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Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La notte dormo tra nove e dieci ore. Quando mi alzo, la mattina, porto il cane a spasso, poi mi sdraio sul divano. A malapena mi preparo il caffè e lo bevo, poi mi metto sul divano e guardo dei video di cani che vengono salvati dalla strada, e adottati. Non ho la forza di lavarmi, né quella di mangiare. Passa il tempo, e devo correre per prepararmi ed andare al lavoro. Arrivato lì mi prendo un altro caffè, ché se no non posso lavorare, e funziono così fino alla sera. Poi ceno dai miei, e torno a casa, per sdraiarmi di nuovo sul divano, o per andare a letto. A volte al lavoro sto così male da non farcela a lavorare. Ogni cosa che mi destabilizza…mi ossessiona, riempie i miei pensieri a tal punto che non riesco ad andare avanti nel mio lavoro. I colleghi lo sanno…Penso troppo, ragiono troppo, e quando mi preoccupo per qualcosa…non posso lavorare.
La Bibbia non la lascerò, però voglio trovare la via giusta, l’equilibrio tra un amore ovvio per la vita e Dio.
Amo eccessivamente ogni cosa bella di questo mondo. Mi godo ogni piccola scintilla di Vita, ogni briciolo di gioia, sono un buontempone, ma non posso fare a meno della Bibbia, e di Gesù.
Io…amo ridere, occuparmi di animali, scrivere. Mi piacciono i fiori, gli alberi, la natura, ma anche la città, le librerie, i bei paesaggi, e l’acqua: i fiumi, i laghi…Mi piacciono la montagna e la campagna. Mi piace la musica dell’epoca romantica, e ho tanta tenerezza da offrire…Spesso dò questa tenerezza al mio cane, che se la merita sempre. Ci scambiamo affetto…La mia vita non è fredda, apprezzo intensamente le cose che ho, dato che di indole sono appassionato…ma questo mondo incoerente mi fa male. Appena esco vedo donne che portano il velo, o giovani che trascorrono le giornate non facendo niente…Vedo bambini sfacciati, che non rispettano gli adulti. Vedo inquinamento, detriti dappertutto, corruzione, ipocrisia, tristezza, e quando leggo la cronaca sui giornali, vedo omicidi, guerre, terrorismo…e tutto ciò mi addolora, mi nausea, mi rivolta. Vorrei cambiare il mondo, ma sono impotente: i potenti sono furbi, vigliacchi, corrotti, e sono loro a dirigere il mondo. Il male trionfa dappertutto…e gli ipersensibili soffrono. Io vorrei un mondo migliore. Dico No alle guerre, e a tante cose che non dovrebbero neppure esistere…! Solo che ora non possiamo tornare indietro.
A Lui puoi dire tutto, e ti risponde? Tu cerchi la causa dei tuoi guai e ci parli pure? Ma è difficile farti capire che Dio NON cerca quella ossessione verso di Lui. È quello che ti hanno schiaffato in testa i tuoi quello che ti crea problemi, un dio punitivo, rancoroso, vendicativo, non quello vero. A un Dio Onnipotente non Gli devi niente, se non essere contento di vivere. E poi, preoccuparsi di come va il mondo e soffrirne sino a starci male Bep. Lo capisci che non ha senso? Anch’io vorrei un mondo migliore, magari privo di “tubi digerenti”, ma è un desiderio troppo ambizioso. “Sient’ a me, ajess’ da ‘sto museo, va pe’a strada, tocca e’ femmen, va a rubbà, fa chell’ che vvoi, ma fall’. Chille te mann’n ‘o manicomio Robeppì”. Ciavocià et a bientot.
Beppino,
per trovare serenità, senza rischiose “rivoluzioni esistenziali”, potresti tentare una sintesi fra il pensiero spirituale orientale e quello occidentale, che è la nostra abituale base mentale.
il primo s’immerge nell’UNO, che raccoglie un TUTTO senza nome e senza volto, mentre il secondo distingue e stigmatizza, arrecando spesso più danni che benefici.
prova a riflettere e ad attenerti semplicemente alle regole d’oro di molti uomini saggi di tutti i tempi. te ne riporto ALCUNE, che si compenetrano:
Versione ebraica: “Amerai il prossimo come te stesso”
Versione cattolica: “Non fare agli altri ciò che non vuoi che gli altri facciano a te”
Altre, affini:
– “Non fare al tuo vicino quello che ti offenderebbe se fatto da lui.” (Pittaco, considerato uno dei 7 Sapienti – Grecia, 650/570 a.C. circa)
– “Evita di fare quello che rimprovereresti agli altri di fare.” (Talete, il più importante dei 7 Sapienti – Grecia, 640 a.C.-625 a.C. circa/548 a.C.-545 a.C. circa)
– “Quel che non vuoi sia fatto a te, non farlo agli altri.” (Confucio – Cina, 551/479 a.C.)
– “Non fare agli altri ciò che ti riempirebbe di ira se fatto a te dagli altri.” (Isocrate, maestro di retorica, Grecia, 436/338 a.C.)
continua…
segue per Beppino
– “Ciò che tu eviteresti di sopportare per te, cerca di non imporlo agli altri.” (Epitteto, filosofo greco – Anatolia centrale, 50/130 circa)
– “Agisci di modo che le tue azioni possano avere valore universale.” (Kant, filosofo tedesco – Germania, 1724-1804)
a quanto ho potuto constatare, la dottrina religiosa evengelica è molto dura, proprio come la Bibbia, che risale a millenni fa. così come sono molto pesanti i testimoni di Geova, mentre ci si dovrebbe orientare maggiormente sia su Gesù che su Giovanni, nel loro senso di rinnovata umanità. entrambi parlano ben più d’Amore che di punizione. come fa d’altronde anche S. Agostino…
allenta più che puoi i divieti e le regole. vivi in un ambito più semplice anche se pur sempre molto impegnativo. come puoi immaginare che un Dio possa torturarti tanto asserendo nel contempo di amarti?
un abbraccio.
Io mi torturo da solo…Non penso che sia Dio a farlo. Il senso di colpa non viene da Lui, ma dal diavolo.
Solo che io non mi perdono, quando cado. Sono io a non perdonarmi: Dio mi perdona.
Però io…non posso perdonarmi, perché ho sempre l’impressione di macchiarmi, insudiciarmi…e mi ritengo un peccatore irrecuperabile.
Non lascerò mai la Bibbia… perché Dio è amore, Dio perdona, Egli mi ama più di ogni persona su questa terra.
Seh, vabbè: Dio, il diavolo, Babbo Natale. Beppì, sei un’enciclopedia di sensi di colpa, ti manca solo di indossare il cilicio e di fustigarti con gli uncini. Ti hanno propinato un’educazione che ti ha portato ad odiarti.
Bisognerebbe “resettarti” per poterti aiutare. Comunque io ti perdono. È già qualcosa.
Ciavo depresso.
Grazie.
Stamattina sono andato dal solito psichiatra, e ho fotografato i fiori che ho incontrato per strada. Mi piacciono tanto i fiori, anche se l’autunno non è la stagione migliore per fotografarli.
Non parlerò più della Bibbia, né di Dio, né del diavolo, né di teologia.
Un giorno, almeno fra un anno e mezzo, cambierò città e tornerò laddove abitavo prima. In una città tranquilla e sicura.
Ci ho vissuto per ventitré anni, e non so che cosa sono venuto a fare in questa città insicura, piena di donne velate, ecc. Non mi piace vivere qua. Ho un giardino, l’appartamento è ampio, però abito vicino ai miei, e desidero allontanarmi un po’… ché fra qualche anno compierò i quarant’anni.
A questa età, come mai pranzo e ceno ancora dai miei ogni giorno…?!
Mi piacerebbe essere più autonomo, possedere più indipendenza. Liberarmi dalla morsa famigliare, per vivere da vero adulto. Sposarmi, avere figli, oppure viaggiare, andare nei Paesi Bassi, o in Italia per un periodo abbastanza lungo… però sono bloccato qua, per ora. Un giorno, farò le cose a modo mio.
Ciao.
Esatto, sganciati da quella famiglia. Ti hanno incatenato psicologicamente e reso insicuro. Fai qualcosa di tua iniziativa e perseguila fino in fondo. Vedrai come acquisisci sicurezza e chiarezza di idee. Le donne di quel luogo sono velate? Mussulmane vero? Ok ma qualcuna “svelata” ci sarà pure no? Vai a corteggiare una di queste, una romantica è meglio, invitala a farle sentire qualche pezzo di Chopin suonato da te. La farai innamorare con il tuo virtuosismo, e poi quando sarà in visibilio la prendi con delicata decisione e te la schioppi sul più bello. “Vis puella grata” dicevano i latini. Dopo proverai una forza inimmaginabile. Prova
Golem, parli da stolto…
Qui non scriverò più.
Mi volto verso Gesù, il Salvatore di chi crede in Lui.
Addio.