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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 14.902 commenti

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  1. 2141
    michelle -

    Io probabilmente l’ho capito solo grazie a questo forum,che il suicido non è un atto di vigliaccheria!Lipsia,inizialmente la pensavo come te,entrai i questo forum accusando chi vedeva nel suicido una fonte di liberazione da ogni male…ma solo imparando a leggere le sofferenze e i mali di alcune persone,ho capito che non è cosi!FLEXO75,beh almeno mi rasserena che tu nn pensi al suicido…ma…sempre s enon sono invadente,la vera è propria causa del tuo male…qual’è??credo che la vera causa non me l’hai detta!

  2. 2142
    DAGO44 -

    Sono di Carpi Provincia di MODENA.Nessun problema da parte mia.Sento che il vederci possa farci bene a entrambi.Un abbraccio,una risata,una mangiata e una bevuta,stare insieme a volte è meglio che tanti post..
    Vi abbraccio DAGO44

  3. 2143
    diffi -

    La poesia inviata da Hellen non è di Neruda, ma di Martha Medeiros, poetessa brasiliana. Cercate in Internet e avrete la conferma.

  4. 2144
    diffi -

    Per Hellen e per voi tutti:

    La vita non è uno scherzo.
    Prendila sul serio,
    ma sul serio a tal punto
    che messo contro un muro, ad esempio, le mani legate
    o dentro un laboratorio
    col camice bianco e gli occhiali
    tu muoia affinché vivano gli uomini
    gli uomini di cui non conosci la faccia
    e morrai sapendo
    che nulla è più bello, più vero della vita.
    Prendila sul serio
    ma sul serio a tal punto
    che a settant’anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
    non perché restino ai tuoi figli
    ma perché non crederai alla morte
    pur temendola,
    e la vita sulla bilancia
    peserà di più.
    Nazim Hikmet

  5. 2145
    Piccolina -

    Ah che bello che qualcuno legga! Oggi mi sono detta, se non c’è nessuna risposta allora non scrivo piu perchè tanto….
    invece che qualcuno che legge, che bello. E’ si, purtroppo le cose vedendole dall’esterno sono sempre problemi degli altri che ci si scrolla di dosso subito volentieri. E chi invece c’è dentro, ci vive. Ci vive come? Cercando di trovare qualcosa che dia un pò di sollievo, un attimo di felicità, una stellina da qualche parte a cui attaccarsi per un momento. Forse neanche la speranza, è già una parola grossa, perchè quando hai visto tante nuvole nere, poi anche se vedi un pò di sole non è che ti fidi che rimanga. pensi che è meglio non sperare che rimanga, perchè poi se va via ci rimani male di nuovo. per mè è molto difficile fidarmi. Prima di fidarmi…..
    Poi magari succedono delle cose negative e ti convinci di non valere niente. Non so voi ma io sono esperta. E non è vero. Si, magari ce ne sono cento di piu svelte di me, ma insomma, anch’io valgo. E anche voi.
    Certo, come fai a ragionare quando hai il buio totale? Credo che sia difficile per chi stà fuori capire che quando hai il buio totale, non è che la razionalità aiuti tanto. Che vengano li e ti dicano, ti spieghino, ti convincano….non serve. La mia opinione, che mi sono formata per esperienza su di mè, è che quando sei giù devi trovare tè qualcosa che ti ispira. Se cerchi è già buon segno. poi, se sei fortunata ad avere vicino persone con cui ti senti bene, che ti ascoltano, ti capiscono o cercano di farlo, ti fanno capire che a tè ci tengono, BINGO! Credo che sia importante che ti accettino tutta, così come sei, con la tua tristezza. non bisgona crogiolarsi nella tristezza, ma è pur sempre una parte di noi. nasce da nostri pensieri, da nostre delusioni, da aspettative non soddisfatte. se si cerca di guardare negli occhi le delusioni, le tristezze, le paure, secondo mè è meglio. sennò rimangono sempre cose scure, nere, buie, paurose, incubi. E’ difficile guardare negli occhi le paure, proprio perchè fanno paura. terrore. ma insomma, sennò che fai? A mè venivano gli attacchi di panico, mica sapevo cosa erano. mi spaventavo da morire. pensavo veramente di morire. poi, nel tempo, mi sono abituata agli attacchi di panico e l’ho capiti. cioè, ho capito i loro perchè. ora, quando sento qualcosa che assomiglia ad un attacco di panico, per un pò rimango spaventata, poi dico a mè stessa, “ma dai, paurosona, è solo il tuo amico attacco di panico”. In quel momento in un certo senso lascio tutti gli ormeggi per un attimo, e poi mi passa. mi preoccupo tanto di meno di prima. se muoio ok, se vivo ok, se svengo ok, se se se….e cerco di volermi bene. Mi parlo. E DITEMI, CHI FUORI DA ME’ STESSA PUO’ CAPIRE TUTTO IL LAVORO CHE STO FACENDO IO IN QUEL MOMENTO? MAGARI GLI ALTRI STANNO BEVENDO UN CAFFE’! E IO INVECE DEVO PENSARE SEMPRE A COSA MI FA BENE E COSA NO SAPENDO DI ESSERE DELICATA E SENSIBILE PIU DELLA MEDIA DELLA GENTE. PER QUESTO PENSO CHE DALL’ESTERNO NON SI DEBBA GIUDICARE.

  6. 2146
    david -

    Potrebbe essere un’esca, ma comunque interessante perchè l’argomento non è da poco e tocca temi etici, filosofici, religiosi.. Un po’ di tutto. Esistenziali, potrei dire. Penso che ciò che ci rende quello che siamo, siano i nostri confini fisici e mentali. Siamo ciò che siamo grazie ai geni e alle esperienze. I primi sono immutabili e spesso ci penalizzano o ci avvantaggiano dall’inizio e anche le esperienze ce le scegliamo in modo relativo, ma sono quelle che oltre ad averci formati fin’ora soprattutto durante certi periodi della vita, continuano ad apportare delle modifiche.
    Tornando al tema del confine: abbattendone uno alla volta tra noi e il resto che percepiamo come esistenza, ci porterebbe a una condivisione. Non saremmo più noi stessi ma parte di altro.
    Tendenzialmente ricerchiamo una comunione col prossimo e la timidezza, l’insicurezza non sono d’aiuto. Penso che ognuno abbia pensato al suicidio in fasi problematiche della vita, soprattutto in mancanza di conferme. Chiunque non sia troppo preso da se, intendo.. almomento!
    C’è chi ci pensa di continuo perchè l’educazione e l’esperienza non gli hanno fornito le armi necessarie per vivere senza fare una fatica bestiale passo dopo passo.. Ma prima o poi chiunque sbatterà la testa, si farà male e si metterà a pensare, a porsi questioni e a cercare motivazioni.
    Tornando alla parte razionale della lettera di Beppino. Anche i cattolici parlano della morte come Pace Eterna, i buddisti lo chiamano Nirvana e comunque è una cosa buona. Io vedo la morte come crollo di ogni suddetto confine, smaterializzazione totale. Materialisti come siamo, noi all’ovest ci siamo inventatiil Paradiso. E se merito e colpa non ci fossero e non esistesse il libero arbitrio com’è matematicamente dimostrabile? Certo, dal nostro punto di vista limitato usiamo parole come libertà, caos.. L’unica è ‘imprevedibilità’. Cerchiamo un senso per ogni cosa e se ogni cosa racchiudesse già in se il proprio significato, ogni azione avesse una logica nello spazio e nel tempo? Se smettessimo di giudicare in base a criteri nati dai nostri limiti?
    Personalmente ritengo la morte una cosa buona ma morire meno divertente. La vita ci da per toglierci e io preferirei, se potessi, che fosse lei a togliere anche l’ultimo respiro dal mio petto. Magari ci sono esperienze che dobbiamo ancora fare, cose per cui vale ancora la pena di andare avanti. Non conosciamo niente di quello che ci succederà e seppure penso che la nostra esperienza sia un continuo passaggio dalla speranza alla disillusione.. sono curioso. Non voglio che la seguente sia intesa come battuta, ma ormai ho pagato il biglietto e anche se il film fin’ora è stato schifoso, sono curioso di vedere come va a finire.. Chissà.
    Grazie per l’attenzione.
    Con affetto, David.

  7. 2147
    flexo75 -

    Ciao Michelle, non sei invadente solo che mi stai facendo una domanda da un milione di dollari. Ci sto provado anch’io a capire perché e non ci riesco. A volte penso semplicemente che la vita si metta un po’ di traverso, senza un perché, senza un reale motivo. Forse come dice piccolina anch’io sono fatto così e basta ed il trucco sarebbe semplicemente quello di accettarlo senza farmi troppi problemi. A proposito piccolina, leggo sempre i tuoi post e mi piace quello che scrivi.

    ciao a tutti

  8. 2148
    gente che capisce -

    Ciao raga stringete i denti,prima o poi le cose cambiano..il guaio è che a volte ci vuole troppo tempo xchè cambino,voi sperate,come faccio e ho fatto io,la mia situazione è di merda,ma sento di dirvi..stringete i denti!

  9. 2149
    Ebudae -

    “una stellina da qualche parte a cui attaccarsi per un momento”. Grande Piccolina tu sì che scrivi belle parole!!! Ce ne vorrebbero di persone come te su questo forum… Avere una sensibilità più alta della media per me non è stata una gran bella cosa anzi mi ha fatto solo soffrire. Avrei preferito non averla ma tant’è… Michelle mi fa molto piacere vedere che sei entrata in sintonia con noi. David c’è troppo poca emotività in quello che scrivi parli come un professore… magari scrivi qualche altro post perchè secondo me non sei così distaccato come sembri… Dago anche attraverso i post si può stare insieme Internet annulla tutte le distanze…

  10. 2150
    ely -

    flexo grazie x il link!
    dago la lettera è molto bella,complimenti.

    ho recentemente perdonato una xsona da tutte le cattiverie ke m aveva fatto e della sua mancanza di rispetto nei miei confronti.nonostante ciò fino a stamattina lei continua a dire cattiverie sul mio conto.non era una xsona qualsiasi.era l’amica di una vita.e lei continua così.a sputtanarmi e a odiarmi x cose ke nn ho fatto e a buttare male su male.
    xkè mi chiedo io..xkè??prima qnd credveo alla reincarnazione avrei dtt “cos’ho ftt nella mia vita precedente x meritarmi tt qst?”
    adesso nn credo + a nnt..
    io nn mi voglio uccidere,e credo ke probabilmente nel suo cuore la maggioir parte di noi non lo vuole fare davvero.
    siamo solo depressi.
    o forse ci lamentiamo troppo..

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