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Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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“…c’è anche chi si piace e si ama nel suo umor nero e nel suo perenne avvilimento… si tratta di solito di esseri più intelligenti e più sicuri di sé di altri, che non accetterebbero mai di rivedere le proprie convinzioni. più che giuste per loro, se così le percepiscono.”
E chi lo dice che “si tratta di solito di esseri più intelligenti” per il fatto che amano avvilirsi e vivere di dolore? La TV?
La maggior parte dei genii erano dei burloni e goderecci. La foto di Einstein che fa la linguaccia ne è una minima dimostrazione.
La differenza tra la serenità e la sofferenza sta nel desiderare quello che si ha, come faceva Diogene che gettò la ciotola con la quale beveva quando vide un ragazzo beveva raccogliendo le mani sotto la fonte.
Non sarà il caso di Smerd, ma c’è chi fa del “dolore” e della sofferenza la ragione della propria vita. Anche di quelli degli altri. È molto chic.
“Ma c’é chi fa del “dolore” e della sofferenza la ragione della propria vita. Anche quella degli altri. É molto chic”…..questa “scivolata” di Golem mi rattrista. In questo trhead si parla di suicidio, si parla del “male di vivere”.. Non é banalizzabile , non può essere ridotto a degli schematismi sociali o morali. Quando ti prende il desiderio di morire non c’é nulla da fare..diventa la tua ragione di “vita” per quanto paradossale possa essere l’associazione verbale. Tutta un altra cosa é parlare di semplice vittimismo..non si vive bene nel dolore, non é mai una scelta ma i fattori che ti portano a “farlo” difficilmente dipendono dalla tua volontá…ci andrei cauto con i commenti gratuiti e stereotipati. Qui si apre un mondo intero..super interpretabile e soggettivo.
Potremmo discuterne per anni.
Se nella vita non si avra’ il famoso colpo di culo o colpo di sfiga che ti farà cambiare visione del mondo difficilmente ci si schiodera’ dalla propria visione rosea o nera.
A meno che non ci si rincoglionisca e si precipiti nella depressione ad oltranza o nell’ottimismo a prescindere.
A volte, poi, i colpi di culo sono sono solo apparenti. In realtà aprono le porte ad un gigantesco colpo di sfiga che ti frantumera’ le ossa o ti lascerà secco a terra.
La leggenda narra che lo stesso possa dirsi per gli apparenti colpi di culo, ma ne ho le prove.
A me, la vita, il caso, Dio e la sua banda non hanno fatto proprio nulla. Sono le persone che mi hanno avvelenata.
Persone di cui devo sapere di morte brutta e certa prima di mollare gli ormeggi.
Ignoro e poco mi importa cosa abbiano detto Fromm, Mann e compagnia scrivente o filosofeggiante.
L’unica cosa di cui sono certa è che, se un giorno, per il famoso colpo di culo o sfruttando l’onda positiva dell apparente colpo di culo, dovessi avere anche solo 24 ore buone, be’….le impegnerei per demolire chi odio a morte.
L’odio è il vero sentimento che tiene legati al filo d’erba cui ci si aggrappa. L’odio, il rancore, il disprezzo, la voglia di vendetta, di vedere gente morta veramente male o agonizzante in un letto d’ospedale che implora un aiuto che non avrà.
E l’amore per gli animali, gli unici che non ti fotteranno MAI.
Restano gli affetti. Quelli in zona neutra, impossibilitati a fare qualcosa ma che ci sono e che apprezzi come so apprezza, nonostante tutto, una zuppiera decorata a mano quando hai il frigo vuoto.
Il colpo di culo o di sfiga sta nella gente che incontri o in cui incappi vita facendo.
Sono loro che hanno in mano il portafogli con cui ti curerai o grazie al quale avrai un tetto sulla testa, le utenze allacciate, con cui manterrai un minimo di dignità e senza il quale schianterai prima e creperai dopo.
Loro, le persone, benedette o maledette che siano.
Il resto, per me, e’ fuffa che riempe i libri e le sceneggiature dei film.
condivido il discorso di Emma. e aggiungo che quelli che parlano tanto di reagire, di non fare le vittime, di cercare di riscattarsi e di cambiare, sono i più ipocriti di tutti perchè in genere sono i primi a non credere a un tuo possibile cambiamento! e mi riferisco a quelli che giudicano e basta senza muovere un dito quando ti trovi nella cacca, quando sei costretto a fare cose che non vorresti fare per tirare a campare, quando implori una luce di speranza, seppur piccola, seppur flebile, e questi sono solo capaci di farti sentire marcio e sbagliato! fottetevi! con il vostro perbenismo-buonismo piccolo borghese che serve solo a raccontarsi la favoletta rassicurante della buona notte! io so solo che NON C’ERA NESSUNO CON ME quando dovevo pagare i conti, quando dovevo mettere insieme il pranzo con la cena, quando dovevo curarmi, quando dovevo pagare il mutuo della casa. Non c’era nessuno con me quando a casa arrivavano le cartelle esattoriali e le ingiunzioni di pagamento per conti che non avevo potuto saldare, e non c’era nessuno quando mi staccavano le utenze per bollette non saldate! e quando HO CERCATO una mano tesa, ho ricevuto solo pedate nel culo perchè questa è l’ epoca del “devi cavartela da sola!” ( a meno che non sei giovane, bellissima, straniera e manipolabile… ).
Chi ti fa il solito discorsetto del “bisogna reagire”, è il primo a indispettirsi se ti vede DAVVERO reagire, se ti vede diversa DA COME SI ERA IMMAGINATO.. e chi deve capire ha capito!
per quanto riguarda chi in passato mi ha fatto del male e mi ha rovinato l’ esistenza, adesso alcune di queste persone sono sottoterra, altre non le ho più rincontrate. ma non è che tutto questo mi consoli più di tanto, perchè sono io ad aver subìto le conseguenze più pesanti, e non loro, che comunque hanno vissuto serenamente finchè non sono crepati. il perdono ? .. non perdonerò mai chi mi ha fatto volutamente del male, lo maledico ogni giorno, e quelli rimasti in vita spero che abbiano una miriade di sofferenze e di problemi, proprio come è successo a me per colpa loro. perchè sarebbe giusto così, ma purtroppo so già che non gli accadrà nulla, come sempre. intorno a me vedo perire solo gente in gamba, buona d’ anima, che non ha mai fatto niente a nessuno. gli altri, i farabutti e le farebutte, se la cavano sempre!
perciò adesso certe persone almeno si risparmiassero la manfrina su “come avrei dovuto vivere”. perchè voi non capite un caxxo e non sapete niente! rimanete nel vostro mondo beato e fatato e lasciate perdere chi deve confrontarsi CON LA REALTA’.
Devo comunque precisare che in questo forum c’è un utente che mi ha dimostrato vicinanza e solidarietà in questi mesi difficili, e che – in mezzo a tanta altrui cattiveria – mi ha invece offerto un aiuto CONCRETO che però non me la sono sentita di accettare. Ringrazio con tutto il cuore questa persona, che oltre che un forumista maturo, acuto e intelligente si è dimostrato anche un VERO amico sincero e affidabile. GRAZIE, non lo dimenticherò mai! e mando un saluto alla sua bellissima moglie e a tutta la famiglia.
Basta, quindi tu non credi che ci sia chi fa del “lamento” o della “sofferenza” un motivo di vita e di “identitá”?
Non sto accorpando tutte le vere sofferenze in un unico calderone vittimistico, sto solo dicendo che c’è ANCHE chi le usa scientemente, anche nei termini di immagine che ho citato, ma non sto entrando nello specifico di chi si esprime su questo thread.
La cultura della sofferenza come espiazione è uno dei tanti danni che un certo cattolicesimo ha inculcato in molte coscienze in modo subdolo ma pervicace. Se hai un viso “sofferente” mentre lavori sarai giudicato più “credibile” di chi fischietta. Non ti è mai capitato di constatarlo?
È un trucco che funziona, in quasi tutte le relazioni. Pensaci.
Emma,
premesso che so molto bene di cosa si sta disquisendo (per esperienza diretta portata a un limite a cui altri ancora non sono pervenuti), sono d’accordo con te sul concetto che a fare la differenza in una possibilità di svolta sono soprattutto le persone che capitano sul nostro cammino, al momento giusto, pronte ad accogliere e a comprendere.
nel mio caso, ho avuto sì la grandissima fortuna d’incontrare un angelo, che mi ha dato fiducia, senza immediati compensi in denaro, ma anche la forza di reimpostare completamente il futuro, assumendomi in modo totale una responsabilità che prima mi aveva terrorizzata. è stata una sinergia, fra supporto e motivazione.
tutti abbiamo opportunità favorevoli o risucchi nefasti. sta a noi cogliere le prime, anche se poche, ed evitare i secondi, sempre nel realistico riquadro delle nostre possibilità e potenzialità.
Non sono mai stata una persona che non si assume le sue responsabilità. direi che andare via di casa a 23 anni per mantenermi da sola, e senza avere davanti a me alcuna certezza, è stata solo la prima delle tante controprove che dimostrano la mia volontà e capacità di mettermi in gioco, piuttosto che la tendenza ad adagiarmi tenendo il sederino al caldo; atteggiamento – quest’ ultimo – tipico della mia generazione, peraltro!. In quel periodo in casa mia c’erano fortissime tensioni anche perchè mio padre era stato truffato di un’ enorme somma da parte del suo commercialista. e io non volevo intrattenermi in famiglia, sapendo che rappresentavo solo una bocca in più da sfamare, quindi un peso. poi, con il passare degli anni ( aldilà di quello che crede qualcuno ) ho acquisito anche quell’ esperienza e quelle competenze che mi permetterebbero di emergere in vari settori commerciali e professionali. quindi non vedo perchè io debba accettare di essere svalorizzata e sottovalutata da chichessia. fermo restando che non si finisce mai di imparare finchè si campa.
per quanto riguarda l’ aiuto di cui parlavo, e che qualcuno mi aveva offerto del tutto spontaneamente e senza alcun secondo fine, si è trattato puramente di un’ offerta amichevole da parte di una persona che evidentemente ha stima e affetto per me, a differenza di altri. tutto qui.
per il resto, mai incontrati angeli sulla mia strada e mai avuto VERE occasioni. Quel poco che ho me lo ritrovo grazie a sacrifici dolorosi e grazie anche all’ aiuto materiale della mia famiglia, che insieme a me ci ha investito i risparmi di una vita. per questo ne sono orgogliosa e me lo tengo stretto!
certo, se avessi fatto come fanno alcune, che prima dei 30 anni si trovano il tizio ricco e più maturo di loro con il quale sistemarsi, la mia vita sarebbe stata più semplice sotto molti aspetti, e sarei stata maggiormente considerata nella società. ma ci sono cose sulle quali non transigo, non posso venir meno a ciò in cui credo profondamente. e non ho mai considerato nemmeno lontanamente l’ ipotesi di scambiare la mia libertà e la mia vita con un “tetto sicuro”. come invece molte ragazze di oggi non si fanno problemi a fare. e del resto non avrei potuto avere alcun rispetto e alcuna stima di un uomo che non si fa scrupoli a stare con una ragazza SAPENDO DI COMPRARLA.
Golem, hai pienamente ragione. La gente confonde la seriosità e i musi lunghi, con la serietà e l’ affidabilità. MA SONO DUE COSE DIVERSE!
@golem
Sono stato impulsivo..rivedo il mio commento a fronte della tua precisazione. Sono d’accordo che “alcune ” persone usano la sofferenza per secondi fini in modo falso e ipocrita ma di conseguenza si circonderanno di persone stupide e di poco valore. Quello che volevo dire é che se qualcuno comincia a pensare di togliersi la vita é ben oltre a questo tipo di atteggiamento vittimismico che tu descrivi…diventa una patologia vera e propria e vanno aiutati. Ma forse non ho capito bene la piega che ha preso questo trhead.. 1373 pagine…!!
P.s. Tempo fa ho passato un brutto periodo, abitavo all’11 piano e per settimane, ogni sera, mettevo una sedia di fronte ad una finestra aperta ( non avevo terrazze), mi sedevo e pensavo al modo migliore per lanciarmi fuori e contemporaneamente pensavo ai motivi per cui non dovevo farlo. Non l’ho detto mai a nessuno, non ho cercato aiuto, perché sapevo che viviamo in una societá ipocrita, perbenista, giudicante e falsa. Ma credo ancora nell’amore, non ci rinuncio, é troppo bello sentirsi parte di un altro essere umano…ma non accetto più nessun compromesso.
@mg
Scusa la sinceritá…ma perché c.... non hai ancora trovato una persona che ti apprezza per quello che sei?? Ti assicuro che sei veramente fuori dal comune..per fortuna. Apprezzo enormemente la tua coerenza in tutto quello che scrivi.