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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 14.902 commenti

Pagine: 1 358 359 360 361 362 1.491

  1. 3591
    mai -

    sì sì sì una battaglia è vinta finalmente, con grande forza ho lottato ma almeno questa cosa stà andando come volevo io, non riesco neppure a spiegare la soddisfazione che sento ora dopo che mi pareva di lottare contro i mulini a vento e tutti contro di me, e questo mi dà coraggio per andare avanti per la strada che ho intrapreso che è ancora molto lunga ma sono certa darà i suoi frutti.
    Ringrazio ancora tantissimo voi tutti che mi avete dato la possibilità di crederci ancora, un abbraccio grandissimo a Dago che senza il suo aiuto sarei ancora molto lontana da quella che sono oggi, e un bacione a Ebudae che mi ha sempre ascoltato nei miei sfoghi e che vorrei tornasse anche qui, e a voi tutti indistintamente un abbraccio di luce e calore e tanto amore

    Ciao ragazzi alla prossima
    Mai

    ps Tanca la tua rosa stà sbocciando e lascia intravedere colori bellissimi Grazie

  2. 3592
    Fanny -

    INVERNO, la nostra conoscenza della psichiatria è la stessa che aveva Ippocrate. Di nuovo ci sono solo gli psicofarmaci. Il progresso lo possiamo quindi definire tecnologico, ma non scientifico. La scoperta degli psicofarmaci è stata più o meno casuale. Erano stati pensati per curare altre cose e poi invece ci si è accorti che influenzavano anche lo stato mentale. Da qui si è intensificata la ricerca, ma sempre in modo molto empirico. Proprio dagli effetti che fanno gli psicofarmaci si deduce che il cervello forse funziona in un certo modo. Tuttavia esiste un’altissima percentuale di cosiddetti “non-responders”, cioè persone che presentano determinati sintomi su cui di solito una certa medicina agisce attenuandoli o facendoli scomparire, sulle quali invece la medicina non ha effetto e nessuno sa il perchè. Quanto alle cause sociali che portano alla depressione, direi che si tratta più o meno e con pochissime eccezioni degli stessi guai o problemi o disagi che toccano tutti in questa vita, eppure non tutti si ammalano. Quindi non credo che la depressione si origini da circostanze particolari bensì dal modo di vedere le cose, quindi tutto sommato dal nostro cervello e/o dalla nostra personalità. Il rapporto causa-effetto non è in questo caso lineare, ma è circolare. Tu proponi un intervento basato sui farmaci (condivido pienamente) e poi un intervento non-farmacologico lento e trasformativo rivolto alle cause che hanno provocato la depressione. Qui forse non siamo d’accordo. Cosa intendi tu per “cause che hanno provocato la depressione”? Io intendo prevalentemente fattori interni quali la propria personalità, la propria filosofia di vita, la propria visione del mondo. Su questi è teoreticamente possibile agire. Se tu invece intendi fattori esterni, non sempre questi sono rimovibili. Una menomazione fisica, una malattia cronica e debilitante, la perdita di una persona cara, un figlio handicappato, una carriera stroncata, una bancarotta di grave entità che non basterà una vita di lavoro per risanare, la pedita del proprio buon nome, le corna ricevute dal partner, la bruttezza senza speranza di chi è basso, grasso, calvo e butterato, eccetera, eccetera, eccetera. Tutte buone ragioni per essere depressi, che tuttavia non sono cambiabili o rimediabili. Anche le cause rimovibili, non è detto che una volta rimosse non si ripresentino, nella stessa o in un’altra forma. Quindi non si può fondare il proprio equilibrio psichico su fattori esterni che noi non possiamo controllare. Bisognerebbe anche imparare a distinguere tra tristezza e depressione e dire in chiari termini che la depressione è una malattia, ma la tristezza è un sentimento normale, sano, adeguato a molte circostanze avverse che la vita ci riserva. Si tende invece sempre più a definire il lutto e la tristezza come “depressione reattiva” ed a medicalizzare quello che invece è un normale sentimento umano. Su questo non sono d’accordo. Ciao!

  3. 3593
    Fanny -

    SERENA, lo scontro col mondo è terribile, è una battaglia che ci lascia stremati e senza fiato. Negli ultimi decenni della storia umana nel mondo occidentale si è costruito un imbroglio, non so come sia cominciato, ma le proporzioni che la truffa ha assunto sono impressionanti. Ci hanno montato la testa, ci hanno fatto credere che siamo in questo mondo per essere felici, che la felicità è un diritto e che è a portata di tutti ed ogni mezzo è lecito per procurarcela. L’infelicità invero continua ad esistere, ce n’è tanta intorno a noi e dentro di noi, ma nonostante questo noi noi la vediamo come una cosa abnorme, frutto di sfiga o di errore umano, quindi da prendercela o con noi stessi o con la vita che ci ha fregati. Così l’infelicità viene vissuta con rabbia piuttosto che con serenità, come parte dell’esperienza umana. Chi soffre si sente isolato, pensa di essere l’unico sfigato oppure di appartenere ad una razza inferiore, quella appunto degli sfigati. Questo aumenta indicibilmente la sofferenza ed impedisce ogni crescita personale. Che aiuto speravi di trovare? Chi ti aiutasse a sovvertire l’ordine delle cose del mondo ed a far sì che ti sia risparmiata la tua parte di dolore? Non meravigliarti se non hai trovato aiuto, chi vuoi che abbia il potere di fare quello che tu vorresti? Per te credo che ci vorrebbe la bacchetta magica, non basta una semplice specializzazione in psicoterapia. Scusa se ti strapazzo, Serena, lo sai che ti seguo da quando sei apparsa sul forum e ti voglio bene, e lo scopo di questa strapazzata è solo quello di aiutarti. A buon rendere, naturalmente, se dirò qualcosa che non va ti dò fin da ora ogni diritto di dirmi quello che merito.
    Posso chiedere cos’è che ti fa così soffrire? Da quel po’ che so di te attraverso i tuoi post mi viene il sospetto che una gran parte del tuo soffrire sia dovuto alla tua perdita di status. Prima eri una ragazza ricca, ora sei una ragazza povera. Pensa però che tutto di te resta ciò che era, TU sei la stessa persona. Forse l’invidia di qualcuno si è trasformata in compassione e questo ti fa rabbia, ma ti assicuro che le persone che ti compiangono perchè ora sei povera sono loro stesse da compatire. Tu hai un lavoro onesto, non scendere a compromessi nè con gli altri nè con te stessa per voler per forza ricostruire la situazione da cui la vita ti ha tolta. Cerca invece di vedere quali nuove possibilità, incontri, opportunità e (perchè no) gioie la tua situazione attuale ti può offrire. Non so se le cose stanno così, ma penso che una gran parte della tua sofferenza venga dal tuo orgoglio ed eventualmente dalla tua rabbia verso chi ha causato il disastro. Quindi il tuo cuore è pieno di sentimenti negativi e non mi meraviglio che li avverta come un peso insopportabile e schiacciante. Ti abbraccio e spero che riuscirai a guardare più a fondo in te e ad intravedere la luce.

    Un pensiero e un saluto per tutti.

  4. 3594
    Fanny -

    MAI, sono proprio tanto contenta per te, finalmente una buona notizia.

    UNA FIGLIA, che tristezza quando le persone che amiamo SCELGONO di lasciarci. Conosco molti sopravvissuti, è una ferita che difficilmente si rimargina e non si torna mai più ad essere fiduciosi nella vita e negli altri come prima, neppure in quelli che dicono di amarci o che per grado di parentela dovrebbero automaticamente farlo. Ti abbraccio forte, hai tutta la mia solidarietà.

    GILDA che piangi e che ridi, che lotti per andare avanti con coraggio, sappi che ti ammiro molto e penso che ce la farai a ritrovare un equilibrio stabile e ad avere finalmente un po’ di serenità. Forza e coraggio, su per la salita!

    TANCAMALA, sei sparito di nuovo, come stai? Sappi che mi manchi, che sarei contenta di rileggerti.

    LILÙ, non ti capisco affatto, e non trovo parole adatte per te. Mi sembri ossessionata dall’estetica, perfino da quella della morte che richiede un rituale splendido e un funerale costoso, e poi ti meravigli se incontri gente che apprezza solo le tue curve e la tua esteriorità. Mah… difficile da seguire. Comunque buon viaggio e buon soggiorno a Parigi.

    GIUSEPPE, per te che hai sempre parole buone e di incoraggiamento per me un saluto speciale. Lo so che stai vivendo un periodo difficile e perciò apprezzo ancora di più il tuo rivolgerti continuamente agli altri, leggere attentamente tutti i post (si vede da come rispondi), salutare e dare subito attenzione ai nuovi arrivati, dispensare aiuto e consigli. So che non è facile quando si ha un peso enorme sul proprio cuore, bravo!

    DAGO44, FLEXO, EBUDAE, a voi e a tutti un saluto.

  5. 3595
    DAGO44 -

    Finalmente un post,positivo come quello di MAI..non ho fatto nulla di più di quello che avresti fatto tu se fossi stata al mio posto,e continuerò a farlo volentieri.Ti abbraccio,come abbraccio Fanny,per i suoi bellissimi,e pieni di umanità,dove vi sono parole di conforto per tutti,come saluto anche Giuseppe per le righe scritte a mio nome.Un saluto anche a Lisa.
    Morirò da solo,avevo scritto un post interamente dedicato a te,ma non ho avuto risposta,vuol dire che non ho centrato il bersaglio,e mi dispiace,come mi dispiace e sono sincero,leggere le parole di Lilù,veramente non posso non pensare che tu debba vivere solamente sino a quando hai pagato il tuo funerale,no,non puo e non deve essere così.Pregherei sia te che M.d.S a rimanere attaccati alla nostra barca…perhè questo sito virtuale sevre,ma serve davvero tanto.Non ci si conosce,se non per post o per email,di conseguenza non ci sono vincoli.solamente una splendida limpida cristallina amicizia che ci accomuna.Tutto qua.Ho finitoGrazie per avermi letto.N.B un affettuosissimo saluto a Gilda,e a tutti coloro che hanno scritto,leggono,e scriveranno.DAGO44

  6. 3596
    flexo -

    Ciao a tutti, anche stasera un po’ di stanchezza. Ciao Fanny, come sempre leggo con grande interesse i tuoi messaggi. Sul confine tra salute mentale e malattia ci sarebbe probabilmente molto da dire. Per me si tratta di una sorta di enigma, e tranne alcuni casi netti, mi resta molto difficile capire quando siamo di fronte alla malattia mentale. Fino a che punto si può parlare di tristezza e quando invece abbiamo a che fare con una depressione che possiamo definire “patologica”? Me lo chiedo da sempre, anche pensando al mio modo di affrontare la vita. Sono giunto alla conclusione (ma non la definirei tale perché senza dubbio la mia percezione del problema è estremamente limitata) che in parte il mio approccio “malinconico” è connaturato alla mia essenza più profonda: è un mio modo di essere, è parte integrante della mia personalità ed è tutto sommato qualcosa che non voglio perdere. In alcuni momenti, ho avuto però la sensazione che tutto ciò mi impedisse di vivere la mia vita in modo pieno e soddisfacente; a quel punto, un tratto del mio carattere assolutamente naturale, assumeva un ruolo predominante trasformandosi in qualcosa di potenzialmente patologico. Sono d’accordo con te quando dici che la depressione ha una natura circolare e non lineare. Per come la vedo io si tratta spesso di una catena che si autoalimenta portandoci sempre più in basso e man mano che passa il tempo è sempre più difficile rompere questo meccanismo perverso. E’ mia opinione che il dolore non sia una cosa del tutto negativa; il dolore fisico è un campanello d’allarme che ci segnala la presenza di guai legati al nostro corpo. Forse, allo stesso modo, il dolore psicologico serve a farci capire che qualcosa non va all’interno della nostre psiche (anima). O forse il dolore psicologico è indice di un non corretto funzionamento della nostra società; se tante persone hanno problemi di questo tipo allora è probabile che il tutto sia in un uno stato patologico perché in fondo tutti siamo interconnessi e nessuno è un io isolato e a sé stante. Quando parliamo di disagio psicologico dovremmo ricordarci che facciamo parte di qualcosa di più ampio e che quindi risolvere i nostri problemi in modo completamente autonomo è probabilmente impossibile. Per tale motivo, un posto come questo, in cui si ragiona insieme, in cui ci si interconnette, può essere molto utile. Beh, forse stasera ho scritto un po’ troppo…

    Vi abbraccio tutti con affetto, buona serata.

  7. 3597
    Lilù -

    Probabilmente non mi sono spiegata bene io (ovviamente!).
    Non sono ossessionata proprio da niente. Io sono una persona che ha esclusivamente alimentato la “testa”, che oltre all’italiano parla e scrive correntemente giapponese, inglese e un buon francese, che ha studiato musica con una buona voce da mezzo soprano, esami dati in conservatorio (anche se non sono arrivata al diploma), che ha girato mezzo mondo, che ha le sue curve e il suo bel corpo ma che è sempre stata un libro aperto!
    Ma sono stanca di essere circondata da persone che promettono di sposarmi e che poi si prendono una straniera facendomi perdere visto e lavoro all’estero, sono stanca di metterci 7 anni (!!!!) per riprendermi da un colpo simile (considerando che ho quasi rischiato di buttarmi dal quarto piano) per poi incontrare uno che mi trova fantastica, colta, meravigliosa e poi decide che non “sente” più come prima perché gli è passato il fuoco e si scegli una rumena, sono stanca di ritrovare un vecchio compagno di giochi dell’infanzia che mi trova bellissima, meravigliosa, ecc. ecc. e poi scompare e non si sa perché. Sono stanca di illudermi, di credere ancora che troverò l’amore della mia vita. E un’altra cosa (questa è indirizzata a Fanny)!. Io non guardo all’estetica anche se un uomo mi deve piacere (!!!). Io guardo al cuore!!! Ma questi vuoti a perdere mi hanno stancato!!!! E non scrivete mai più che guardo all’estetica! Lavorando nella moda io guardo all’eleganza, al gusto e all’educazione. Ma ciò non significa essere superficiali perché non è così che mi considero!

  8. 3598
    gilda -

    Ciao ragazzi ho una buona notizia da darvi 🙂 oggi sono andata al cimitero sono caduta da una scala ho una caviglia fasciata che mi fa un male cane ma per il resto va tutto bene .
    LILù ma ti rendi un pò conto di quello che dici ? ma che cavolo dici a un ragazzo voglio morire con te?
    TU SEI MATTA non puoi dire cosi non puoi parlare a una persona che sta male il questo modo perchè quella persona di da scolto ti da retta la influenzi ancora di più una persona cosi lo sai? io credo che tu hai dei seri problemi cara mia pensa al tuo cervello non al tuo corpo fallo adesso non dopo morta ………..
    Non ti voglio offendere ma quello che dici non va bene …..
    ora vai anche a PARIGI divertiti vai a ballare non pensare alla morte o al suicidio pensa una volta a mostrare il tuo corpo che ci tieni cosi tanto ………
    Fanny grazie per le tue parole sto facendo il di tutto per dare una svolta alla mia vita per stare bene .
    BUONA NOTTE RAGAZZI

  9. 3599
    mai -

    UNA STORIA VERA
    Qualche anno fa, alle Paraolimpiadi di Seattle, nove atleti, tutti mentalmente o fisicamente disabili erano pronti sulla linea di partenza dei 100 metri.

    Allo sparo della pistola, iniziarono la gara, non tutti correndo, ma con la voglia di arrivare e vincere. In tre correvano, un piccolo ragazzino cadde sull’asfalto, fece un paio di capriole e cominciò a piangere.

    Gli altri otto sentirono il ragazzino piangere. Rallentarono e guardarono indietro. Si fermarono e tornarono indietro… ciascuno di loro. Una ragazza con la sindrome di Down si sedette accanto a lui e cominciò a baciarlo e a dire: “Adesso stai meglio?” Allora, tutti e nove si abbracciarono e camminarono verso la linea del traguardo.

    Tutti nello stadio si alzarono, e gli applausi andarono avanti per parecchi minuti. Persone che erano presenti raccontano ancora la storia.

    Perché?

    Perché dentro di noi sappiamo che: la cosa importante nella vita va oltre il vincere per se stessi. La cosa importante in questa vita è aiutare gli altri a vincere, anche se comporta rallentare e cambiare la nostra corsa. “Una candela non ci perde niente nell’accendere un’altra candela”.
    (Anonimo)

    Un abbraccio di luce e calore
    Mai

  10. 3600
    serena -

    per fanny

    Ciao,
    capisco di non essere povera, di essere fortunata per avere un lavoro , una casa…ma ho visto troppo da vicino IL DOLORE, QUELLO DAI CONTORNI CHE SI MUOVONO E SE LO TOCCHI FA’ MALE.
    Adesso voglio aggrapparmi ad una persona che apprezzi il mio amore e la mia onestà anche intellettuale e mi sollevi dal male. Ne ho un disperato bisogno.
    Un abbraccio forte.

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