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Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Sono pieno di cicatrici di bruciature oltre a quella sotto il palato,quando volevo veramente andarmene.Sento una tristezza in questa mattina silenziosa,ricordo quando uscivamo con mio padre ed il cane Titta,giù fuori da Populonia,era fresco gli ultimi giorni di agosto,l’anno che l’italia aveva vinto i mondiali.Ero un ragazzino gracile che aveva un pò di paura di pensare al futuro,avrei voluto che tutto si fosse fermato lì.Adesso sono ad un passo dalla morte sono troppo legato ai miei.Credo che se moriranno mi ucciderò.Quel discorso chè è giusto che i padri non devono seppellire i figli è una formuletta che non mi dice niente.L’amore,l’affetto,i sentimenti,le persone amici,amiche che ho cercato di mantenere con me disperatamente nella mia vita non ci sono più.è rimasto quasi niente.ciao
Olympics News. Alle 17.30, ora locale, il lancio del deficiente. Prova di grande impegno, richiede consapevolezza, acume, notevole forza fisica e capacità di mira. Colpendo un deficiente con il deficiente lanciato, si ottengono punteggi superiori.
http://it.tinypic.com/view.php?pic=2hnc5g9&s=8#.U1yhWF69daE
Valeria, alias Delusa, ha raccontato la propria storia qui, più di tre anni fa, ormai, a pagina 833.
Senza giri di parole, senza toni melodrammatici, senza metafore pompose.
Parole e toni semplici e stanchi come semplici e stanchi possono essere i toni e le parole di chi, ormai, ha deciso.
L’addio di Delusa è una ferita che non si rimarginerà mai.
Forse nessun sconosciuto avrebbe potuto fare qualcosa per lei.
La verità è che nessuno, io per prima, ci ha neppure provato.
Se non con quattro commentini stringati che, a volte, fanno sentire ancora più soli.
Tutti chiusi nel proprio dolore, nel proprio egoismo, nei propri rancori, nelle proprie recriminazioni giuste e sbagliate.
Tutti pronti a riconoscere il dolore solo nel dolore simile se non identico al proprio.
E, lo ripeto, io per prima.
8375
Delusa – 15 gennaio 2011 20:40
Vi volevo salutare. Ho comprato un biglietto per quel paese della mia
amata puglia, dove voglio concludere questo increscioso capitolo!!.
Mi auguro solo di non fallire, che non mi ritrovi di fronte ad una
situazione analoga a quella di “stanchissima”.
Venerdì mattina parto, e se tutto va secondo i miei piani venerdì sera
sarò finalmente libera, non dovrò più trascinarmi e soprattutto potrò
smettere di provare odio..odio profondo nei miei confronti.
Spero che riusciate a risollevarvi dai vostri problemi.
Un abbraccio.
Delusa
…..Ciao Valeria.
Trovo quanto mai opportuno il richiamo a Valeria, soprattutto in un momento come questo, in cui il forum sul suicidio si è trasformato in un circo.
Io non la conoscevo e quindi mi guardo bene dal formulare giudizi. L’unica cosa certa è che desiderava morire. Questo fatto (che a qualcuno potrà apparire secondario)fa di lei un caso eccezionale e la distingue da tutti quei cialtroni che entrano qui dentro soltanto per pavoneggiarsi, per fare i buffoni e per esibire, di fronte a una platea di disperati, il proprio innegabile talento satirico.
Ci sono delle persone che hanno un piede e mezzo nella tomba e che lottano disperatamente per salvare la propria vita. Abbiate un minimo di rispetto per chi si trova veramente a un passo dal suicidio.
Avrei moltissime altre cose da dire, ma preferisco fermarmi qui perché sarei costretto a entrare nel personale.
David, i ricordi saltano addosso quando meno te lo aspetti. E non e’ detto che ricordi piacevoli trasmettano sensazioni positive. Spesso sanno di marcio, di perduto, di cose andate che non torneranno piu’.
Di parole positive non ne ho. Sarebbero false e ipocrite.
Cerca di stare su.
Mi dispiace di aver detto stupidaggini o aver inscenato stupide risse,il fatto di aver passato prove bruttissime non basta per offendere la dignità e la sofferenza di chi soffre.1989 ero alle isole Aran,chi mai poteva pensare com’è andata dopo.Torno alla terapia del gruppo,dopo l’ossessivo-compulsivo ed il ptsd mi sono ritrovato nel deserto del tempo perduto,delle occasioni mancate,dell’amore mai veramente iniziato.Però devo essere un pò più felice così,farò tutto il possibile,ma temo sarà troppo poco.sono una persona debole e timorosa,arti marziali e boxe mi hanno illuso,anche se continuerò più di prima.Nè la scuola,nè il lavoro sono andati come avrebbero dovuto,ma voglio ricominciare tentare,non voglio suicidarmi,ma se arriverà quel momento,arriverà…Non farei mai un qualcosa del genere finchè vivranno i miei genitori.Cmq credo che sarà un momento dissociativo a farmi crepare.Ciao a tutti e scusatemi
David; non mi stavo assolutamente riferendo a te.
ti ringrazio S. è tutto così,con tutti i sogni e le speranze che avevo adesso cerco solo sport dove ci si fa più male,un krav maga combat ecc…i miei stanno male,io sono stanco di lottare,a volte faccio cose pericolose dove potrei anche morire,la chiamano fase dissociative,fa parte del P.T.S.D…morire prima dei miei.Tutto va male,immagino Valeria quando è morta,quanto ha sofferto e lottato prima di arrendersi.morirò in fondo al mare come Martin Eden.sono disperato
La storia di Valeria non la conoscevo, e merita solo rispetto. E’ normale qui sopra sfogarsi e tirar fuori una rabbia repressa nella vita quotidiana. E’ sempre il MODO in cui lo si fa ovvero come si imposta un discorso, anche rabbioso, a far la differenza. Chi mi dice che sono un co...... perché anziché pensare a suicidarmi dovrei pensare a fare volontariato, ha completamente fuorviato la potenza della disperazione. Almeno di quella di molti.
Valeria, che ha avuto tanto più coraggio di me, è ormai dove liti, polemiche, chiacchiere e ciarle sono lontane milioni di anni luce.
@S, si, purtroppo questo forum ogni tanto si trasforma in un circo con nani e ballerine al seguito. Ringrazio @Emma che, indispensabile come sempre su questo blog, é andata a ricercare il post a cui facevo riferimento e lo ha ripubblicato. @mentecatto dovrebbe trascriverselo su carta, ripiegarlo e custodirlo come la piú sacra delle reliquie nel suo beauty-case. E ritirarlo fuori e rileggerlo ogni volta che si affaccia qui prima di iniziare il suo spettacolo di cabaret. Abbia la decenza di vergorgnarsi, sempre che ci riesca. E che il post di @Delusa se lo leggano anche quelli che a scadenza ciclica si affacciano qui, e che dispensano “perle di saggezza in pillole sul cosa sia la vita” non richieste. C’é poco da fare invece con gli idioti, quelli non sanno nemmeno leggere e quindi…
@David, fatti forza, un abbraccio sincero.