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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 14.902 commenti

Pagine: 1 413 414 415 416 417 1.491

  1. 4141
    chiara -

    dei conflitti di personalità che lui mi ha scatenato. io sto bene solo quando mi faccio del male perchè sento sempre il bisogno di autopunirmi per ogni cosa perchè mi sento in colpa per ogni cosa.

    per kikka: vorrei consolarti ma non ho parole adeguate perchè in questi casi qualsiasi parola può essere fuori posto e risultare addirittura offensiva. vorrei dirti che non devi sentirti in colpa per quello che è successo perchè a quell’età non avevi gli strumenti per difenderti, per capire pienamente quello che ti succedeva. forse cercavi amore, forse tu sei stata il bersaglio di quell’animale perchè eri ingenua proprio come lo ero io, o forse perchè fisicamente eri più attraente di altre. quello che tu racconti è terribile, non ci sono parole per definire ciò che ha fatto. ma vorrei farti una domanda: hai fatto qualcosa per fargliela pagare? secondo me dovresti sputtanarlo in giro e rendere pubblica la cosa così almeno la pagherà anche se non trovi il coraggio di denunciarlo.

    grazie a tutti per le parole gentili. auguro a tutti una buona notte.

    beh comunque ti sono vicina, un saluto a tutti e buona notte.

  2. 4142
    ebudae -

    Eccomi qui di nuovo fra voi. Non avevo molto da dire in questo periodo così ho preferito lasciare spazio ai nuovi arrivati che mi sembrano persone intelligenti e con molto buonsenso (esclusi quelli ovviamente che dicono che ci lamentiamo perchè non abbiamo la colazione a letto o scemenze del genere). Saluto in particolare Neve87 che mi aveva cercato poi ovviamente saluto Flexo Fanny il Tanca e tutta la vecchia guardia. E a Serena dico sì forse esiste un determinato fattore zero risolto il quale la vita avrebbe di nuovo un senso, il problema è individuarlo… adesso mi rivolgo a semplicemente Stefano perchè trovo il suo ultimo post a dir poco meraviglioso, e lo sottoscrivo parola per parola. Il guardare la felicità degli altri da una finestra è una delle mie attività principali da anni e anni quindi capisco benissimo quello che provi, come capisco il tuo senso di disadattamento. Anch’io mi scopro ad odiare le persone felici e realizzate con belle famiglie e belle macchine pechè in fondo è l’unica cosa che mi fa sentire ancora vivo, oltre ad odiare me stesso e la mia incapacità totale di vivere una vita serena. D’altronde nel cuore degli esseri umani quando non ci può essere amore arriva l’odio c’è poco da fare… per quanto riguarda la mia situazione personale le cose sono peggiorate in maniera repentina la settimana scorsa, ormai il passo che mi separa dalla morte o dalla vita di strada è assai breve; dire che sto malissimo è come usare un eufemismo, la verità è che non ci sono parole per descrivere il mio stato d’animo. Vuoto vuoto vuoto e ancora vuoto solo quello mi è rimasto ormai, altro che colazione a letto. Continuo a domandarmi perchè io devo sempre perdere le persone a cui voglio bene ma nessun Dio mi dà una risposta. E sono sempre più solo al mondo. Come vorrei poter tornare indietro negli anni quando mi bastava guardare i cartoni animati in tv per essere felice ma purtroppo il treno della vita va solo avanti non c’è ritorno… bene scusatemi se sono stato un poco lungo stasera ma avevo bisogno di scrivere sto veramente troppo da schifo ormai. Rinnovo il mio saluto a tutti ma proprio tutti vecchi e nuovi, e il mio grazie infinite per… esserci anche solo virtualmente. Vi lascio con una frase che mi ronza nella testa dalla mattina alla sera: stop the party… and kill yourself…

  3. 4143
    Lilù -

    Ciao, non riesco a leggere tutte i vostri post. Ho bisogno di conforto, quindi scrvetemi per favore. Ciao a tutti.

  4. 4144
    Fanny -

    GIO, è vero, sono credente. Non so neppure io perchè. I miei genitori non lo erano. Mi hanno mandata a scuola dalle suore perchè funzionava meglio e non c’era droga, e devo dire che le suore in genere, con poche eccezioni, non mi hanno conquistata alla fede, anzi semmai hanno messo la mia fede alla prova. Il mondo del convento rispecchia il mondo fuori del convento, è abbastanza marcio, anche se si incontrano delle bellissime eccezioni. Penso comunque che la mia fede risalga ai primissimi anni della mia vita. L’immagine del Crocifisso, di quest’uomo che soffre tanto e non scende mai di là e nessuno lo tira giù e fa niente per aiutarlo, mi colpiva moltissimo da bambina. Quando ho chiesto, mi hanno detto che stava lì per noi, per far sì che potessimo un giorno andare in paradiso. E così ho cominciato a dirgli che mi dispiaceva molto, che ogni tanto avrei voluto prendere per un po’ il suo posto e andarci io sulla croce in modo che potesse riprender fiato, chè mi pareva che stare lì dovesse fare proprio tanto male. Andavo spesso nella cappellina della scuola durante la ricreazione per fare compagnia a Gesù.
    Verso l’età di 5-6-7 anni avrei anche voluto morire per andare in Paradiso da Lui. Invece si vede che non ero pronta per il Paradiso, e sono rimasta quaggiù ad imparare.
    Per quanto riguarda il suicidio, non mi pare di ricordare che nella Bibbia sia condannato, comunqque andrò a rileggere alcuni punti su cui eventualmente ho dubbi. Se mi sai dire dove tu hai trovato questa condanna te ne sono grata. A quanto ne so io la condanna cristiana del suicidio risale a S. Agostino, quindi il V secolo. Ma anche nel mondo greco e precristiano il suicidio non sempre era benvisto, tranne che per poche eccezioni (per es. Socrate, che comunque era condannato a morte, quindi non si è esattamente suicidato, bensì ha eseguito da solo la propria condanna).
    Nel XV secolo, per chi si uccideva la legge inglese combinava le pene ecclesiastiche con quelle secolari poiché il suicidio era considerato un crimine, contro Dio e contro il re. Alla famiglia, coperta di vergogna, venivano confiscati i beni del defunto. Hillmann (1999) ci dice che le conseguenze del suicidio erano terribili, sia per il defunto che per I sui parenti, pare che il cadavere venisse sepolto presso un bivio, con un paletto conficcato nel cuore, o che essere fosse gettato nella fogna o nella discarica della città. Le proprietà, il titolo e i beni del defunto venivano tutti confiscati dal re e la legge decretava che non doveva rimanere alcun ricordo di lui. La moglie e i figli dovevano lasciare la città. Eppure l’Inghilterra non era un Paese particolarmente cattolico. (segue)

  5. 4145
    Fanny -

    (segue) Oggi anche la Chiesa pensa che il suicidio nella maggior parte dei casi sia il gesto di chi non è più capace di intendere e volere a causa di depressione o altra malattia mentale e non nega ai suicidi il funerale religioso. Non so che esperienze tu abbia fatto con i tuoi amici morti per suicidio, io sono stata personalmente al funerale religioso di parecchi suicidi e non ho sentito parole di condanna, solo di rammarico.
    Quanto al dove noi andremo, penso che ci saranno delle belle sorprese. Se leggi la parabola dei talenti (Matteo 25:14), che viene proprio prima del capitolo dedicato al giudizio finale, vedrai che ognuno verrà giudicato in base al quantum ricevuto alla nascita, e questo Dio solo lo conosce. In un certo senso è difficile anche giudicare noi stessi. Solo Lui sa alla fine se davvero abbiamo fatto del nostro meglio oppure no. Solo Lui sa quali erano I nostri handicap iniziali, le nostre debolezze, i nostri punti di forza. Solo Lui sa se nelle circostanze che la vita ci ha riservato avremmo potuto fare meglio oppure no. Così persone che ai nostri occhi sono indegne del Paradiso, magari passeranno davanti ad altre che a noi sembrano sante. Tutto il mistero è nelle Sue mani, Gio, a noi penso che in questo poco tempo terreno è solo dato il compito di fare del nostro meglio.

    SERENA, in questo momento potrei dirti di sì, che quel fattore per me esiste. Se si potesse annullare la morte e riportare l’orologio ad un momento prima, allora il mio problema sarebbe risolto e la vita tornerebbe a splendere per me. Tuttavia, essendo la vita in continuo divenire, probabilmente cambierebbero altre cose riportandomi nello squilibrio. Penso che finchè stiamo dentro l’acqua, il mare agitandosi agita anche noi. Solo imparando a camminare sopra il pelo dell’acqua possiamo evitare i flutti della tempesta.

    Non ho più tempo… Buonanotte a tutti!

  6. 4146
    triste76 -

    Ciao a tutti.. in particolare a Fanny ..che riesce con la sua presenza continua.. ad avere delle parole di conforto per tutti!!
    Sono comunque d’accordo con quello che mi hai scritto sopra! Grazie!
    Peppe83 .. nessuno penso, possa dirti, che essere lasciato dalla persona che si ama , sia una cosa da poco anzi.. molta gente fatica non poco ad uscire da queste situazioni..forse servira’ un’anno, due , tre.. ma alla fine ci riuscirai..sei giovane coraggo!
    Mi dispiace molto per Kikka.. esistono,soggetti che non meriterebbero proprio di vivere.. e magari proprio a questi va’ meglio che
    alla gente che sempre fatto del bene e si è impegnata nella vita!
    Per me il fattore zero principale .. attualmente Serena per ricominciare a vedere una luce in fondo al tunnel sarebbe trovare una
    strada a livello lavorativo .. visto che fino adesso è andata male!
    Purtroppo la cosa non è semplice soprattutto di questi tempi. La storia, che chi si suicidia dovrebbe finire direttamente all’inferno è nota anche a me..ma solo x sentito dire..non ho mai approfondito il discorso!! Adesso vado a letto.. sperando che la notte duri il + possibile .. un saluto e un’abbraccio caloroso a tutti!

  7. 4147
    antonix -

    Inanzitutto complimenti a Fanny per le importanti parole che distribuisce a tutta questa gente che scrive che certamente lo fà perchè ha voglia di vivere e cerca qualcuno che li aiuti a riuscire.
    Ho conosciuto questa valvola di sfogo in un momento di crisi profonda ,quando ero convinto che il suicidio era l’unica soluzione, inizialmente ho fatto solo lettura pensando che servisse solo ad allungare la mia agonia poi grazie ad un fatto che ho già raccontato mi sono ravveduto e cerco nel mio piccolo di dare un piccolissimo aiuto spero non sia cotroproducente che invece di aiutare peggiori la situazione di tante persone che hanno bisogno di aiuto anche solo morale mi sento vicino perche ci sono passato ,qualcuno potrà dire che i miei problemi siano stati insignificanti ma quello che vorrei inserire nelle loro teste e che c’è sempre una via di uscita se lo si vuole, e vero il mondo non è tutto rosa ma nemmeno tutto nero e quando un uomo come Leone (esempio) scrive quelle cose mi sento colpevole di quello che noi società evoluta abbiamo fatto ma sono dell’idea che un essere intelligente e forte come mi sembra possa fare cose importanti e non pensare al suicidio , quindi Grande Fanny dobbiamo esserci quando questi appartenenti del mondo hanno bisogno loro sono parte integrante del nostro futuro e spero che tutti facciano come me lottino con tutte le loro forze per un mondo migliore noi siamo più forti delle avversita . Ciao Antonix

  8. 4148
    antonix -

    Cara lilù queste poche parole che tiscrivo spero che siano di conforto per i tuoi grandissimi problemi ma ricorda che tu noi tutti abbiamo problemi tutti i giorni e dobbiamoin qualche modo risolverli la difficolta non è nella grandezza del problema ma bensi nelle circostanze che noi ci troviamo , la forza deve venirci da dentro dobbiamo pensare che qualcuno ha bisogno di noi e quindi dobbiamo dare una svolta alla nostra vita, la vita dobbiamo immaginarla come un diamante quindi con tante sfacettature quindi non focaliziamo un solo punto di vista ma cerchiamo di vederlo da più punti ,abbiamo paura che le avversita ci spezzano e non riusciamo ad alzarci dalle mazzate ricevute invece dobbiamo forse a fatica rialzarci ed appoggiarsi anche con le mani al fondo del pozzo che ci staà risucchiando dobbiamo comportarci come quei neonati che incredibilmente riescono a muovere simultaneamente gambe braccia e testa , se dovessimo farlo noi dopo pochi secondi saremo distrutti dalla fatica . Quindi bisogna avere la forza e il coraggio della tigre essere disposti a perdere per vincere. Perdere non vuol dire morire , ma morire vuol dire perdere, e tu cara LILU’ sei la cosa più importante per questo mondo vista dalla sfacettatura del tuo diamante Quindi non mollare mai il mondo sei tu e domani sara un giorno migliore. Cao Antonix

  9. 4149
    Fanny -

    CHIARA, se capisco bene tu vivi oggi per conto tuo e non più con i tuoi genitori, eppure non riesci a staccare il cordone ombelicale psicologico che ti lega a loro, nè a interrompere il rapporto psicologico sado-masochistico con tuo padre. Con l’autoleionismo continui infondo l’opera di tuo padre su te stessa. Anche se hai capito come questi meccanismi psichici possono funzionare, non sei in grado ancora di invertire la rotta, di trovare un rimedio. Che fare? Se anche non vuoi andare dallo psicologo, continua almeno da sola il lavoro che hai cominciato su di te. Per quel che posso capire da lontano attraverso il nostro scambio di post, direi che sulle teorie psicologiche sei ferratissima, quindi potresti passare agli esercizi pratici, se davvero vuoi modificare alcuni aspetti di te o alcuni comportamenti (per es. l’autolesionismo). Poniti dei piccoli obbiettivi, tappe parziali. Pensa alcune possibili strategie per modificarli e mettile in pratica una per una finchè non trovi quella giusta che funziona. Una volta raggiunta una tappa parziale cerca di consolidarla, poi passi alla successiva. Ti faccio un esempio di quello che intendo per tappe parziali. In uno dei post precedenti hai detto di aver avuto spesso problemi al lavoro per il tuo aspetto triste, il tuo volto poco sorridente. Bene, potresti per es. proporti di entrare ogni giorno al lavoro con un sorriso ed atteggiare il volto al sorriso ogni volta che guardi qualcuno. Cambia solo questo aspetto di te per un periodo di qualche settimana, vedi se ci riesci e quali conseguenze ha, sia su di te in senso di sforzo, sia sugli altri, poi fai una verifica e passi ad un altro comportamento che vorresti modificare. Attenzione però a non farlo nel senso di mettere una maschera. In quel caso alla fine ti procurerebbe danno. Io penso ad un gesto fatto con convinzione, un vero e proprio esperimento su te stessa. Che ne pensi? Ho detto una cavolata o si potrebbe tentare?

    NOBODY, nei tuoi post si sente un dolore così profondo, le cui radici sembrano irragiungibili anche per te stessa. Forse il fatto che tu non riesca a metter giù per iscritto i tuoi pensieri così terribili non dipende solo dallo Zyprexa, ma dal fatto che questi pensieri non circolano solo nella tua mente cosciente, ma abitano in zone profondissime e poco accessibili. Penso che ti sia difficile formulare questi pensieri con le giuste parole perfino dentro te stessa, forse sono più sensazioni che pensieri, una cosa pesante, avvolgente e invadente che viene dal fondo di te e ti riempe la mente e cerca di occuparla tutta e ti toglie lo spazio per i pensieri e i sentimenti normali e la forza per reagire. (segue)

  10. 4150
    Fanny -

    (segue) Amica cara, non so dirti da dove venga tutto questo. Tu stai facendo del tuo meglio per difenderti. A proposito, sei stata dalla psichiatra a farle controllare dosi e tipo di medicine? Ecco, lo so, adesso sono troppo concreta ed invasiva, scusami. Però lo sai che un po’ ho ragione…. Spero che anche con la psicoterapia tu stia riuscendo ad andare avanti per quanto riguarda l’aprirti di più con il tuo compagno. Se ho ben capito, finchè le cose con la tua amica del cuore andavano bene, tu riuscivi con lei a parlare di te. Quindi dell’aprirti in sè ne sei capace e in linea di massima dovrebbe essere possibile anche col tuo compagno. Ti abbraccio forte, fammi sapere come va.

    TRISTE76, sono contenta di risentirti. È brutto quando qualcuno arriva qui e poi non si fa più sentire e non ci lascia più sapere come sta. Ti vorrei dare parole di speranza per quanto riguarda tutti i tuoi problemi concreti, ma sapendo come funzionano la giustizia e i tribunali mi è difficile essere ottimista. Io stessa sono stata vittima di gravissime ingiustizie giudiziarie che mi hanno causato una perdita patrimoniale irreparabile, in pratica ho perso la mia casa, compratami da mio padre dopo una vita di duro lavoro. Ora se la gode una persona estranea ed io faccio i salti mortali per pagare l’affitto di un appartamentino e per mandare a scuola mio figlio. Quindi sii forte e non aspettarti molto dalla giustizia umana, rivolgiti solo alle risorse lavorative che hai in te e all’affetto dei tuoi cari. Ma questo sai anche tu che non è poco, vedrai che in qualche modo ne uscirai, pulito e a testa alta, forse più povero di soldi, ma più ricco di esperienza e di forza interiore.

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