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Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Aleksej,
secondo me hai fatto bene a scrivere, a sfogarti almeno un po’. per molti, forse troppi, la vita non è una festa ma una COSTANTE sofferenza. a volte la si subisce per qualcosa di scorretto che si è fatto a danno di altri ma in alcuni casi è inflitta in modo del tutto immeritato.
non ho suggerimenti da darti. è comunque un gesto altruistico, che non tutti sono in grado di fare, quello d’impegnarsi nel continuare a tirare avanti meglio che si può per evitare d’infliggere ulteriore dolore a chi ama e magari sarebbe doppiamente offeso da un rifiuto sia della vita che dell’affetto dedicato.
se puoi e vuoi, prova a sforzarti di considerare questo momento un momentaneo abbassamento del tono dell’umore, che potrebbe avere in seguito possibilità di ripresa. sperare non costa nulla, e spesso aiuta molto!
un abbraccio.
Caro Beppino, come va ora?
Sono passati sicuro un paio d’anni da quando hai scritto questa lettera; pensa mi ero anche registrato ed ho,nel frattempo, dimeticato i miei dati di account…
Vorrei sapere se le cose sono migliorate o peggiorate o (spero di no) tu non sia più nelle condizioni di rispondere.
Sù con la vita Beppino!!!
Aleksej, credo che tu, in poche righe, abbia riassunto la crudeltà della vita e la sua totale assurdità. Il suicidio è nient’altro che porre fine all’assurdità e alla sofferenza. Mi auguro che la tua vita possa migliorare naturalmente. Coraggio. In questo mondo solo gli stronzi se la cavano bene.
Ma c..... Criticano le mie cagate demenziali, che però inneggiano alla vita, e lasciano questi messaggi dove c’è chi è in piedi sul cornicione e ci manca solo che arrivi chi gli dà una spinta?
Tranquillo Golem. Chi ha bisogno di una spinta non si ammazzera’ mai. E’ un gesto che compiono due categorie opposte: i lucidi motivati ed i folli scatenati. E gli appartenenti ad entrambe le categorie agiscono in totale autonomia.
Caro Beppino, pur rispettando la tua volontà estrema, è davvero triste che alcune persone non hanno più voglia di vivere a causa di una grande sofferenza latente, di cui spesso però le cause non vengono razionalizzate, cosa che invece andrebbe fatta molto precisamente.
Sulla Terra nessuno è eterno nè felice, al massimo può essere soddisfatto di come vive, anche se è un’effimera illusione momentanea che sfuma nel tempo o secondo le circostanze.
E’ vero che morire prima o dopo non cambia molto, ma tutti dovrebbero dire cosa li turba o cosa gli manca, prima arrivare a drastiche soluzioni, tu hai mai provato a chiedertelo?
Qualcuno di voi ha avuto parenti morti a causa di suicidio? A me piacerebbe non avere parenti per poterlo fare serenamente, senza responsabilità, senza lasciarmi dietro neanche il ricordo. Sputare su questo mondo e andare nel Nulla, finalmente.
Tutti hanno parenti, compresi i suicidi e gli aspiranti tali. Non si hanno più parenti solo dopo il suicidio.
Nel Nulla? Mmmm… non credo che sia questo l’obbiettivo dell’uomo, bensì vincere questo castello delle streghe chiamato vita e poter dire a questa marmaglia di delinquenti che nel Nulla ci vadano loro, ovvero fuori dalla tua serenità.
Beh, se uno si pone il problema dei parenti non è proprio sull’orlo del suicidio. Più che altro è uno che ha fisime e non si esime dall’enfiare le gonadi altrui con tetre divagazioni. Detto benevolmente, si può definire un menarosto.