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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 14.902 commenti

Pagine: 1 377 378 379 380 381 1.491

  1. 3781
    serena -

    CLAUDIA GAIA MARIA

    IO HO LOTTATO TANTO MA NONOSTANTE QUESTO ARRANCO DA ANNI. NON MOLLO. NON SONO FELICE.la depressione nelle sue diverse forme E’ InVALIDANTE e anche se il paragone apparirà forzato continuare ad esoratare (umanamente capibile) un depresso al fare è come esortare un paraplegico a correre, perchè la depressione è sulla capacità di reazione agli eventi che lavora rendendoti una larva…l’ho provato.E si aggiunge al depresso un profondo senso di colpa “NON TI VIVI LA VITA; BELLA O BRUTTA”. il depresso non è un pazzo psicotico capisce che non sta vivendo e si arrabbia , io mi sono arrabbiato con tutti , con tutto. oggi ho capito che se vivessi in talune circostanze sarei”serena” ma
    per contro è innegabile il forte dolore e l’annichilimento dei familiari.

  2. 3782
    tancamala -

    Del suicidio ne parliamo, come se orbitassimo attorno a questo gesto ultimo. Del dolore, un poco di meno, della insensibilità imperante, assai di meno, del cattivo gusto di giornali e televisioni ancora meno. Forse dovremo chiamarci “esasperati”, più che aspiranti suicidi. Posso garantire che non voglio morire. Ma, dentro me, vivere e vivere di merda, non sono la stessa cosa. Non che io pretenda alcun chè, ma ,voglio dire, siamo per forza costretti a bere tutta la fogna che ci vogliono far bere? Vorrei proprio sapere che male c’è a rifiutarsi di essere continuamente attaccati e ricattati dalla pochezza che ci circonda. Uccidermi, come estremo desiderio di vivere una vita vera, non quella che mi stava minacciando. Io, per il momento, sono in salvo. Non per questo smonto ciò che mi dava la forza di non accettare tutto. Comunque devo ammettere di essere un ipocrita, e di accettare volentieri compromessi umilianti, per amore della vita, della famiglia e dei familiari, e per non dare un esempio di disperazione, che, lo sò, e molto contagioso. Ma ci sono, le cose che proprio non posso accettare. Ci sono.

  3. 3783
    serena -

    Ciao mi chiamo Serena ed è un pezzo che ho smesso di pensare al suicidio, adesso mi limito a tagliarmi ogni volta che soffro in maniera impensabile, mi ferisco fisicamente così il dolore che provo si trasferisce sul piano fisico e quando questo non basta ricorro ad altro, ti capisco la vita è tutta una sofferenza sempre in salita e quando è in discesa lo è perchè stai precipitando e non perchè và meglio, ma secondo me vale la pena viverla ugualmente, per i tramonti il vento i fiori di ciliegio a primavera e l’oscurità della notte dove perderti e non sentirti più solo, io sono dell’idea che quando uno muore acquisisce l’onniscenza il che mi ha sempre affascinato, non vedo l’ora di morire solo per questo, ma se mi tolgo la vita io allora o mi sono arresa o sono solo un egoista perchè perquanto coloro che ti stanno accanto non ti capiscono o non ti amano tu condizioni sempre tutti i giorni inevitabilmente la loro vita e se tu parissi per tua scelta e per tua mano li segneresti a vita, in più credo che per l’esere umano non esista un solo motivo realmente valido per uccidersi, infondo anche tu ci hai già provato quattro volte e non ci sei riuscito,forse perchè il tuo inconcio non lo vuole veramente perchè altrimenti è facile uccidersi, sali su un palazo di almeno 5 piani e ti butti giù di testa senza esitare, prendi una pistola e ti spari in testa, chi si taglia le vene o altro di simile è solo uno che non che vuole attirare attenzione ma che spera di essere salvato non tanto in senso fisico quanto salvato da se stesso e dalla vita, salvato dal suo dolore e se c’è speranza allora c’è cita e voglia di vivere comunque essa sia. Io vivo nel quieto vivere, cioè eccetto che in vacanza perchè lì mi sento libera di essere, aspetto di morire e lascio scorrermi la vita addosso senza pensarci troppo infondo è un pò come quando corri per tanti chilometri e ad un certo punto le gambe non le senti più e cominciano ad andare avanti passo dopo passo da sole e ti accorgi che stai correndo solo quando ti fa male il petto o ti manca il fiato, ecco la mia vita è questo un modo perpetuo che non scndisco io e mi accorgo di essere viva solo quando soffro o sento il vento sulla pelle un odore particolare o vedo bellezza che pare strano esitere in un mondo così brutto. Scusate sono solo parole uscite d’un fiato, sono solo io che cerco di vivere una vita che non ho voluto, una vita che non ho chiesto ma che ho.

  4. 3784
    flexo -

    Ciao Tanca, condivido molto di quello che hai scritto. I compromessi di cui parli però non sono umilianti né costitusicono ipocrisia. Siamo esseri sociali, facciamo parte di più comunità variamente ampie e coese e le nostre vite necessariamente si fondono con quelle degli altri. No, non è ipocrisia, è che come esseri a sé stanti non abbiamo alcun senso. Un abbraccio.
    Ciao Fanny, bentornata.

  5. 3785
    mai -

    Ciao a tutti,forse questo messaggio non lo dovrei neppure scrivere qui ma è ciò che sento.
    E’ da qualche giorno che vi leggo e rifletto, prima pensavo di essere io ad avere qualche problema a rapportarmi con la società di oggi ma vedendo quante persone ultimamente sono arrivate qui con la disperazione, il dolore che accomuna un pò tutti, leggendo quei pochi che scrivono esattamente quello che la gente “normale” ovviamente dice e sentendo tutto quello che accade fuori mi domando:
    ma in che mondo stiamo vivendo? dove stiamo andando? ma la società di cui dovremmo far parte cosa vuole e in cosa crede?, che non sia un momento facile è innegabile ma io parlo dei rapporti Umani ma dove sono andati a finire? ma quanti ancora si fermano un’attimo a riflettere dove stanno andando e cosa stanno facendo della loro vita?, genitori che l’unica aspirazione che hanno per i loro figli è quella di vederli in tv in qualche programma di cui non ho neppure più la parola per definirlo, rabbia, tutti di corsa dietro al dio denaro, all’immagine di quello che vogliono apparire, quando sono a casa se non hanno la tv accesa per vedere le liti della giornata dei vari “reality” non riescono a vivere e neppure a mangiare, e poi si stupiscono se succedono tutti i fatti di cronaca nera che si sentono o forse no semplicemente dicono “quello/a era fuori” oppure ma i genitori dove erano? intanto non sanno che i loro figli scrivono qui o/e hanno un blog dove inneggiano la violenza a 360 gradi, non sanno neppure più come si chiama il loro vicino di casa certo non hanno tempo troppo indaffarati ad apparire, mi direte non sono tutti così certo che no ma la società che sento e vedo io per la maggiore è così, e allora siamo proprio sicuri di essere noi i “malati”? e se ribaltassimo le cose, se invece la società in genere fossimo noi e i “malati” loro? stò arrivando alla conclusione che forse vivremmo molto meglio e tanto del dolore che abbiamo oggi non lo avremmo, sarebbe un bell’esperimento se tutti spegnessero la tv (io l’ho già fatto è qualche anno non ce l’ho) e a tavola un bel dialogo con la famiglia tanto per sapere com’è stata la giornata ecc…, quando i figli vanno a letto la sera alzare quel cavolo di c..o da quel cavolo di poltrona e andare a salutarli perchè se tu sei stanco del lavoro loro sono stanchi della loro giornata e magari scopri che ti confidano qualcosa che a tavola non erano riusciti a dire e forse ti ritrovi con un bacio sulla guancia, aprire quel cavolo di porta e andare a suonare al vicino chiedendogli come stà e se ha bisogno di qualcosa,quando esci la mattina non far finta di non vedere chi incontri prova un pò a dare il buongiorno a chi come te si è alzato al suono della sveglia e gli aspetta una giornata infernale…segue…

  6. 3786
    mai -

    Tutto ciò lo scrivo per tutti in generale anche per chi legge solamente, io credo che se tutti indistintamente facessimo parte veramente di una società globale e parte integrante di questa terra in cui viviamo le cose sarebbero molto diverse, avere ancora un qualcosa di veramente importante in cui credere, il sentire con l’animo che c’è in noi e non con il cervello fatto a soldi, se per un anno non vai in ferie ma con quei soldi hai aiutato qualcuno non sarai abbronzato ma sicuramente un calore nuovo a te sconosciuto è entrato in te.
    Mi stò davvero convincendo che gli “sbagliati” non siamo noi.
    Spero con questo di non attirare discussioni perchè non è quello che voglio è solo il mio pensiero che mi gira in testa da un pò.

    Un saluto e un abbraccio di luce e calore a tutti
    Mai

  7. 3787
    DAGO44 -

    Saluto i vecchi “compagni”di viaggio di questo sito senza nominarne nessuno,ma con la certezza che ognuno di loro NON si senta escluso.Noto con estremo rammarico che le pagine di questa lettera sono sempre più affollate di persone che qui tramettono il loro grido di dolore,ma allo stesso modocome sempre dico è cosa bella che comunque ci si ritrovi qui a mettere nero su bianco i propri problemi,le ansie,i dolori che ci affliggono,fino a distruggere in maniera totale la voglia di vivere.Non voglio fare aringhe senza senso.Penso al contrario che questo sia il posto giusto per ascoltare,scrivere,leggere,urlare,piangere,ma che in ciascuno di noi proprio grazie all’aiuto degli altri possa trovarsi un po di aiuto necessario a tirare avanti la propria esistenza,anche per me è la stessa cosa.Non sono immune da nulla,a volte la crisi..coglie anche me.Ma almeno per ora sono ancora preparato.Queste ultime due righe spero facciano riflettere.Trovo molto giusto l’intervento di Mai, è vero,la società tende a respingere chi rimane indietro,è non è una bella cosa.Ragazzi tenete sempre e comunque un filo di speranza.Continuate a scrivere qui,un abbraccio.Questo mio pensiero è una risposta per tutti coloro che hanno scritto in questi ultimi giorni,non è indirizzato a nessuno in particolrema nutro la speranza che ognuno di voi ne tragga uno spunto.Passatemi gli errori di ortografia se ve ne sono,ma non rileggo mai.Un abbraccio DAGO44

  8. 3788
    chiara -

    ciao Giuseppe, sono contenta che qualcuno mi ha risposto.hai ragione il riferimento non eri tu ma andi comunque come ho già detto il mio pensiero fisso è il suicidio ma non ho il coraggio di farlo veramente. ci penso da qualche anno e penso che la maggior marte delle persone che pensano di farlo in realtà non lo vogliano fare veramente. come ha scritto qualcuno il mondo è un bellissimo panorama e basta guardare un tramonto o gli uccellini che cantano nel cielo e altre meraviglie per capire quanto è preziosa la vita. nonostante questo sono molte le persone che si candidano al suicidio. hai ragione sul fatto che sono circondata da persone cretine che mi hanno manipolata e reagire non è facile. il fatto è che, una volta che ti hanno manipolata e condizionato la vita in maniera irreversibile, è impossibile ritornare indietro. ultimamente mi sento meglio e penso meno al suicidio. in passato ci pensavo in realtà perchè volevo solo scappare dal dolore che provavo. se avessi voluto veramente farlo adesso non sarei qui. il fatto è che mi sento morta dentro e, quando mi alzo la mattina sento di vivere un percorso che non è il mio e che non ho scelto io. beh comunque vi saluto. il mio problema può sembrare irrilevante davanti ad altri più gravi ma è un problema di tipo esistenziale.

  9. 3789
    andrea -

    ciao mi kiamo andrea e ho 20 anni!! io ci penso da tanto… mi sa ke lo faccio xk non ce la faccio + di questa vita!! addio a tutti………..

  10. 3790
    giuseppe -

    CHIARA
    non vedo perche non avrei dovuto rispondere, ormai fai parte della famiglia, quindi sei una di noi, io la penso come te, se avessi voluto farla finita, l’avrei gia fatto, ma forse in fondo………non lo voglio veramemte. Però credo che non basta vedere il tramonto o il mare per risolvere i problemi, certo nel mondo ci sono tante cose belle, ma come ha scritto mai (a proposito hai ragione “se fossero loro i malati?”) c’è tanta indifferenza, questo fa si che si viva male, se poi ci mettiamo i presunti amici, allora la frittata è fatta.
    comunque continua a scrivere, vedrai che ti farà bene sfogarti, qui sei tra amici.
    ti abbraccio

    ANDREA
    ca….o hai ventanni, che ti è successo di così tragico da farti prendere questa decisione? non fare sciocchezze, parlane con noi, qui trovi rispetto e comprensione
    ti saluto (hai la stessa età di mio figlio)

    Un saluto a tutti
    Giuseppe

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