Salta i links e vai al contenuto

Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
Condividi su facebook: Il suicidio

La lettera ha ricevuto finora 14.932 commenti

Pagine: 1 1.285 1.286 1.287 1.288 1.289 1.494

  1. 12861
    S -

    @ Dalia:
    Si tratta di un problema enorme e gli stessi specialisti non ne verranno mai a capo. Io al massimo posso esporti la mia personalissima opinione.
    Condivido l’idea (che mi pare sia stata espressa da Luca) secondo cui il confine fra salute e malattia è estremamente labile. Certi modi di agire e di pensare, che oggi ci sembrano perfettamente normali, venivano considerati patologici nei secoli passati (e viceversa). Nel determinare che cosa sia sano siamo condizionati da tantissimi fattori: soggettivi, psicologici, culturali e storico-sociali. Ogni epoca , ogni paese, ogni società utilizza i suoi particolari parametri per determinare – e spesso per discriminare – chi e cosa debba essere considerato malato. Credo che si possa parlare di malattia quando uno stato di grave sofferenza è provocato da fattori fisiologici (ad es. carenza di serotonina) o psicologici (uno squilibrio fra conscio e inconscio, oppure traumi subiti nel corso della propria vita che non sono stati mai assorbiti completamente.
    Premesso ciò:
    Molto spesso si sentono fare discorsi di questo tipo: ” Le patologie sono in forte crescita perché la nostra società propone dei modelli irraggiungibili : la mancanza di autostima, e i complessi di inferiorità che ne derivano, possono provocare un grave disagio psichico in colui che ne soffre”. Ma è anche vero che oggi se ne parla moltissimo mentre un tempo il disagio psichico era un vero e proprio tabù. E poi, se ci pensate bene, tutte le società hanno dei modelli culturali che inducono sofferenza in chi non riesce a adeguarvisi. In tutte le società ci sono dei disadattati che vengono bollati come pazzi o come anormali. Tendiamo spesso a demonizzare il presente e a idealizzare il passato e questo, secondo me, è un atteggiamento sbagliato. Pensate a quanti danni hanno provocato, in epoche non troppo lontane, la morale cristiano-cattolica e la repressione degli impulsi sessuali …
    Qualcuno mi chiedeva cosa mi ha ridotto in questo stato. Amico mio, per spiegartelo dovrei scrivere 100.000 post e questa diventerebbe una sorta di autobiografia. L’unica cosa che posso dirti è che sto lottando con tutte le mie forze per salvare la mia vita e che non mi arrenderò finché ci sarà ancora un barlume di speranza. Se mi suiciderò non si tratterà di una libera scelta, ma di un atto che mi sarà imposta dalle circostanze avverse. Io sono molto attaccato alla vita. E quello che mi addolora maggiormente è il fatto che proprio adesso, (segue)

  2. 12862
    S -

    a 40 anni suonati, avevo raggiunto una discreto grado di autocoscienza, che finalmente ero divenuto consapevole di ciò che posso e di ciò che voglio fare, dei miei veri bisogni e delle e mie reali necessità. Se non fosse per il disastro economico ( e seppure con l’ausilio di qualche psicofarmaco),ci sarebbero tutti i presupposti per vivere in modo relativamente sereno. Insomma, vorrei tanto che la vita mi concedesse una seconda chance.
    Ciao.

  3. 12863
    Emma -

    Quando si parla di farmaci e terapie in un argomento particolare come la psiche umana si entra in un campo necessariamente minato.
    Le teorie sono tante e tante sono addirittura diametralmente opposte.
    Si finisce per esprimere un’opinione alla luce delle proprie esperienze personali.
    Per quel che mi riguarda…..potrei avere di nuovo a che fare con uno psicologo o uno psichiatra solo se mi ci portassero a forza dopo avermi sedato beccandomi alle spalle.
    E la ricetta di qualsiasi farmaco, dal comune sonnifero al pesante psicofarmaco,finirebbe, sempre e in ogni caso, nel primo cestino della spazzatura a disposizione.
    Fosse anche quello nello Studio del medico stesso.
    Sia per i motivi etici ampiamente esposti che per i risultati ottenuti.
    Nell’arco di un ventennio ho sentito DI TUTTO: Sindrome bipolare, doppia se non tripla personalità, depressione “ontologica” (?), male di vivere ereditario etc etc etc.
    E giù ORE E ORE di vere e proprie puttanate e giù porcate dai nomi più disparati per eliminare cosa?
    Non certo le “sindromi” ideate da avidi incompetenti….
    No…..un banalissimo ESAURIMENTO NERVOSO post adolescenziale e fortemente giustificato……
    Che, per altro, è ancora lì, bello e ribaldo, incapace però, di farmi fare e di farmi subire, ulteriori danni.
    Preferisco la mia infernale lucidità che il sereno purgatorio mentale che può portare alle peggiori cazzate.
    Dalia. Non saprei rispondere alla tua domanda. O forse si…..ma la risposta sarebbe parziale e travisabile.
    Ti mando un abbraccio, forte.

  4. 12864
    Buck -

    @S :ad appena 40anni la vita ti da comunque una seconda possibilita’! gia’ … Forse verra’ il momento … Magari …un giorno chissa’… Questo e’ quello che ci diciamo. invece il momento e’ ORA , ADESSO

  5. 12865
    S -

    @ Buck:
    Grazie per l’incoraggiamento. Ti giuro che mi sto dannando l’anima per salvare la mia cara pellaccia (in fondo le voglio tanto bene). In questi mesi ho lavorato come una bestia per realizzare una mia “folle” idea e entro breve capirò se ne è valsa la pena.
    Buona serata.

  6. 12866
    Erminio -

    Forse vi riferite ai vari Tavor Subotax miniax etc etc… Io penso che chi ha tirato in ballo gli psicofarmaci si riferisca agli ssri ovvero ai regolatori dell’umore. Niente stordimento o mancanza di lucidita’. Tutt altro! La medicina per quanto voi abbiate ragione, ha fatto progressi. Gli ssri aiutano facendoti sentire un pochino meglio e di buonumore tutto qui. Io li ho presi per un anno e mi sono serviti tantissimo e in quell anno ho combinato un sacco di cose positive. Unica pecca come qualcuno ha gia detto è che azzerano la libido. E non è poco. percio’ ho smesso. Ma diciamocela tutta se uno convive con l angoscia di morte tutti i giorni rinuncia senza battere ciglio ad un anno di sesso!! Non confondete gli psicofarmaci che stendono i cavalli con questi che ho citato, sono tutta un altra cosa. Poi che ci siano interessi legati alle lobby di potere è verissimo. Ma cosa possiamo fare? ci sono dei momenti di tragedia pura che non lasciano spazio ad alcun potere decisionale. O li prendi o sei fritto

  7. 12867
    Dalia -

    Vi ringrazio per avermi parlato un pò dei vostri punti di vista.
    Avevo scritto un intero thread, riguardante l’esperienza di una persona a me più o meno vicina, che poi ho cancellato, non essendo sicura che sia una buona idea pubblicarla. Lo avrei fatto in quanto per me è stato spunto riflessivo e nella speranza che per qualcuno avesse un senso, ma forse non è il caso.

    Qualcuno in questi giorni scriveva di come sapersi godere la vita sia una gran fortuna. Da quando l’ho letta ci ho pensato molto, perdendomi in ragionamenti dai quali, come al solito, sono uscita senza una risposta definita. Mi sono chiesta, tra le altre cose, quale sia il peso caratteriale e quale quello delle esperienze. Per semplificare: una personalità solare, allegra, tendente alla “sdrammatizzazione” per natura quanto può “resistere” di fronte a continue avversità? E al contrario: quanto può essere di sollievo un periodo favorevole per chi ha vissuti molto dolorosi?
    E poi ancora, procedendo a ritroso, quanta componente del carattere dell’individuo sia innato, intrinseco, e quanto invece influenzato dall’ambiente. Mi pongo queste domande continuamente, non a fini filosofici, che mi attraggono ma di cui mi sento incapace, bensì a scopi perlopiù pratici, tentando di capire e riservarmi l’eventuale comprensione per il momento in cui la speranza tornerà a bussare, se ci sia da qualche parte la possibilità di “mettere le mani” e aggiustare un pò un’esperienza terrena che per molti tratti vivo con un peso, un dolore, una difficoltà troppo pesanti. Nell’attesa della fine, o del coraggio di anticiparla, vorrei provare a sollevare un pò questo peso, senza però l’ausilio di farmaci o psicologi, ai quali, purtroppo o per fortuna, non riesco a guardare con fiducia alcuna. Forse sono in errore, forse no.

    Come sempre, vi leggo. Vi vorrei augurare una buona giornata, e giuro che non è una presa in giro.

  8. 12868
    luca76 -

    Il corpo di una 47enne suicida é stato trovato in casa, morta da 4 giorni. Una storia come tante se ne leggono, niente di straordinario nella sua macabra ordinarietá. Cassaintegrata FIAT, divorziata, sola…Per alcuni bastano qualche goccia di un farmaco per spegnere le fiamme del loro personale inferno. Per altri, il cui muro di fiamme di cui sono circordanti e che parlano di bollette inevase e rate di Equitalia, no.
    @Dalia, le risposte sui quesiti che poni, sono e saranno quanto le stesse, e ognuna varrá come e quanto le altre. É nato prima l’uovo o la gallina?
    Saluti.

  9. 12869
    Dalia -

    Eh Luca, hai ragione anche tu.

  10. 12870
    Randy -

    Personalmente credo che la depressione non sia altro che il massimo livello di lucidità annodata alla propria situazione personale.
    Se non fossi oberato dai miei trecentomila problemi, sarei lo stesso un cinico infelice, perchè se anche avessi tutto non potrei mai accettare di vivere in un mondo in cui il male la fa da padrone. Certo, non avrei problemi personali pari a quelli che ho, ma dovrei sempre fare i conti con il dolore negli occhi di un bambino o di un cane o di un poveraccio che non potrebbe avere ciò che avrei io se la mia ipotesi fosse realtà. Insomma, che il mondo sia un inferno è una realtà e molti spiriti illuminati si uccidono pur non avendo personali problemi. Questi ultimi fan la differenza tra essere edotti della realtà e viverla. Io la vivo.
    Non mi piace vivere, dai nove anni in poi non mi è mai piaciuto. Ma devo farlo, perchè la mia vigliaccheria e il mio senso di responsabilità verso altre persone mi impedisce di esercitare ciò che la mia volontà vorrebbe. E dunque non solo so che esiste il male; lo vivo proprio. Non so come uscirne e ogni minuto della mia vita è un minuto buttato. Dio non esiste, ormai ne ho la certezza. Esiste solo la sofferenza di una vita buttata che peggiorerà.
    Ecco il sunto della mia esperienza. Noia, tempo sprecato, sofferenza, delusione, paura, inutilità e rabbia. Ne valeva la pena? No. E dar la colpa ai miei genitori è tardi. Arriverà un momento in cui dovrò dire basta. Anche a dispetto delle persone e delle creature che amo. Esercitare l’egoismo per esercitare la libertà. Neanche suicidarsi in pace è possibile.

Pagine: 1 1.285 1.286 1.287 1.288 1.289 1.494

Lascia un commento

Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.

Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.


▸ Mostra regolamento
I commenti vengono pubblicati alle ore 10, 14, 18 e 22.
Leggi l'informativa sulla privacy. Usa toni moderati e non inserire testi offensivi, futili, di propaganda (religiosa, politica ...) o eccessivamente ripetitivi nel contenuto. Non riportare articoli presi da altri siti e testi di canzoni o poesie. Usa un solo nome e non andare "Fuori Tema", per temi non specifici utilizza la Chat.
Puoi inserire fino a 2 commenti "in attesa di pubblicazione" per lettera.
La modifica di un commento è possibile solo prima della pubblicazione e solo dallo stesso browser (da qualsiasi browser e dispositivo se hai fatto il Login).

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 caratteri disponibili