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Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Non è “solo” bipolarismo. È,bipolarismo. Grazie.
Beppino, avevo capito da tempo che stavi sempre con lo stesso medico, ma che non sa o non vuole risolvere il tuo problema. Tu ti esprimi in maniera più equilibrata di alcuni che qui si ritengono “sani” quando invece stanno messi molto peggio di te, e ti senti “strano” per ipersensbilità e non per problemi mentali. Ma ripeto, oggi il tuo è un disturbo risolvibile farmacologicamente, e senza neppure gli effetti collaterali di cui parli. Ma devi sentire qualche altro neurologo. Ormai questo mi sa o che ci marcia o se ne frega di te.
Beppì, non volevo sminuire la tua faccenda, sei pure suscettibile. Non sei schizofrenico, dove i problemi sarebbero molto più seri, il bipolarismo si cura. Siamo tutti più o meni bipolari, solo che ci sono alcuni di noi che vanno “fuori giri”, come nel tuo caso. Cambia medico, sennò periodicamente starai a berti litri di Ferrarelle per svuotare quella maledetta cassetta.
Credo che il mio medico, sì, se ne frega…e potrei morire domani, per suicidio, che si meraviglierebbe, mentre io glielo dico da mesi: “penso al suicidio”, “penso al suicidio”, “penso al suicidio”, e non reagisce…Forse il non reagire è una tecnica, per placare il paziente e rassicurarlo, nel senso che : “se non reagisco, il paziente non si suiciderà”, che ne so…ma vorrei un medico più reattivo, e più preciso, circa la diagnosi. Forse non sono malato, forse sono solo ipersensibile, chissà…ma prendo ansiolitici, antidepressivo, e antipsicotico…Non so quando la smetterò di prendere queste pillole marce, da cui dipendo.
Tra Natale ed oggi ho pensato cento volte al suicidio, ma…sono sopravvissuto, non so come. Non sono andato in ospedale. Sono rimasto qua, da solo, e ho parlato-parlato-parlato…per sopravvivere.
Beppino,
“affetto da disturbo d’ansia cronica, da fobie” – “Non è “solo” bipolarismo” – “Forse non sono malato, forse sono solo ipersensibile”
difficile per chi non ha le piú elementari nozioni mediche orientarsi nell’insieme delle diagnosi che riporti. ancor piú difficile, a mio avviso, incappare nel medico giusto, che abbia la volontá e la capacitá di trovare qualcosa che possa davvero esserti d’aiuto. vale sempre la pena di tentare, senza peró la presunzione che la scienza tutto possa risolvere.
quando sono stata male per parecchi anni, prima del tentativo di suicidio mi sono rivolta a tali e tanti medici da essere poi costretta a un ricovero in ospedale, per intossicazione da farmaci. ma era molto tempo fa: adesso la comprensione di questo tipo di problemi potrebbe essere migliorata.
mi fa piacere che tu abbia vicini sia tua mamma che Filu. in momenti di grandi difficoltá esistenziali il peggio del peggio é essere soli. sfogati anche qui, se ti sembra utile.
Grazie tante per i vostri messaggi.
Un abbraccio.
Beh stamattina, sono voluto andare a passeggiare in foresta, per rilassarmi. Ho preso la macchina, e sono andato fino a questa. Poi ho camminato tra gli alberi, uscendo a volte dai sentieri, e sono arrivato…vicino ad un recinto, con delle pecore, delle belle pecore. Che meraviglia! Basta solo ch’io incontri questo tipo di bestie per essere felice. Ho scattato qualche foto, e poi ho continuato a camminare. Mi sono fermato davanti a due cavalli, in un campo, e ho toccato il naso di uno…Un naso morbido. Appena uscivo da casa, mi sono imbattuto su un cucciolo di Jack Russell, età : due mesi. Che carinooo! Mi ha leccato un dito, con la sua linguetta piccola.
Insomma, rinnoverò questo tipo di passeggiata, ora che so dove si trovano pecore e cavalli…Non sono andato in chiesa, e probabilmente mio padre me lo rinfaccerà, però stamattina non ce l’ho fatta a svegliarmi in tempo.
Un caro abbraccio a tutti.
Beppino.
Bravo Beppino, continua così. Gli animali sono “onesti”. Frequentali e “ascolta” loro.
Pranzo e ceno a casa dei miei, quasi ogni giorno. E per sfortuna, non sopporto mio padre. È teso, freddo, di ghiaccio, e assorbo ogni tensione che aleggia per la stanza. Mi imbevo dell’atmosfera fredda che regna a tavola… È insopportabile. Quando lascio la loro casa, sono innervosito, in collera. Anche mio padre cambia umore troppo spesso, e non verbalizza niente, ma proprio niente. Arrivo a casa, e mi dico: “ma che cos’è successo perché mio padre fosse così teso…?” E non capisco. Non posso capire, subisco. Alla fine, dopo tanti anni di “sopportabilità”, non ne posso più. Ho voglia di suicidarmi, o di urlare. Insomma, è una sofferenza. Preferisco starmene a casa mia, lontano da lui. Preferisco non vederlo, e rimanere in pace. Ma non posso, perché c’è mia madre…che morirebbe se non vedesse suo figlio.
Un giorno scoppierò…e ci sarà un terremoto a casa loro, perché mio padre si sentirà aggredito. Colpa sua.
……come ci si accorge dei cambi di umore di chi non verbalizza?