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Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Come volevasi dimostrare..Anche il lavoro è stato un fallimento..Non per colpa mia ma per chi ha organizzato il tutto..Purtroppo malissimo. E quindi mi sono licenziata..
Per di più ho la febbre,ho lavorato anche se stavo male..E ora? Bo forse ho gli orecchioni( che ho avuto già all’età di 7 anni,ma che a quanto pare sono ritornati ora che ne ho 21)..
Chissà magari è la volta buona? Hehe,tanto nessuno mi aiuta. Ho provato a parlarne con mia sorella di come sto mentalmente e fisicamente ..Lei m ha detto solo ” non pensare a queste cazzate e vai avanti “…Bell’aiuto.
A che serve parlare,se manco m sorella con cui sono sempre assieme con cui compio gli anni lo stesso giorno e mese ( solo che lei ha 3 anni più d me ) non mi da una mano?
Prima mi ha vista piangere(versare qualche lacrima per la situazione) e l’unica cosa che ha fatto è stato quello di darmi una pacca sulla spalla,e commentare il film che c’era in Tv.
Non ce la faccio più,per una volta che mi sono espressa chiamarente,non ho ottenuto niente. Bah.
.Zietta.
Almeno, Leif, sei stato amato… Non ci sputerei sopra…
ciao ebudae se vuoi parlare mi farebbe piacere in privato con te,pure se questi giorni sono molto giu.
comunque la felicita dovrebbe essere a portata di tutti e non di pochi.
un abbraccio
Hai ragione Hellen anche per me nulla ha più senso ormai. Pensa sono stanco ancora prima di alzarmi dal letto la mattina… orribile… alzarmi e vivere nel vuoto… la mia grande occupazione di tutti i giorni…
zietta mi disp molto x il licenziamento..x qnt riguarda tua sorella..bhe dicono ke le xsone a cui si vuole + bn sn qll ke trattiamo peggio..ma nn so garantirti ke sia vero..
hellen,conosco la tua situazione,è difficile..nn so se te l’ho già dtt ma la soluzione sta nel trovare un interesse..è ke a volte serve qlcn ke t dica “puoi riuscirci,credo in te!”..so ke nn t conosco,nn ho idea di cosa t piaccia fare,dei tuoi probl,ecc ecc.ma io c credo!credo ke tu ce la possa fare!
e infine,monk..le tue sn poche parole..ma significative!!nn posso essere ke d’accordo..!
Ciao Monk,certo che non ci sputo sopra,il fatto e’ che poi ti si riperquote tutto contro,il male che hai fatto,diventa difficile soltanto ricordare.E’ la memoria che pian piano ti toglie l’ aria….
Ebudae,sta sera mi collego,dopo cena.Spero tu ci sia.
Zietta,per quanto riguarda tua sorella,posso dirti che a volte tra fratelli,c’è come un senso di imbarazzo,pure i miei fratelli sanno che io non me la passo splendidamente,ma vedo che fanno fatica con me nel senso,si sentono in imbarazzo perchè non sanno cosa dirmi.Io me ne accorgo,loro ogni tanto mi dicono delle cose all’apparenza molto banali,che non riguardano la mia situazione,ma quello è il loro modo di dimostrarmi che comunque mi vogliono bene.capisco il loro imbarazzo che alla fine è anche il mio,e quindi mentre all’inizio pensavo che non se ne fregassero molto,ora so che invece ci tengono ma che hanno delle difficoltà come ne ho anche io a essere spontanei.
Secondo me lo stesso vale per tua sorella,lei ti vorrà sicuramente bene,ma si sente in difficoltà,non è sempre facile dirsi ti voglio bene,soprattutto se è un qualcosa che senti fortemente dentro.
Comunque anche per Lief lo dico,la strada giusta non è quella di allontanarsi dagli altri,ma è quella di avvicinarsi a se stessi,e questo si fa solo con tanti sforzi,tanta fatica.Secondo me più si ha tanto dentro da donare,da vivere,e più si soffre,perchè non si vuole che questo nostro amore vada sprecato,soffriamo tanto perchè noi vorremmo dare tanto,ma non sappiamo a chi,come.
Noi amiamo così tanto le emozioni,la vita,l’amore e soffriamo appunto perchè amiamo veramente queste cose e non riusciamo a trovare la strada giusta dove canalizzare tutto quello che sentiamo dentro.
a volte pensiamo che trovando una persona speciale,risolveremmo tutto,amando risolveremmo tutto,ma io dopo anni di sofferenza,sto capendo che il nostro amore,il nostro impegno prima di tutto deve essere riversato su noi stessi,sulla conoscenza di noi stessi,dobbiamo conoscerci,metterci alla prova,capire chi cavolo siamo e che cosa noi vogliamo,non che cosa vogliono gli altri,ma quello che io che noi vogliamo.Se noi riuscissimo a sentire veramente noi stessi,dentro,se trovassimo innanzitutto una pace interiore,cosa che sto cercando di fare,allora avremmo raggiunto un grande traguardo
Non saranno gli altri a darci l’amore che ci manca,o a dirci che cosa fare di noi stessi,noi dentro abbiamo tutto quello che ci serve per capirlo,ma per capirlo a volte è necessario anche passare momenti difficili,ma la strada verso la conoscenza non può e non è mai stata semplice da percorrere.
Io nella mie sofferenze più nere sono comunque contento di essere così,perchè mi sto accorgendo di come mi conosco sempre di più,sempre più a fondo,e penso con la mia testa,non con quella degli altri.
Ognuno di noi ha delle esigenze diverse dagli altri,e chi scrive qui è evidente che ha delle esigenze speciali,vere,come quelle di arrivare a trovare un serenità vera,fatta di cose vere,speciali,non delle stronzate che si vedono in giro ogni giorno!
Non prendete tutto troppo seriamente,state,stiamo crescendo,e non c’entra qui l’età,si cresce in tutte le età,con difficoltà,ma si cresce
Molto interessante il tuo intervento,Ray,ora lo rileggo e ci rifletto a modo.
Se avessi la certezza che dopo la morte non cè niente..sarei già in cimitero….
E allora Mattia,stai li’ e non ti muovere,dopo la morte qualcosa c’e’,e difatti questa cosa io la temo,e tentenno…..e resto qui…