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Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Cara Lea, ti prometto che questa sera ti scrivero in privato come si deve. Attendo solo di avere il tempo che meriti.
Qui mi preme dirti, tuttavia, che il suicidio è un atto tremendamente personale e io non sto cercando persone per “andarmene”. Io qui sto discutendo sul significato della vita e della morte. Se e quendo deciderò di suicidarmi sarà una risoluzione che prenderò in piena solitudine, come d’altronde si fa con tutte le decisioni importanti della vita.
Mi piacerà però comunicare con te senza censure e senza gente che commenta a sproposito. Un bacio, a stasera.
Guarda Lea che basta che vai a fare la cooperante in Siria, un missile fa ancora meglio del mitra. Se poi hai un colpo di c*** magari all’andata abbattono il tuo aereo sopra il Mediterraneo.
“Cari fratelli dell’altra sponda, cantammo in coro giù sulla Terra, amammo in cento l’identica donna, partimmo in mille per la stessa guerra. Questo ricordo non vi consoli, quando si muore….si muore soli”.
F. De André.
Lea, soli si vive, soli si muore, altro che suicidio collettivo…..
Quanto al farsi fuori non è il caso di scomodare l’ISIS. Pare basti mettere candeggina in lavatrice al posto del detersivo. Vrum vrum, boooooom, pax.
Eclatante e da prima pagina del giornale di quartiere si si….per il condominio sicuramente, se abiti in condominio, ovvio.
Questa lettera periodicamente pullula di segaioli mentali che, il giorno in cui vedessero una motoretta in lontananza nella loro stessa traiettoria, balzerebbero come capretti pur di salvare la ghirba.
Altro che accopparsi individualmente o collettivamente.
Un po’ come tutti noi, d’altronde.
Perché, ammettiamolo…..chi vuole veramente morire ci mette tre secondi a diventare pasto per i vermi.
Però…….
Però ho imparato a distinguere tra massacrati dalla vita per motivi REALI, superstiti per forza d’animo o umana vigliaccheria (legittima e comprensibile)
e massacrati di filosofie, cazzeggi mentali, vittimismo cronico, affetti da mania di protagonismo, superstiti perché “col c.... che mi accoppo, voglio solo attenzione e stare sul palco da diva\divo”.
I secondi mi fanno schifo.
Ed io faccio schifo a loro. Ma me ne frego.
Un saluto a chi vive realmente male.
“ho imparato a distinguere tra massacrati dalla vita per motivi REALI, superstiti per forza d’animo o umana vigliaccheria (legittima e comprensibile)
e massacrati di filosofie, cazzeggi mentali, vittimismo cronico, affetti da mania di protagonismo, superstiti perché “col c.... che mi accoppo, voglio solo attenzione e stare sul palco da diva\divo”.
I secondi mi fanno schifo.”
non potrei essere più d’ accordo!
che poi prima di ammazzarsi invece di venire qui a farsi dei pippotti forumistici, a creare “sodalizi empatici” e minchiate varie, a mio avviso sarebbe molto più gratificante prendersi qualche bella soddisfazione e vendicarsi di qualcuno di quegli stronzi che stanno in alto e che ci costringono a vivere nelle ristrettezze, quando non nella totale indigenza.
Siamo di nuovo in onda?
Pare di sì. Questa pausa ci è stata data per permettere ai censori di fare il loro mestiere o per impedirci di fare gli auguri di Natale? Nel secondo caso sarei d’accordo di estendere la proibizione a qualsiasi tipo di augurio festaiolo, anche se -lo ammetto- qualche volta perfino io indugo in queste debolezze.
In ogni caso, bisogna tornare al discorso: il suicidio. Ieri ho letto di una ragazza di 34 anni suicida. La sua fotografia mostrava una ragazza dal viso molto bello, sorridente e malinconico al tempo stesso. Pare si sia gettata da quarto piano perchè era semplicemente stanca di vivere. Da quel che ho letto aveva problemi sul lavoro ed era rimasta senza mamma da pochi mesi. Si sentiva sola e persa. Immagino il momento in cui ha deciso di andare sul balcone (o la finestra) e buttarsi giù. E immagino di poterla abbracciare dentro quella fotografia che la mostra con un bel viso e un sorriso malinconico.
mi trascino per la casa totalmente privo di vitalità, non ho prospettive, non ho futuro né presente, avverto angoscia panico e senso di morte quasi in ogni istante della giornata.
non ho ombra di vita sociale, un tempo scrivevo molto ma da anni ho smarrito del tutto l’ispirazione.
zero indipendenza economica, per i problemi psicofisici sono inabile a qualunque attività lavorativa.
sono etero ma non ho mai conosciuto l’amore ricambiato, anzi più volte sono stato illuso e tradito.
penso seriamente al suicidio dal tardo 2010, e nel frattempo le cose dentro e attorno a me sono molto peggiorate ma…
non posso uccidermi, perché ho paura e, pur essendo un peso morto in casa, non voglio gettare in ulteriore definitivo sconforto i miei (le altre persone negli anni si sono allontanate da me, familiari inclusi).
dentro provo una muta inesprimibile atroce sofferenza, soffro anche di gravi disturbi d’ansia e del sonno, dipendo da un farmaco, ho elementi bipolari e borderline, sindrome evitante, molti sintomi riconducibili alla depressione, disturbi compulsivi, attacchi di panico, fegato malridotto, cistifellea da asportare (calcoli), aritmie cardiache e altro che non mi va di dire o l’ho momentaneamente dimenticato.
non posso vivere, non posso morire.
attendo la morte, confidando nelle cattive condizioni fisiche.
il mio tono non è per nulla lamentoso, ma distante disincantato spento e -relativamente- lucido.
sono triestino, ho 37 anni, il vero nome non mi va di dirlo.
saluti.
non tornerò qui perché temo la cattiveria delle repliche.
e allora perché hai scritto?
non so, credo per stanca esigenza di dare testimonianza.
buona continuazione.
grazie per la tua testimonianza aleksej78. qualunque decisione prenderai, spero che tu possa agire in piena coscienza. cioè dopo aver constatato che DAVVERO, per te, non c’è altra soluzione che il suicidio. ciao.