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Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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ciao a tutti!!
per parte mia , ho cominciato a scrivere poesie , ad andare a passeggiare , a leggere e anche a scrivere musica.Ma sono prigioniero della concezione parentale per quanto riguarda la vita.Per cambiare vita , vorrei andare a vivere in Inghilterra più tardi, ma per ora studio l’italiano , quindi…da piccolo ho esitato tra studiare l’italiano e studiare il pianoforte.Non ho scelto il pianoforte perché provocava troppo stress quando dovevo suonare davanti agli altri.Ma quasi suono ogni giorno.
Adesso Giacomo , sì , forse come me sei ancora giovane.Chissà se più tardi non vivrai felice? Chissà se non ci saranno dei progetti che si realizzeranno in vita tua e ti renderanno una visione più positiva ?!!
Siamo noi gli attori della nostra vita…tocca a noi renderla bella nonostante tutte le porte chiuse , e nonostante le esigenze della società.
Ti dico ciò perché anch’io sto cercando di cavarmela,in mezzo alle idee di suicidio.Vorrei dire una cosa forse difficile da realizzare , ma…: i tuoi sogni , fa’ di tutto perché si realizzino.
Ciao!!
Bravo Beppino! il progetto dell’Inghilterra mi sembra stupendo. devi solo programmarlo bene e attendere che giunga il momento giusto.
secondo me, vale la pena di provare cambiamenti radicali quando ci si sente di farli.
ad Anonimo mando un bacio virtuale per ringraziarlo del suo post, che mi è stato utile. anzi, adesso me lo vado a rileggere, anche se mi ci sono ritrovata in negativo solo sul fatto di lamentarmi troppo spesso…
prima o poi, però, dovremmo anche parlare, come già ha fatto Beppino, dei motivi soggettivi per cui ci lamentiamo e di quelli oggettivi, come quello di ania. non vi sembra che potrebbe essere interessante?
e bisogna aver imparato, o imparare ora, ad amare… e anche a farlo nel modo giusto, purtroppo… cosa che sembra facilissima ma che spesso è invece l’origine indiretta di molti guai…
scusate se eccedo un po’ ma questa la voglio proprio scrivere:
“Una comunità esiste quando uno ha cura dell’altro” (Socrate)
vogliamo essere una piccola comunità, nell’ambito di “Lettere al Direttore”…, che a sua volta è un piccolo nucleo di socializzazione e interscambio… nel mare magnum di Internet?
Chi non “cerca” se stesso e non fa quello che gli dice la sua “vera volontà” e non vive per come è veramente esprimendolo all’esterno non potrà mai sentirsi vivo, come chi vive seguendo schemi pre-impostati dalla società a cui appartiene o porta delle maschere creandosi un personaggio che non gli assomiglia neanche un pò. Sceglie la via più facile che da protezione e sicurezza e gli impedisce di restare solo ma non sarà mai fiero di se stesso e finirà per stare con persone che sono lontane da lui.
ciao
rieccomi! scusate l’assenza ma sto nel bel mezzo di una bronchite…ho tnte tnte cose da dire,in risposta ai vostri post!
-sn contenta d aver dato lo spunto per parlare di vittimismo e masochismo,ho letto gli articoli consigliati da Rossana e li ho trovati significativi!
cmq ribadisco ke è giusto esprimere il proprio dolore,altroché se è giusto!guai tenersi le cose dentro!ma occorre rivolgersi alle pesone giuste,ke vogliano sinceramente ascoltarti e aiutarti!
Nn volevo dire ke siete noiosi o pesanti,Rossana e Beppino,c mankerebbe!ma sl ke talvolta sembra c s compiaccia del proprio dolore,e qst compiacimento s coglie qnd c si racconta,e spesso è davvero legato alla comprensione e all’interessamento di ki t ascolta…
l’ho vissuto sulla mia pelle 3 anni fa!il cortisone m aveva gonfiato,le mie mani tremavano..nn ero l’alexia di oggi…ero spenta…e qnd gli altri m kiedevan cos’avessi,partivo in quarta a raccontare loro la mia situazione e tutte le conseguenze…
ma qnd scoprii ke alle spalle dicevano”la Ale è pesante,c fa venire un magone cn le sue storie di salute…meglio ke nn esca in compagnia”…persone ke nn avendo mai avuto problemi del genere o nn essendo mai entrate in un ospedale,nn m avrebbero mai capito…per loro i problemi erano qli vestiti comprare,dove andare a ballare,con quale ragazza/o provarci…
qndi talvolta fare le vittime o cmq amplificare le proprie magagne può essere un mezzo x farsi notare oltre ke per cercare un aiuto..ma spesso può diventare una lama a doppio taglio,cm lo fu x me..
per il primo periodo s puo fare csi,ma il dolore nn è salutare,è dentro di noi ma nn deve divenire parte della nostra persona,va tirato fuori e ELIMINATO!!!
-Beppino,gli psi purtrop,un po cm tutti i medici,han il compito di dirti cos’hai,prima di dirti cm guarire…
nn devi aver paura di scoprire qli sono le cause del tuo malessere!
anzi,bisogna riconoscerle prima ke s radichino troppo in profondità!
purtrop cm esempio parallelo da proporre ho solo qlo del tumore…
-in qsti 2 giorni ho riletto i miei diari di 2-3 anni fa…parlavo di morte,di odio,di rancore,di sofferenza…avevo problemi di salute,qli di cui parlavo prima..e i miei genitori cercavano cn i mezzi piu spregevoli e disonesti di distruggere la mia storia d’amore cn un ragazzo..
ke periodo ragazzi…scrivevo di essere sicura ke nulla sarebbe mai migliorato,ke la mia vita sarebbe stata sempre e unicamente dolore…
ora mi rendo conto ke nn avendo seri problemi di salute da un tot,ho cambiato visione della realtà…chissa se ritornerei nel buco nero della depressione se quei probemi ricominciassero..è propr la salute il mio timore piu grande..senza la salute nn puoi davvero fare nulla pensavo…c’è ki la pensa diversamente,e io invidio enormemente qle persone…
-insomma,noi in qst forum stiamo cercando delle soluzioni!!!nonostante s intitoli “suicidio”! Giacomo,acciderboli,c’è sempre un momento migliore x farla finita!Raccontaci piuttosto i tuoi problemi!Nn siamo mica dispensatori di metodi per suicidarsi!
-Grande anonimo!
infatti,dopo aver capito ke la mia famiglia nn esiste,ke mio padre l’ha rovinata e pian piano sta logorando e consumando mia madre,ke è arrivata a manifestazioni psico-somatike della sua insoddisfazione,frustrazione,risentimento e sfiducia nella vita(potrei dire ke lei sta aspettando la morte senza aver mai provato a reagire)e ha pure influenzato my fratello,facendolo crescere cn complessi esistenziale sul rapporto coniugale e famigliare(s è visto qnd ha troncato il suo matrimonio dp soli 6 mesi e qsi inspiegabilm)…
io a tt qst m sono ribellata.
my padre nn s permette d intromettersi nella mia vita, x me è diventato un estraneo in casa,se nn un ospite sgradito…
ho cercat d tendere una mano a mia mamma,ma lei nn la coglie…
io ho deciso ke regairo all avversita o ai miei errori,nn aspettero ke mi skiaccino…
e ho deciso di vivere,d vivere ogni singolo momento,di cogliere ogni occasione,sia essa la piu strana e particolare o apparentemente inutile…vivere nn significa semplicemente esistere,,un’esistenza puo essere vuota…Leopardi è un genio,il suo pensiero m ha colpito molto e qst concetto lo esprime nell’operetta morale “dialogo tra un fisico e metafisico”…parla anke del suicidio in “dialogo tra porfirio e plotino”,sempre della stessa raccolta…
-Sì Beppino,fai d tutto per relaizzare i tuoi sogni=realizzare te stesso!
compiacerci del nostro dolore è rimanere inattivi,è nn progredire,è entrare in un circolo vizioso,un labirinto in cui s riskia d perdersi!
no Ross,è bello il gioco delle piccole perle di serenità!!
*]è fare colazione assaporando il miele ke s scioglie nel latte caldo fumante mentre un raggio di sole filtra dalle fessure della tapparella della cucina facendoti pensare al preludio di una primavera ke s avvicina…
*]è rileggere ciò ke scrissi anni fa e oggi dire “sono felice”.
Joey, hai espresso un concetto stupendo: diventa quello che realmente sei! tu l’hai detto in un post ma c’è chi ne ha fatto un libro… che ho letto e mi è molto piaciuto, anche se spesso è difficile ritrovare la tua “ghianda”, che può farti diventare una grande quercia, o l’altro qualsiasi semino che è alla base della tua essenza e che ti trasformerà in qualcosa magari più piccolo ma non per questo meno bello, a causa di tutte le sovrastrutture che ci rendono difficile l’identificare con chiarezza il progetto che esiste come proiezione ideale in ognuno di noi.
Alexia, grazie per il tuo “piccolo piacere”, che mi ha comunicato speranza. ora che ci hai raccontato della tua famiglia, e che hai aggiunto dettagli sulla malattia, capisco meglio la tua maturità e la tua possibilità di capire. anche se ogni dolore è diverso, dipende, come ben sai, dal nostro personale modo di viverlo e anche dalla nostra capacità di sopportarlo. auguri per la tua bronchite, e riguardati al meglio. guarisci presto! un bacio per avermi chiamata Ross, che mi ricorda un tempo di amicizie e di crescita.
ah, dimenticavo: bella anche l’idea di mettere un * davanti ai nostri piccoli piaceri, così ci libera dalla schiavitù del contarli e magari fa sì che diventino in fretta ancora di più…
ehmmm, lo so che sono troppo presenzialista ma ho bisogno di esprimermi: il post di Alexia e le letture in rete di questi giorni mi hanno definitivamente convinta (ed era ora!) che il mondo del dolore non può convivere con quello della normalità. sono proprio due opposti emisferi!
… e penso a Beppino, e alla sua incertezza fra lo studio dell’italiano e il pianoforte… e all’ovvia conclusione che il pianoforte era comunque parte di lui, visto che ora lo suona!
mi fa tenerezza pensare che l’avesse accantonato per via della sua sensibilità all’esibirsi in pubblico…
visto Beppino che l’amore per la musica si è fatto strada lo stesso, nonostante le tue iniziali resistenze?