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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 14.902 commenti

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  1. 231
    ferruccio -

    nc, anche nei casi più difficili,finchè c’è vita c’è sempre speranza che qualcosa cambi anche nella situazione economica,
    questa domenica nel mio paese c’era un gruppo della Caritas x le offerte agli emarginati e a coloro che per un motivo o per l’altro si sono trovati in strada,
    qualcuno ha raccontato in pubblico la propria storia, sn situazioni toccanti che possono accadere

  2. 232
    Sonia -

    Ho letto solo alcune lettere, non è semplice capire, o immedesimarsi in certi contesti e dare dei consigli.Di riflesso però so quanto dolore lascia questo gesto ai familiari e alle persone care. Da circa un anno cerco di trovare le parole giuste per confortare una madre che improvvisamente si è ritrovata senza un figlio che lei amava come il sole, non esistono. Resta anche un padre che anche se cerca di non darlo a vedere ma è evidente che il dolore lo accompagna e lo stà logorando nell’anima ogni giorno. Una sorellina, e un fratello che non riescono ad andare al cimitero perchè non accettano il pensiero che il loro caro fratello sia lì dentro. E tanti amici affranti.
    Vorrei che chi pensa a certi gesti incoscenti potesse per un attimo non pensare solo a se stesso. La vita è un dono che con il tempo si distribuisce anche alle persone con cui si viene in contatto legati da amore, amicizia, stima anche se certe volte tali sentimenti non sono palesati.
    Che diritto si ha di tradire e distruggere tutti quelli che ci vogliono bene? E’ un gesto che uccide tutte le persone che ci amano.
    Che diritto abbiamo di ucciderle nell’anima e condannarle ad una morte in vita? Se un figlio perde un genitore si chiama orfano come definire un genitore che perde un figlio?
    Solo alla morte non c’è rimedio per tutto il resto si può trovare una soluzione. Vi mando un abbraccio profondo e un pensiero su cui riflettre. Ciao Sonia.

  3. 233
    convict_1900 -

    ciao!!!!!!!! un saluto a tutti!!!!!!!Ciao a coloro che sono stati abbandonati o derubati della loro anima , della loro felicita , da questa società , dalle persone o forse dal sistema di vita ….che da prima ti regala il dolcietto per farti felice e poi track come per incanto ti ritrovi in quel buco freddo e pieno di vango che diventa sempre piu profondo e la cue dell’uscita svanisce lasciandoti nel buio…E tu combatti con le tue ultime speranza per uscire e cerchi di salire arrampicandoti senza successo ,ma allora in QUEI MOMENTI PENSI CHE NON SERVE. E’ inutile la società non mi vuole mi sento un grosso peso non somo degno di loro . A chi vuoi che importa se rimango qui sono anche un pò stanco e poi domani soro morto che bello!!!!!!!!!FINALMENTE LE MORTE CHE BELLO . ORA SONO LIBERO VERAMENTE E FELICE. GRAZZZZZZZZIIIIIIEEEEE!!!!!!!!!!!

  4. 234
    anonimo -

    cara sonia,
    mi spiace ma mi trovo completamente in disaccordo col tuo intervento.
    Adesso ti spiego:

    1-Vorrei che chi pensa a certi gesti incoscenti potesse per un attimo non pensare solo a se stesso
    Solo alla morte non c’è rimedio per tutto il resto si può trovare una soluzione

    allora, ricapitolando: secondo te gli aspiranti suicidi dovrebbero continuare a esistere solo per far felici le persone che stanno loro accanto. Ma ti sei chiesta a che tipo di esistenza li condanni in questo modo? Tu, come altre persone che pensano per schemi troppo astratti e generalizzati, hai in mente un’immagine del suicida come un ometto che si lascia trasportare dalle proprie passioni, spinto dall’istinto e incapace di intendere e di volere, probabilmente a causa della sua debolezza e del suo egoismo: non dubito che certe persone si uccidano per motivi frivoli e senza pensarci seriamente, ma tu dimentichi quell’altra categoria di suicidi che impiegano anche anni per maturare la loro convinzione, dopo infiniti e martellanti esami di coscienza, dolori, delusioni, nuovi tentativi, nuovi fallimenti per arrivare infine alla conclusione sofferta che non si uscirà mai dal proprio incubo. Scommetto che a questo punto insisterai sul fatto che molte persone hanno pensato alla morte, hanno sofferto come e più dei suicidi stessi eppure sono riusciti a superare, grazie alla propria “forza” di volontà e al pensiero altruistico dei propri cari, ogni difficoltà e hanno scoperto quanto sia bella la vita. Ma come puoi giudicare pensieri ed emozioni che puoi solo immaginare, partendo dal tuo personale punto di vista? Tu hai parlato di un ragazzo che si è suicidato, lasciando dei parenti disperati: ma conoscevi davvero così a fondo i pensieri e il dolore di quel ragazzo da poter presumere che fossero solo problemi sciocchi e temporanei? E credi che i suoi parenti sarebbero stati capaci di aiutarlo, e avrebbero preferito tenere in vita una persona disperata solo per non sentirsi in colpa?

    2-la vita è un dono che con il tempo si distribuisce anche alle persone con cui si viene in contatto legati da amore, amicizia, stima anche se certe volte tali sentimenti non sono palesati.

    La vita non è un dono: la vita è prima di tutto un’imposizione fuori dal nostro controllo, e il giudizio che le diamo è assolutamente soggettivo. Tu probabilmente la consideri un dono perchè hai trovato il modo e i mezzi per affrontarla, ma non tutti sono così fortunati, non tutti sono come te. E il tuo punto di vista non è il migliore, è uno dei possibili: perchè quello del suicida deve per forza essere peggiore? Che poi le nostre vite entrino in relazione con altre è certo, ma che ne siano dipendenti e riconoscenti, questo è solo una tua interpretazione: io anzi credo che la dignità di una vita sia solo nelle mani di chi la esercita, e che il suicidio sia l’ultima possibilità per affermarla.

  5. 235
    anonimo -

    3- Che diritto si ha di tradire e distruggere tutti quelli che ci vogliono bene? E’ un gesto che uccide tutte le persone che ci amano. Che diritto abbiamo di ucciderle nell’anima e condannarle ad una morte in vita?

    Che diritto hanno le altre persone sulle nostre esistenze? È proprio nella nostra totale libertà che si esprime la nostra dignità: bisogna però usarla con prudenza e riflessione. Se dopo infiniti tentativi si scopre di essere in un buco senza via d’uscita, mantenersi in vita sarebbe un martirio personale e un egoismo collettivo, fatto solo per conservare le apparenze. Che diritto abbiamo di imporre la vita a una persona senza speranze?

  6. 236
    anonimo -

    Caro yoel,
    già che ci sono rispondo anche a te

    1-non propone alcun rimpiazzo alle religioni medioevali che non interessano più la maggioranza delle giovani generazioni
    di incoraggiare, di sostenere e di promuovere le nuove soluzioni spirituali

    le vecchie religioni medievali, o le nuove soluzioni spirituali come le chiami tu, non vengono adottate semplicemente perchè, nel nostro mondo dominato da una visione prettamente scientifica e meccanicistica, siamo troppo cinici e disincantati per accettare ancora le chimere della filosofia e soprattutto della religione.

    2-L’uomo è un animale religioso, e fintanto che non si ridarà posto nella nostra società alla filosofia e al sogno, a questa indispensabile cultura dell’essere

    È proprio qui che ti sbagli! L’uomo vorrebbe essere ancora un animale religioso, ma ora che ha aperto gli occhi anche strappandoseli non dimenticherebbe quello che ha visto, l’immagine cioè di un’esistenza in cui non esiste alcun valore intrinseco o universale, dal momento che è la singola persona che glielo dà arbitrariamente: l’unica certezza universale è quella della morte, e tutto ci porta a credere che dopo non ci sarà più nulla. Tornare a consolarsi con dei sogni sarebbe un grave passo indietro, perchè sarebbe un tentativo di dimenticarsi, o di fuggire, da ciò che sappiamo. Sono d’accordo con te che l’uomo moderno sia disperato perchè ha eliminato il suo lato spirituale, ma vuoi davvero calarti in un sogno invece di affrontare la realtà?

  7. 237
    beppino -

    I tuoi discorsi non li leggo neppure…non abbiamo bisogno di filosofia , né di sermoni su questo sito..non pensi che quello che scrivi non aiuta per niente gli altri a cavarsela? sono parole.

    Su , mi dispiace un po’ per il mio brusco intervento.

    Ciao.

  8. 238
    nino -

    Ho dei sintomi fisici terrificanti praticamente quelli di una malattia neurologica che
    piano piano nel tempo sono peggiorati faccio fatica a camminare ho il corpo pieno
    di dolori a volte più intensi a volte meno i movimenti non sono più armoniosi ho
    la convinzione di avere una malattia del cervello non riesco mai a essere rilassato
    ho il cervello che è come paralizzato non mi viene in mente niente faccio fatica a
    concentrarmi e quando mi concentro magari guardando la televisione o stando in mezzo
    agli amici sono ossessionato dal fatto di non essere normale di non provare piacere
    per le cose ho 25 anni e non provo più pulsioni sessuali se non raramente mangio per nutrirmi mi lavo e mi vesto perchè così impone la società cado in frustrazioni quando sento i miei amici che parlano di sesso o quando accendo la televisione quando avevo 14 anni mi eccitavo con novella 2000 ora neanche con un esercito di donne nude
    sono rimasto traumatizzato dai racconti delle persone sul sesso ho un senso di oppressione al petto costante ho fatto tanti esami neurologici per vedere se avevo una malattia come la sclerosi multipla con tanto di risonanza magnetica ma non è venuto fuori niente.E’ tutto creato dal mio cervello bacato sento solo il dolore e la fatica i muscoli mi ballano da soli mi tremano le gambe mi sento pesante sono completamente demotivato ho scarsa fiducia verso il futuro che se ne fa il mondo di uno come me mi sento inutile e la vita in queste condizioni non mi piace ho preso farmaci che hanno alleviato questo dolore questa anestesia delle emozioni psicofisiche ma sono sempre stati poco efficaci vedo che tutti sono presi bene provano sensazioni forti sono inseriti ridono scherzano piangono mentre io mi sento una merda che fa fatica a stare in piedi è da 7 anni che sto in questa situazione e nel tempo sono peggiorato faccio fatica a parlare vorrei morire che senso ha vivere così?Mi sento intrappolato in un corpo che non controllo i pensieri sono spesso lenti e disorganizzati vorrei dormire sempre per scappare dalla vita…

  9. 239
    ferruccio -

    nino,vorrei darti un consiglio,prova la terapia con i fiori di Bach,possono migliorare molto i disturbi neurologici come i tuoi,su internet c’è anche un sito a cui puoi rivolgerti per un consiglio o anche per un ordine e ti possono seguire costantemente nella cura con un forum dedicato appositamente :

    http://www.forumsalute.it/floriterapia

  10. 240
    anonimo -

    ..senti chi parla beppino..proprio tu che parli continuamente di Dio mi vieni a dire di non fare sermoni.cmq io volevo solo discutere civilmente di un problema,cosa che a quanto pare tu non sei in grado di fare..

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