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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 14.902 commenti

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  1. 4151
    Peppe83 † 1983 pAx 2008 † Alla fine del cammino -

    Antonix qualunque esso sia il problema non mai insignificante e come o gia detto piu volte e solo da ipocriti fare paragoni tra il dolore propio e quello degli altri. Ho anche detto che il fatto di tornar a star bene non giustifica certe parole dette (anche a fin di bene) in un certo modo e visto che tu ci sei passato saprai benissimo che chi sta male le sente come coltellate e sopratutto nessuno deve permettersi di imporre la propia volonta su gli altri. Gio la prova di sopravvivenza (perche dopo che si muore diventa cosi’) puo andare se avviene con un certo tempo di distacco e non giornalmente. Io non riesco piu’ a dormire la notte, mangio poco e niente. Sento sempre dire che l’aiuto debba partire da se stessi. Ma secondo voi le persone non ci provano ad aiutarsi? e se ogni volta che lo fanno la botta che ricevono e sempre piu forte come pernsate che en reagiscano?. A volte si sta male, ma gli affetti e l’amore delle persone accanto aiuta a dar forza anche nei momenti difficili della vita. A differnza di chi e solo e di per se sa che anche se stara male nessuno gli stara’ vicino. E in ultimo mi rivolgo a triste76, potranno anche passare millenni ma il ricordo di lei non andra piu via. Questa ragazza in 25 Anni e stata la sola e unica che e riuscita a farmi piangere e non ce ne saranno piu.

  2. 4152
    Fanny -

    LILÙ, ragazza mia, ma ti pare bello l’approccio consumistico che hai con questo forum? In pratica tu dici che non hai tempo per leggere i nostri post ma vuoi riceverne di personali perchè hai bisogno di conforto. Una volta, quando sei tornata da Parigi a marzo, invitandoti a scrivere subito, ti avevo consigliato proprio io di non “perder tempo” a leggere tutti i post scritti in tua assenza. L’importante era rientrare subito nel forum, riprendere il dialogo, ma tu non lo hai fatto. Vai, vieni, viaggi, scompari, poi torni ma non investi più di due righe, ed anche queste solo per chiedere…. Lilù…. Mi spiace che le cose non ti vadano bene, che tu ti senta sola e triste. Però non sei una persona su cui si può contare, almeno qui non ne hai dato l’impressione. Io vedo in questo forum una metafora della vita reale, e quindi anche qui ci sono impegni e regole di buon vivere. Non è un albergo di passaggio, è un posto in cui si vive, è la nostra casa virtuale. C’è lo status di ospite, per quelli che entrano la prima volta ed hanno diritto a tutti i comfort di una buona ospitalità ed alla migliore accoglienza, e c’è lo status di residente, che si acquista dopo lo scambio di alcuni post. Per i residenti questo è il posto dove ci si ritrova insieme, si discute, a volte si litiga, in genere ci si aiuta a vicenda, ognuno secondo i propri mezzi, ognuno mette in comune quello che può. Il residente che viene solo all’ora di pranzo e si siede direttamente a tavola dando per scontato che il pranzo sia pronto e la sua porzione sia stata messa in caldo, non fa tanto buona impressione.
    Scusa, Lilù, se ti ho ferito. So di averlo fatto e dispiace a me quanto a te. Ma una “buona mamma”, una vera amica, è fatta anche per questo, per darti un feedback sincero. Potevo ignorarti (come ho fatto col tuo post 4092 del 5 maggio), potevo scriverti in due righe quanto mi dispiace che stai male, forza e coraggio… e invece mi vado a scegliere la strada più difficile, quella del rimprovero, che poi mi rende antipatica e magari apre l’inizio di una discussione che mi costa molto tempo ed energia. Ma il fatto è che mi dispiace davvero che tu soffri e vorrei aiutarti veramente. Allora devo dirti la verità e in questo caso è che se ti comporti così non ti puoi fare dei veri amici. Ora, per penitenza, vai a leggere i post precedenti e prova a scrivere qualche parola buona agli altri. Vedrai che riceverai anche tu molta posta. Ti voglio bene, un grosso bacio sulla fronte.

    EBUDAE, ciao, anche tu sei una presenza fluttuante. Quando non scrivi non so se è perchè sei su altri forum, o perchè stai meglio o perchè stai peggio. E questo è male, perchè vuol dire che il contatto con te non è buono, che il segnale di trasmissione si è in qualche modo affievolito, che non riesco più a comunicare veramente con te. Di conseguenza mi è anche difficile trovare parole adatte. Non so a quali eventi ti riferisci, che cos’è che ha peggiorato le cose in maniera così precipitosa negli ultimi tempi. Spero che non si tratti della salute di tua madre, nè di niente di irreparabile. Coraggio, Ebudae, prova a raccontare, your cry for help is always too silent…

  3. 4153
    Fanny -

    ANTONIX, grazie, ma per carità, non mi lodare. Mi viene in mente una storiella assai simpatica e molto istruttiva che ho letto tanto tempo fa in un libro di Luciano De Crescenzo. Per fortuna sono riuscita a salvare molti dei miei libri dalla catastrofe, per me sono come amici perchè ognuno di loro mi ha dato qualcosa, in genere più dei soldi che ho speso per comprarli. Quindi vado a prendere il libro di cui parlo, Panta rei, pag. 203, e ti trascrivo la storiella:
    “Per capire il frammento è indispensabile sapere qualcosa sull’ostracismo. Era questa una pratica, molto diffusa in Grecia, grazie alla quale si poteva mandare in esilio una persona, per cinque o dieci anni, senza sentirsi obbligati a dare una giustificazione. Bastava che un certo numero di cittadini (seimila ad Atene) scrivesse su un coccio, detto ostrakon, il nome di un compaesano perchè questi fosse costretto a espatriare.
    Si racconta che un giorno un ateniese, volendo ostracizzare Aristide, e non sapendo scrivere, abbia chiesto aiuto proprio a lui, ovvero allo stesso Aristide, che passava di lì per caso.
    ‘Perchè desideri ostracizzarlo?’ chiese allora il politico.
    ‘Perchè mi sono stancato di sentirne tessere le lodi.’ rispose l’ateniese con una smorfia di disgusto. (Plutarco, Vita di Aristide, 7.)”
    E tu mi vuoi far fare la fine di Aristide? Lascia perdere e pedala, hai voglia se qui c’è bisogno di te. Sei una persona adulta con esperienze di vita, anche dolorose, dietro di te. Anche il presente non è forse rose e fiori, però la tua natura forte riesce ad avere la meglio sugli eventi, grazie anche al dono della salute fisica che ti permette di lavorare e dell’affetto di tua moglie e tua figlia. Quindi puoi essere un polo importante ed un punto di riferimento per chi passa di qui in cerca di ascolto. È bello se, compatibilmente coi tuoi impegni, continuerai a scrivere.

    PEPPE83, SEMPLICEMENTE STEFANO, OMBRA, KIKKA, come state?

    GILDA, FLEXO, GIUSEPPE, TANCAMALA, a tutti un caro saluto.

  4. 4154
    tancamala -

    x Antonix. Alle volte, perdere vuol dire vivere per sempre prigionieri di un incubo inequivocabile e grave. Non è che non sono d’accordo con te, tutt’altro, e che c’è dell’altro nella profonda condizione di disagio che gli esseri umani riescono a raggiungere, più di tutti i più intelligenti e sensibili. Chi non si accontenta di ciò che passa il convento, scava scava scava e trova nodi nascosti di allucinanti dolori e terrificanti verità, che normalmente glissiamo. Ora dirai, ma dove è che sei d’accordo con me? Tutto ciò che pensi e dici è veritiero, ma, purtroppo , ci siamo ficcati un po’ più in giù.
    Però, voglio mettere in risalto una differenza. Chi anela alla propria morte, o chi si fà del male, voglio dire di coloro che quì scrivono, non sono del tipo che leggi o senti sui giornali, e cioè autori della quotidiana ed incessante strage di vite innocenti.
    Anche a voler essere semplicistici, non si tocca QUEL problema, un vasto e nascosto disagio, acuto e violento, cattivo e nascosto, che pervade tutta la nazione, a cui nessuno sà come porre rimedio.
    Hai capito anche tu, chi scrive quà, ama la vita, e si rincresce della situazione in cui è, o si è sentito relegare.
    Comunque, è un bene che ci siano le tue parole positive, che sono un punto di vista che magari ci dà fastidio, però rappresenta una finestra aperta, da cui piove luce pulita, anche se ci dà fastidio.
    Spero di non averti dato fastidio, e vorrei continuare a leggere te, ed altri come te, e che in questo luogo oscuro delle menti dolorose, piova luce sempre più. Un’ultima cosa,di una cosa sono certo: Nella società c’è del male, dell’egoismo e della soprafazione, e a questo, pare, non c’è rimedio. Noi non sappiamo come fare, ed è da quel male, eventualmente, che vorremo appartarci.

  5. 4155
    gio -

    Fanny, io ho riportato quello che ho sentito da molti religiosi e che ho trovato in alcuni scritti compresa la Bibbia.. ma questo è relativamente importante. quello che conta è tu mi hai detto quello che volevo sentire, e lo hai fatto, soprattutto nell’ultima parte della tua lettera e quindi ti ringrazio. vorrei approfondire ancora sull’argomento ma adesso ho poco tempo e comunque credo che non ci sia molto da aggiungere a quello che hai detto tu riguardo al “dopo”. spero davvero che sia così, come dici tu.
    Peppe83: quelli che dicono che bisogna inizare ad aiutarsi da soli, non hanno tutti i torti secondo me. è solo che la maggior parte delle volte lo dicono tanto per dire e quindi risultano falsi e pure cattivi se vogliamo. è per questo che io, ad esempio, non parlo con i miei amici/parenti…proprio per non sentirmi dire certe frasi subdole e alquanto irritanti. loro non sanno cosa si prova ad avere l’anima costantemente in fiamme, quindi non hanno il diritto di dirmi che ce la farò, che passerà, che basta volerlo….ecc.. credo che alla fine non bisogna per forza a tutti i costi riuscire a rialzarsi da soli, l’importante è provarci. poi se dovesse andare male, potrai dire: beh, almeno ci ho provato.. questo non sarà di grande consolazione, ma è quello che penso io ogni maledettissimo giorno. io che ho provato a rimettermi in piedi da solo ma non ce l’ho mai fatta. e di questo passo, dubito che farò progressi.
    però… almeno ci ho provato…. e gli altri, che dicano quello che vogliono….

  6. 4156
    Tancamala -

    Il mio desiderio più acuto, ma ho la mente insana, è di ricominciare, in un altro luogo, in un remoto passato o futuro, dove non esista altro se non che il proprio personale buon-senso. E’ davvero così importante, essere quà, adesso? Da questo buco di paese, il resto del mondo vortica come un caleidoscopio impazzito. Dove si è nascosta, tutta la sapienza semplice? Tutti sanno di tutto, e chi studia ne sà di più, ma non mi pare che combinino poi un gran chè. E’ vero, viviamo di più, ma per fare chè, se spargiamo il dolore e la tensione a piene mani attorno a noi? Il pifferaio di Hamelin, ha cominciato da un pezzo a suonare la canzonetta che porta via i bambini, da questo lurido buco di pianeta( Lurido è riservato solo alla razza pseudointelligente che lo abita….), ai confini di tutto e di tutto, circondato dal vuoto siderale, pieno di immondizia e di desiderio di comporare altra immondizia, dove soffrono anche le lumache. Ma che c….o stiamo facendo? Della nostra vita, della nostra razza, del nostro pianeta? ESTINGUIAMOCI, o ridurremo ad un letamaio pieno di guerre civilissime anche il nostro sistema solare. Armi e militari dappertutto, ed immondezza in grande quantita.

  7. 4157
    flexo -

    Probabilmente anche la divina commedia ha contribuito a diffondere l’idea che la chiesa condanni il suicidio. Se non erro Dante mise i suicidi nel girone dei “violenti contro sé stessi”. Dell’inferno mi piacerebbe parlare… Una cosa che non ho mai capito è come faccia un Dio infinitamente buono e giusto a condannare un essere umano ad una pena così atroce per tutta l’eternità. Semmai mi aspetterei una condanna temporanea che durasse tanto quanto questa vita terrena. A volte ho l’impressione che alcune eresie gnostiche siano più compatibili con quello che succede su questo mondo rispetto alla classica visione cattolica.
    Ciao Antonix, tu dici che “c’è sempre una via di uscita se lo si vuole”, ed è vero ma il problema è tutto contenuto nella parte finale della tua frase: quello che manca nella maggior parte dei casi è proprio la forza di volontà, è il valore primario che è stato annientato impedendo alla persona di reagire come dovrebbe alle avversità della vita. Infine non credo esistano problemi insignificanti; forse esistono cause piccole e grandi, ma anche le piccole ragioni possono portare a grandi scompensi. La teoria del caos ci insenga che il battio d’ali di una farfalla può provocare un urugano dall’altra parte del mondo e, nell’essere umano, che senza dubbio è un sistema caotico, può accadere la stessa cosa. Un saluto.
    Ciao Ebudae, mi fa piacere che tu sia tornato a scrivere ma mi spiace tanto sapere che tu stia così male, ti saluto con affetto.
    Lilù, noi ci siamo, e anche se a volte si perdono dei pezzi per strada, qui a quanto pare c’è sempre qualcuno pronto a dare parole di conforto e questo è molto bello. Non so bene cosa dirti e che parole offrirti però ti auguro con tutto il cuore di poter migliorare le cose, un abbraccio.
    Ciao Serena, credo che per me un fattore zero esista e probabilmente consisterebbe nell’avere una mia famiglia, una compagna da amare veramente, dei bimbi; però ho tanto paura che alla fine possa non bastare. E’ pericoloso avere un fattore zero perché potrebbe anche deluderci finendo per farci crollare il mondo addosso in modo irreparabile.
    Tanca, Peppe, Fanny, Nobody, un caro saluto.

    buonanotte

  8. 4158
    ebudae -

    Per Fanny: no non vado su altri forum quando non scrivo, e quando non mi faccio sentire non è di certo perchè sto meglio anzi. Non posso scendere nei particolari delle mie vicende qui pubblicamente però per fortuna mia mamma sta bene, ci manca solo che succede qualcosa anche a lei poi è finita davvero… è vero un anno fa quando arrivai ero più assiduo nello scrivere ma non ho comunque mai abbandonto questo posto, lo farò soltanto se non avrò più i motivi per scrivere ma dubito fortemente che questo avverrà tanto facilmente. Ormai ci sono tutte le premesse perchè la mia vita sia un incubo totale; sono sempre stato solo,e sempre da solo camminerò per le strade di questo mondo per tutto il resto dei miei giorni. E’ inutile, non si può cercare la luce quando tutte le luci sono spente ed esiste solo il buio… darkness is always a friend of mine…

  9. 4159
    Nobody -

    C’è tanta rabbia dentro di me. Sono stanca di essere l’ultima, mi sento sempre uno scarto, non la scelta principale. Sono stanca di soffrire così tanto. Stasera sono sola e ho tanta voglia di piangere. Mi strapperei il cuore con le mie stesse mani per non sentire più dentro di me questo dolore che mi fa urlare, che mi fa impazzire, che mi dilania come la lama di un coltello. Non riesco neanche a immaginarla una vita in cui ci si possa sentire diversi, senza tormenti, senza angosce, senza che gli altri abbiano questo potere enorme su di me, di ferirmi e di farmi desiderare la morte. E loro neanche lo sanno tutto ciò che mi accade, loro non lo fanno apposta, semplicemente vivono la loro vita in modo diverso da me. Io probabilmente metto in atto meccanismi che distorcono la realtà e sono estremamente sensibile ma perchè devo sempre sentirmi esclusa ed abbandonata? Vorrei imparare a fregarmene di tutto e andare avanti per la mia strada senza bisogno di nessuno. Putroppo non è così. Io credo che l’uomo abbia un naturale bisogno delle relazioni e solo in un rapporto di intimità con l’altro realizzi il suo vero essere e appaghi i suoi bisogni più profondi. Ma prima di me viene sempre qualcun altro, i suoi bisogni sono sempre più importanti dei miei e così è sempre stato. O almeno così lo vivo e l’ho vissuto io. Lotto stasera contro me stessa, lotto per non farmi del male, lotto contro i miei pensieri.
    SERENA, io non credo a nessun “fattore zero” putroppo. Non penso che ci sia qualcosa da poter modificare per riuscire a vivere meglio. Sento che è il mio modo di approcciarmi alla vita che è sbagliato, unito a tante cose che succedono e che sono successe. Non si può tornare indietro, non si cambia il passato e ciò che è stato ha contribuito a rendermi quella che sono oggi. Magari potessi identificare un qualcosa contro cui lottare e combattere per riappropriarmi della serenità. Non ci credo, per me non vale questo discorso, ma non è detto che per te sia lo stesso. Ti auguro di trovare il tuo “fattore zero”, combatterlo ed eliminarlo.
    LILU’, come possiamo confortarti se scrivi così poco? Io frequento questo forum da due mesi scarsi, più o meno, e di te ho letto molto poco, quindi non saprei come sostenerti. Scrivi ancora se ti va e racconta quello che ti succede. So che può essere molto difficile aprirsi e quindi se non scriverai ti capirò.
    FANNY, mia cara Fanny, le tue parole mi sono arrivate dritte nel cuore. Hai colto nel segno. Hai espresso perfettamente ciò che neanche io riesco a verbalizzare. Questo mostro di dolore e paura che è dentro di me mi invade e mi paralizza. Blocca il mio cervello e mi rende schiava. Sì, sono sensazioni profonde, talvolta violente e spesso opprimenti. Esistono loro e io vengo annullata. Di me rimane solo un dolore sordo e lancinante. Neanche io so da dove venga, so solo che così mi distrugge il cuore. La psichiatra la vedrò la prossima settimana ma non so se riuscirò ad essere sincera con lei. Come ho già scritto (segue)

  10. 4160
    Nobody -

    (segue) sono stanca di prendere medicine e di provare sul mio corpo cosa funziona e cosa no. Sono sfiduciata, anche se dei risultati li ho ottenuti. Ma vorrei avere una vita più normale, senza crollare di sonno alle dieci di sera e alzarmi a fatica dopo 12 ore. Senza sentirmi dipendente dai farmaci. Vorrei poter progettare una vita futura in cui le medicine non rivestano questo ruolo fondamentale che hanno oggi. Io credo fermamente nel valore della psicoterapia e nel percorso che sto facendo. E’ difficile, lungo e faticoso e impiega gran parte delle mie poche energie. Ma ho avuto la fortuna di incontrare una persona splendida che mi guida e mi sostiene nella mia ricerca di identità. Rispetto al mio compagno sono molte le difficoltà che ho nell’aprirmi a lui con sincerità, soprattutto per paura che possa non capirmi o spaventarsi. Ma ci stiamo lavorando e poco alla volta provo a venire fuori. Con la mia amica del cuore è sicuramente più facile, lei è molto intuitiva, bastano poche parole. Ora anche con lei vivo un rapporto di amore-odio e ci sto male. In alcuni momenti la sento lontanissima, abbiamo avuto altri scontri, lei vive un periodo di difficoltà, mi tiene a distanza e mi sembra che non voglia stare cone me; poi, invece, mi accorgo che non è cambiato niente, che forse sono io a travisare tutto con la mia mente instabile. Sento che lei c’è ed è come prima. Alterno giornate in cuui mi sento persa ad altre in cui so di poter contare su di lei. Ma sono più i momenti no e mi scopro a ricordare con nostalgia i tempi in cui fra noi non esistevano barriere nè incomprensioni. Qualcuno qui ha scritto che soffrire per queste cose è da ragazzini. A me non importa se è da ragazzini o meno, so solo quanto dolore provo ogni volta che mi sento abbandonata da lei e so che è un dolore vero e profondo. Un abbraccio Fanny.
    Buonanotte a tutti

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