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Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Matteo: l’Uomo è un primate. Povero ignorante!
S.: Conosco il prospettivismo, almeno a grandi linee, e devo dire che non mi ha mai convinto. Ma il punto non è sapere che la vita può darti gioie e farti stare bene, ma avere la sicurezza che anche in questo caso ti condurrà alla morte e, soprattutto, che mentre tu stai bene miliardi di altri esseri ed enti stanno soffrendo, magari anche per alimentare il nostro benessere. La catena alimentare, ad esempio, è un fatto. E anche se poi produce cose bellissime, se la Natura ci dà paesaggi meravigliosi e animali stupendi, il costo per quella bellezza è sproporzionato. Non è vero che bene e male si equivalgono. La Natura, e dunque anche l’Uomo, si fondano su postulati crudeli e per inquinare un ruscello bastano pochi litri di petrolio. Io non discuto certo che qualcuno, come te del resto, possa vedere una sorte di equilibrio tra il buono e il cattivo; io nego che questo equilibrio, in senso ontologico, ci sia. La vita per com’è è intollerabile già nelle sue premesse. Se tu dici che non esistono verità assoluta, stai enunciando una verità assoluta, anche perché la verità o è assoluta o non è. Io dico che se anche avessi avuto tutto nella vita e avessi anche solo sentito che un bambino è morto percosso dai genitori cocainomani in Australia, sarei stato un infelice lo stesso. Perché la serenità d’animo e quella intellettuale sono sempre figlie dell’egoismo. E, bada bene, l’egoismo non è da intendersi in senso spregiativo, ma come meccanismo di difesa per essere sereni. Se la vita necessita di egoismo e nascondimento per farsi amare, allora non è una bella vita.
Finché gli umani non impareranno a trattare gli altri Esseri Umani non saranno mai degni del nome di cui si autogratificano. È ovvio che mi riferissi alla proscimmia pezzo d’asino.
@ Randy:
Sul fatto che la verità sia assoluta mi permetto di avere qualche dubbio, ma qui parliamo proprio due linguaggi diversi. Il mio punto di vista qualche pregio ce l’ha: favorisce la tolleranza reciproca e soprattutto rende giustizia alla complessità del reale.
Comunque c’è stato un equivoco: io non ho mai scritto che il bene e il male si equivalgano. Io ho detto che è impossibile formulare un giudizio di valore sulla vita in genere. Chi lo fa proietta sul mondo circostante il proprio stato d’animo e la propria personalissima condizione interiore. E spesso (ne sia o meno consapevole) lo fa proprio per interesse personale.
Ma tu credi che esista davvero qualcosa come “la Vita” ? Guardati un po’ intorno. Esistono tante vite quanti sono gli esseri viventi e ciascuna è differente dalle altre sotto innumerevoli aspetti. Certe vite sono degne di essere vissute ed altre no; ma solo il diretto interessato può formulare un giudizio sulla propria esistenza.
Sull’egoismo avrei da dire un’infinità di cose, ma questa non mi sembra la sede adatta (al limite si potrebbe aprire un altro thread). Ti dico solo questo: per quel che mi riguarda non esiste un vocabolo che sia stato più frainteso, infamato e calunniato della parola egoismo. D’altra parte, se rifiuti l’egoismo e sei sincero e convinto di quello che dici, allora devi necessariamente aspirare alla non-esistenza e da questo punto di vista il tuo ragionamento è coerente.
Matteo sei tu il primo che non sa trattare gli altri.
Perché sfoghi tutta questa rabbia su Randy?
Matteo, se tu sei un essere umano allora è giusto disprezzarti in quanto essere umano. Se tu sei un verme allora è giusto disprezzarti in quanto verme. In ogni caso, è corretto disprezzarti.
S: la verità è assoluta in quanto verità, altrimenti sarebbe una interpretazione della verità, che è esattamente ciò che tu postuli. Un conto è vedere le cose per come sono, un altro dar loro un significato che si adatta alle nostre esperienze o ai nostri ragionamenti. Con il rispetto dovuto a un ragionamento pacato devo dirti che non penso che il tuo ragionamento renda giustizia alla complessità del reale (Reale…questa sì una parola su cui bisognerebbe soffermarsi!); anzi, direi piuttosto che rende irreale la complessità riducendola alla nostra sola soggettività, anzi alla nostra sola esperienza. Viceversa la vita, ovvero l’esperienza di coscienza del nostro io, non può prescindere da ciò che capita alle altre coscienze. Ed è l’insieme degli enti e degli esseri a dover essere preso in considerazioni per dare un senso al tutto, non solamente se noi siamo in salute, abbiamo i soldi e ci divertiamo. Io non rifiuto l’egoismo, così come non rifiuto la Natura e dunque gli istinti e le pulsioni, anzi: mi limito ad annotarmi la loro esistenza e a trarre conclusioni. La vita è come un gigantesco inferno dantesco, in cui si può anche star bene, ma dove non è possibile cancellare le torture che vi si svolgono. Possiamo essere fortunati e nascere sani, ricchi e senza troppo preoccuparci delle cose che non ci riguardino da vicino; ma non possiamo dire che la vita sia bella, perchè contiene in sè tali e tante ingiustizie che rendono tutto inquinato e atroce. E l’atto suicidario può anche trovare una sua spiegazione nella ribellione a tutto questo. Come se non volessimo più essere pedine di un gioco terribile e incomprensibile. Ognuno la vedrà come vuole, ma le ingiustizie continuano, la morte continua, le sofferenze idem. Il tutto senza un perchè e senza alcuna garanzia che esista una ricompensa al nostro vivere con un’altra vita meno assurda e crudele.
Buongiorno io ho appena scoperto questo thread e devo dire che è molto inquietante e interessante. Devo dire che Randy è riuscito a mio parere a inquadrare veramente il punto. Perchè dice che noi abbiamo un punto di rottura e dipende sempre da cosa ci capita e nessuno deve giudicare gli altri se odiano la vita e tantomeno se decidono di non viverla. Ho conosciuto da vicino un ragazzo giovane che ha deciso di gettarsi da un ponte e tutti sono stati lì a giudicarlo, ma pochi hanno cercato di capire il suo gesto. La vita può essere davvero brutta e spesso lo è per i migliori perchè sono i più sensibili e sono quelli che non accettano che esista il dolore e il male. S credo che Randy volesse dire che se uno pensa realmente a quello che succede intorno a noi allora avrebbe un motivo in più per vedere le cose in modo negativo. E poi è naturale che quello che capita a noi ci condiziona. Ma le cose brutte esistono sia che ci capitino o no. E’ proprio questo il contrario di egoismo, sentire quello che provano gli altri. E’ questo che è angosciante. E da quando è morto quella persona di cui parlavo ho cambiato modo di vedere la vita.
Ele, Luca,
vi ringrazio. Apprezzo molto il vostro cercare di sollevarmi, si percepisce che quello che scrivete è sentito.
Ma io proprio non ne posso più. Oggi ero in centro città, ad un certo punto mi sono seduta su una panchina e sono scoppiata a piangere. Cosa che mi capita sempre più spesso ultimamente, piangere per strada, cercando di nascondere le lacrime dietro agli occhiali da sole, sperando che non si intraveda la scia delle gocce sulle guance.
Mi sento veramente sola. Sento ogni tanto mia madre al telefono, cerco di stare poco perché la sua voce mi fa venire nostalgia di casa. Mi manca non avere neanche un/a amico/a. E poi non sento nessuno, non parlo quasi con nessuno. Gli anni passano, le mie piccole esperienze si accumulano, ma non mi cambiano, la mia timidezza, la mia imbranaggine negli approcci e nelle relazioni resta simile a quella di quando ero piccola. Vedo tutti crescere e cambiare, adeguarsi a un po’ tutto, vivere con normalità il loro mondo, a me non funziona. Non che non ci provi, ma i risultati sono sempre negativi. Non me ne và dritta una. Non so se sia la mia incompatibilità alla vita, l’incapacità di viverla o questione di sfortuna.
Scusate, sono noiosa e ripetitiva, ma l’amarezza è tanta, incontenibile. Scusate ancora.
Likila
tu sei tutta scema !
Ahahahah Randy che scrive sotto mentite spoglie cercando di cambiare il suo modo di scrivere. Siamo al delirio… ma sotterrati che fai pena!