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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 14.902 commenti

Pagine: 1 412 413 414 415 416 1.491

  1. 4131
    Tancamala -

    x Antonix. Siamo esseri complessi, e tagliar corto, purtroppo, serve a niente. Capisco il tuo punto di vista, ti prego di credermi, e non ti biasimo affatto, perchè sento, nelle tue parole, tuttaltro che povertà mentale, ma bensi un grande amore per la vita, quindi, onore a te. Se potessimo essere diversi da come siamo…..
    Ma è la nostra storia. Lascia che ti racconti un fatto. Una notte presi i piedi ed andai da Cagliari , al mare, a Torre delle stelle. Dopo 15 km a piedi, mi si fermò accanto una 500, (Avevo 22anni), e mi diede un assai gradito passaggio. La 500, l’aveva rubata poco prima, perchè doveva andare al mare. (!!!!) Arrivati al mare, e abbandonata la macchina davanti alla stazioncina dei carabinieri, (!!!!!), scesi al mare e riposai. Incontrai i miei amici e poi , verso l’una, salii a trovare un albero di fichi , che sapevo, per prendere del cibo. C’era un tipo, un bel ragazzo, completamente calvo, e mi sembrava qualcuno che conoscevo. Era piuttosto assente, e cercai di capire che avesse. Lo portai con me dagli amici, (Io, di solito, dormivo sotto una barca rovesciata, anche se i miei amici avevano poderose villealmar), e, dopo mangiato, capimmo la sua storia. Era un attore di foto-romanzi. Ma vaveva una malattia del cuoiocapelluto e aveva perso tutti i capelli. Era del tutto fuori dal mondo, e gli serviva parecchio aiuto. Lo lasciai tra le mani di brave donne, e mi godetti la mia brava notte sotto la barca. L’indomani era una giornata degna di Dio, circondati dal mare, dai profumi, dagli amici e dal senso di benessere per tutto il giorno, per tutto il santissimo giorno. Ma, per me, era anche giunto il tempo di provare a fare autostop e tornare a casetta. La serata era una meraviglia di oro colato, come le giornate che sà fare in agosto, quaggiù.———. lungo la strada, oleandri e eucalipti ombrosi pieni di profumo. I bambini sciamavano verso il market a rifornirsi di gelatini, e correndo, tornavano schiamazzando urlettini, verso il mare, come rondinotti.
    Ma uno resta lì, piccolissimo, il più piccolo di tutti, e non correva abbastanza come gli altri, e nell’attraversare era rimasto per ultimo . E restò lì, perdendo piccolosangue dal nasino e dalle orecchie, mentre la manina stringe ancora il suo gelatino……
    Cosa hanno visto, questi occhi…….Che splendore, la vita.

  2. 4132
    chiara -

    ciao Antonix, io rispetto la tua opinione, siamo qui per confrontarci e comunque dobbiamo rispettare le opinioni altrui. ma non puoi offendere dicendo che evidentemente noi non abbiamo combattuto per la vita e ancora più offensivo il fatto della colazione a letto e della colf. qui nessuno ha parlato di queste cose, quelli sono lussi che pochi si possono permettere e io non ho mai sofferto per il fatto che non me li posso permettere, non ci ho mai nemmeno pensato. sono contenta di vivere con il poco che ho. hai tirato fuori delle argomentazioni che non c’entrano proprio niente. a me dispiace che ti è morto il collega tra le braccia, è stato sicuramente un brutto momento per te ma non puoi fare questi confronti. la gente soffre per tanti motivi molto seri di vario genere e la gente che scrive qui ne è la prova. non puoi assolutamente fare paragoni. tu dici che per tirarsi su di morale basta guardare un bambino che sorride ma non è così. io ci ho provato a guardare con gioia alla vita osservando gli uccellini che cinguettano, un bambino che sorride e sono cose bellissime ma questo non cambia il mio stato d’animo e non mi fa stare meglio.

    per kikka: mi dispiace tantissimo per quello che ti è successo. è terribile, non ci sono parole… anche se questo non ti farà stare meglio dovresti secondo me denunciare quelle persone e fargliela pagare perchè a te la vita l’hanno rovinata per sempre.

    per Fanny: grazie per le tue parole carine… come tu hai detto l’autolesionismo e la bulimia sono solo le punte di un iceberg. lo so che quando ci sono problemi in famiglia si cerca un capro espiatorio e nel mio caso sono stata io la prescelta. lo so che mio padre ha sicuramente dei problemi mentali a sua volta ma secondo me in questi comportamenti c’è anche tanta ignoranza e infantilismo. mia madre per esempio rideva per infantilismo e, mi dispiace dirlo, anche per ignoranza. per quel che riguarda mia sorella secondo me a lei semplicemente faceva comodo mettersi dalla parte del più forte quindi si faceva trascinare da mio padre. lei era privilegiata e trattata meglio ed era bambina anche lei quindi non aveva gli strumenti per rendersi conto di quello che mi faceva, cioè che mi stava arrecando un danno così grave. ora che siamo adulte tante volte abbiamo parlato del fatto che dovremmo andare tutti dallo psicologo tutti insieme e parlare e chiarire tante cose ma non lo faremo mai perchè mio padre non ammetterebbe mai e poi mai di avere fatto le cattiverie pesanti che ha fatto. ho letto molti libri di psicologia e ho capito tante cose. ormai ho la piena consapevolezza di tanti meccanismi mentali, li ho capiti bene e ho capito anche il perchè di tanti comportamenti dei miei familiari. se non vado dallo psicologo è perchè ormai sono convinta che non mi serva più. mi serviva quando ero una ragazzina e venivo maltrattata affinchè mi facessero capire (allora) che non ero la merda che mi facevano credere di essere (segue)

  3. 4133
    chiara -

    andare dallo psicologo adesso significherebbe solo girare e rigirare continuamente i soliti discorsi che per me sono triti e ritriti. ne ho parlato tanto con mia madre che comunque non ha tanta colpa perchè, anche se rideva, in fondo lei non mi ha fatto cattiveria gratuita. ne ho parlato tanto con le sorelle, con una mia amica ma anche dopo averne parlato non sto meglio. per anni ho pensato di andare dallo psicologo e anche ho pensato di fare l’ipnosi sperando di ricordare delle cose che ho rimosso e sperando che mi possano estirpare con questa tecnica i complessi che ho nella testa che sono ormai seminati dall’infanzia e ne sono cresciute le piante. ma non l’ho mai fatto e poi in realtà non credo in queste tecniche e non credo che i colloqui con gli psicologi aiutino a stare meglio (con questo non voglio offendere la categoria). come dici tu Fanny noi cambiamo e ci arricchiamo con le esperienze di vita di ogni giorno e soprattutto con il dare agli altri che è la cosa che ci dà più gioia. ricomporre i mille pezzettini in cui mi hanno ridotta è impossibile quindi posso solo andare avanti cercando di stare meglio che è possibile.
    chi ha i problemi gravi è mio padre perchè nell’infanzia venivo maltrattata da lui e mia sorella ma la sorella, crescendo, è maturata e ha smesso anzi poi ha cercato sempre di aiutarmi in tante situazioni mentre mio padre ha continuato con i maltrattamenti e continua ancora. io ho capito perfettamente la sua personalità e i suoi disturbi mentali, ho ricostruito il suo percorso di vita e ho capito perfettamente tutti i suoi meccanismi nel cervello che lo portano a questi comportamenti anche se c’è ancora qualcosa che mi sfugge. questo qualcosa lo capirò forse tra altri dieci o vent’anni.
    cioè ci vorrà tutta la mia vita per tentare di ricompormi e non ci riuscirò mai completamente. l’integrità del mio sè è stata lesionata per sempre.
    scusate la lunghezza. auguro una buona giornata a tutti
    un saluto a peppe, giuseppe, gilda, fanny e tutti gli altri.

  4. 4134
    tancamala -

    Antonix non offende nessuno, ci ricorda che esiste un mondo quasi normale, e i nostri dolori, si nutrono, a nostro discapito, di molte delle nostre buone qualità, e possibilità vitali. Quando si è grandetti, stare male, anche molto, è lecito, ma credere che la nostra realtà sia la realtà, è destabilizzante. Non mi è del tutto chiaro il confine tra il mio diritto a star male e gli altri, e Antonix, è il benvenuto. E, tutto sommato, anche Ornella.

  5. 4135
    gio -

    Peppe83: l'”eterno riposo” arriverà per tutti prima o poi ma se lo chiedi a Dio, stai certo che non ti accontenterà. credo che abbia ragione Fanny riguardo al fatto che stiamo affrontando una specie di “prova” io la chiamerei “prova di sopravvivenza”, e spetta a noi superarla o meno. indipendentemente dall’esistenza del Divino. poi però c’è da dire che non tutti quelli che superano la prova lo fanno con onore. perciò se devo continuare a vivere in modo indegno, preferisco ritirarmi con un briciolo di dignità. ma lascio da parte i santi poichè non mi sentono. non mi sente nessuno.

    Giuseppe: vorrei che tu avessi ragione riguardo al “pieno di benzina”… lo vorrei tanto…

    Kikka: l’essere umano è davvero una brutta specie. non ho parole… vorrei esprimere altri giudizi a riguardo ma non lo farò, altrimenti mi censurano dal sito.. comunque qui troverai conforto perchè qui sei al sicuro.

    Fanny: se non mi sbaglio tu sei credente, giusto? perchè vorrei aprire una piccola parentesi con te, se ne hai voglia, e porti una mia banale considerazione sul suicidio legato alla Chiesa e/o alla comunità Cristiana. allora ti spiego, io ho letto la Bibbia, e secondo quest’ultima, per fartela breve, il suicidio è DANNATO per sempre, nonchè secondo i preti e secondo molti religiosi. a loro detta, il suicidio è dannato perchè non si ha quasi mai il tempo di redimersi. a meno che non ti butti da un ponte così in quei 3-4 secondi fai in tempo a pentirti, questo lo raccontò persino Padre Pio mentre rassicurava una vedova la quale il marito si era suicidato gettandosi da un ponte.. insomma, secondo la Chiesa, chi uccide un’altra persona potrà pentirsi e quindi essere salvato, mentre chi uccide se stesso andrebbe dritto all’inferno e per giunta dopo una vita di m****…???!! bene, ovviamente io non credo a tutto questo, o meglio, non voglio crederci.. ho gia perso due amici in questo modo ed erano delle persone fantastiche mentre io sono sull’orlo dell’astrico e provo disprezzo per quello che la Chiesa a volte fà e dice in nome di Dio. chiusa parentesi.

  6. 4136
    Fanny -

    CHIARA, da quello che mi dici direi che forse hai ragione, lo psicologo non può far molto per te, visto che da sola hai già fatto tanto. E questo lo trovo grandioso. Sei riuscita a prendere le giuste distanze emotive, sei riuscita a “riconciliarti psicologicamente” con tua madre e tua sorella ed hai perdonato ad entrambe. Con tuo padre invece hai un conto psicologico ancora aperto, per quanto tu abbia ben capito che ha dei problemi mentali e dell’ignoranza, a lui non riesci ancora a perdonare. Se andassi da uno psicologo probabilmente ti direbbe che hai un complesso di Edipo irrisolto, e ti terrebbe in cura per anni. Sospetterebbe ambivalenza nell’avversione verso tuo padre, un odio derivante da amore deluso, e gelosia ed invidia per tua madre e tua sorella che erano nel suo cuore, mentre tu non sei mai riuscita a farti amare da lui come loro. Da qui, se questo fosse avvenuto a livello inconscio, potrebbe scaturire il tuo senso di non valere niente, perchè nel tuo inconscio resta il senso di non essere riuscita a battere tua madre e tua sorella nella lotta per l’amore di tuo padre e di non essere riuscita a conquistare il suo rispetto e la sua stima come essere umano e come donna. Questo direbbe la psicanalisi. Prova con calma a pensarci su. Io penso che un po’ di vero nella storia del complesso di Edipo ci sia. Non ha, credo, a che fare così direttamente con la sessualità come pensava Freud, nè penso che il fattore rivalità con il genitore ed eventualmente i fratelli del proprio sesso sia sempre presente. Penso piuttosto che i genitori rappresentino per i figli i primi modelli umani con cui interagire, per cui avviene una sorta di imprinting: se si è amati dai genitori e si è amati nel modo giusto, si internalizza la sensazione di essere buoni, bravi, belli, degni di amore, forti, capaci di conquistare gli altri e il loro affetto; viceversa, se per qualche ragione non si è amati dai genitori o non nel modo giusto, resta la sensazione di aver fallito, di non aver saputo meritare o conquistare l’amore, di valere quindi poco. Questi sentimenti, sia positivi che negativi, agiscono generalmente a livello inconscio e si generalizzano poi piano piano a tutte le altre relazioni umane.
    Quanto all’ipnosi, non so cosa potrebbe darti. Non è detto che ciò che emerge durante l’ipnosi corrisponda al ricordo effettivo di qualcosa che è capitato realmente proprio a te. Nell’insieme l’ipnosi è un fenomeno assai complesso e misterioso (se vuoi prova a leggerti il poderoso trattato di Granone che, tra i testi scientifici italiani, secondo me resta il migliore). È anche un campo in cui opera molta ciarlataneria. Senza contare che non sempre e non tutti sono ipnotizzabili e che possono esserci anche rischi e controindicazioni.

  7. 4137
    Fanny -

    KIKKA, che storia terribile! Dici che sono solo 5 anni che sei in cura da uno psichiatra, ma come hai fatto ad andare avanti prima? Che cos’è stato che poi improvvisamente ha scatenato la tua disperazione? Dalla tua storia emerge comunque, secondo me, una cosa terribile: il vero danno tu lo hai subito ancora prima di incontrare questo pervertito ed i suoi sudici amici sul tuo sfortunato cammino. Il vero danno è che non c’erano figure adulte ideali nella tua psicologia di ragazzina con cui comparare il pervertito ed accorgerti subito della sua devianza e pericolosità. Nè c’era una sola persona adulta di cui ti fidavi abbastanza da confidare il dramma in cui eri venuta a trovarti. Maria Goretti cento anni fa, quando non c’erano giornali e televisione, pure ha capito quello che le stava per succedere ed aveva anche lei solo 11 anni. Non te la porto per esempio per dirti che piuttosto avresti dovuto farti ammazzare, non mi fraintendere, ma solo per dirti che anche una bambina inesperta di 11-12 anni, se cresciuta in una famiglia normale, è in grado di capire subito di che si tratta. Quindi se tu hai permesso a questi mostri di abusare di te senza capire, credendo anzi di ricevere amore, senza pensare che invece chi fa questo l’amore non sa neppure cosa sia, vuol dire che tu stessa ad 11-12 anni non avevi ancora dentro di te conoscenza dell’amore, nè quel normale e istintivo discernimento del bene e del male, quello che anche agli animali fa riconoscere il pericolo. E questo mi sembra terribile e penso quanto tu devi aver sofferto già nei primissimi anni della tua vita e quanto affetto ed esempio ti siano mancati. Non so come riuscirai a riparare questi danni. Gli psicofarmaci possono ridurre la tua ansia, evitare che tu abbia incubi, far sì che tu riesca a dormire la notte, ma non possono aiutarti a metabolizzare tutto questo ed a ricostruire la tua persona. Molto dipende anche dalla vita che tu hai ora, da chi ti è vicino, dalla tua situazione lavorativa, dai rapporti che hai o non hai con la tua famiglia d’origine e da tanti altri fattori. Spero che scriverai ancora, forse questo forum ti potrà aiutare un po’.

    TANCAMALA, tu sì che hai vissuto. Non sei andato in giro in cerca di cose da prendere e accumulare, ma sei andato in giro con gli occhi aperti per filmare la vita. Ora non sei vecchio, sei senza età.

    Un saluto a PEPPE83, GIUSEPPE, NOBODY, FLEXO, GILDA e tutti gli altri.

  8. 4138
    serena -

    per tutti

    Ditemi esiste per voi un fattore “zero” eliminato il quale , o risolto il quale la vostra vita avrebbe un senso o tornerebe ad averlo?
    Io credo di si ma non ne ho la certezza.
    Salut

  9. 4139
    Nobody -

    Ciao a tutti. Vorrei riuscire ad essere più costante nello scrivere ma l’incostanza fa parte di me.
    Leggo storie dell’orrore e sento tanto dolore per quello che di brutto accade. Mi fanno male questi racconti e non so davvero che parole di sostegno io possa rivolgere a chi ha subito queste gravissime deprivazioni e abusi. Ci vuole molta forza e molto coraggio a parlare di sè raccontando episodi così pesanti e così profondamente traumatici. Ti ammiro CHIARA e anche te KIKKA per essere riuscite a tirare fuori il vostro dolore anche se questo, come dici tu, Chiara, non attenua la sofferenza. Mi accorgo di soppesare con attenzione le parole mentre scrivo, per paura di potervi ferire. Probabilmente la mia “ammirazione” potrà farvi arrabbiare perchè non è un sentimento consono alle terribili situazioni che avete subito. Ma lo dico in senso buono, perchè io non riesco a raccontare nulla di mio, mi tengo gelosamente custoditi i miei pensieri e i miei sentimenti.
    Cara FANNY, sempre così genuinamente interessata agli altri, sempre così pronta a fornire un aiuto a chi sta male, grazie dei saluti che ricambio. Mi sento bene quando leggo il mio nome. Vorrei scriverti di più e raccontare dei terribili pensieri che albergano nella mia mente oggi e contro cui ho combattuto con fatica in questo fine settimana, ma sono molto confusa e non riesco ad organizzare un discorso coerente. Mi dispiace. Certe volte penso che queste medicine mi abbiano rubato la mia essenza, io che scrivevo tantissimo e raccoglievo i miei pensieri su qualunque pezzo di carta avessi a disposizione.
    Grazie GIO per la bellissima preghiera che hai riportato, mi ha fatto molto riflettere.
    Ciao FLEXO, ciao TANCAMALA, ciao NEVE e ciao a tutti voi che state qui o anche solo leggete.

  10. 4140
    chiara -

    ciao Fanny, hai detto a me e agli altri delle cose molto sagge come sempre. mi sembri una psicologa o comunque una persona molto istruita e sensibile. anch’io da molto tempo penso che il mio problema sia il complesso di Edipo non risolto. la penso come te, secondo me nel complesso di Edipo non ci deve essere necessariamente un conflitto con fratelli e sorelle e non ci deve essere necessariamente un collegamento col fatto sessuale ma qualcosa di vero c’è. molti studiosi della psicologia dicono che molte nevrosi partono da un complesso dell’Edipo non risolto e io sono daccordo con questa teoria. dicono anche che molte persone che hanno problemi psicologici non hanno superato la crisi dell’adolescenza e quindi che non in tutti avviene il pieno sviluppo della personalità. insomma molte anormalità nella personalità si svilupperebbero proprio a causa di queste “crisi” non risolte. certo,nel mio cuore ho perdonato mia madre e mia sorella perchè capisco che erano trascinate da quell’animale e mia madre era succube e infantile e plagiata da lui. ma non posso certo perdonare mio padre anche se capisco che lui secondo me è un eterno adolescente, io penso che non ha superato la sua crisi adolescenziale e che non è mai diventato adulto anche perchè è cresciuto in un paese sperduto con pochi contatti con la realtà e in una generazione in cui non c’era la televisione e neanche tanti stimoli. poi anche lui nella sua famiglia da ragazzo era considerato quello che valeva di meno rispetto a suo fratello primogenito e veniva trattato come il servetto e la pezza da piedi della famiglia. infatti io ho capito che lui ha fatto a me ciò che la sua famiglia ha fatto a lui ma non so se lui sia stato maltrattato psicologicamente. comunque il discorso è molto ampio e non si può fare così in poche parole. anche se capisco i suoi disturbi mentali non lo posso perdonare pechè le cattiverie che mi ha fatto sono troppo pesanti, mi ha umiliata, mi ha messo i bastoni tra le ruote in tanti modi apposta per farmi soffrire, per farmi stare male e anche queste cose non si possono raccontare in maniera riassuntiva. è come se lui mi avesse messo la nuvola sulla testa per farmi piovere sempre sopra mentre per gli altri il sole splendeva cioè ha fatto di tutto per farmi sentire a disagio e fuori posto. non posso assolutamente perdonarlo e quindi si è creato il classico rapporto di odio/amore come succede in tutte le famiglie. ho passato anni a pensare ogni giorno al suicidio e ad avere dei conflitti con me stessa perchè mi ha provocato delle nevrosi terribili quando invece avrei potuto vivere una vita un pò più serena. ciò che lui ha fatto è il farmi sentire sempre a disagio come se la mia presenza e il mio esistere dessero fastidio a qualcuno. ora mi sento un pò meglio, mi sto un pò riprendendo ma non sto comunque bene, il mio autolesionismo è sempre lì, non smetterò mai di farmi del male perchè dentro di me ci sono delle contraddizioni (segue)

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