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Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Quanto è duro vivere a casa dei genitori…Soprattutto nei momenti in cui parlano di trasferimento…Il mio letto a castello ( dormivo giù ) se ne va oggi nella nuova casa. Solo l’alto se ne va. Il basso resta qui…fino al nove agosto. Il nove agosto trasferiamo tutti i mobili pesanti…e l’appartamento in cui viviamo oggi sarà vuoto.
Io vorrei andare all’ospedale di giorno. Solo lì sto bene…a casa faccio una vita di m***a…una vita che fra poco perderà tutti i propri punti di riferimento.
Evviva il trasferimento !!!!!!!!!!
Beppino – 25 luglio 2014 17:06
peppino sei stato spettacolare nella tua descrizione. e poi sei anche consapevole delle tue frustrazioni mentre le vivi e mentre la spieghi.com’e stata la tua infazia peppino??
a che eta’ hai cominciato a stare male moralmente??
c’e qualche cosa della tua infanzia che ha contribuito a nn farti superare determinate difficolta’ che poi nn si sono piu’ sviluppate anche negli anni dopo l’infanzia??
io chiedo ma se nn puoi rispondermi nn fa nulla
adele
adele
mio fratello si e’ suididato il 22 luglio 2013 ho quasi tutto chiaro perché lo ha fatto, ma alcune sottigliezze che solo chi le vive, mi mancano.
dicono che nn bisogna chiedersi il perché ma per chi resta e’ un suo diritto, nn credete??
vi ringrazio fin da ora se qualcuno potesse aiutarmi.
adele
e dove te vai peppino??
un naufragio ecco il sogno.
beppino – 22 settembre 2005 13:28
buongiorno,
scrivendo questa lettera , non scherzavo.Ma tutti quelli che avrebbero potuto aiutarmi, mi hanno abbandonato perché non volevo seguire i loro mille consigli.Quando ho scritto questa lettera , avevo appena tentato di strangolarmi, e ero ancora sotto “shock”.Mi sentivo proprio solo , e cominciavo a pensare alla morte come unica soluzione.So di essere depressivo , ma so anche di non esser stato proprio deluso da molte persone.La mia convinzione è che non si può contare su nessuno.Scrivendo questa lettera…ho voluto esprimermi, cosa che non faccio a casa mia , o con gli amici.Le mie conversazioni restano banali, e non parlo più di cose profonde , come del mio morale.No.Per adesso , cerco di cavarmela da solo , respingendo ogni pensiero depressivo , ogni angoscia , ogni senso di colpa.Non è facile.Ma ce la faccio , e se un giorno , non ci riesco più, sarà pericoloso per me.Lo so.
Arrivederci.
@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@ò
ho letto questo pezzo peppino……
lo so che la gente nn ti aiuta, l’ho capito dopo la morte di mio fratello. e’ passato un’anno da quando e’ successo.
sei confusa, sei sotto trauma, hai sentimenti contrastanti che ti offuscano la mente, rischi davvero di fare brutte cose, ma io nn lo farei mai….. ma forse perchenn sono arivata mai alla disperazione piu’ totale.
comunque, in questo anno, ho davvero cercato di farmi capire, che stavo male, persino mia madre nn vedeva altro che il suo dolore, ed io chi ero?? nessuno?? ho tirato la corda finche’ ho potuto, quando un giorno ho avuto anche io una crisi di nervi, ho urlato, ho fatto la pazza, ma ero consapevole di cio’ che facevo, ma ho dovuto farlo, perché nemmeno in casa nn venivo calcolata. egoismo di tutti persino di tua madre e di tuo padre. ho detto basta, CI SONO ANCHE IO, IO CHI SONO??
sono entrata in terapia, ma solo per parlare per sfogare tutte le mie emozioni incomprese da tutti. avevo bisogno di parlare con qualcuno. e’ da quando l’ho fatto, sto molto meglio, e’ riesco a vedere le cose con consapevolezza. persino mia madre, ora mi crede, e’ nn mette il suo dolore al primo posto. perché io sono QUA VIVA E VEGETA che combatto per loro, e nn ho fatto come mio fratello che se né lavato le mani.
bisogna stare a galla e vivere, io sono qua peppino se hai bisogno nel mio piccolo ci sono. gli altri per me n lo hanno fatto. forse perché nn avevano le palle per farlo. ma ora che combatto loro mi apprezzano di più.
ma se un…
ho ancora tanta rabbia dentro, nn so se un giorno daro’ il mio aiuto a quelle persone che mi hanno voltato le spalle… nn lo so, lo scopriro’ all’occasione.
Adele, grazie per i tuoi messaggi.
La mia infanzia è stata ricchissima, cioè, di affetto…Siamo tre fratelli e una sorella, però sai, sono sempre stato più o meno sottomesso al mio fratello MINORE. Lui ha ventinove anni e mezzo ed io ho trentun anni…ma lui è più solido di me. Lo è sempre stato. Si atteggiava a difensore, a protettore, sempre…e oggi è lo stesso.
Io, invece, mi lasciavo proteggere, mi rifugiavo sotto le ali del mio fratello minore, capisci…? E oggi, per via della religione ( che mio fratello segue rigidamente ), ci differenziamo sempre di più: Io non seguo molto la religione familiare ( i miei sono cristiani evangelici…), perché in questi tempi sono smarrito riguardo a Dio, ecc.
Insomma, sin da piccolo ho sentito i miei leggere delle storie della bibbia, ecc. Ogni domenica andavamo in chiesa…( e attualmente è sempre così ).
Ecco, spero di aver risposto a tutte le tue domande, Adele.
Un abbraccio a quelli che più ne hanno bisogno…A Ele, soprattutto.
per peppino.
no, forse nn capisco.
comunque grazie della risposta.
@adele, mi dispiace molto che tuo fratello abbia preso quella decisione, non ti conosco, ma sento in te ancora tanta rabbia. le sottigliezze di cui parli credo siano cose che non può capire nessuno. io sono un ex aspirante suicida, ero maltrattata psicologicamente, ora come ora non farei mai una cosa del genere, però non lo farei più perchè la persona che mi maltrattava è uscita dalla mia vita per sempre. se fosse ancora qui credo che me ne sarei andata io. cerco di dirti che ho provato questa sensazione, e il mio desiderio più grande era di resettare tuttto, anzi, di annullare proprio. il mio era proprio desiderio di non esistere più, e speravo addirittura(a prescindere che esista o meno) che non ci fosse un aldilà, lo desideravo non per trovare un posto migliore, ma per annullare definitivamente la mia esistenza.
un abbraccio Sabrina