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Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Basta, piantala con queste minacce. Un sacco di gente si spaventa e diventa ansiosa. Fatti un giro nel bosco. E cambia medico.
Fa male impiccarsi…? Sì, evoco la mia prossima morte…e mi auguro che sia l’ultima volta ch’io ne parlo. Adesso : agisco. Non scrivo più.
Ciao.
Un ultimo ( speriamo ) abbraccio a chi ha provato a capirmi dal 2005 a oggi.
Hai pure un lavoro! Beppì, la tua vita ha più senso di quella di tanti altri e tu pensi alla cassetta di Ferarele? Sei ingiusto, te ne rendi conto? Domani cambia neurologo e vedrai che la vita ti sorriderà.
Molti anni fa (ero un ragazzino di 18 anni) durante le vacanze estive in Puglia soffrivo da oltre tre mesi di una congiuntivite, fastidiosa quanto refrattaria ad ogni cura, questo malgrado diverse visite ospedaliere e da costosi oculisti privati. Mi rassegnai a portare perennemente gli occhiali da sole anche di sera, per quanto ormai pensavo di non risolvere più il problema. Tornato a casa, al nord, passai in farmacia per chiedere un collirio che mi alleviasse almeno il bruciore che mi infastidiva. Il farmacista mi guarda gli occhi e mi dà un collirio di cui non ricordo il nome. Due gocce per occhio tre volte al giorno. Cominciai subito, poi in serata e infine prima di dormire. Il giorno dopo era passato tutto. Il paragone non calza? No calza, si tratta solo di trovare la pillola giusta. Cercala invece di scrivere che ti vuoi suicidare.
Non voglio minacciare nessuno.
Scrivo solo qua quello che provo.
Ciao.
Beppi, ma se proprio devi scegli qualcosa di più esaltante dell’ impiccagione. Per esempio un bell infarto mentre trombi con una sventolona ( per questo mi sa però che devi aspettare qualche annetto ) oppure una roba “eversiva”, tipo un’ esplosione dentro l’ agenzia delle entrate. Quando è chiuso e non c’è nessuno però. così otterrai non due piccioni, ma tre:
– morirai nell’ esplosione
– eviterai di ammazzare altre persone
– distruggerai tutti i loro fottuti archivi e terminali che contengono i dati dei contribuenti.
Mi dispiace, mi sto impiccando. Da due ore sto discutendo con una persona comprensiva e simpatica che cerca di convincermi a togliere la sciarpa che ho attorno al collo. Verrà il momento in cui sarò stufo e morirò. Inoltre, no, la mia vita non ha nessun senso.
Addio.
Uhahah MG, con quello spirito gli farai passare tutta la voglia di suicidarsi a Beppi, e così resta tra noi: sei una strega.
Dai Beppino, piantala e goditi la vita che del doman non v’è certezza. Al limite se proprio non ce la fai, segui le istruzioni del punto uno di MG. E all’acme…addio. Io ci metterei la firma.
Beppino,
per un figlio sensibile é qualcosa di quasi insopportabile non essere accolto e accettato dal proprio padre. Negativitá gratuita, che spesso perdura per l’intera vita. Eppure, sono molti i padri a valorizzare unicamente i figli che rientrano nelle loro aspettative. E´uno dei crimini bianchi, per cui questi uomini non saranno mai puniti. Gran parte di loro non si rende nemmeno conto del male che fa. Un tempo persino con il netto ed evidente rifuto di figlie femmine. Come nel mio caso, terza “delusione”, per di piú imprevista, e pessima sorpresa in un periodo di grave difficoltá economica, a fine guerra.
Non dargli retta: non hai bisogno della sua approvazione per essere te stesso. E non sei affatto un fallimento: nessuno che si comporti correttamente e onestamente lo é. Il giudizio di chi non sa niente di te non ti dovrebbe nemmeno sfiorare. Non permettere che ti arrechi danno la considerazione altrui, basata sul raggiungimento di denaro e potere.
un abbraccio.
Sono vivo. E non so per quanto tempo. Tentativo fallito, sono un fifone. Mi dispiace.
@ Rossana,
Sono un fallimento agli occhi della società. In quanto a mio padre, non ha mai voluto accettare il fatto ch’io fossi depressivo.
Ho dovuto trasferirmi altrove, lasciare la casa dei miei, tre anni fa, perché mio padre aveva dato i numeri e mi stava trattando come un cane, mentre ero in depressione.
Ieri sera ho provato a suicidarmi, e non c’era nessuno, proprio nessuno per parlarmi, per sostenermi. La mia amica migliore ( o perlomeno, quella che “era” la mia amica migliore ) non c’era, ero veramente SOLO…e oggi sono spossato, solo, e alcuni trovano ancora utile di canzonarmi…tramite dei commenti sciocchi e privi di senso.