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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 14.902 commenti

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  1. 2971
    Fanny -

    ANDREA, questo post è solo per te. Caro e sensibile amico, anche io appartengo alla categoria dei grandi batostati. Se mai ci vedremo di persona ti racconterò i dettagli, qui ti dico per sommicapi che sono a terra affettivamente, professionalmente e finanziariamente dopo aver perso tutto, persone e cose in una catastrofe che mi ha travolto. Anzi, di queste catastrofi in cui si perde tutto, che sono in fondo rare anche una sola volta nella vita, a me ne sono capitate ben due. La prima volta, diciotto anni fa, ero giovane ed ho avuto la forza di ricominciare, di rifarmi una famiglia e di ricostruire con più grinta di prima. Ora invece sono vecchia e stanca. Mi fermo qui. Aspetto solo la resurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Non penso al suicidio non solo perchè ho un figlio che per finire di crescere ha bisogno di me, ma anche perchè non è compatibile con la mia fede. Tuttavia, ogni annuncio di morte mi mette un po’ d’invidia addosso per chi è stato finalmente liberato dal peso dell’esistenza. Ecco, ti dico questo per presentarmi, visto che sei piuttosto nuovo nel forum e non sai nulla di me.
    Tu chiedi a noi che scriviamo qui, noi sofferenti e provati dalla vita, come abbiamo fatto a non perdere la fede, che tu invece ti senti sfuggire dal cuore. Che dirti? Non so come hanno fatto gli altri, eppure ci sono qui molti, anche giovani e giovanissimi, che hanno conservato la fede e l’hanno anzi ritrovata o accresciuta attraverso le prove. Ti posso dire di me, però, se vuoi. Ma prima di parlarti della mia esperienza ti dovrei forse fare qualche domanda: Perchè hai cominciato a perdere la fede quando le batoste hanno cominciato a colpirti? Non ti eri
    mai accorto prima di quante batoste colpiscono gli altri, anche i più innocenti? Che esistono reparti di oncologia pediatrica? Che ci sono innocenti che muoiono di fame e di guerra? Che l’ingiustizia regna e che il male grassa? Immanuel Kant diceva che due cose gli facevano credere all’esistenza di Dio: il cielo stellato e la coscienza morale in noi. Personalmente mi fermo al cielo stellato, la coscienza morale mi pare un concetto assai labile, ed una retta coscienza mi sembra al giorno d’oggi assai rara. Che possiamo dire di Colui che ha fatto il cielo stellato? Due cose, a mio avviso: la Sua potenza ed il Suo senso del bello, perchè il mondo è davvero esteticamente bello. Ma la bontà? Dove sono le prove della Sua bontà? della Sua provvidenza? del Suo amore per noi? Diciamo che bisogna cercarle, qualche volta costruirle addirittura, non sono evidenti come le prove della Sua potenza. Perchè non guarisce subito i bambini malati? Perchè, se è colpa del diavolo, non lo annienta subito? Perchè, se voleva farci per il cielo, non ci ha fatti direttamente come angeli? Perchè ci lascia qui a soffrire e non fa nulla per noi?

  2. 2972
    Fanny -

    Andrea, amico caro, la risposta a queste domande non ce l’ho, anche se ho cominciato a farmele da bambina, verso i sei-sette anni. Però, anche se non ho una risposta razionale da offrirti, posso dirti che non ho perso la mia fede. Perchè Dio non annienti il Male ora e subito non lo so, a volte, confesso, dubito per un istante della Sua onnipotenza. Ma non potendo o non volendo distruggere il Male per ragioni a noi sconosciute, Gesù è venuto a condividere la nostra sorte umana di povertà, ingiustizia, umiliazione, dolore e morte, e questo mi convince della bontà di Dio e del Suo misterioso amore per noi. A volte immagino la vita dell’universo come una partita a scacchi tra il Bene ed il Male, e vedo noi che soffriamo come pedoni sacrificati per uno scopo più alto che non possiamo comprendere. Ribellandoci al sacrificio, penso che faremmo il gioco del Male.
    Naturalmente non so se le cose stiano proprio così, ma tu volevi sapere perchè chi ha la fede non l’ha persa in seguito alle batoste della vita ed io ti ho detto la mia esperienza.
    Tu vuoi vivere solo per tua madre. Perchè? Tu vivi perchè sei “luce del mondo e sale della terra” (Mt:5,13-14). Tu vivi anche per me e per un miliardo di cinesi. Se ci sei vuol dire che hai un tuo posto nel tutto. Perchè ti sottovaluti?
    Riguardo all’episodio che hai raccontato, quello che ha suscitato in te il totale rigetto della chiesa cattolica, quello del funerale inizialmente negato alla ragazza che si era tolta la vita, che dire? È come il famoso bicchiere pieno a metà, che l’ottimista definisce mezzo pieno ed il pessimista mezzo vuoto. Tu porti quest’episodio ad esempio della miseria della chiesa ed io ad esempio della presenza dello Spirito in essa nonostante le sue miserie e i bui momenti dell’inquisizione o delle crociate o della benedizione dei cannoni. Ci sono in questa storia quattro persone: la ragazza scomparsa, suo padre, tu ed il prete. Inizialmente quattro elementi separati, alla fine riuniti in un’unica messa. Il prete, forse impreparato e timoroso perchè umano anche lui, è stato toccato dalle tue parole, la “correzione fraterna” di cui parla il Vangelo ha funzionato. Tu sei stato strumento di riflessione per il prete e di conforto per il padre in lutto. Hai smosso una coscienza e consolato un afflitto, una cosa molto bella ed edificante. Perchè ricordi solo la posizione iniziale del prete e non il buon fine raggiunto? Perchè non ti riconosci in questo episodio strumento della Provvidenza, del Bene?
    A proposito: sei ancora in contatto con quel papà in lutto? Come è riuscito ad andare avanti?
    Hai detto di esserti licenziato da tempo per motivi di salute, eppure in qualche modo esisti, cioè vieni nutrito come i passeri, che non seminano e non raccolgono, ma ai quali non manca il nutrimento. Quando tua madre passerà nell’altra vita, vedrai che ti verrà mostrato il seguito del tuo percorso, che ora è ancora dietro la curva e perciò non lo vedi. Allora nel libro della tua vita verrà girata un’altra pagina e tu potrai leggere il prossimo capitolo della tua storia.
    Non so che lavoro hai fatto prima di ammalarti, ma scrivi bene e sei una persona istruita. Dove abiti, Andrea? Perchè sei così sicuro di non poter far niente professionalmente? Sull’amore non saprei, ma anche lí al tuo posto non sarei cosí drastico e definitivo. Non dico di metterti attivamente in cerca di compagnia, ma lascia almeno la porta aperta se per caso qualcuno passasse di là. Che libri leggi? Come passi il tuo tempo oltre alla cura di mamma?

  3. 2973
    DAGO44 -

    LOLITA è un piacere leggerti,noi non abbiamo fatto nulla,il grosso dl lavoro lo hai fatto tu,spero tu possa continuare a percorrere le strade della vita in un modo diverso da quello che hai potuto fare sin ora.Continua a scrivere qui.
    Tanca..gabbiano di Uras,ti abbraccio anche io e ti leggo sempre molto volentieri.
    Fanny stai bene?
    Andrea,Giuseppe,Mario,come state.
    Flexo spero tu stia bene,lo spero anche per Ebudae.
    Rico spero tu abbia letto i miei post,fatti sentire presto,non ci fai preoccupare.
    Elise,Graziella,Mari,un forte abbraccio.DAGO44

  4. 2974
    DAGO44 -

    Andrea onore e rispetto per te,ho letto e riletto,il tuo post,e da vecchio e a volte stanco combattente chino il capo
    alla tua sofferenza,non sarà gran che ma vorrei conoscerti meglio.La tua mamma ha un figlio di levatura eccezzionale.Si quando tua mamma non ci sarà più sarai libero di suicidarti come hai scritto,e allora prego il Cristo che la lasci vivere a lungo,ma ricordarti che quando la tua mamma,colei che ti ha generato smetterà la sua vita terrena potresti essere anche libero di vivvere.Pensaci..vorrei conoscerti meglio.DAGO44

  5. 2975
    lolita -

    dago44 grazie mille per la tua accolienza!! un saluto a tutti e un calorso abbraccio a giuseppe e gilda!! sapere che questo mondo è solo un momento di transizione mi rende la vita un pò più facile,ma ormai ho smesso di credere in tutto.qualcuno mi dica una ragione valida per cui valga la pena vivere,io non ne trovo.

  6. 2976
    Fanny -

    DAGO44, qui tutto ok, ora et labora. Come va la tua lombosciatalgia? Vedo dall’ora dei post che sei ancora a casa, mi spiace se hai ancora problemi nonostante il cortisone. Un abbraccio.
    MARIO, ci hai scritto due giorni fa ma nessuno ti ha ancora risposto. Non so quanto sia vero che il tuo inferno te lo sei costruito tu, come dici, “piastrella per piastrella”. Magari! Se così fosse vuol dire che è in tuo potere anche smontarlo, piastrella per piastrella oppure facendolo saltare con la dinamite. Da bravo ingegnere, seguendo la tua forma mentis, che sarà probabilmente ordinata e razionale. Non è vero che vivi perchè sei vigliacco, come non è vero che sia vigliacco chi sceglie il suicidio. È tutto più complesso di quello che sembra e dobbiamo stare sempre attenti con le etichette, anche quando le applichiamo a noi stessi. Io sento invece in te, nonostante tutto, la speranza: la speranza, per te in questo momento razionalemente assurda, che tutto possa cambiare. Penso che sia questo a tenerti in vita insieme alla curiosità di vedere come prosegue e come va a finire la tua storia alias la tua vita. Tu sei il protagonista di una storia che senza di te non può continuare, sei l’unico che può vivere proprio quella vita. E se nel tuo libro ci sono altre pagine, non andartene, leggile e vivile tutte. Un abbraccio.
    LOLITA, è bellisssimo sentire che in te si è aperta una porta che ti ha schiuso nuovi orizzonti. Grazie per voler restare qui ad aiutarci, il dolore è tanto ed ogni mano in più ci è utile a farvi barriera.
    TANCAMALA, i tuoi post sono di gran livello e mi danno sempre spunti per pensare. Creatura fiabesca, mezzo oracolo e mezzo uomo, umano… troppo umano…
    NEVE87, quello che tu pensi sia un grande difetto (“Io penso proprio di avere un grande difetto,non esisto senza gli altri”)è una grande verità filosofica e psicologica. Aristotele si era accorto che l’ánthropos estí zóon politikón, cioè che l’uomo è un essere sociale. La psicologia ci dice che anche un eremita non è solo, ma in compagnia del suo Dio con cui può interiormente dialogare. Federico II di Svevia, imperatore e cultore delle scienze nel medioevo, si chiedeva quale fosse la vera lingua originaria che il bambino parla alla nascita. Per scoprirlo ideò un esperimento. Fece allevare dei neonati lontano dalle loro madri, con nutrici e balie a cui era stato dato l’ordine di non pronunciare mai parola. Così, quando i bimbi avrebbero parlato, si sarebbe visto quale era la loro lingua. Ebbene, nessuno dei bimbi parlo`. Fin qui niente di speciale, risultato ovvio secondo le conoscenze odierne. Più strano invece è che tutti i bimbi dell’esperimento morirono pur non essendo apparentemente malati di nessuna malattia con chiari sintomi. È un fatto vero, almeno così è riportato nelle Cronache di Salimbebe da Parma. Che dire? Non si può vivere senza scambio di sentimenti e di informazione con gli altri. Non è un difetto il tuo, solo una sana scoperta. Un abbraccio.
    GILDA, EBUDAE, vi seguo con affetto.

  7. 2977
    Paoletto -

    Entro per la prima volta in questo forum. Da qualche periodo penso al suicidio come soluzione di prossimi problemi economici. Ciò che mi rende depresso ed ansioso è aver paura di non far fronte ai debiti per la casa e di deludere mia moglie per gli impegni che ci siamo presi. Non vedo soluzioni a breve periodo. Mi sento un fallito. Ormai visito sempre più spesso siti internet dedicati al suicidio.

  8. 2978
    DAGO44 -

    A volte mi trovo nella condizione di non potervi sentire per mancanza di segnale,o per altre problemi tecnici.
    Vi lascio il mio cellulare personale,a volte se qualcuno di voi vuole mandarmi un sms,o un mms vi sentirei piu vicino.Questo non esclude la mia presenza sul sito finchè sara gradita.3394485218 se qualcuno di voi lo vuole usare per un saluto è gradito DAGO44

  9. 2979
    Neve87 -

    Si Fanny ma ci sono persone che riescono a vivere pensando meno alle conseguenze di ogni azione.Io non riesco a liberarmi delle mie paure.Che distruggono ogni cosa bella che cerco di fare e ci provo credimi.Non riesco a sentirmi libera in nulla…e ho paura che la mia gabbia di oppressione presto mi porterà a fare molto di piu che autolesioni per sentirmi parte del mondo.Io condivido a pieno il pensiero di Sartre,siamo oppressi dalle nostre scelte fin dalla nascita e non potremmo mai sentirci pienamente liberi,e l’unico modo quindi per liberarci è smettere di esistere…ma questo significherebbe rinunciare a tutto…come si fa?Non ho la palla di vetro non so come sarà il mio futuro e nonostante tutto non so come continuo a portare “avanti” la mia vita pur sentendomi sempre ferma,mentre la gente corre,senza fermarsi mai,e io li a sentire i loro “come stai?”che è ormai come chiedere l’ora a un passante,con indifferenza.Potrei solo sperare di arrivare ad una certa età un giorno e non pensare che tutto sia stato un fallimento a causa mia e delle mie paure che non riesco ad abbandonare.Ma se lo penso gia ora,poi che farò?E la solitudine e la sofferenza mi sono amiche,e sto qui a pensare a tentare di risolvere a desiderare che gli altri stiano meglio,perchè?Perchè sto bene solo cosi,anche se poi sto male nell’essere lasciata sola quando io ho bisogno di essere una “degli altri”?Quando vorrei solo riuscire a piangere sulla spalla di qualcuno invece di sentirmi meglio solo se riesco a rovinarmi un po fuori.No,non riuscirò mai ad adattarmi alla vita…e se scelgo di viverla,significa che non posso lamentarmi di soffrire e che l’unico modo è smettere di esserci.Solo che sono troppo confusa per riuscire a dire veramente addio a tutto,perchè riesco ancora a sorridere quando vedo un bel paesaggio e un bambino che mi fa la linguaccia,riesco ancora a commuovermi per un abbraccio ritrovato.Non voglio esistere e basta.Vorrei essere forte,essere migliore,oppormi con tutte le mie forze a tutto,inseguire i sogni rimasti,senza aver paura delle delusioni…ma le ferite interne non si rimarginano mai,non è vero che il tempo passa e porta via tutto,non è vero che diventiamo piu forti.Io combattendo divento solo piu stanca e piu debole.E tento di rialzarmi sempre,pensando che tutte le piccole cose belle,insieme,possono fare la felicità e che non serve molto per continuare a svegliarsi la mattina con un motivo,basta accontentarsi…solo che poi si risentono le grida i litigi,la violenza e gli incubi tornano e sai che non puoi dormire perchè qualcuno di la avrebbe bisogno di te ma tu non riesci ad uscire dal letto perchè hai perso tutto il tuo coraggio.Ed è in quel momento che ti rendi conto che allora le difficoltà superabili,le piccole felicità,non contano piu nulla se non hai il coraggio di vivere,se hai paura e invece di costruirti una corazza forte,ti costruisci una scatola chiusa dove resti li in attesa che qualcuno ti dica che è tutto finito e che puoi uscire.

  10. 2980
    gilda -

    ciao ragazzi come va? io vi leggo sempre sempre
    io sto bene mi sento bene anche se a volte piango da sola come una cretina ………….CIAO paoletto perchè dici di essere un fallito? qua siamo una grande famiglia ti possiamo aiutare ……….. piccola lolita non sono speciale sono come tanti altri………
    vi saluta il mio papino “dago” che se non fosse per lui……..
    sta bene però non a segnale a casa a lasciato il suo numero se qualcuno vuole parlare con lui c’è sempre per tutti ………
    we fratello tranquillo che sto bene ti voglio bene anzi voglio bene a tutti voi ,…………

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