ti sei presentato come un ragazzo di 25 anni. Bene, ora che ti conosco meglio, se non lo avessi letto coi miei occhi non lo crederei. Sei molto maturo. Sembra che tu abbia smesso molto presto di essere ragazzo, un fatto anacronistico in un mondo in cui molta gente continua a definirsi “ragazzo” a volte fino a quarant’anni. Ti senti molto responsabile per il corso che ha preso la tua vita, parli di molte scelte sbagliate. Ma sei sicuro? Come fai a dire che siano state sbagliate? Questo lo hai saputo solo dopo che le cose sono andate in un certo modo, dopo che il tuo destino si è compiuto. Non potevi saperlo prima, tu hai deciso per quello che sembrava il meglio. (segue)

  7. 4167
    Fanny -

    (segue) Magari hai preso una decisione razionale contro quello che ti diceva il cuore, o viceversa, ma non credo che tu possa seriamente rimproverarti. Io penso che la vita ci incanali in alcune situazioni per far sì che ci accadano determinate cose, la nostra sensazione di libertà fa parte del gioco, ma è solo una sensazione, in realtà andiamo dove la nostra strada ci porta. Da qualche parte ho letto una volta questa frase: “Il destino ci aspetta sulla strada che noi prendiamo per evitarlo” e, guardando a ritroso la mia lunga vita, posso dire che per me e per quelli intorno a me è stato così.
    Sei un uomo sensibile, con una incredibile vita interiore. Continuo a non riuscire a vedere in te un ragazzo. Posso chiederti se I tuoi familiari ignorano solo la tua depressione o anche gli avvenimenti che l’hanno provocata? Lo so che è difficile parlare qui in pubblico, sia pure protetti da un nick. Comunque sappi che io ti ascolto col massimo della mia attenzione e del mio cuore.

    NOBODY, nel tuo post precedente dicevi: “rispetto al mio compagno sono molte le difficoltà che ho nell’aprirmi a lui con sincerità, soprattutto per paura che possa non capirmi o spaventarsi.” Ma non pensi che lui sappia già tutto di te? Sa che prendi dei farmaci e sei in cura dalla psichiatra e dalla psicologa, sa che la sera alle dieci crolli ed a mezzogiorno fatichi ad alzarti, sa che hai dovuto ridurre il lavoro, vede i tagli che coprono le tue braccia. Io direi che se sta con te e ti ama non è perchè ignora chi sei, ma proprio perchè lo sa. Ci avevi mai pensato? Non lo sottovalutare nei suoi sentimenti e nella sua capacità di capire. Non credo che ci sia più nulla di te che possa spaventarlo. Però attenta a non sopravvalutare la sua reazione nel caso tu vorrai confidargli quei pensieri bui di cui lui vede solo l’effetto su di te. Non pensare che se riuscirai a spiegargli lui magari potrà darti ancora di più. Non scapperà, ma non potrà fare per te più di quello che fa. Non esserne delusa, fa parte del suo essere maschile. Forse tu ora pensi che il suo non parlare con te di questi temi sia dovuto al fatto che lui non sa. Può darsi, ma considera anche l’ipotesi che lui non parli perchè pensa che non ci sia nulla da dire in proposito, e per evitare che tu ti soffermi troppo a lungo sull’introspezione dei tuoi problemi. È il suo modo di aiutarti. Penso che ti ami molto e che ti conosca più di quanto credi.
    Prova ad esaminare questa mia teoria e se mi sbaglio fammelo sapere. Ti abbraccio.

    PEPPE83, hai ragione, tirarsi fuori da soli è difficile. Farsi aiutare anche. Alle volte sembra che tutte le strade siano chiuse. Io sarò illusa, ma spero sempre nei miracoli, specie per voi più giovani. Ti saluto caramente.

    ANTONIX, se incontrerai il tuo amico, digli che ho per lui un rispetto enorme. Digli che la sua storia mi ha toccato profondamente. Non so immaginare quali circostanze possano averlo portato ad un’odissea simile, ma digli da parte mia che ha fatto la scelta giusta e spero che sua moglie e sua figlia gliene siano grate.

    FLEXO, TUTTI, buonanotte.

  8. 4168
    tancamala -

    La mia coscienza se ne và, e questo lo trovo bello, dolce. Se sono spirito, e testa e pensieri, sono quà, sperando che evapori tutto il dolore, per questa eterna solitudine, che mi perseguita da tutta la vita. Per un fratello morto, son morto pure io, per una madre distratta, son distratto pure io. Distratto, in tutte le cose della vita. E superficiale, ma, dove trovo il taglio dentro me, fiotti di calore sfiatano dalla mia pancia, che si torce di spasmi. Per una tortura così profonda, cosi decennale e radicata, dite forse che la morte non si addice? Diventare è stato l’atto di tutta la vita. Ma tutte le colonne del mio essere appoggiano su niente, e lì ritrovo il niente, che sono, a cui anelo, anzi, di più. La vita è bella, e l’ho guardata, come se fosse tutta stata un film lunghissimo, che in dieci minuti ripercorro tutta con la memoria. Ora sono solo. I miei figli son tutti presi dalle loro cose, e nemmeno concepiscono che non sono la solida roccia inamovibile su cui hanno fondato la loro sicurezza. Invece, come una foglia solitaria, non ho molta voglia di resistere a questo inverno dell’anima. Qualcuno oggi mi ha parlato della carne, di agnelli e maialetti e galline, dei loro sapori, di come si alleva qualcosa, che cresce fiduciosa in te, e poi lo si mangia, ed io pensavo “Ti prego, stà zitto, signore fagli cambiare argomento…”, ha cambiato argomento. Ora racconta di quella volta che è stato in ospedale, e che fastidio la gente che si lamentava, morendo, per tutta la notte. Fermiamoci alle apparenze e mangiamola, la carne degli altri. Mangiamola, la carne degli inermi ed innocenti. Che bello non pensare a niente che possa dare fastidio. Ma io preferisco vagare nel buio tra le stelle.Vorrei dimenticare tutta questa barbarie che gli umani chiamano civilizzazione. Desidero una notte profumata di mare, affacciato da una nave per chissà-dove, a guardare le stelle nel cielo e le lucine della costa. Vorrei morire.

  9. 4169
    chiara -

    ciao a tutti,
    ciao Fanny hai di nuovo detto delle cose giuste, io vivo per conto mio ormai da anni ma non ho mai staccato il cordone ombelicare, procedere con la parte pratica con piccoli passi come dici tu è impossibile. non perchè io non abbia fiducia in me stessa o stima in me stessa ma perchè davvero non è possibile. il meccanismo si è innescato per sempre come ho già detto per opera di mio padre che si è divertito a maltrattarmi. io ricordo come ero prima dei maltrattamenti serena, felice, tranquilla, senza complessi con un’alta autostima.
    anch’io mi sono identificata perfettamente in questa frase“Non riesco neanche a immaginarla una vita in cui ci si possa sentire diversi, senza tormenti, senza angosce, senza che gli altri abbiano questo potere enorme su di me, di ferirmi e di farmi desiderare la morte.”
    anch’io sono talmente abituata a vivere nell’angoscia e nel tormento che non riesco ad immaginarmi la mia vita senza maltrattamenti.
    quando mi inserisco in un ambiente di qualsiasi genere e non mi maltrattano mi sembra strano, ormai il disagio è il mio habitat naturale e ho anche la sensazione di non poterne fare a meno.
    nell’ipotesi in cui io dovessi trovare la serenità comunque non mi ci troverei bene perchè ormai il mio status è questo, non voluto da me certo ma è questo.

  10. 4170
    ebudae -

    Ciao Neve87, per te un saluto caloroso. Mi rivedo in parecchie cose che scrivi, in particolare quando parli dell’invidia verso i “normali” e del sole che loro hanno e tu no; per me è la stessa identica cosa. E’ come essere un bambino che è costretto a guardare gli altri bambini che giocano dalla finestra e lui non può partecipare, non so se anche tu la vedi così… questa frase la scrisse tempo fa una ragazza di passaggio sul forum e che adesso non scrive più, e io la trovo abbastanza azzeccata anche per me. Il guaio è che alla gente che sta bene non importa nulla di stare a sentire le nostre menate, ormai non ci si può più nemmeno permettere di stare male; secondo me è questo il male più grande della nostra società, e cioè che non c’è più nessuno che ascolta. Di conseguenza la gente è sola non sa con chi parlare e… nascono posti come questo, infatti tutto è partito da una lettera come le nostre la lettera di Beppino. Stringi i denti cara Neve se ne hai la forza, probabilmente inconsciamente li stringo anch’io altrimenti non sarei ancora qua. Ciao Flexo ricambio il saluto è sempre un piacere per me parlare con te. Bene ora vado una buonanotte a tutti voi. Ebudae

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