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Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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“Ho dovuto trasferirmi altrove, lasciare la casa dei miei, tre anni fa, perché mio padre aveva dato i numeri e mi stava trattando come un cane, mentre ero in depressione.”
Beppino, a me successe la stessa cosa anni fa, quand’ ero molto più giovane. Quando andai a vivere da sola per sfuggire a un clima familiare IMPOSSIBILE dovetti tirar fuori tutta la mia inventiva e la mia intraprendenza per sopravvivere, e non mancarono i soliti giudizi moralistici di chi liquida sommariamente le scelte e il modo di essere di una ragazza che ha uno spirito indipendente.
Ancora oggi c’è chi mi giudica, senza peraltro sapere NULLA di me, se non per “sentito dire” o per quello che ha letto in un forum. Perchè è facile giudicare. Un pò meno lo è lo sforzarsi di conoscere DAVVERO una persona.
Purtroppo non sempre nei nostri rapporti stretti possiamo trovare incastri armoniosi, a prescindere che ci siano o meno buone intenzioni da parte dell’ altro. E non sempre l’ esistenza è una strada in…
..una strada in discesa.
La vita però mi ha insegnato che certe prove che lì per lì ci sembrano ingiuste ( perchè tanti altri a differenza nostra non le devono affrontare ) si rivelano poi alla fine quasi una “benedizione”, per il fatto che ti danno quegli insegnamenti che ad altri saranno sempre preclusi, e la peggiore condanna di queste persone è il rimanere chiusi nella loro grettezza, nella loro ottusità e nella loro miopia.
Dimentica il male che tuo padre può averti causato, anche involontariamente, e cerca di mettere a frutto le cose che hai appreso dall’ esistenza. ma fallo unicamente PER TE STESSO, non per ricevere l’ approvazione di chichessia. Non avrebbe senso e non ne vale la pena.
Diversamente, hai sempre lo staff della Lad Clinic, che ER è una pippa al confronto. io, il mitico Dottor Golem e l’ esimio Professor Yog siamo qui in perenne missione per presentare al grande pubblico i miracoli della ricerca psicoscientifica e dell’ analisi sociologica.
Per ora, sono tornato dai genitori, per qualche giorno, con il cane, da cui non posso separarmi. Mi sento più al sicuro, a casa loro… perché sono pericoloso per me stesso. Mi sento chiaramente in depressione. Non posso più tirare avanti, né intravedere qualche stella nel cielo buio… perché c’è solo buio. Mia madre si prende cura di me, mentre mio padre è esterno alla problematica. È troppo indaffarato, troppo impegnato…e non gliene frega niente del mio caso. Ha sempre fuggito…di fronte alla malattia.
Ciao…
Beppi, ahh quindi è questo il focus del problema? la depressione. Se ti può consolare, ne abbiamo sofferto in tanti, tantissimi, ma se ne esce. Con un pò di volontà se ne esce anche alla grande perchè poi sei più forte e temprato. E non servono per forza psicologi, antidepressivi e palle varie. Basta VIVERE ( nel vero senso della parola ), cercando la propria ideale dimensione. Non parlo di misure anatomiche neh! Dai su, concedimi un pò di spirito. E poi perchè parli così male del buio? io adoro le tenebre e l’ oscurità, mi ci trovo a meraviglia, mentre la luce del giorno e il chiasso altrui mi fanno girare le palle. A volte è solo questione di prospettive.
Un saluto cadaverico.
Beppino,
hai fatto bene a tornare per qualche giorno dai tuoi genitori, se questo ti fa sentire piú tranquillo.
quanto al mettere in atto un suicidio, secondo me, si puó avere abbastanza coraggio e determinazione soltanto se si é DEL TUTTO disperati oppure si sta sperimentando un momento di offuscamento mentale. nessuno dei due mi sembra il tuo caso, per cui, evita piú che puoi d’immaginare che questa sia per te la miglior soluzione.
dalle tue parti non esiste un servizio di Telefono Amico, a cui poterti rivolgere nei momenti in cui ti senti peggio e hai bisogno di parlare con qualcuno per allontanare i pensieri negativi?
puó darsi che tuo padre non abbia colpa della sua incapacitá di affrontare il tuo malessere. gli uomini, cosí forti e sicuri fisicamente, spesso sono molto carenti nel fronteggiare sia i loro che gli altrui problemi a carattere psichico. a maggior ragione se ricadono su persone di famiglia.
sforzati di accettarti, e lascia perdere tutti gli altri.
Grazie tante, Rossana, per il tuo messaggio. Io ODIO i “telefoni amici”, tipo quelli che esistono in Francia. Sono impersonali, puramente freddi, e li odio. Ma davvero, e stamattina sono di umore nero, sto andando dallo psichiatra e mi secca prima del tempo: non voglio vederlo, quello smidollato-inerte-uomo-di-gomma…
Ciao.
È possibile cambiare vita…?? Chi lo ha già fatto? A me piacerebbe. Andrei volentieri a lavorare o con gli animali, o nella creazione artistica, e lontano dalla regione dove vivo.
Oppure farei il traduttore, e abiterei in montagna…
Ciao!
Ma proprio di cambiare medico no eh?
No, il mio medico, che ho visto stamattina, per una volta ha capito la profondità del mio malessere…e mi ha dato un documento da portare al lavoro: non lavoro fino al 7 febbraio…e due giorni dopo vado in montagna per una settimana, per godermi un po’ di pace…Ho portato il mio diario, dal medico, e agli inizi del mese di gennaio scrivevo già di depressione e suicidio, quindi lui ha capito…Per adesso sono proprio in depressione.
Ciao…
Se sai già che è inutile andare dal solito medico, perché non ti decidi una buona volta a cambiare e trovare di meglio?