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Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Dago non è un tuo fallimento se Serena è morta, forse per lei che odiava tanto il suo corpo è stato un successo.
Se hai modo di vedere i suoi familiari mi permetto di consigliarti di digli che non si addossino colpe per questo, e che la perdonino e rispettino la sua decisione, e fallo anche tu.
Se esiste un aldilà questa è sicuramente una cosa che l’aiuterebbe enormemente a togliere definitivamente i legami e gli ipotetici blocchi in questa esistenza.
ciao Fanny, grazie per avermi risposto l’altro giorno, è stata come una carezza.
Graziella
GRAZIELLA, sei una persona veramente riservata, speravo che raccontassi un po’ più di te per poter esserti meglio amica. Capisco che non è facile parlare di sé stessi in pubblico, sia pure coperti dall’anonimato di un nik. A volte però basta qualche accenno per intuire almeno che tipo di sofferenza c’è dietro un post. Sappi che quando vuoi io sono qui per ascoltarti. La mia mail personale è Fannypost@gmail.com
ROBIN, noto con una certa preoccupazione che i tuoi posti arrivano ad orari terribili, vuol dire che tu la notte non riposi come si deve (e questo vale anche per Beppe30, che ha postato alle 3 di stanotte). Ti dedico l’esperienza di un maestro Zen il quale raccontò: “Prima di conoscere lo Zen, le montagne per me erano montagne ed i fiumi erano fiumi. Poi conobbi lo Zen e le montagne per me non furono più montagne ed i fiumi non furono più fiumi. Poi giunse l’Illuminazione, ed le montagne tornarono per me ad essere montagne ed i fiumi tornarono ad essere fiumi”. Tu pensi molto e a volte litighi con le parole, che sono troppo limitate per esprimere tutto quello che hai dentro. Sei molto occupata a fare, a creare, costruire (dici “Ognuno dà un proprio senso alle cose, ai concetti, al mondo attorno…)e ti concedi poco tempo per osservare, per cogliere il senso che le cose hanno in sé indipendentemente dalla tua persone, il senso che avevano prima che tu nascessi e quello che avranno anche dopo di te. Il senso eterno delle montagne e dei fiumi. 31 anni sono troppi per partecipare a Miss Italia, ma sono pochissimi per chi è in viaggio di esplorazione e conoscenza su questa terra.
SERENAMAI82, nei tanti post scritti durante la mia assenza dal forum ne ho trovato uno tuo diretto proprio a me il 17 novembre in cui mi dicevi della morte del tuo cane di 11 anni. Sarà pure “solo un cane”, ma era il tuo, ed era comunque una forma della Vita. Mi dispiace. Come stai? Hai pensato di riprenderti un nuovo cucciolo? Ce ne sono tanti che avrebbero tanto piacere di trovare una casa ed un po’ di affetto.
ANDREA, hai scritto quattro giorni fa e nessuno ti ha finora risposto. Non so come sia potuto accadere, evidentemente la morte di Serena ha monopolizzato la nostra attenzione e ci sei sfuggito. Oggi ti ho ripescato, sono quasi sempre al PC per lavoro e quando mi concedo una pausa clicco sul forum.
Quale è il tuo “disagio” e quali pagine hai scritto e riposto nel cassetto? Se hai cuore per anteporre la serenità di tua madre anziana al tuo dolore, vuol dire che dentro sei ancora vivo, nonostante le batoste che hai preso. Se vuoi raccontare di te, io ti ascolto, ed anche gli altri del forum. Se vuoi puoi anche usare la mia mail personale.
GIANLUCA, piacere di conoscerti, ma mi chiedo che ci fai in questo forum, come sei passato di qui. Mi sembra che tu abbia idee molto chiare al riguardo e che sei pieno di buon senso, non un po’ “incidentato” come noi che bazzichiamo qui.
Comunque la tua testimonianza sul suicidio del calciatore è molto interessante.
DAGO44 per te devo scrivere a parte. Ieri sera mi hai detto “ribadisco il concetto.Quando qualcuno si suicida lo abbiamo ucciso un po anche noi”. NOI. Ma NOI chi? Chi ha ucciso Serena? Tu ed io? IL-TUO-AMICO-PEPPE83? Gilda? Tancamanla? Le sue sorelle ed i suoi genitori? I medici e gli infermieri che l’hanno curata?
Ebudae ti fa eco: “[Serena] è solo l’ennesima vittima della ferocia di questo mondo e io sono convinto che adesso è una stella che brilla luminosa lassù”. Ma quale ferocia? Le vittime della ferocia del mondo sono i bambini che muoiono di fame e di guerra in Africa, ma Serena che pesava 140 kg, che copriva gli specchi in casa, che aveva una serie di tentati suicidi alle spalle era vittima solo della sua malattia mentale e di nessun altra ferocia.
Scusatemi, ma io, contrariamente al prof. Basaglia della famosa legge 180, continuo a pensare che la malattia mentale esiste eccome, e negandola si fa un grosso danno a chi ne soffre.
Le parole di ELISE, TEDDYBEER84 e GIANLUCA mi sembrano molto giuste.
DAGO44 tu stai sperimentando quello che provano tutte le vittime di un suicidio, il senso di colpa e quello di rabbia che si alternano. DAGO44, li conosco assai bene e se mai un giorno ci vedremo ti racconterò perchè. Comunque penso che siano entrambi inappropriati. Non devi sentirti tradito da Serena, lei non stava bene e non ragionava come chi sta bene, tutto qui. Dici che “aveva amiche cretine,e uomini che si servivano di lei”. Non so bene che intendi, comunque per colpa di costoro, che certo non piangeranno la sua morte, Serena abbandona la vita e tutti coloro che invece l’amavano. Quanto ha saputo amare lei? Cosa ha saputo dare lei a chi l’amava? Una coltellata nella schiena, bella roba! Se volessimo considerarla sana di mente, hai ragione che dovremmo sentire una gran rabbia verso di lei. Ma se riusciamo ad entrare negli abissi della sua mente torturata dal male che le faceva vedere le cose come nella casa degli specchi deformanti, allora deve prevalere la pietà. Io sono sicura che era così, Serena non ha voluto fare del male a nessuno e tantomeno a te, DAGO44. La sua sfera affettiva era disintegrata, non riusciva a sentire che sé stessa. Non prendere il suo abbandono né come un fallimento o una colpa tua né come un affronto da parte sua. La pace è nel perdono, per noi stessi e per gli altri. Sono sicura che ora Serena sia una stella luminosa, come dice Ebudae. E quando la ritroverai saprà finalmente amare.
DAGO44 scusa se ti ho detto proprio fino in fondo quello che penso. Comunque il tuo modo di soffrire ed il contrasto dei tuoi sentimenti mi ti fanno sentire molto vicino.
Ebudae, tu che ami l’inglese vorrei che leggessi “No time to say goodbye” di Carla Fine, ed. Broadway Books, e poi riparliamo della ferocia del mondo.
Tempo fà ho scritto un piccolo intervento e da allora vi seguo sempre ma ogni volta che vorrei rispondere a qualcuno, scrivere la mia opinione su quello che leggo, mi accorgo che le parole perdono di significato man mano che le scrivo e allora cancello tutto e mi limito a leggere. Non so spiegarmi il perchè ma è come se pur sapendo che quì le persone possono capire ciò che il resto del mondo non vuole neanche ascoltare, mi arrendessi al fatto che non riuscirei mai a spiegare ciò che ho dentro, ciò che molti di noi hanno dentro. Non voglio parlare dei motivi della mia sofferenza, non basterebbe un libro, vorrei solo manifestare tutta la mia solidarietà a tutti coloro che soffrono e dirvi che, anche se non sarà una grande consolazione, non siete soli!
Serena sono felice per te!
Buongiorno a Tutti!
Non sto a dilungarmi sul fatto che seguo il vostro forum ed i vostri ragionamenti da molto tempo, ciò ha poca importanza!
Quel che ha più importanza, forse, è di tentare di farvi capire una cosa soltanto!
Crogiolarsi, come fate TUTTI voi, nel dolore e nella disperazione, come se foste gli unici a soffrire, e, soprattutto, gli unici ad aver diritto alla patente di disperati e di autolesionisti vi serve solo per rimanere ancorati al vostro… dolore, che non è affatto più grande, più importante o più… rispettoso degli altri!
E’ dolore! E come tale va compreso e se possibile, superato, relativizzato, compreso e quindi… archiviato (non certo dimeticato)!
Fanny, non ti conosco ma per chi sa “vedere” nelle parole è semplice avere conferme di ciò in cui si crede; quando dici che il professor Basaglia sbagliava nel non riconoscere la malattia mentale… affermi, con una bestemmia, l’esatto contrario di ciò che Basaglia teorizzava e praticava.
Ma, questo è l’unico monito e consiglio che mi sento di darvi: non si può ragionare sempre a livello di “chiacchere da bar”, perchè anche in momenti ed in situazioni per voi critiche e/o tragiche come quelle che state vivendo, si dovrebbe avere la consapevolezza che non tutto è sempre e per forza semplice, comprensibile, immediato ed a portata di mano!
Sono cosciente da sempre che la sofferenza degli altri non serve a lenire la nostra (anche se, cinicamente, tutti noi ci “alimentiamo”, senza accorgersene, delle disgrazie degli altri). Ma sono allo stesso modo consapevole che riconoscere i privilegi e i margini di “manovra” che molti di noi, e di voi soprattutto, possiedono ancora per SCEGLIERE come proseguire sia l’unico modo per dare un senso a questa cosa chiamata “vita” che voi cercate di rifiutare per eccesso di sensibilità e consapevolezza.
Ma anche per eccesso di limiti, i vostri!
So bene che non vi sono due dolori uguali, nè tantomeno sofferenze uguali o “vissuti” uguali.
E proprio nelle differenze sta e starebbe tutto il nostro immenso valore di esseri umani, che molto più spesso di quanto crediamo sono i principali artefici del proprio destino!
Al signor Dago mi permetto di riservare due timide e rispettose parole: provi, per un attimo, a pensare che Lei non ha il dovere nè le capacità per farsi carico di tutta la sofferenza del mondo. Provi a pensare che i sensi di colpa, così atroci e devastanti per ognuno di noi, sono frutto più di una deformazione del nostro modo di vedere la realtà, e la Natura, con il suo inarrestabile corso cinico e “selezionatore”!
E provi, infine, a pensare che aiutare davvero gli altri (e sè stessi) significa, forse, avere la propensione e la volontà di condividere dolori, agonie, (comprese le agonie terminali, che accompagnano alla morte) con la sola grandissima capacità di “esserci” per quelle persone che appunto, stanno soffrendo. Senza per forza doversi sentire “salvatori”. Non tutto finisce sempre bene, guai se fosse sempre così. Buona vita
Ciao, andrea, uomo nel significato, e, mi pare , anche nei fatti. Dici bene…si vorrebbe dire qualcosa, ma poi pare che le cose da dire, non vogliano andare nel senso che tu intendi o che perdano, mano a mano che le si pensano, tutto quel peso….
Alle volte si è uomini così, quando si capisce che c’è saggezza a non dire. Bisogna che invece dici. Noi quà siamo un pò tutti sbilanciati, nel parlare, è c’è una discreta tolleranza, e siamo quì per aprirci, per non restare chiusi nella sfera d’acciaio della mente, che tenta di farci ammalare, e da cui poi chissà se si riesce a scappare. Non sò poi chi considererà le tue cose, perchè non c’è nè il capo ne la coda. Se hai scritto quà, qualcosa si forma in te. Dunque , come stai?
Robin, sei un essere complesso, con una struttura di ragionamento altamente complessa, e sei al riparo dal suicidio, secondo me, largamente. Sei un combattente allenata, e forse, il tuo problema vero è, dietro l’apparente disponibilità, un sistema di pronta reazione, che si, ti ha protetto, ma ora ti danneggia un pò, e forse hai paura di esserti isolata da tutta quella massa di anime, che usano s ensi comuni e visioni semplici. Mi pare che mi piaci così, mi pare che hai molto da dare, e, del resto, stima e affetto e solidarietà, vengono man mano.
Ebudae, ricordati di combattere. Ora finisce l’anno, e lavoro ce ne è tanto, e uno è padrone della sua vita e butta ciò che non gli serve, per fare spazio a ciò che gli serve, ma ho fiducia nelle tue qualità, solo che tu voglia, reagisci. Che ho fatto, ho straparlato?, ciao!
Al palermitano, come stà andando? come stai? anche a te ricordo di combattere, e ricorda, la fine dell’anno , in genere, e tempo di perdono.
Ciao, generosa Fanny, che cerchi di pensare a tutti, e ti porti apresso i tuoi pesi con dignità. Ti elggo sempre e ti aprezzo. Io come stò? Bene , stabile, poche goccine, vorrei fare di più, essere maggiormente di aiuto…..
Dago, fratello, Sò che sei nel dolore, e continuo a non sapere che cosa dirti. Mi spiace troppo che stai male. Ho perso tante persone, e sono abituato al mondo che slitta via, e , come dice La Pina,” Tanti son scomparsi e non sò come ne dove”. Nel 98, dopo l’operazione, ho chiesto al cielo un favore. Di poter vedere i miei figli, come sarebbero stati nel 2008, a dieci anni. Sono stato accontentato. Però ho perso tante altre cose. Mi pare che in questo che ho detto, non ci sia straparlo, ma un invito a ricordarti di chi ti circonda, e dei miracoli che ci sostengono, e siccome sei DAGO, combattente per natura, stai pronto ada altri combattimenti. Alcuni li vincerai, altri no.
Sai che dice, non sò dove , la bibbia? “Quel giorno, non prender niente di casa, nè cibo, ne vestito, ma scappa così come sei….e non basterà, perchè uno, sarà preso, uno no, ed il senso , il perchè, non lo troverai. Un abbraccio, fratello!
Gilda, facci sapere! sò che stai male . Ti abbraccio! Scrivi!!
All’ultimo commento di Andrea (n.2815) mi sento invece di rispondere a parte!
Andrea, tu “denunci” l’incapacità della maggioranza degli “altri” di comprendere la vostra sofferenza e ciò che avete “dentro”!
Avete dentro? Cioè? A cosa ti serve affermare che solo tu e quelli “come te” (che non esistono, perchè nella tua unicità e nella tua uguale identità al genere umano sei sì unico ma anche terribilemnte comune ed uguale a tutti noi, e per fortuna) hanno qualcosa dentro… che per giunta gli altri non vorrebbero ascoltare??
Tempo fa, proprio su questo forum intitolato “il suicidio” ricordo benissimo la confidenza di una persona che diceva “io durante il giorno sorrido sempre, indosso una maschera di serenità che gli altri credono sia reale mentre, invece, mi sento morire dentro”.
Bene, Andrea, prova adesso, alla luce di questa affermazione, a rivedere con occhi più… simili a quelli degli altri, le persone che ogni giorno incontri per la strada, in ascensore, al lavoro o in qualsiasi altro posto!
E prova a ragionare sul fatto che, come tu stesso confessi, ti contraddici enormemente quanto affermi che “pur sapendo che quì le persone possono capire ciò che il resto del mondo non vuole neanche ascoltare, mi arrendessi al fatto che non riuscirei mai a spiegare ciò che ho dentro…”.
Delle due l’una, stimatissimo Andrea!
Tu ti senti così completo e superiore da riuscire invece a capire il dramma, il dolore e le sofferenze nascoste dietro ai miliardi di “maschere” che tutti noi indossiamo?
O, forse, potrebbe anche essere che tu non sai o non vuoi farti comprendere?
Non è una critica questa, e men che meno un difetto!
E’ un limite… un limite!!, parola ormai diventata tabù nella nostra società dove i limiti ormai si chiamano “sfighe” e dove le incapacità si chiamano per forza “malattie”!
Carissimo Andrea, non pentirti di ciò che avevi scritto e che ti sembra perdere di valore non appena hai terminato!
Senza accorgertene (ti prego, ragionaci sopra con calma, su questo) non è che forse il tuo scritto perde di significato perchè non era così… significante? Nemmeno per te che lo hai scritto, forse! E non per offendere o sminuire il tuo dolore, al contrario! Semmai per suggerirti che… senza saperlo tu avevi superato un ostacolo proprio scrivendo il tuo pensiero, e accorgendoti che, alla fine, non era così pieno di significato! Giosci di questa cosa, significa, appunto, che a volte tutti noi carichiamo di enfasi, di significati, di atroci sensazioni e motivazioni, ragionamenti e denuncie sulle quali potrebbe esserci poco da spiegare perchè sono, alla fine, naturali, e persino…eccessivi!!
Che non significa meno importanti o stupide, anzi!!
Significa che fanno parte della vita di molti, di moltissimi, anche di quelli che spesso ci sembrano insensibili, distanti, incapaci di comprendere e magari… persino felici!!!
L’essere umano è un animale “sociale”, ci piaccia o meno, per questo dobbiamo sempre tentare di “comunicare”, sino alla morte!
Andrea.Non ho letto il tuo primo post,ma l ultimo si.Leggo fra le righe tanto dolore mai sopito,tanto spirito di sacrificio,e questo ti fa onore,il tuo dolore è anche il nostro.Ne hai da scrivere un libro…bene comincia ora qua,noi siamo qui ad ascoltare la tua disperazione,a leggerti,a darti la nostra virtuale amicizia,il sito ti da il benvenuto,e ti invita a lasciare tue traccie quotidiane.Graziella ciao,non ti ho risposto perchè come avrai letto abbiamo perso un amica,in compenso nel cielo cè un angelo in più..con il tempo se ti va dicci qualcosa in più.Fanny..prima o poi mi sa che la tua email la uso,se non altro per un saluto.Apprezzo in modo smodato che mi dice ciò che pensa,senza tanti giri di parole.Sono sincero quando lo scrivo.Più di una volta,e più di una persona mi ha fatto notare che le anime del sito non sono di mia proprietà.È vero,siamo spiriti liberi,ma io di ciò che mi dice la gente Me Ne Frego.Sono qui,e finchè avrò vita cercherò di essere in parte di aiuto ad alleviare un dolore invivivbile.Fanny per me la vita fino a due anni fa non ha risparmiato nulla.Ho sempre reagito con il coltello tra i denti.E continuerò a farlo.La parola Sentimento per me è un vocabolo indefinibile.Non VI conosco,ma vi voglio bene a tutti,indistintamente.Fanny mi sei indi7ensabile.TeddyB. È un piacere risentirti,farò tesoro di ciò che mi hai scritto.Grazie.Flexo,Silvio_Tancamala,fatevi sentire.Un abbraccio DAGO44
Bene sono arrivati gli pschiatri che con le loro parole hanno risolto tutti problemi. Se dovessi pensare di chiedere minimamente aiuto a persone come voi meglio la morire allistante. Ferite profondamente chi sta male. Ma del resto e sbagliato chedere aiuto. E gia’ si e capito che e meglio morire dentro. ( Sapete pensare solo a voi stessi.) E questa una delle risposte che viene data a chi chiede aiuto. Siete i primi ad emargianare chi sta male. Ai ragione Fanni nel cuore ho un muro di cemento, non provo pieta’ per gente che parla cosi, specialmente con chi si sente di dire sempre le solite cose. Ma cosa credete che non lo sappiamo che quei poveri bambini muoiono per le atrocita che avvengono? Ma cosa credete che siamo animali che ci dimentichiamo di cio?. Non sapete minimamente quello che ha passato Serena e vi permettete a darlgi della malata mentale. Andatevi a rileggere le storie deglia altri prima di sputare sentenze a C… Ve le farei provare io certe sensazioni e certi dolori, poi vediamo se non vi viene la voglia di suicidarvi. Daco ribadisco i motivi perche’ non ho scritto piu tempo fa’ e sono gli stessi motivi perche non scrivero’ piu’. Daco44 Ti considero un padre come dice anche Ebudae. Ti lascio la mia mail Bmw_80@hotmail.it. Vi saluto con queste testuali parole. Andate tutti a farvi Fo…re e portatevi dietro la vostra felicita’ di me..a