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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 14.932 commenti

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  1. 13321
    maria grazia -

    Emma
    tu sei bionda ?

  2. 13322
    S -

    Ciao Dalia; grazie per il saluto. Un abbraccio a te e a tutti quelli che sanno ascoltare.

  3. 13323
    Buck -

    Dalia , se ci credi , se ti impegni, ce la farai , ne sono sicuro.Forza , Dalia !

  4. 13324
    luca76 -

    @Dalia, ti mando un augurio di buona fortuna per il passo che hai deciso di compiere. I cambiamenti, si sa, fanno sempre paura e i tuoi timori sono comprensibili. Fatti forza, spero che tu riesca a trovarlo in fretta quel lavoro in modo da poterti sistemare il meglio possibile in tempi brevi. La nostalgia sará pesante ma tu cerca di non farti sopraffare dai ricordi e di guardare avanti. Conserva nel cuore quelle immagini che hai descritto, mettendole in un angolino ed essendo pronta ad accumularne altre in questa nuova parte della tua vita che si affaccia. Pensa quanto saranno orgogliosi i tuoi genitori sapendo che ce l’hai fatta con le tue sole forze e quanta invidia proveranno i tuoi concittadini quando tornerai in paese per le feste e le vacanze. Certe strade vanno percorse Dalia, a volte non hai altre alternative, e non sai mai dove ti possano portare. Vorrei potermi affacciare qui un giorno e trovare un tuo post in cui c’é scritto che le cose per te sono andate bene, che hai fatto la scelta migliore possibile e sei soddisfatta cosí. Non mancheró di brindare idealmente (e non solo) alla tua. Nei tuoi interventi hai dimostrato sempre equilibrio e intelligenza, se affronterai questa nuova “avventura” basandoti su queste qualitá (oltre a sperare in un pizzico di buona sorte, che non guasta mai), ce la potrai fare.
    Un forte abbraccio a te.

  5. 13325
    maria grazia -

    Dalia
    non devi sentirti sola perchè lasci l’ Italia ! puoi comunque mantenere i contatti con il tuo paese anche a distanza, e intanto crearti un futuro migliore nel posto dove andrai. devi pensare che ora come ora è questa la cosa più importante. non abbatterti e sii forte, trova dei motivi per sorridere anche lontana da casa, cerca persone a cui voler bene e nuovi amici ( anche non italiani ) e la situazione ti sembrerà molto meno pesante. se concentri tutte le tue forze e il tuo pensiero sugli obiettivi da raggiungere, non penserai neanche più alla lontananza da casa, e il momento di tornare in Italia arriverà MOLTO PIU’ IN FRETTA. ti mando un abbraccio fortissimo !

    S.
    Ti capisco perchè anch’ io sto mettendo da parti i soldi per dei progetti web, e disponendo di poche risorse devo stare attentissima a ogni più piccola mossa che faccio e devo lavorare come una pazza per supplire laddove non riesco a PAGARE ! credi di essere il solo in questa situazione ?? ormai è un anno che sono impegnata a preparare i presupposti giusti per le cose che voglio fare, e non è semplice ! perchè per quasi tutta la giornata devo dedicarmi a un lavoro faticoso e che non mi piace, ma che però mi permette di trovare i soldi per andare avanti. e SE E QUANDO mi rimane tempo posso lavorare a quello che mi sta a cuore. Certo, l’ ideale sarebbe dedicarmici a tempo pieno, ma per ora non posso permettermelo perchè non mi darebbe guadagni sufficienti, e mi ritroverei di nuovo senza soldi e piena di guai ! come vedi, li leggo i vostri post…

  6. 13326
    Emma -

    Auguri per la tua nuova vita Dalia.
    Un abbraccio.

    Maria Grazia (anzi maria grazia in minuscolo, come piace a te).
    Non ricordo neppure più di che colore ho i capelli….li tingo, ogni giorno, di rosa Peppa Pig con strisce verdi e turchesi perchè li vendo ad un compratore porta a porta che li usa per produrre pashmine.
    L’ho conosciuto durante un viaggio meditativo in Nepal alla ricerca delle mutande dell’Arcangelo Gabriele….in realtà è giunto da me(cercandomi tra mille+mille+mille persone), su segnalazione di un Guru che mi aveva intravista dormire su un convoglio ferroviario abbandonato nella Stazione di Incisa Scapaccino (AT).
    Un convoglio in cui dormivo sonni tranquilli protetta da senzatetto buoni come il pane che mi sognavo di mangiare fino al giorno in cui, grazie alla mia potenza fisica non indifferente e al mio cervello fino (ma, forse, anche le scarpe grosse hanno influito), sono stata assorbita da un Ufo, studiata dagli alieni e sfamata con un impasto di acqua e farina di grano khorasan.
    Era il 1820.
    O il 1970……
    Oddio…attimo di panico. Sarà stato in questa vita? In quella precedente? In quella che verrà?
    Bho! Ci piangerò su ballando con i lupi.
    Ora scusami, ma devo correre a chiudere la porta.
    Oggi ho tolto due dei soliti 47 giri di chiave e non vorrei che qualche buona occasione entrasse di forza strappandomi dalla mestizia in cui languo sonni tranquilli in quanto tetri e disperati.
    Buona notte.

    Scusate la digressione dal tema principale. E’ un periodo di merda, ognuno reagisce come può. Compreso il prendere per il culo chi mi (ci) prende per il culo.
    Un saluto a tutti.

  7. 13327
    ele -

    Ciao Dalia, grazie per esserti sfogata con me. Io sto così così. Nonna non c’è più da quasi un mese ma il senso di vuoto non accenna a diminuire, anzi.. in diversi momenti della giornata mi ritrovo a dire “ora chiamo nonna e le dico…” e immediatamente realizzo che non potró più farlo avvertendo un dolore pungente da qualche parte vicino all’anima. Io ho lasciato la mia città 15 anni fa, un anno dopo la laurea, avendo vinto un concorso a 1.300 km da casa. Da un anno infatti lavoravo nella mia città in uno studio con una paga misera e nessuna certezza per il futuro. Sono partita con il cuore piccolo piccolo dicendo che sarei tornata presto e invece sono passati 15 anni e a casa ci torno un we al mese e per le vacanze. Dopo 15 anni e un equilibrio fragilissimo tenuto su con le pinze di plastica del bucato, dopo aver conquistato a fatica qualche interesse ed amicizia nella nuova città, mi hanno proposto di tornare a casa ed io mi sono sentita male al solo pensiero. Dopo alcuni giorni di puro panico, ho detto no, rinunciando alla promozione che mi offrivano. Sono rimasta quindi nella città dove vivo da 15 anni e adesso, come mi avevano preannunciato, mi hanno messo su un nuovo capo appena più grande di me, completamente nuovo del mestiere e la “carriera” qui è bloccata. Ma io ho scelto la serenità e per difenderla sapevo che sarei rimasta al palo. Sai che prima di decidere mi sono consultata proprio con nonna? E lei mi ha detto di non tornare a casa, pur desiderando la mia vicinanza. Adesso affronterò il rientro al lavoro in un contesto certamente più difficile, e proprio in un momento della mia vita in cui mi sento spossata dal dolore. Un’altra prova, ancora coraggio da tirare fuori, come sempre. Sto a combattere per difendere il mio equilibrio sempre. È troppo fragile e va sempre tutelato. Mi difendo spesso allontanandomi dagli altri per non rischiare di trovarmi anche solo in mezzo a discorsi che potrebbero ferirmi. Mi isolo appena posso. Capita anche che mi considerino snob! Figurarsi.. sto solo cercando di non cadere.. apprezzo il tuo coraggio, io non me la sono sentita di ricominciare accettando il trasferimento. Sei forte Dalia, abbassa la visiera e vai. Qui troverai sempre qualcuno pronto ad ascoltare i tuoi travagli e le tue speranze. Un abbraccio, tienimi aggiornata.

  8. 13328
    david -

    Dalia vai via?Dove?Io morirò in questo posto che ha segnato la mia vita.Vorrei andare in Nuova Zelanda,oppure Hokkaido,Quedbec sono felice per te. C’è una comunità a Findhorn in Scozia,un qualcosa di New Age,qualcuno ne sa qualcosa.ho paura di restare solo,mi ucciderei oppure a frugare nella spazzatura.buon viaggio Dalia,non voltarti indietro.ciao

  9. 13329
    Dalia -

    Grazie a tutti per il vostro sostegno. E’ bello sapere che c’è un posto dove trovi chi ti ascolta e ti scrive qualcosa di carino, grazie!

    Luca, lo farò, promesso, proverò a pensare a quello che mi aspetta ad un’avventura più che ad una costrizione, grazie di cuore per ciò che hai scritto.

    Ele, io non lo so bene, ma credo sia abbastanza normale, non ci dimenticheremo mai di loro, ma gli effetti del tempo aiutano, piano piano, a rende il dolore ancora presente ma “appannato”.
    Mia nonna è morta 3 anni fa. E’ stata la persona più compassionevole, più umana, nel bene e nel male, nelle sue contraddizioni, nella sua irremovibilità come nella sua dolcezza, che abbia avuto vicina. Era una di quelle persone che riusciva a farsi detestare adesso e farsi adorare tra un minuto: era autentica, nelle sue prese di posizione, nei suoi urli, nelle sue volgarità come nella sua dolcezza, nelle sue lacrime, nella sua pelle che profumava sempre di borotalco, nelle carezze che non riusciva a non fare ad ogni bambino che incontrava e.. nelle sue pastasciutte.
    Con la sua ingenuità, un’ingenuità da donna intelligente e pratica, “rustica” come il mondo contadino dove era cresciuta e che mi manca, quando ti vedeva triste, o pensierosa, o ti eri appena inzuppata i vestiti sotto un acquazzone, ti faceva la pastasciutta. Non importava se protestavi, “nonna non ho fame”, “nonna ho già mangiato”, “nonna ho la febbre, meglio di no”, “nonna sto bene così” . Testarda, ti metteva sotto il naso un piatto di tagliatelle, con il sorriso e la certezza che “sarebbe passato tutto”. E allora la accontentavi come si fa con i bambini, le facevi credere che stavi meglio grazie a quel piatto colmo, e per farlo credere a lei finiva che quando poi restavi sola un sorriso di dolcezza ti spuntava anche se avevi dentro una voglia matta di esplodere in uno di quei pianti infiniti e liberatori. Vorrei, banalmente, la sua ultima pastasciutta prima di partire. Il suo modo per dirmi “ti voglio bene”. Cerco di ricordarmi le cose più simpatiche di lei, le più buffe, ogni tanto cerco mia mamma e le dico “ti ricordi quella volta…” per ridere qualche secondo e ignorare la mancanza che so sepolta laggiù, in qualche angolo buio del cuore… E’ la mia strategia per non farmi sopraffare dalla nostalgia, non sono sicura sarà valida sempre, ma per ora funziona. Forse potrebbe aiutarti.

    Spero di leggervi presto, ancora non so se avrò la connessione internet da subito, ma spero davvero di potervi ricontrare. Ciao, grazie

  10. 13330
    S -

    Quando sei in bilico fra la vita e la morte vedi tutte le cose da una prospettiva diversa.
    L’unica cosa che ti preme è la tua sopravvivenza e di tutto il resto non te ne frega più niente. Sogni, progetti, ambizioni, speranze … tutto inghiottito da un colossale buco nero. Tutto tranne la pura e semplice volontà di vivere. Disperata, ostinata, tenace … priva di scrupoli, disposta a tutto.

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