Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
Pagine: « Prec. 1 … 1.460 1.461 1.462 1.463 1.464 … 1.495 Succ. »
Pagine: « Prec. 1 … 1.460 1.461 1.462 1.463 1.464 … 1.495 Succ. »
Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.
Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.
Per nessuno io conto. Solo per il mio cane. Vivo in una sfera particolare, tutta mia, e ogni altra persona ne è esclusa. Non amo la gente. Anche rispetto ai miei fratelli, genitori, sorella…mi sento estraneo alla cerchia dei miei prossimi. In quanto ai miei colleghi…boh, al lavoro mi annoio. Stamattina ero solo con una collega…che sta sempre lì a criticare, a fare rimproveri… È bastato un rimprovero da parte sua perché io mi sentissi una frana. Io evito la compagnia della gente…Non è in grado di capirmi, e viceversa. Preferisco stare con il cane, da solo, con un po’ di musica, sul mio letto a scrivere. Del resto del mondo, che se ne infischia di me, beh…anch’io me ne infischio di lui. Non ho niente da fare con le persone stupide, anche se io sono stupido. Preferisco stare da solo… anziché affrontare l’esterno, la gente, le macchine, il rumore, e la famiglia. Sarei meglio a duemila chilometri…piuttosto che qua, con un lavoro insoddisfacente, dei colleghi scemi, una famiglia che porta i paraocchi, e una vita triste.
Non voglio più esistere. Eccetto per il mio cane, l’unico essere che mi voglia bene e mi stia vicino in queste ore buie.
Sapete perché la gente è scema? Perché crea la propria perdizione.
La gente, al giorno d’oggi, è individualista, egoista, violenta, incomprensiva…e scema. Anche fra i Cristiani v’è squilibrio di mente. Anche loro possono essere scemi.
Adesso…quasi preferisco gli animali. Loro placano il dolore, tranquillizzano, non giudicano, amano, sono innocenti, e non si prendono per Dio.
Io sono scemo. Perché sono un uomo. Non mi piace vivere. Mi sento estraneo a tante cose…e siccome la morte, o la malattia mortale, può colpire tutti, a caso, senza un motivo particolare…io mi auguro di morire presto… perché vivo fra delle persone che portano paraocchi, e non vedono la sofferenza altrui, non vedono il male, i danni che provocano attorno con il proprio modo di agire, di parlare, di essere…
Mi sento solo, però Filù mi vuol bene.
Meno male che c’è lui…
Beppi, il difficile è “cominciare”. Poi una volta che ti sarai lanciato scoprirai quanto è delizioso, e anzi ti stupirai del magico potere antistress che certe “attività” comportano.
Un caro saluto e buona domenica.
Ma quali attività, Maria Grazia…?
Non ho nemmeno voglia di uscire di casa. Non ho voglia di incontrare nessuno…che laddove abito sono tutti stupidi, non integrati, e rinchiusi, ti guardano con gli occhiacci e hanno paura di tutto e tutti…
Grazie tante. Buona domenica anche a te!
Beppo. Chiuderti in un’abbazia sarebbe la “morte tua”, nel senso che per la tua bellissima misantropia in quei luoghi remoti e “morti al mondo” troveresti la tua pace. In un monastero troveresti Dio, la natura, i canti gregoriani, l’ora et labora mettendo a disposizione la tua specializzazione sulla manutenzione dei libri, e magari un organo dove potresti continuare a suonare musica sacra. La Francia è piena di monasteri, avresti solo l’imbarazzo della scelta, pensaci. E potresti mettere il saio anche a Filù. Il primo cane trappista.
E poi frate Beppinò suona bene.
🙂 Ma no…Inoltre mi innamoro facilmente, non potrei fare il prete o il monaco…
Stamattina devo andare in chiesa, e sottolineo il “devo”, e ci vado già controvoglia…Non mi andrebbe per niente di vivere in un monastero, che io sono un ragazzo solitario, selvaggio, e amante della Libertà…Se andassi a vivere lì, morirei per la noia, l’assenza di Vita, vorrei scappare…
E poi Filù…povero lui.
Andrebbe a fare la pipì su tutte le sedie, e si annoierebbe da morire…I monasteri sono luoghi morti, con gente già morta. Anche la Bibbia è contro questo tipo di organizzazione.
Mamma mia, quanto non ho voglia di andare in chiesa stamattina…!!! Poi mangio con la famiglia al ristorante cinese, e Filù dovrà rimanere da solo per ore, che a lui nessuno ci pensa eccetto io…
Vedi a quante regole sei sottoposto? La Messa, il pranzo rituale e per giunta cinese , Filù solo come un cane, sono quelle che ti consumano la vita; anarchizzati, ribellati, liberati e innammorati. Cosa che puoi fare benissimo anche da monaco. Non sai quante barzellette girano sulle virtù nascoste dei monaci. E poi immaginare Filù che fa pipì sulle sedie è una cosa che mi farebbe gongolare di perverso piacere.
Vabbè, archiviata l’abbazia.
Ciavo.
Beppino,
se mi collego al sito, non manco di leggere i post in evidenza dei vecchi amici virtuali. spesso non scrivo perché non ho nulla o ben poco da aggiungere a quanto espresso in precedenza, senza diventare noiosamente ripetitiva.
avendo però appreso che vivi praticamente con tuo fratello, più tendente all’isolamento di te, mi sembra di comprendere una seria difficoltà in più nella tua quotidianità. credo che pochi potrebbero accettare una presenza-assenza di quel tipo senza cadere in depressione.
per star meglio, ammesso che sia possibile, dovresti poter cambiare parecchie cose nel tuo abituale tran-tran, difficili sia da suggerire che da realizzare.
apprezzo, come te, gli animali, che amano senza giudicare. a me piacciono molto anche i fiori e i colori. cerca di fare il più possibile quello che non ti crea tensione: accettati e amati per come sei e come ti senti di essere.
un abbraccio.
Beppini, in un monastero ce se la spassa, altro che. È pieno di fiori, di colori e anche il tuo cane se la spasserà un sacco. Non credere ai luoghi comuni, credi semmai ai provinciali.
Vivere con un fratello handicappato…in effetti, non è facile.
Stasera odio tutti: mio padre, mio fratello… perché prendono sempre il sopravvento su di me, ed io lascio fare…Comandano anche al mio cane, mentre l’UNICO padrone di Filù sono io. Mi seccano.
Quando sono andato via dalla casa dei miei, l’ho fatto perché con mio padre la relazione era conflittuale, non lo sopportavo più, e volevo l’indipendenza. Ora…mi sorbisco mio fratello, dalla personalità schiacciante…che si rifugia nella solitudine, però a casa mia, non a casa SUA. Non posso nemmeno vivere DA SOLO, no, c’è sempre una personalità invadente qui a casa…Mio padre è rigido, mio fratello è rigido, tutti e due hanno paraocchi, vivono nello squilibrio, e impongono il proprio punto di vista a chi non lo vuole sentire…mentre io sto BENE da solo, nel letto, con la musica e Filù. Mi frego della loro vita rigida, sono sempre lì a fare sermoni…a dare l’esempio…E io odio la disciplina, il rinchiudersi in camera per ore, i sermoni, la morale, e la prepotenza.