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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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14.941 commenti

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  1. 14051
    Buck -

    Certo , con una filosofia del tipo meglio ricco sano e giovane , che povero , malato e vecchio…Ma siete proprio sicuri che nulla dipenda da noi ; siamo dunque gli attori di un film gia’ scritto? La stupidita’ e’ sinonimo di assoluta insensibilita’?Nel mezzo non vi e’ nessuna mediazione? Non pensate che occorra corazzarsi un poco senza cadere in un egoismo sfrenato? Sinceramente. , non riuscite a godervi un buon cibo , un bel libro , una bella giornata , ( ovviamente non avete un cancro , non siete su una sedia a rotelle , avete comunque di che sfamarvi e coprirvi ..) perche’ vi vengono in mente tutte le ingiustizie di questo mondo? Siete cosi ‘ ipersensibili che scansate le formiche? Siate sinceri perche’ , insomma , …io non ci credo!

  2. 14052
    Yog -

    Ma va là. La differenza la fa essere ricchi o meno, che vuoi che c’entri il senso di realtà. E poi, di solito, i ricchi sono più sani e meno stupidi dei poveri.

  3. 14053
    Smerdjiakov -

    E’ una cosa che non si può scegliere. O si è sensibili oppure no. O si è ricchi o no. O si alti o no. O si è belli o no. Noi siamo ciò che siamo e ci comportiamo in base a ciò che siamo. Il punto non è scansare le formiche, il punto è interrogarsi sul perchè non ci scansiamo e capire che il mondo ha regole feroci. Io non sono migliore degli altri, in senso morale. Ma comprendo che noi siamo davvero attori di un palcoscenico che ci dà solo la sensazione di essere liberi. Ma noi siamo ciò che siamo e non possiamo farci niente se non scegliere di essere ciò che si è.

  4. 14054
    luca76 -

    @buck,la nostra vita dipenderebbe esclusivamente da noi solo nel caso vivessimo su una sperduta isoletta in pieno oceano atlantico in totale solitudine. Visto che non è il nostro caso, la nostra intera esistenza non verrà influenzata solo dalle nostre scelte, ma anche (e a volte soprattutto) da quelle di chi ci sta attorno. È il classico serpente che si morde la coda.

  5. 14055
    Buck -

    Caro Luca76 , la vita e’ un compromesso , dove , quando va bene , riusciamo a far valere in parte le nostre aspirazioni . Sottolineo quando va bene . Ti faccio presente , poi che stare su una isoletta , sperduta in pieno oceano atlantico , da solo , sarebbe una esperienza da brivido , che si concluderebbe rapidamente con la dipartita da questo mondo- tanto per stare in tema- . Nel 1990 rimasi con un gruppo di 15 persone su una isoletta dell’ oceano indiano , e non era esattamente un Club Mediterranee; la natura non e’ ne ‘ buona ne’ cattiva ,semplicemente e’ … e basta! In quel caso ho avuto fortuna ( ce ne vuole molta ,sempre) che i miei compagni di avventura erano molto collaboranti ,disponibili e simpatici , ed hanno contribuito , tutti , a creare una avventura indimenticabile , che poteva trasformarsi rapidamente in qualcosa da dimenticare.
    La capacita’ di adattarsi alle situazioni , cercando , magari , di modificarne la rotta anche solo di pochi gradi ,e’ il tam tam che scandisce la nostra esperienza . Qualcuno ci riesce spesso , qualcuno ci riesce qualche volta , qualcuno non ci riesce mai. Il lasciarsi andare supinamente agli eventi , alle cose , agli altri , perche’ tanto non servirebbe a nulla , non e’ una buona politica , credete ad un vecchio. Avere una esistenza non influenzata da nulla e da nessuno e’ pura utopia , non e’ mai riuscito a nessuno

  6. 14056
    Sandro82 -

    Il suicidio non è forse l’unico atto di libertà che ci rimane? Anche chi vive “bene” in realtà si trova in un’illusione di libertà. È libera una persona che gran parte della vita la passa a lavorare per guadagnare soldi che serviranno a tirare avanti per… continuare a lavorare? È libera una persona che, se perde il lavoro, rimane solo come un cane perché abbandonato da tutti, in primis dal partner? Si può ritenere libera una persona “diversa” che viene messa da parte nel momento in cui non si comporta e non pensa secondo i canoni? In verità ogni nostra minima azione è obbligata dalla società e dallo status che questa esige. Chi vuole fare l’alternativo finisce inesorabilmente relegato ai confini, emarginato e considerato disadattato. Quindi per stare dentro DEVI fare ciò che la società ti impone. È così con tutte le scelte, anche le più personali: preferenze sessuali, credenze religiose, procreazione, ecc. È così anche per il suicidio, che è una delle poche vere scelte che potremmo fare nella nostra vita in gabbia e a cui si arriva per tante motivazioni diverse e secondo me tutte “giuste” (in realtà non esiste il giusto e lo sbagliato in una cosa così, proprio perché personale al massimo). Perché quando uno vuole suicidarsi, gli altri fanno di tutto per impedirlo? Perché viene considerata come una scelta sbagliata? Chi lo decide, il tizio con il culo al caldo che non ha la benché minima idea dell’inferno passato dal suicida? Oppure ci sono suicidi accettabili (eutanasia clinica) e altri meno (per depressione o delusione amorosa)? Dopo una vita di sofferenza nasce il desiderio di un po’ di pace. Se siamo consapevoli che in questa vita non potrà mai esserci la pace, perché dover aspettare di morire naturalmente chissà quando? Perché continuare a soffrire?
    Il suicidio è l’unica vera libertà che abbiamo, anzi forse è la massima espressione del libero arbitrio. Non abbiamo deciso di entrare in questo mondo, nessuno ce lo ha chiesto, ma possiamo decidere come e quando uscirne.

  7. 14057
    Golem -

    Sandro, uso una formula che mi è cara: “La libertà è uno stato dell’anima”. E per chi ci crede, il suicidio è la libertà dell’anima.

    (Sono in vena di filosofia spiccia stanotte, dopo la carnazza alla brace e un mezzo Negramaro)

  8. 14058
    maria grazia -

    Sandro, penso che anch’ io che non abbia molto senso che un aspirante suicida dia retta al parere di chi sta meglio di lui e non si è mai trovato in una condizione di reale mancanza, sotto tutti i punti di vista. sarebbe una vera e propria beffa. penso anche però che sia interessante, per chi sta meditando di farla finita, considerare l’ opinione di chi ha attraversato le stesse sue vicissitudini ma che poi ha deciso di continuare a VIVERE e di non darsi per vinto.

  9. 14059
    Sofia -

    Oppure sandro82 te lo può dire una persona che ha avuto l’inferno nella vita e ha deciso di farla finita….è andata di la e ha capito grazie anche ad altre tante persone che chi si toglie la vita non va’ a stare bene e ne va’ nella pace! Con tutti i suoi desideri di voler star bene o ricerca di tranquillità o con tutte le sue buone ragioni..ma le cose invece stanno cosi! Se poi tu Sandro 82 senza offesa, ma dopo tutto quello che hai letto qui sul suicidio non hai capito totalmente un c.... così e vai ancora a pensare che sia una cosa positiva! Stai proprio indietro ragazzo mio!!
    Ma pensa la come vuoi…rischia..le conseguenze sono poi tue!
    Solo che poi potrai non essere fortunato e tornare indietro come ho fatto io….c.... tuoi poi!

    E buck scusa ma non ho capito… Sei rimasto su un isoletta dell oceano indiano perché? …era un viaggio organizzato o non siete riusciti a partire ?

  10. 14060
    Yog -

    Una libertà che sei libero di esercitare una volta sola non è affatto una libertà. Ne consegue che l’uomo non è libero tout court. Perciò è assolutamente irresponsabile delle sue azioni. Quest’ ultimo è però il presupposto ontologico della libertà, quindi l’uomo è l’essere libero per eccellenza. E quindi la libertà dell’uomo esiste in quanto contraddizione in termini. Aloa.

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