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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 14.902 commenti

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  1. 1521
    ray -

    Mattia,dillo questo grande male,non te ne devi vergognare,io me ne vergognavo parecchio..poi parlandone ho visto che esageravo veramente,il confronto è essenziale,bisogna abbattere le barriere che ci costruiamo da soli intorno a noi,apriti..se non lo vuoi fare qui trova la persona giusta per farlo,naturalmente non uno qualunque.
    La strada che io ho trovato e mi ha aiutato è stata semplicemente quella di conoscere una counselor,probabilmente non sapete neanche cosa sia il counseling,ma per me che stavo sotto terra è stato essenziale,direi illuminante.Non è una analista,ne uno psicologo,ma credo che sia molto meglio,io ho ottenuti grandi risultati su di me,li ho visti,sono cresciuto e mi sono rafforzato parecchio.Se siete interessati basta che digitate la parola sul pc e usciranno le informazioni,io ho avuto la fortuna di avere una ragazza molto molto in gamba vicino a me,voi non so di dove siete ma è una cosa oramai che ha preso piede un pò ovunque.Vi consiglio vivamente di pensarci,io ero scettico,ma la cosa mi è servita parecchio…invece che vari psicologhi o analista,o pillole antidepressive del cavolo!Questo Ely te lo consiglio anche a te,quella è stata la mia guida,ti devi dare una possibilità,ma sicuramente ne uscirai,intanto goditi se ci riesci questi giorni di vacanza,ti invidio anche!
    Paola,perdere la madre non è facile,è triste,la mamma è il nostro amore più grande,ma non l’unico,sei cosi sicura che ai tuoi non freghi niente di te?io non ci metterei la mano sul fuoco,credevo lo stesso anche io,ma era una mia concezione mentale errata,queste cose però le devi capire tu.Io non so quanto realmente voi state male,io ci sono stato talmente tanto che non ci voglio neanche pensare,un incubo,però desideravo uscirne,lo volevo…provateci anche voi,certo non dall’oggi al domani ma provateci anche voi,da soli è quasi impossibile,per questo vi dico che c’è bisogno di una guida,e se volete la trovate.
    Mattia non ti affliggere così tanto,e raccontaci di te se ti và…

  2. 1522
    ray -

    Da un libro che sto leggendo:
    Bisogna essere se stessi,assolutamente se stessi,questa è la forza d’animo.Ma per essere se stessi occorre accogliere a braccia aperte la propria ombra,che è ciò che rifiutiamo di noi.Quella parte oscura che,quando qualcuno la sfiora ci fa sentire punti nel vivo.Perchè l’ombra è viva e vuole essere accolta.Anche un quadro senza ombre non ci concede le sue figure.Accolta a braccia aperte l’ombra cede la sua forza,cessa la guerra tra noi e noi stessi e perciò siamo in grado di dire :Ebbene si,sono anche questo.Ed è la pace cosi raggiunta a darci la forza d’animo e la capacità di guardare in faccia il dolore senza illusorie vie di fuga.Tutto quello che non mi fa morire mi rende più forte scrive Nietzsche.Bisogna attraversare e non evitare le terre seminate di dolore,perchè il dolore appartiene alla vita allo stesso titolo della felicità.Il dolore come fatica del quotidiano,come inevitabile parte della vita,come oscurità dello sguardo che non vede via d’uscita,eppure la cerca perchè sa che il buio della notte non è l’unico colore del cielo.

    Leggere è un grande rimedio alla tristezza,leggere ti fa capire che non si è soli,ti fa ragionare,ti amplia la mente,ti fa riflettere su tante cose,ti fa crescere..leggere è uno dei rimedi più forti contro il malessere esistenziale.leggete,anche quello è un confronto e uno sfogo

  3. 1523
    Consuma ossigeno -

    Parte 1 di 2

    Quando tutto sembrò aggiustarsi, ecco che d’improvviso si ritorna al punto di partenza, se non peggio. Mi spiego meglio: dalla speranza di convivere con una fanciulla ed illudersi di migliorare la propria inutile vita, mi ritrovo bellamente nella stessissima situazione che mi attanaglia da ormai una decina di anni, con la dura realtà dell’età che avanza e delle scomparse speranze da baldo marmocchio di una volta. Oltrepiù per aver aiutato economicamente la fanciulla interessata (che ha problemi di salute) con cui avrei dovuto convivere, eccomi ritrovato squattrinato e solo. Di conseguenza i miei giri con l’auto, si sono ridotti drasticamente. Consequenzialmente mi sono ulteriormente estraniato da quel mondo che mai mi è appartenuto, peggiorando la mia percezione di depressione. Tant’è vero che non troppo tempo fa, dopo molto tempo, decisi di uscire una sera di quasi estate per dirigermi a Lignano ad osservare il mondo dalla mia fida automobile, e, al vedere i baldi giovanotti passeggiare spensierati per il lungomare, il mio classico modo d’essere ha fatto sì che in quei istanti in cui assistetti a tale “utopia” (per me s’intende), mi fece crollare quel poco di cinismo che conservo tutt’ora in un moderato e sforzato pianto. Quel che riuscii a dirmi fù: “perchè?”.
    Già, perchè? Me lo merito? E’ colpa mia? Nel mentre il mio faccino venne inumidito dalle mie introverse lacrime, cercai di autoanalizzarmi con la massima oggettività possibile, ottenendo ovviamente il classico peggioramento d’umore, che spesso e volentieri mi porta a pensare al suicidio. Il problema è che al suicidio ci ho pensato già anni e anni fa, ottenendo scarsi successi, vuoi perchè lo stadio depressivo non era ancora avanzato, vuoi perchè ho “purtroppo” e “perfortuna” un forte attaccamento a mia madre, fattostà che al giorno d’oggi ho già le idee ben chiare sul da farsi. Qualche anno fa questa decisione mi intorbidì la psiche per un bel periodo, ora con senno di poi, riesco ad accettare questa decisione con molta naturalezza e pazienza.
    Di fatto si tratta di volermi togliere la vita quando un giorno mia madre verrà a mancare, dato che è lei l’unico appiglio per la quale riesco ancora a trovare una ragione per vivere la mia vita. E’ altrettanto vero che mentirei se dicessi che non nutro ancora qualche bagliore di speranza nel sperare d’incontrare quella tanto sperata persona che tanto amano i classici depressi, per aiutarli a dimenticare il passato e cambiare il loro presente in un ridente futuro, ma ormai ho costruito un solido callo nel mio tallone, che mi fa tranquillamente realizzare che ciò non mi accadrà.
    Tra non molto avrò 26 anni e per ora gli unici modi che ho e conosco per alleviare il mio dolore, è quello di “rifugiarmi” nella natura “incontaminata” e osservare totalmente inebetito lo spazio che mi circonda per poi un giorno come questo, scriverlo in un blog.

  4. 1524
    Consuma ossigeno -

    parte 2 di 2

    Le uniche argomentazioni che passano nel mio sconosciuto cervello mi questionano temi a cui non posso non dare importanza. Nel concreto, d’un lato sono orgogliosissimo della mia buona onestà intellettuale, coerenza, simpatia, diretto, vispo, etc etc, dall’altra non riesco mai ad accettare il mio modo d’essere. Se mi ritrovo in questo stato un’anomalia al mio carattere ci deve pur essere. Molto probabilmente il mio essere è poco carismatico alla stragrande maggioranza di persone, che molto evidentemente ciò che ho da offrire come qualità d’intrattenimento è molto rasente lo zero.
    Il paradossale è che avendo passato così tanti anni da solo, quindi estraniato sempre più dalla società, ovviamente provo sempre più difficoltà a relazionarmi con le persone e con il gentilsesso, al punto di girare alla larga dalle fanciulle per non incappare nell’errore di conoscerle. E ciò è molto brutto e frustrante: essere convinti e rendersi conto che non si è al passo per essere una degna persona per la fortunata di turno è molto difficile da accettare.
    Arrivati a questo stadio depressivo, posso anche constatare che ho avuto un lieve calo sessuale, ciò facilita (purtroppo) la mia scelta nell’evitare le balde donzelle. Continuando nella mia “imparziale” autoanalisi del momento, forse la verità è che nonostante ritengo d’avere tutte le carte in regola (intelletto, esteticamente guardabile, onestà di base, etc etc), ritrovarmi a condurre questa vergognosa esistenza mi fa provare ribrezzo quando penso a me.
    Non avrei voluto tutto questo… e non riuscirei ad augurarglielo a nessuno, almeno non per tutti questi anni.
    Finisco qui.

    Scritto il Venerdì 20 Giugno del 2008 verso l’ 1 di notte.

    A tempo perso pubblicherò anche qualche preambolo doveroso.

  5. 1525
    paola -

    ciao ray sono sicura di quello che penso dei miei familiari nei momenti di difficolta non mi anno mai aiutata anzi mi anno sempre sfruttata forse sono stata troppo buona per un mondo in cui mi sento estranea,a volte lessere buona non ti porta a nulla,anzi il bene viene subito dimenticato voglio andare solo a riposare nella morte e non soffrire piu.
    un abbraccio

  6. 1526
    paola -

    ely buon viaggio e ti auguro di trovare quello che cerchi
    un abbraccio

  7. 1527
    Monk -

    @paola: hai scritto che la tua vita è andata a rotoli, che ti senti o sei una “perdente nata”, che tutti ti trattano con indifferenza.

    Ma questa è la società, Paola, o è la vita? Riflettici. Sei proprio sicura di voler fuggire dalla vita? Io non credo. Sembri una persona estremamente sensibile, sicuramente in un momento di difficoltà, che però non mi dà l’idea di voler morire, ma semplicemente di vivere in un mondo diverso, in una società diversa. O, ancor più semplicemente, di trovare il proprio posto, e di accettarsi anche in questa società (che certo non possiamo cambiare).

    Tieni a mente, però, Paola, che la gente è cattiva, generalmente insensibile, specialmente quando si rente conto che una persona è particolare, diversa dal gruppo – anzi, dal “gregge”. La gente è invidiosa e stupida, e nella sua invidia e stupidità tende a fare gruppo proprio per far sentire TE inadeguata, TE perdente, TE incapace di fare alcunché.

    Ma devi imparare a capire se è vero o no che sei così, e non certo specchiandoti in quella gente, nelle sue reazioni, nella sua indifferenza, nei suoi sguardi magari superiori o sprezzanti.

    Capita che la gente cerchi di prevaricare. Capita sempre. Capita che la gente ti ignori. Capita spesso. Ma se tu hai consapevolezza di valere (ed è una consapevolezza che devi tirare fuori guardando dentro te stessa e SOLO dentro te stessa, SENZA RICAVARLA DAL COMPORTAMENTO DELLA GENTE) ti renderai presto conto che puoi mettere a tacere la gente che cerca di prevaricare; che puoi permetterti di ridere in faccia a chi ti ignora, perché il fallito è lui, piccolo ominide che per non cadere nella sua mediocrità si aggrappa alle mode, al gruppo, ai canoni imposti dai media.

    Dai, Paola, forza. Anch’io ho avuto brutti pensieri a volte, eppure sono un carattere estremamente forte, ho un bel lavoro, e così via. Ma mi mancava (e mi manca tuttora) avere qualcuno che mi abbia dato, in vita mia, un abbraccio sincero e vero.

    Ma la vita è lunga, bisogna stringere i denti, combattere, non arrendersi, prendere a pugni ‘sto mondo! Paola, sto e stiamo con te. Coraggio.

  8. 1528
    ray -

    Consuma ossigeno ma tu sei fantastico!!il mondo non può fare a meno di gente come te credimi!Ed io al tuo posto invece che usare il nick consuma ossigeno ne userei un altro,ce n,è di gente che l’ossigeno lo consuma tu no,anzi,si legge quanto sei intelligente,simpatico e secondo me anche auto ironico,sei un grande e ti vuoi uccidere?ma che scherzi!Essere originali e diversi è dura,è naturale riflettere di più sulle cose,dare un importanza forte all’amore,all’amicizia,a tutto,per chi è sensibile come sei tu,da quello che ho letto lo sei parecchio.
    Quando vedo i baldi giovani tutti insieme che si divertono anche a me mi si stringe il cuore,mi sento soffocare in certi momenti,ma poi passa,sono momenti
    tu pensi che loro siano tutti felici?no.e poi pensi che sentono la vita con la forza e la profondità come la senti tu?no.é dura lo so,anche io ho 25 anni,e sapere che ci sono altri coetanei che provano le stesse cose che provo io,è rassicurante!
    e poi se tieni duro tu una via d’uscita la trovi sicuramente,basta imboccare la strada giusta…intanti potresti leggerti qualche buon libro tipo Demian di Herman Hesse quando non hai niente da fare.leggere aiuta parecchio

  9. 1529
    ray -

    Paola tu non vuoi sentir ragioni..ma come hai intenzione di uscirne da sta situazione?un aiuto non lo cerki?

  10. 1530
    paola -

    monk e la societa che e fatta male pero come vivere in un mondo cosi cattivo, una vita cosi brutta non voglio viverla mi sono stufata di soffrire,poi come posso chiedere aiuto a una societa che non ti considera.
    e meglio morire

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